Siamo entrati nell’era delle pandemie: gli esseri bill gate, klaus schwab, von der leyen lo affermano continuamente. Ma forse non ascoltiamo, siamo un po’ distratti.

Siamo entrati nell’era dell’industria della paura e dell’addomesticamento umano. Ma forse non ce ne siamo accorti, siamo un po’ distratti.

Siamo entrati nell’era delle emergenze a ripetizione ( sanitarie, ecologiche, climatiche, ambientali, belliche, economiche e compagnia cantante). Ma forse non ci facciamo molto caso, siamo un po’ distratti.

O forse , senza che ce ne siamo accorti, siamo già un po’ normalizzati secondo la “nuova normalità” prevista e progettata dal criminale Grande Reset, gestito, negli oscuri antri del deep state globale, dall’aristocrazia finanziario-usuraia di banchieri, miliardari e finanzieri ( con sempre il meschino ausilio di politici e governi asserviti). E i “normalizzati” sono normalmente un po’ distratti e vivono “come se niente fosse” ( leggi QUI e QUI).

Per cui non prestiamo molta attenzione ( siamo un po’ distratti) all’ampliarsi, al diffondersi, al dilagare di BIO-LABORATORI militari e civili ( al servizio dei militari) dall’ucraina a tutto il mondo. E soprattutto nella nostra indefinibile italia.

E i BIO-LABORATORI ( con i nuovi e sempre più fantasmagorici virus colà elaborati) sono quel “qualcosa” di estremamente minaccioso che pende sulle nostre testoline di cui dovremmo accorgerci e sapere ( oltre la spessa cortina fumogena della non-informazione e della disinformazione da parte del mainstream di stato).

I BIO-LABORATORI ( con i nuovi e sempre più fantasmagorici virus colà elaborati)  sono e saranno lo strumento principale a servizio dell’industria della paura, dell’eterne emergenze, della “normalizzazione” forzata, del programma di morte e depopolamento previsto dai disegni diabolici del Grande Reset.

Una bella “spada di Damocle” che pende sulle nostre testoline un po’ distratte, no?

Speriamo che questi articoli e video che seguono vi, ci diano una mano a recuperare un po’ di attenzione ( insieme ai tanti che trovate QUI).

Ah, dimenticavamo: è chiaro che questi BIO-LABORATORI sono solo e soltanto e unicamente e prevalentemente e puramente e prettamente e esclusivamente e chiaramente e semplicemente per il nostro bene, per il nostro assoluto bene. Ne dubitate? (GLR)

 

 

 

 

“NON VOGLIAMO RIVIVERE QUESTI TRE ANNI!”.

L’Italia sembra essere il Paese d’elezione per l’edificazione di nuovi bio-laboratori per la manipolazione di virus e agenti patogeni potenzialmente pericolosi.

Se l’esperienza di Wuhan ci ha insegnato qualcosa allora è il momento di dire “basta” e di riprenderci le nostre città.

Come avverrà a Pesaro il 1 maggio per la grande manifestazione contro il bio laboratorio di cui parliamo con il giornalista Franco Fracassi.


Vedi e ascolta QUI

 

 

 

 

 

PESARO, LA NUOVA WUHAN?

Con una delibera approvata il 24 ottobre 2022, il consiglio comunale di Pesaro ha autorizzato l’alienazione di un grande terreno, oltre 12mila metri quadrati, all’Istituto zooprofilattico sperimentale di Umbria e Marche (IZSUM).

Nel testo della delibera, approvata con un solo voto contrario e un astenuto, si legge che l’IZSUM ha intenzione, in quel terreno, di costruire un “laboratorio di bio-sicurezza (BSL3), ossia una struttura in grado di garantire sperimentazioni e manipolazioni – in vivo e in vitro – di agenti virali pericolosi per la salute animale e dell’uomo“.

Al netto delle garanzie sul livello di sicurezza e il contenimento biologico, molti cittadini sono allarmati dal progetto.

Il biolab infatti sorgerà sul quartiere Torraccia: un’area non distante da abitazioni, negozi, un centro commerciale e un palazzetto dello sport. Insomma una zona abitata e frequentata da cittadini e famiglie.

L’area risulta strategica per la presenza di un eliporto, ma il terreno ceduto all’IZSUM è attraversato da un fiume, e questo è un altro motivo di preoccupazione per molti pesaresi.

Sta nascendo una grande mobilitazione in città, dal comitato dei residenti a varie associazioni ambientaliste e animaliste, per chiedere alla giunta comunale, guidata dal sindaco del PD Matteo Ricci, di fermare la costruzione del biolaboratorio.

