Solstizio d'Inverno presso le costruzioni megalitiche di Stonehenge ( Gran Bretagna)

 

Il 21 dicembre 2024 alle ore 10.20 è il Solstizio d’Inverno.

La luce riprende a crescere. Inizia un nuovo anno.


Il 21 dicembre 2024 è il vero Capodanno perchè legato ai ritmi della natura: il Sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l’eclittica, il punto di declinazione minima. Ed avvengono la notte più lunga e il giorno più corto dell’anno: le giornate cominciano ad allungarsi fino al giorno del Solstizio d’Estate ( 21 giugno 2025 alle ore 04.41).

I nostri capodanno sono convenzioni legate alle varie culture e alle varie religioni e cadono in vari giorni dell’anno. Invece il Capodanno del Solstizio d’Inverno è comune a tutti gli umani perchè è un evento naturale non culturale o religioso.

Comunque in molte culture, soprattutto antiche, oggi era festeggiato e veniva celebrato con grandi fuochi, candele, falò che servivano a radunarsi per festeggiare le nozze della notte più lunga con il giorno più corto. La rinascita del mondo, della Terra e, con Lei, degli uomini/donne.

Questi fuochi volevano essere come un aiuto che gli uomini davano al Sole all’inizio della sua ricrescita (anche se l’allungamento delle giornate non è un processo immediato. Per vari giorni intorno al giorno del solstizio, la durata delle ore diurne continuerà ad essere più o meno la stessa...).

Sol invictus

Il Solstizio d’Inverno ricalca anche la simbologia della morte e della rinascita, incarna la morte del vecchio dio Sole e la nascita del Sole giovane e pieno di vitalità.

Presso l’antica Roma veniva anche celebrato in questi giorni il 25 dicembre, il “Dies Natalis Soli Invicti”, il giorno della rinascita del Sole Invitto che ricalcava feste antichissime di svariate civiltà. Chiamato anche dies lucis, questo giorno corrispondeva con i primissimi effetti visibili dell’allungamento delle giornate, iniziati il 21 dicembre.

La chiesa cattolica, a partire dal IV secolo, si appropriò in maniera inopportuna e scorretta di tale festa ponendo la nascita di Gesù Cristo il 25 dicembre ( data di cui non c’è alcuna prova storica) soltanto per sovrapporsi alla festa pagana del Sole nascente. Ricordiamo che la Chiesa Cristiana dei primi tre secoli, ancora non compromessa con il potere imperiale romano, invece non aveva nessuna festa del Natale e tutto era incentrato soltanto sulla Pasqua-Pentecoste.

Nel giorno del Solstizio d’Inverno, il 21/22 dicembre, veniva celebrata anche la morte dei semi nella Terra, la Grande Madre Terra, che li conserverà nel suo grembo fino al loro germogliare in primavera.

Angerona

 

Presso la Roma arcaica, tra il 17 e il 23 dicembre, si celebravano i Saturnalia ( giorni di festa in onore del dio Saturno e della sua mitica età dell’oro) e in particolare, il 21 dicembre, si celebravano anche i Divalia dedicati alla dea Angerona ( di antichissima origine indoeuropea) per cui questa festa veniva chiamata anche Angeronalia.

Quindi il Solstizio d’Inverno del 21 o 22 dicembre era sotto l’egida di Saturno e, soprattutto, di Angerona.

Angerona era la dea del Silenzio e degli amori segreti più profondi, la dea dell’interiorità silenziosa e intima, e veniva rappresentata con l’indice della mano destra sulla labbra chiuse.

Un invito che la Grande Madre Terra ( di cui Angerona era una delle tante rappresentazioni mitiche) faceva a tutti affinchè la rinascita del Sole coincidesse con una rinascita interiore, con una maggiore comprensione di sè stessi, con una maggiore capacità di percepire e ritrovare l’essenziale. Oltre il chiasso, le grida, le feste stupide, il continuo parlare a vuoto dei resilienti di ogni tempo.

Così il Solstizio d’Inverno non era solo un fenomeno astronomico ma diventava (diventa?) un evento di umanizzazione e miglioramento personale.

