Gruppo Laico di Ricerca

Lapide nel luogo dell'assassinio, Piazza di Spagna, Roma

Il 4 dicembre 1943 venne ucciso da un fascista della Guardia Nazionale con un colpo di pistola in piazza di Spagna a Roma  MARIO FIORETTI (31 anni) magistrato e Antifascista socialista.

Fioretti nacque in una famiglia della piccola borghesia romana e compì studi giuridici divenendo un giovane giurista dalle grandi prospettive: docente di diritto romano e di diritto civile e magistrato appena ventottenne. Visse profondamente valori antifascisti legati al pensiero socialista e non accettò di mortificare la propria, dirompente intelligenza osservando lo stile di un regime feroce e grossolano e di un Paese che da vent’anni era incatenato ad esso: dopo l’8 settembre 1943 entrò, infatti, nella Resistenza romana.

Nel corso dell’occupazione tedesca di Roma  Fioretti contribuì, con EUGENIO COLORNI (1909- 1944), alla redazione, alla stampa e alla diffusione dell’ Avanti! clandestino, conducendo assieme ai suoi compagni azione di proselitismo per la causa della Resistenza e partecipando al Movimento di unità proletaria.

Inoltre teneva coraggiosamente “comizi volanti” improvvisati in varie parti di Roma ( con forti rischi personali)  per spingere i cittadini alla consapevolezza e all’impegno resistenziale. E fu proprio dopo un “comizio volante” contro i nazifascisti,  tenuto al quartiere Flaminio il 4 dicembre 1943, che un fascista della Guardia Nazionale repubblicana lo seguì fino in piazza di Spagna dove lo colpì a morte con un colpo di pistola vicino al civico 62. I resti di Mario Fioretti riposano al cimitero del Verano a Roma.

Il Comune di Roma e il Partito Socialista gli hanno dedicato una lapide a piazza di Spagna, nel luogo dell’assassinio, che dice: “Qui cadeva Mario Fioretti, che amava gli oppressi, e anelava la libertà” .

SANDRO PERTINI lo ricordò così:

“Mario Fioretti, anima ardente e generoso apostolo del Socialismo [...] Per opera sua (di Eugenio Colorni n.d.r.) e di Mario Fioretti, l’Avanti! era tra i giornali clandestini quello che aveva più mordente e che sapeva porre con più chiarezza i problemi riguardanti le masse lavoratrici.”

Vedi:  La Resistenza di un europeista: EUGENIO COLORNI.

Vedete il nostro video  ” Il dovere della Memoria“: QUI