Siamo stati a Pesaro per raccontare questo caso, abbiamo raccolto opinioni e riflessioni dai cittadini preoccupati e abbiamo intervistato Franco Fracassi, giornalista e autore del recente libro-inchiesta “Biolab, la guerra del futuro passa dall’Ucraina e dall’Italia“.

 

Vedi e ascolta QUI

 

 

 

 

BIOLABORATORI: DOPO TRIESTE ARRIVA PESARO

Il Consiglio Comunale di Pesaro ha dato il via libera alla costruzione di un biolaboratorio con grado di sicurezza BSL3

Con la delibera n° 151 del 22/09/2022 il Consiglio comunale di Pesaro ha dato il via libera all’alienazione di un terreno di proprietà comunale all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche “Togo Rosati”, per la somma di euro 500.000, allo scopo di garantire all’Istituto di poter procedere alla creazione di un laboratorio di bio-sicurezza (BSL3), ossia una struttura in grado di garantire sperimentazioni e manipolazioni – in vivo e in vitro – di agenti virali pericolosi per la salute animale e dell’uomo in condizioni di massima sicurezza e contenimento biologico.

Qui il Testo delibera comunale 151 – Pesaro

Numerosi abitanti del quartiere “Torraccia” dove sorgerà il gigantesco laboratorio e svariati cittadini, compresi alcuni consiglieri comunali di minoranza, si sono riuniti presso l’Alexander Museum di Pesaro giovedì 5 gennaio per discutere insieme circa i rischi che una tale costruzione potrebbe portare al quartiere e alla città, sorgendo in una zona già priva “di sufficienti servizi essenziali per i tanti bambini dei supercondomini”, nonchè di per sé soggetta “al rischio idrogeologico, essendo la zona attigua al fiume Foglia”, e non adatta ad ospitare tale opera, in quanto troppo vicina al centro abitato per garantire “una sicurezza ambientale che tenga conto di sismicità, movimenti dei venti, inquinamento delle falde acquifere ecc…”

Successivamente la partecipata assemblea, il nuovo Comitato “contro la costruzione di un laboratorio sperimentale a Pesaro”, insieme al Coordinamento Marche Province Unite, ha deciso di opporsi fermamente alla costruzione di questo laboratorio lanciando una petizione popolare consultabile QUI, e chiedendo aiuto a tutte le realtà di informazione indipendente affinchè la loro lotta venga fatta conoscere.

Attendiamo sviluppi.

https://comedonchisciotte.org/   16/1/2023

 

 

 

 

I BIOLABORATORI MILITARI TRASLOCANO E UNO È GIÁ A CASA “NOSTRA”

Il Pentagono intende trasferire in paesi dello spazio post-sovietico i programmi di ricerca batteriologica in corso in Ucraina.

Gli Usa temono che la Russia possa squarciare il velo di segretezza che copre le attività di biolaboratori la cui esistenza era stata confermata a marzo anche dalla sottosegretaria di Stato Usa per gli affari politici, Victoria Nuland.

Nel corso di una audizione al Senato federale degli Stati Uniti, alla domanda se Kiev avesse a disposizione o meno armi chimiche o biologiche, Nuland aveva risposto affermativamente, dicendosi preoccupata rispetto all’eventualità che i russi ne entrassero in possesso.

E’ opportuno ricordare che in Ucraina dal 2014, anno del colpo di stato a Kiev finanziato dagli Stati Uniti, è presente un numero imprecisato di laboratori di massima sicurezza – secondo alcune fonti sarebbero almeno 30 – controllati dal Pentagono, Metabiota, Black & Veatch e dal Southern Research Institute.


Si tratta di laboratori che studiano, e quindi potrebbero diffondere, agenti patogeni altamente pericolosi.


Secondo il Ministero della Difesa russo i programmi incompiuti in Ucraina saranno trasferiti frettolosamente in paesi dello spazio post-sovietico in Asia Centrale, nonché in stati dell’Europa Orientale come Bulgaria, Repubblica Ceca e Paesi Baltici.

L’espansione della rete di biolaboratori, in grado di creare e conservare agenti patogeni per le armi batteriologiche, crea una minaccia per la sicurezza della Russia ma non solo.

I paesi dell’Asia centrale ad esempio confinano con la Russia, ma sono vicini anche a Cina e Iran, considerati dagli USA paesi avversari. In alcuni di questi paesi esistono già laboratori finanziati dagli americani: Tagikistan, Uzbekistan, Kirghizistan e Kazakistan hanno già una rappresentanza del CDC, Centri statunitensi per il controllo delle malattie.