Per questo il 1 gennaio era dedicato al dio Giano, Ianus, il dio che apre le porte, il dio del passaggio da uno stato all’altro, il dio dai due volti contrapposti: questa festa completava ciò che era iniziato il 21 dicembre/25 dicembre, come speranza di un vero passaggio da un modo di vivere oscuro e servile ad un’esistenza più luminosa, più dignitosa, più libera. Il passaggio dal volto della rassegnazione e della mediocrità al volto della rivolta e della grandezza d’animo.

 

Bruciare per fare luce (Mc 4, 21-25)


Se la Luce riprende a crescere io debbo fare più luce dentro di me e fuori di me e sempre più avere forza per Resistere al degrado umano provocato da questa dittatura sanitario-ecologico-digitale in corso: espressione del progetto criminale globale, chiamato Grande Reset, per una folle e  orrenda “nuova normalità” che vuole ridurci a “nuda vita” ( vedi QUI).

Una Luce nuova e un Silenzio interiore per ritrovare la dignità umana che stiamo tutti perdendo: vedi QUI.

La via del Silenzio è quella per poter accendere, con il Sole, questa Luce. E sappiamo quanto abbiamo bisogno del Silenzio che illumina nella nostra epoca, così dispersiva, caciarona, superficiale e cinica, e soprattutto in questo momento storico in cui prevale l’ottudimento generale e trionfa una paura irrazionale e un servilismo verso il potere avvilente.


E’ Capodanno: è difficile fare auguri nel tempo di una dittatura sanitario-ecologico-digitale come quella che attraversiamo, nel tempo del terrore sanitario e delle emergenze continue (climatiche, ambientali, energetiche, economiche, belliche e sanitarie) gestite dal progetto criminale globale chiamato Grande Reset, nel tempo dell’ottundimento generale del covidismo.


E soprattutto è veramente difficile fare auguri mentre è in corso uno dei più tragici genocidi della storia a Gaza, con la complicità e l’indifferenza degli USA e dell’europa. (leggi QUI)

Per questo vi rinnoviamo l’invito a non partecipare a nessuna ipocrita festa ( in famiglia o tra amici) di questo periodo natalizio-”capodannico-befanico”.

Sarà una forma di rispetto per il dolore e la morte che bambini, donne e uomini stanno subendo a Gaza e non solo.  Per questo v’invitiamo a rileggere QUI.

Sarà la nostra testimonianza di fronte agli indifferenti da cui siamo circondati.


Pure, nonostante tutto, vi, ci auguriamo di rigenerarci, di migliorarci personalmente, di ritornare umani, di continuare a riferirsi testardamente a Valori, Principi ed Ideali e, soprattutto, di trovare e vivere una profonda INDIGNAZIONE (leggi  QUI), per ciò che sta accadendo, che possa portare ciascuno di noi a vivere e confermare un serio impegno Resistenziale.

Vi, ci auguriamo di essere uomini/donne che Resistono come fecero, nelle loro situazioni di oppressione, i Santi presenti nel nostro Calendario Laico dei Santi: il 2025 infatti sarà un anno molto difficile e gravido di decisioni opprimenti per gli uomini/donne liberi nella logica perversa del Grande Reset: come il Trattato Pandemico dell’OMS, che sarà varato prossimamente, o l’approdo definitivo all’euro digitale e all’ID digitale insieme all’attesa degli sviluppi delle guerre in corso.

Vi/ci auguriamo di continuare ad essere o diventare finalmente uomini/donne IN RIVOLTA, qualsiasi prezzo costi!

E vi, ci auguriamo di ritrovare in questo orrore sanitario-ecologico-digitale e bellico “l’estate invincibile” che Albert Camus aveva imparato di avere in sè.


FORZA E ONORE!   ORA E SEMPRE RESISTENZA!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANNO VI DEL REGIME SANITARIO-ECOLOGICO-DIGITALE

 

 

 

V’invitiamo a leggere:

Il Governo del Solstizio

Il Grande Reset. La Grande Risistemazione (22). La porta sull'abisso.

 

 

DALLA RETE

Vedi qui: DALLA  RETE: appuntamenti ed informazioni.


 

 

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