Il 9 aprile del 1945 muore impiccato nel campo di concentramento nazista di Flossemburg (Germania) DIETRICH BONHOEFFER (39 anni) pastore evangelico tedesco, teologo e protagonista della Resistenza al nazismo.

Bonhoeffer nacque in una famiglia molto in vista dell’alta borghesia di Breslavia ( oggi in Polonia) e inizialmente sembrava dovesse diventare psichiatra come il padre ma da sempre manifestò il desiderio di diventare pastore evangelico. La sua famiglia, pur di forte estrazione laica, non si oppose e lo sostenne. Si laureò in teologia a soli 21 anni e per la sua formazione spirituale viaggiò a Barcellona e a New York dove cominciò a frequentare le chiese della comunità afroamericana di Harlem. Poi si trasferì a Londra dove cominciò un rapporto epistolare con GANDHI che sognò sempre d’incontrare senza mai riuscirci.

Tornò in Germania nel 1931 e diede inizio all’insegnamento teologico presso l’Università di Berlino. Ma cominciò anche la sua opposizione al regime nazista che stava per nascere. Appena due giorni dopo la presa del potere di Hitler (1933) tenne una conferenza alla radio sull’idea di Fuhrer ( capo, guida) e disse:

“Se il capo permette al seguace che questi faccia di lui il suo idolo allora la figura del capo si trasforma in quella di corruttore… Il capo e la funzione che divinizzano sé stessi scherniscono Dio”.

Le prime leggi naziste del 1933 cominciarono a limitare ogni forma di libertà e di espressione e soprattutto cominciarono gravi forme di persecuzione degli ebrei. La sua Chiesa Evangelica non prese inizialmente posizione ma Bonhoeffer in varie sedi disse che la chiesa doveva interrogare lo Stato circa la legittimità del suo agire e responsabilizzare lo Stato. Bonhoeffer affermava che la chiesa ha un obbligo incondizionato nei confronti delle vittime dell’ordine sociale anche se non appartengono alla comunità cristiana e se la chiesa vede che lo Stato eccede nel suo potere essa è nella condizione “non soltanto di fasciare le vittime che sono finite in mezzo agli ingranaggi della ruota ma di arrestare gli ingranaggi stessi”.

Nel 1933, non potendo più restare in Germania, per queste prese di posizione, ritornò a Londra. Nel frattempo in Germania nel 1934 gli amici di Bonhoeffer, i rappresentanti  di tutte le chiese luterane e alcuni cattolici presero posizione teologica e sociale contro il governo di Berlino e nacque la “Chiesa Confessante” ciò per cui Bonhoeffer aveva lottato lungamente. Nel 1935 ritornò in Germania e aderì alla “Chiesa Confessante” che sarà la resistenza cristiana al nazismo.

Bonhoeffer, mentre scriveva opere teologiche di fondamentale importanza ( per ripensare la fede cristiana come impegno concreto dell’uomo nella storia e il superamento dell’idea di Dio onnipotente miracolistico e “tappabuchi” in un mondo diventato “adulto”), s’impegnò fortemente con le forme di Resistenza presente in Germania. A causa di una recrudescenza delle persecuzioni ai danni della “Chiesa Confessante” nel 1939 Bonhoeffer dovette accettare un incarico di insegnante negli USA. Allo scoppio della guerra, nel settembre del 1939, decise però di tornare in patria per condividere il destino del suo popolo.

Fu messo a parte di alcune congiure contro Hitler ed entrò nella cerchia della resistenza militare attiva. Usando le sue relazioni ecumeniche nei viaggi che faceva come teologo e predicatore riportava notizie dall’estero e dava segnali all’estero della perdurante presenza di una resistenza tedesca. Col fratello Klaus e il cognato entrò in contatto con l’ammiraglio Wilhelm Canaris, capo del servizio segreto militare tedesco, che con altri ufficiali stava organizzando una congiura per assassinare Hitler (l’attentato del 20 luglio 1944) ma il 5 aprile del 1943 fu arrestato dalla Gestapo.

Il cortile del campo di Flossemburg dove Bonhoeffer fu giustiziato

Imprigionato nel carcere berlinese di Tegel  visse dure condizioni d’isolamento. Egli seppe del fallimento dell’attentato ad Hitler già dal 20 luglio e così perse ogni speranza di essere liberato. Bonhoeffer durante la prigionia produsse il suo lavoro teologico più fruttuoso e importante attraverso una fitta corrispondenza e scritti vari  poi raccolti nel volume Resistenza e resa in cui rifletteva sul rapporto tra fede  e azione, tra religione e mondo: fu l’inizio di una nuova epoca teologica cristiana.

Nel frattempo la Gestapo aveva trovato dei documenti che dimostravano la partecipazione alla congiura contro Hitler di Bonhoeffer fin dal 1938. Dopo vari spostamenti e un processo sommario, nell’aprile del 1945 Bonhoeffer venne condotto nel campo di concentramento di Flossemburg e impiccato il 9 aprile completamente nudo con una corda di pianoforte insieme al generale Canaris. Pochi giorni dopo, il 23 aprile, l’esercito americano raggiunse il campo. I suoi resti sono andati dispersi.

Durante la prigionia nel carcere di Tegel Bonhoeffer scrisse questa straordinaria poesia intitolata Chi sono io?:

 

Chi sono io? Spesso mi dicono
che esco dalla mia cella
disteso, lieto e risoluto
come un signore dal suo castello.

Chi sono io? Spesso mi dicono
che parlo alle guardie
con libertà, affabilità e chiarezza
come spettasse a me di comandare.

Chi sono io? Anche mi dicono
che sopporto i giorni del dolore
imperturbabile, sorridente e fiero
come chi è avvezzo alla vittoria.

Sono io veramente ciò che gli altri dicono di me?
O sono soltanto quale io mi conosco?
Inquieto, pieno di nostalgia, malato come uccello in gabbia,
bramoso di aria come mi strangolassero alla gola,
affamato di colori, di fiori, di voci d’uccelli,
assetato di parole buone, di compagnia
tremante di collera davanti all’arbitrio e all’offesa più meschina,
agitato per l’attesa di grandi cose,
preoccupato e impotente per 1′ amico infinitamente lontano,
stanco e vuoto nel pregare, nel pensare, nel creare,
spossato e pronto a prendere congedo da ogni cosa?

Chi sono io?
Oggi sono uno, domani un altro?
Sono tutt’e due insieme? Davanti agli uomini un simulatore
e davanti a me uno spregevole vigliacco?
Chi sono io? Questo porre domande da soli è derisione.
Chiunque io sia, tu mi conosci, o Dio, io sono tuo!

 

 

Vedi:  Così fu ucciso Bonhoeffer teologo devoto a Dio e al mondo

Dietrich Bonhoeffer, teologo della resistenza

Una Rosa contro il nazismo: MARGARETHA ROTHE

 

Vedete il nostro video  ” Il dovere della Memoria“: QUI

 



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