La cooperazione con gli Stati Uniti nella ricerca biologica è confermata in Armenia, e una ricerca su peste, colera, malaria, epatite, coronavirus ed encefalite viene intrapresa in Mongolia.


Alcune di queste ricerche sono vietate negli Stati Uniti in quanto costituiscono un grave pericolo batteriologico, ma quando si tratta della salute di persone che vivono a migliaia di chilometri dalle sponde americane gli scrupoli scompaiono d’incanto.


Se consideriamo il caso dei biolaboratori presenti in Ucraina notiamo immediatamente che l’orientamento del lavoro svolto dal Pentagono e dai suoi partner non corrisponde alle emergenze epidemiologiche esistenti nel paese (morbillo, rosolia, tubercolosi, AIDS) poiché in questi laboratori si studiano colera, tularemia, peste, febbre Congo-Crimea, Hantavirus.


Il segreto che avvolge i biolaboratori americani permette di trasferirli nel silenzio generale anche in paesi come l’Italia.


Nel dicembre 2019 ad esempio era iniziato il complesso trasloco, della durata di oltre dieci mesi, di uno dei principali centri di ricerca delle forze armate USA (NAMRU-3) dal Cairo in Egitto alla base aerea siciliana di Sigonella.

Si tratta di un’unità, tra le maggiori del suo genere, che ha il compito di “studiare, monitorare ed individuare minacce sanitarie emergenti e riemergenti di importanza militare e pubblica, nonché sviluppare strategie mirate a mitigare queste minacce.”

L’importanza e le dimensioni di questa struttura, pur se situata in una base militare fuori dalla giurisdizione italiana, avrebbero imposto al governo di informare i cittadini, ma tutto ciò non è avvenuto.

Non dimentichiamo che questo trasferimento ha avuto luogo nel 2020 in piena “emergenza Covid”, risulta quindi oltremodo sospetto che non si sia colta l’occasione per parlare di questo laboratorio se, sulla carta, aveva come obiettivo proprio lo studio delle minacce sanitarie.


“NAMRU-3 non vede l’ora di continuare il suo importante lavoro da Sigonella”, ha dichiarato il Capitano Marshall Monteville, a capo dell’operazione. “Non importa dove siamo, porteremo sempre avanti la nostra missione nel sostenere la salute e migliorare la letalità delle nostre forze dispiegate in Europa, Africa e Medio Oriente.

Sigonella è geograficamente centrale per i tre comandi che supporta, U.S. Central Command, U.S. European Command e U.S. Africa Command.

La Marina militare statunitense informa che NAMRU-3 ha una varietà di esperti di stanza in Italia, Egitto, Ghana e Gibuti tra cui entomologi, microbiologi e medici di malattie infettive che collaborano per garantire che le forze schierate rimangano “letali e pronte a combattere.

Tra i compiti specificati figura la sorveglianza vettoriale, in cui insetti come zecche e zanzare vengono raccolti dall’ambiente o dagli animali per essere analizzati. Ma sono proprio gli insetti ad essere intensamente studiati, dalla Seconda Guerra Mondiale in poi, come vettori di agenti patogeni per un tipo di guerra batteriologica definita appunto guerra entomologica.


Così, mentre l’intero paese veniva messo in lockdown, ufficialmente per “proteggere la salute degli italiani”, arrivava a Sigonella un biolaboratorio militare americano del quale non si doveva sapere nulla.


Esiste pure un comunicato stampa  (vedi  QUI, in lingua inglese), ma i nostri politici e giornalisti erano impegnati in altre faccende, come quanti metri ci si poteva allontanare da casa per far pisciare il cane.

Laura Ru, https://www.lantidiplomatico.it/  12/9/2022

 

 

 

 

Così il virus è nato in laboratorio

Da  La Verità del 3/10/2023

 

 

 

 

 

I bio-laboratori sono a servizio delle “simulazioni” che questi mostri del Grande Reset (dell’aristocrazia finanziario-usuraia) si “divertono” a fare affinchè dopo “aver giocato alla pandemia” si faccia “pandemia” sul serio, ancora una, due, tre volte. E così via…

 

La Bill e Melinda Gates Foundation, la Johns Hopkins University e l’OMS hanno appena simulato un’altra pandemia

Quasi 3 anni esatti, le stesse persone dietro “Event 201” hanno appena completato una simulazione per un nuovo Enterovirus originario vicino al Brasile. L’Event 201 ebbe luogo a New York: questo, è avvenuto a Bruxelles.

Il virus ha un tasso di mortalità più elevato rispetto al COVID-19 e colpisce in modo sproporzionato  giovani e bambini.

Ovviamente, come per il Covid, sarà una immensa truffa.

