“Un giorno una grossa signora di campagna mi diceva con tono più tranquillo di questo mondo: -Credetemi, non c’è più gusto a vestir bene. Le mie contadine fanno più lusso di me-.
Allora è proprio vero che il possedere è poco gustoso; che occorre il sapore diabolico del confronto! L’Epulone, per poter godere il proprio banchetto ha bisogno che alla porta ci sia un lazzaro: le mie scarpe mi danno un crescendo di benessere se c’è qualcuno lungo la via che cammina a piedi nudi. Ed io che pensavo vero il contrario! Che il pane diventasse più gustoso quel giorno in cui, sedendomi a colazione potessi pensare che nessuna creatura è senza pane. Ma io vi assicuro che il mio letto sarebbe più riposante se avessi la certezza che tutti hanno un letto; più accogliente la mia casa quando tutti ne avranno una. Eppure, c’è ancora qualcuno che gode della disuguaglianza! C’è ancora qualcuno che ha bisogno di misurare il gusto del possedere sul niente degli altri! Quanta strada prima di capire che anche gli altri hanno diritto di vivere come noi!”
don Primo Mazzolari, 1949, sul numero 6 di ADESSO, rivista da lui fondata.