Il progetto di regime sanitario per condurre verso la dittatura digitale e una società del controllo non riguarda solo l’Italia ma tutto il mondo. Il progetto di una “nuova normalità” all’interno di futuri “stati terapeutici” non riguarda solo l’Italia ma tutto il mondo. E in questi progetti il ruolo dei media per propagandare il pensiero unico sul virus e la conseguente paura permanente è fondamentale. Ma c’è (e ci deve essere) “chi resiste” e non si adegua! (GLR)
Virus fobia!
Attenzione all’ignoranza dilagante. Il 5 luglio scorso l’epidemiologo Tom Jefferson – in un’intervista al giornale The Telegraph – ha dichiarato di aver trovato tracce del nuovo corona virus in un campione di acque reflue raccolte in Spagna nel marzo del 2019.
Nelle acque di scarico di Milano e Torino, invece, c’erano già tracce del virus SARS-CoV-2 a dicembre 2019: a scoprirlo è stato uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità realizzato attraverso l’analisi di acque di scarico raccolte prima che il coronavirus si manifestasse in Italia Inoltre, un gruppo di esperti brasiliani hanno riscontrato il virus in alcuni campioni di acque prelevate dalle fogne di Florianópolis a novembre dell’anno passato.
Il dottor Tom Jefferson dell’università di Oxford ritiene che taluni agenti patogeni presenti nel mondo si trovino in uno stato dormiente, fino a che non vengono attivati da condizioni ambientali adatte. “Forse quello a cui ci troviamo di fronte è proprio un tipo di virus dormiente riattivato dalle condizioni ambientali”, ha sottolineato lo scienziato.
Il fattore ambientale: l’inquinamento. La correlazione tra virus e pessima qualità dell’aria è emersa, in particolare, da uno studio curato da ricercatori italiani e da medici della Società italiana di Medicina Ambientale (Sima): le polveri sottili avrebbero esercitato un cosiddetto ‘boost‘, ovvero un’accelerazione nel contagio dell’infezione.
A tal proposito, Leonardo Setti, ricercatore dell’Università di Bologna, ha così commentato: “Le alte concentrazioni di polveri registrate nel mese di febbraio in Pianura Padana hanno prodotto un’accelerazione alla diffusione del Covid19. L’effetto è più evidente in quelle province dove ci sono stati i primi focolai”.
Insomma, la teoria della trasmissione respiratoria non è convincente. Se tutto fosse confermato, le assurde misure di restrizione in vigore (arresti domiciliari, mascherine, distanziamento sociale, guanti, sanificazioni) potrebbero risultare inutili. Comunque, se tutto ciò fosse confermato, il virus potrebbe andarsene via da solo, così come è arrivato.
Allora, perché le autorità e i mass media continuano a diffondere panico sostenendo che la mascherina difende da un pericolo reale?
L’ingegneria sociale mira a manipolare gli individui, affinché facciano ciò che normalmente non farebbero, come ad esempio accettare costrizioni di ogni genere.
La virus fobia è pura follia endemica, utile ad appropriarsi delle nostre vite. Decisioni da cui dipendono la vita, la salute e la morte di milioni di persone non devono e non possono spettare ad un gruppo ristretto di esperti prezzolati, eterodiretti da interessi indicibili.
Riferimenti:
Gianni Lannes, giornalista http://sulatestagiannilannes.blogspot.com 21/9/2020
Inquinamento dell’aria: malattie e morti premature!
Rischio, contagio, distanza: altro che la distrazione di massa del nuovo coronavirus, utile pretesto del sistema di dominio per annicchilire diritti civili e libertà.
Tutte le autorità lo sanno ma nessuno lo dice. Ecco il vero problema eluso da chi “governa” irresponsabilmente, nonché dall’opinione pubblica. L’inquinamento dell’aria è la principale minaccia alla salute in Europa; infatti è responsabile di oltre 400 mila morti premature all’anno nell’Unione europea. È ciò che attestano i rapporti ufficiali annuali. Seguono l’inquinamento acustico, che contribuisce a 12 mila morti premature, e gli effetti del cambiamento climatico, indotto dall’uomo. Prevenire è meglio che curare.
La popolazione del vecchio continente è esposta a molteplici rischi in ogni momento, tra cui inquinamento dell’aria, dell’acqua e acustico, nonché a sostanze chimiche, che si combinano e in alcuni casi agiscono contemporaneamente con conseguenze sulla salute. Le città europee sono particolarmente vulnerabili a questa molteplicità di minacce e al contempo offrono meno opportunità di accesso a spazi verdi e blu, ossia spazi in prossimità dell’acqua.
Secondo la relazione dell’AEA “Healthy environment, healthy lives: how the environment influences health and well-being in Europe” (“Ambiente sano, vita sana: come l’ambiente influenza la salute e il benessere in Europa”), una parte significativa dei problemi di salute in Europa è attribuibile all’inquinamento ambientale derivante dalle attività industriali
La relazione, che attinge ampiamente dai dati forniti dall’Organizzazione mondiale della sanità sulle cause dei decessi e delle malattie, sottolinea in che modo la qualità dell’ambiente in Europa riveste un ruolo chiave per la nostra salute e il nostro benessere, interessando maggiormente le fasce più vulnerabili della popolazione.
Esiste un chiaro legame tra lo stato dell’ambiente e la salute umana. Non possiamo vivere se il suolo e il territorio non sono sani. È sul suolo che si produce la maggior parte del cibo che mangiamo e si costruiscono le case in cui abitiamo. Il territorio è d’importanza vitale per tutte le specie – siano esse animali o piante che vivono sulla terraferma oppure nell’acqua.
Il suolo – uno dei componenti essenziali del territorio – è un elemento brulicante di vita, molto complesso e spesso sottovalutato. Purtroppo, il modo in cui oggi utilizziamo il suolo e il territorio in Europa e nel mondo non è sostenibile. Tale circostanza ha notevoli ripercussioni sulla vita sulla terraferma.
Riferimenti:
https://www.eea.europa.eu/publications/healthy-environment-healthy-lives
https://www.eea.europa.eu/publications/air-quality-in-europe-2019
Gianni Lannes, giornalista http://sulatestagiannilannes.blogspot.com 19/9/2020
Intervista di Gianluca Spina al dott. Stefano Montanari, nanopatologo.
Virus, inquinamento, vaccino, autopsie, scuola, batteri, Grillo.
Vedi e ascolta: https://www.youtube.com/watch?v=YTSvt1qIBqI
20/9/2020
ANNO I DEL REGIME SANITARIO
“Le masse non si ribellano mai in maniera spontanea, e non si ribellano perché sono oppresse. In realtà, fino a quando non si consente loro di poter fare confronti, non acquisiscono neanche coscienza di essere oppresse. Abbandonati a se stessi, continueranno, generazione dopo generazione, secolo dopo secolo, a lavorare, generare e morire, privi non solo di qualsiasi impulso alla ribellione, ma anche della capacità di capire che il mondo potrebbe anche essere diverso da quello che è.”
George Orwell (1903- 1950), scrittore e giornalista britannico, in 1984 (1949)
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