Trent’anni fa moriva, ammazzato mentre celebrava la messa dagli squadroni della morte armati dai latifondisti, il vescovo di San Salvador Oscar Arnulfo Romero. La sua colpa? Essersi lasciato convertire dai poveri. Essere diventato, dal prete conservatore che era, la voce più coraggiosa di denuncia delle atroci violenze subìte dai campesinos, dagli operai, dagli stessi preti, dalle donne che stavano dalla parte del popolo. E che così diventavano nemici da schiacciare, per i padroni della terra, il governo appoggiato dagli Usa, l’esercito e i carnefici delle bande paramilitari.
15 anni dopo la prima edizione (Gruppo Abele), mentre è in corso il processo di canonizzazione che porterà alla proclamazione della santità del vescovo dei poveri, ritorna – riveduto e aggiornato con le ultime notizie sui retroscena del suo omicidio – il “classico” di Ettore Masina, uno dei libri più belli, intensi, emozionanti sul vescovo Romero e sul suo popolo martoriato.
“Dobbiamo essere riconoscenti a Ettore Masina, al suo stile fluente, per averci comunicato un’immagine storica, spoglia di trionfalismi e profondamente evangelica, di questo santo del popolo, dei “dannati della Terra”.
(Leonardo Boff, dalla prefazione)
di Ettore Masina, ed. IL MARGINE 2011, € 18,00
vedi: Romero. Il coraggio di un vescovo 31 anni dopo
24 marzo 2012. ROMERO, la profezia di un vescovo.