NOTIZIE del 6/2/2025

Tutte le notizie ed informazioni precedenti al 6/2/2025 le trovate QUI. Ri-consultate continuamente.

 

 

 

Trump e i compari sionisti alla conquista di Gaza

Alla domanda su quante persone stesse parlando di rimuovere, Trump ha risposto: “Tutte”.

Sorridendo come il gatto che ha mangiato il canarino, il fuggitivo dell’Aia Benjamin Netanyahu si è seduto accanto a Donald Trump mentre il presidente degli Stati Uniti annunciava inequivocabilmente alla stampa, martedì, che il piano per Gaza è quello di rimuovere definitivamente tutti i palestinesi dall’enclave. “Non credo che la gente debba tornare a Gaza”, ha detto Trump. “Penso che Gaza sia stata molto sfortunata per loro. Hanno vissuto come un inferno”. Alla richiesta di chiarimenti sul fatto che i palestinesi avrebbero il diritto di tornare a Gaza dopo la sua ricostruzione, Trump ha risposto che il piano è quello di costruire loro alloggi in altri Paesi che siano così belli da non voler tornare…

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Trump. Il ritorno della legge della giungla

A dire il vero le prime sparate di Trump mi sono sembrate all’inizio una posizione di inizio negoziato, cioè chiedere 100 per ottener 10, e forse per alcune situazioni, vedi Canada e Messico ( e forse Groenlandia) è stato così. Le ultime sparate su Ucraina e soprattutto la striscia di Gaza danno però da pensare e uno si chiede se questo presidente ha veramente la situazione mondiale chiara in testa oppure se vive in un mondo tutto suo fatto di business, rigurgiti neocoloniali, arroganza e legge del più forte. L’altra interpretazione è che la situazione economica e soprattutto finanziaria americana è su un piano inclinato e rischia di travolgere il suo status di superpotenza, da qui l’attivismo frenetico per cercare di congelare le situazioni esplosive in Europa e MO per potersi poi concentrare sulla sfida esistenziale con la Cina…

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Trump nell’incontro con il criminale di guerra Netanyahu si fa portavoce del genocidio

«Gli Stati Uniti prenderanno il controllo della Striscia di Gaza e ci occuperemo di essa». Sono queste le parole con cui il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato il proprio piano per il futuro di Gaza. Lo scopo dell’abbozzato programma è quello di raggiungere i tre obiettivi di Israele, che consistono nel distruggere la capacità militare e governativa di Hamas, assicurare il ritorno di tutti gli ostaggi, e accertarsi che «Gaza non costituisca mai più una minaccia per Israele». Le modalità con cui perseguirli sono state elencate senza lasciare spazio a dubbi: gli USA vogliono occupare la Striscia di Gaza per un indefinito periodo «a lungo termine», aiutare Israele a eradicare Hamas inviando altre armi, contrastare l’Iran esercitandovi la massima pressione possibile, e occuparsi delle macerie per costruire la «Riviera del Medio Oriente» aperta a «tutti i cittadini del mondo». Per i palestinesi, invece, il piano è lineare: deportarli nei Paesi vicini…

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Trump ripete l’appello alla pulizia etnica totale di Gaza dopo l’incontro con Netanyahu

Il presidente degli Stati Uniti sostiene che le ‘nazioni veramente ricche’ sono pronte a finanziare il trasferimento forzato di oltre due milioni di palestinesi in altri Paesi.

Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha chiesto ancora una volta la pulizia etnica completa della Striscia di Gaza dopo un incontro con il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu alla Casa Bianca il 4 febbraio. “Potrebbe essere la Giordania, e potrebbe essere l’Egitto, e potrebbero essere altri Paesi”, ha detto Trump, aggiungendo che i Palestinesi di Gaza hanno “la garanzia che moriranno. La stessa cosa accadrà ancora, ancora e ancora”. “Penso che Gaza sia un luogo di distruzione in questo momento… Non si può vivere a Gaza in questo momento. Penso che abbiamo bisogno di un altro luogo, un luogo che renda le persone felici”, ha detto il Presidente degli Stati Uniti ai giornalisti, prima di affermare che ‘a Gaza c’è solo morte’…

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DOCUMENTO CHOC: ISRAELE VUOLE DEPORTARE PALESTINESI IN EGITTO

Emerso dal ministero degli Esteri britannico un rapporto datato 1967 in cui si parlava di un piano per deportare gli abitanti di Gaza. Usa e Regno Unito lo sapevano da 58 anni e sono stati zitti. Grazie anche a quel silenzio, oggi Netanyahu vuole passare all’azione grazie all’aiuto del Presidente Trump.

Franco Fracassi

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IL CORAGGIO DI FRANCESCA

Avete visto il video appello del grandissimo Roger Waters dove citava molto positivamente Francesca Albanese, ma non sapete chi è? Eccovi accontentati. Francesca Albanese è Relatrice Speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei territori palestinesi occupati. Non è pagata da nessuno, e “disprezza i bulli, le mafie e l’apartheid”. Una gran bella pigna nel culo dei nasoni… Ha infatti lanciato un appello senza precedenti invitando i medici di tutto il mondo a rompere ogni legame con lo stato terrorista di Israele, denunciando la distruzione scientifica del sistema sanitario nella Striscia di Gaza come una parte del “genocidio in corso”….

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Rubio, la confessione: “Sull’Ucraina siamo stati disonesti”

Cosa vuole veramente Trump? Quali sono i suoi veri obiettivi e quali sono i mezzi per raggiungerli? Cosa interessa realmente a Trump? Imporre dazi a mezzo mondo? L’amicizia con Israele? L’Ucraina? La NATO? Lo scontro con la Cina? Cerchiamo di chiarire questo fondamentale aspetto, decisivo per gli equilibri internazionali e a maggior ragione dell’Occidente. E’ iniziato un veloce smantellamento dell’USAID, “Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale”. Importantissime e rivelatrici le due interviste dei giorni scorsi a Mark Rubio, neo Segretario di Stato: “Non possiamo e comunque non siamo in grado di opporci al multipolarismo”. “Abbiamo fatto credere all’opinione pubblica che l’Ucraina avrebbe sconfitto la Russia. Siamo stati disonesti”. UMBERTO PASCALI, giornalista indipendente, in collegamento da Washington.

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Il conflitto in Ucraina: propaganda, strategie e realtà sul campo

Negli ultimi due anni, la guerra in Ucraina ha assunto contorni che vanno ben oltre la narrazione proposta dai media occidentali. Eric Denécé, esperto francese di intelligence e sicurezza, ha curato il saggio “La guerra russo-ucraina: realtà e insegnamenti di un conflitto di alta intensità”, pubblicato dal Centro Francese di Ricerca sull’Intelligence (CF2R). Questo lavoro, realizzato con il contributo di diversi specialisti, tra cui Nicola Oré, Jean-Luc Basselet, Alain Charé, Théo Claverie, Olivier Dujardin, Giuseppe Gagliano, David Goser, Valerio Bett e Alain Rodier, offre un’analisi lucida e dettagliata su come il conflitto sia stato raccontato e su quali siano le dinamiche reali che lo governano

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