Stavolta però hanno reso il fantomatico virus più mortale e, al contrario del Covid che colpiva prevalentemente adulti e anziani, stavolta colpiranno i bimbi.

allarga l'immagine

Già nel 2017 il John Hopkins Center for Health Security ha rilasciato un documento chiamato “The Spars Pandemic“ (https://www.rossellafidanza.com/2021/09/23/the-spars-pandemic-2025-2028/), che rappresenta uno scenario pandemico derivante da nuovo coronavirus SPARScollocandolo in un arco temporale tra il 2025 ed il 2028.

Il 18 ottobre 2019, sempre il Johns Hopkins Center for Health Security, in collaborazione con il World Economic Forum e la Bill and Melinda Gates Foundation, ha ospitato a New York  l’Event 201.

Andava in scena una simulazione che nel giro di poche settimane sarebbe diventata reale:

«Event 201 simula un’epidemia di un nuovo coronavirus zoonotico trasmesso dai pipistrelli ai maiali alle persone, che alla fine diventa efficacemente trasmissibile da persona a persona, portando a una grave pandemia. L’agente patogeno e la malattia che provoca sono modellati in gran parte sulla SARS, ma è più trasmissibile nel contesto comunitario da persone con sintomi lievi».

Ad ottobre di quest’anno sempre il Johns Hopkins ha organizzato una nuova simulazione, chiamata “catastrophic contagion”, sempre supportata dalla fondazione Gates:

“L’esercitazione ha simulato una serie di riunioni del comitato consultivo sanitario di emergenza dell’OMS su una pandemia immaginaria ambientata in un futuro prossimo. I partecipanti si sono confrontati su come rispondere a un’epidemia localizzata in una parte del mondo che si è poi diffusa rapidamente, diventando una pandemia con un tasso di mortalità superiore a quello della COVID-19 e colpendo in modo sproporzionato bambini e giovani”.

Chi paga la Johns Hopkins for Health Security?

Ad agosto di quest’anno, la Johns Hopkins si aggiudica un appalto miliardario dal Pentagono (https://www.fedscoop.com/johns-hopkins-applied-physics-lab-lands-pentagon-rdte-contract-worth-up-to-10-6-billion/) per “per ricerca, sviluppo, test e valutazione di tecnologia militare”.

E il laboratorio della Johns Hopkins che si è aggiudicato questo appalto è nel Maryland, a pochi passi dall’ Istituto di ricerca medica sulle malattie infettive dell’esercito americano (https://mrdc.health.mil/). Sono tutte coincidenze?

https://www.maurizioblondet.it/   11/12/2022

 

 

 

 

Da “Event 201″ al “Catastrophic Contagion”: le ‘simulazioni pandemiche’ un attacco alla sanità pubblica

Dilagano le Giornate Internazionali indette dall’Onu. Ce n’è per tutti: da quella contro il fumo, contro l’abuso sugli anziani, per la promozione della lingua materna, per la protezione delle Api, delle vedove, delle banche

Non varrebbe la pena di occuparsene se non fosse per la ricorrenza della Giornata internazionale della Copertura Sanitaria (12 dicembre) diventata occasione (nonostante le tematiche ufficiali della Giornata) per sbandierare in tutte le TV l’istituendo Trattato internazionale pandemia dell’OMS che, sostanzialmente, affida alla sola OMS, esautorando gli stati, la pianificazione e la gestione delle misure, legalmente vincolanti secondo il Diritto internazionale. per fronteggiare una epidemia.

Per questa bozza di trattato, gli USA, per tutelare i propri brevetti, hanno già chiesto sostanziali modifiche soprattutto per quanto riguarda l’obbligo, durante una emergenza pandemica, da parte degli stati di fornire all’OMS dati biologici inerenti l’agente infettivo.

 

A tal riguardo, ci sia concesso di spezzare una lancia a favore della Cina che, già nel gennaio 2020, senza nessun trattato che la obbligasse, pubblicava l’intera sequenza genomica del virus SarsCov2 incurante che questo poteva permettere a stati concorrenti di superarla nella corsa ai vaccini.

Nonostante ciò, la Cina e la Russia hanno già annunciato che non firmeranno il trattato, così come configurato nella bozza. Ufficialmente, perché non sono disposte a cedere, se pur parzialmente, all’OMS la loro sovranità. E in più, aggiungiamo noi, perché non si fidano affatto di una OMS (in gran parte finanziata da aziende farmaceutiche) che si è distinta con talmente tante stupidaggini  (vedi, ad esempio, qui) da poterci scrivere una enciclopedia.

Un altro ottimo motivo per chiudere per sempre in un cassetto questa bozza di trattato (tra l’altro, sorprendentemente atipico secondo studiosi del Diritto internazionale) è dato da quanto previsto nell’articolo 16 della bozza. E cioè l’affidamento all’OMS, da parte degli stati, del contrasto alla “disinformazione”. Contrasto che potrà essere ottenuto (art. 14) anche con la collaborazione tra Oms e non meglio precisati “attori non statali”.

Sì, ma questo cosa potrà comportare durante la prossima “emergenza epidemica?

Durante l’emergenza Covid, la censura riguardava i media mainstream, non così il web, ad esempio Telegram, dove, tutto sommato, si poteva discutere quasi liberamente e dove medici, non disposti a piegarsi alla “Tachiprina e vigile attesa”, potevano, ad esempio, confrontarsi su cure agli inizi vituperate e oggi accettate della “Scienza”.


Tutto questo non sarà certo possibile in un futuro dominato dal Trattato dell’OMS dove, essendo ferrea e planetaria la censura non ci sarebbe nemmeno la speranza di un ravvedimento quale quello che oggi sta colpendo milioni di vaccinati e non pochi medici.


Tra l’altro, essendo delegata all’OMS la gestione dell’emergenza pandemica, ci sarebbe da chiedersi che fine farebbero governi come quello della Svezia che, avendo rifiutato la logica del lockdown imposta dall’OMS, ha avuto, tra i paesi europei, la più bassa mortalità in eccesso.

Intanto, in questi giorni, merita un posto sui media l’esercitazione “Catastrophic Contagion(tenutasi a novembre a Bruxelles e organizzata dai soliti OMS & Bill & Melinda Gates Foundation) formalmente finalizzata a come affrontare una epidemia prodotta da un virus molto più letale di quello del Covid e che uccide soprattutto bambini.

Uno scenario probabile? Assolutamente no. E se proprio vogliamo preoccuparci per la certa sorte di tanti bambini, forse sarebbe meglio occuparsi delle infezioni intestinali che ne uccidono mezzo milione ogni anno. Ma che importa?

Con un Bill Gates che, dall’alto dei suoi miliardi di dollari, blatera di imminenti e catastrofiche epidemie, santificando il suo GAVI Alliance per la diffusione di sempre più vaccini, chi volete che si occupi più di sanità pubblica?

C’è comunque una ultima considerazione da fare sulla esercitazione “Catastrophic Contagion” che, per molti, sarebbe il contraltare dell’esercitazione “Event 201”, tenutasi nell’ottobre 2019 che simulava il dilagare di una pandemia e, quindi, la “prova generale” della prossima emergenza pandemica.


In realtà se si dà una scorsa alle decine di esercitazioni per emergenze pandemiche tenutesi in Occidente ci si renderà contoche queste, essendo sostanzialmente delle sceneggiate ad uso dei media, non sono servite affatto a testare la vulnerabilità dei sistemi preposti alle emergenza sanitarie ma a fare accettare alla gente un asservimento psicologico e quindi politico.


Così la gente dà carta bianca a scienziati, governanti, militari, forze dell’ordine… e finisce per accettare con gratitudine misure che il Potere aveva pianificato da tempo per tutti altri scopi. È lo stesso motivo per il quale i media ci terrorizzano con “notizie” quali casi di legionella, meningite, morbillo….


E così continuano da anni a rifilarci cucchiaiate di paura. E li ringrazieremo quando, conclusa l’“emergenza”, saremo ancora vivi. Certo, come strategia di controllo sociale non è un granché. Ma in tempi come questi, nei quali si direbbe cancellarsi il domani, può bastare.

Francesco Santoianni – Avanti.it  19/12/2022

 

 

 

 

Chissà perchè…

Da  La Verità del 13/3/2023

 

Leggi QUI

 

 


 

 

 

 

 

 

DALLA  RETE

 

Quando la RAI faceva informazione…


Vedi e ascolta:

biolab


 

 

 

Un virus manipolato. Per il nostro bene, chiaramente!

 

Vedi e ascolta:

virus-manipolato



 

 

 

 

Vaccino per tutti a tutti i costi! E  quindi virus per tutti a tutti costi! E quindi bio-laboratori per tutti a tutti i costi!

 

Vedi e ascolta:

vaccino-a-tutti-i-costi



 

 

 

 

 

Scegliamo di farci curare solo da medici no-vax: anche questo è una scelta di Resistenza!

Da La Verità, 22/11/2022

 

 

 

 

ANNO IV DELLA DITTATURA SANITARIO-ECOLOGICO-DIGITALE

 

 

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