NOTIZIE 107 7/10/2022
ANNO III DEL REGIME SANITARIO-DIGITALE
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Ricordiamoci che tutto ciò che sta accadendo in una successione folle di emergenze ( energetiche, sanitarie, economiche, belliche, climatiche, ambientali, alimentari, ecc.) non è nient’altro che la guerra del progetto criminale globale chiamato Grande Reset e dei suoi accoliti governativi CONTRO OGNUNO DI NOI, contro me e te ( leggi: Una guerra nella guerra (3). Una guerra contro te e me. ).
Ora e sempre Resistenza, soprattutto per la nostra Dignità di uomini/donne! (GLR)
“IO PAGO SOLO IL GIUSTO”. L’INIZIATIVA PER AFFRONTARE GLI AUMENTI ESAGERATI IN BOLLETTA
Se dal Governo non arriva nessuna risposta contro il caro bollette e l’attenzione è tutta puntata sull’invio di nuove armi nei territori di guerra, si moltiplicano le iniziative di associazioni, sindacati e cittadini che intendono porre un freno alla speculazione e all’aumento abnorme e ingiustificato dei prezzi di luce e gas.
L’iniziativa di cui vi parliamo oggi è “Io pago solo il giusto”, un’azione rivolta a tutti i cittadini e a tutte le imprese e nata dal lavoro sinergico di alcune associazioni come il il sindacato Fisi, Umanità e Ragione, Io Non Pago, Arbitrium e molte altre.
Obiettivo dell’azione non è fornire soluzioni, come spiegano anche sul sito del sindacato Fisi, ma “suggerire un possibile rimedio per opporre ragioni in fatto e in diritto alle pretese unilaterali, illegittime, abusive gravemente nocive per la stabilità sociale ed economica delle famiglie e delle pmi”. Abbiamo interpellato sul tema Ciro Silvestri, Segretario Vicario del Sindacato Fisi:
Rispetto a una delibera dell’authority sull’energia, che consente di aprire un contenzioso sugli eventuali discostamenti dei consumi che possono essere ritenuti illegittimi, suggeriamo di contestare all’ente distributore l’attribuzione illegittima o erronea. Questo apre un contenzioso che normalmente si risolve nell’arco di un mese\un mese e mezzo.
E nel frattempo? Il timore di molti esercenti infatti è di vedersi staccare le utenze se dovessero porre tempo in mezzo al pagamento della bolletta. È innegabile che il rischio c’è. Ancora una volta risponde alle nostre domande Ciro Silvestri:
Non dovrebbero essere possibili né depotenziamenti energetici né distacchi dalla rete se non si è risolto il contenzioso tra il distributore e l’utilizzatore. Però non escludiamo, in un clima di follia come quello che stiamo vivendo, che si possano anche verificare di questi episodi. Nel caso questo si dovessero verificare, abbiamo messo a disposizione la nostra rete legale che così come in altre occasioni si pone a difesa degli interessi collettivi.
Il Sindacato ha messo a disposizione sul proprio sito tutto il materiale scaricabile, qualora si volesse aderire all’iniziativa. Appare sempre più chiaro, dunque, che gli italiani devono imparare a farcela da soli e a rispondere in massa a iniziative di disobbedienza civile che spingano i politicanti che a turno ricoprono ruoli di guida del Governo a dare priorità ai bisogni del proprio popolo.
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FUGA DAI CONTRATTI DELLE COMPAGNIE ENERGETICHE, PER EVITARE BOLLETTE E SPIONAGGIO
Sempre più spesso si sente di gente che vende casa in condominio per acquistare poi un immobile autonomo, casomai in periferia o in zona rurale. Motivo? Le case autonome, soprattutto se costruite prima del 1960, non saranno obbligate ad una valanga d’adeguamenti europei: soprattutto permettono ai più ingegnosi di costruirsi (anche abusivamente) un sistema d’approvvigionamento energetico tramite pannelli fotovoltaici, così da non ricevere bollette e, soprattutto, distacchi per morosità o punitivi (quelli futuribili per chi non ha utensili a norma Ue).
Dopo l’estate tantissime strutture ricettive ed alberghiere stanno chiudendo per crisi e carico fiscale, e si sta creando un mercato a prezzi d’immediato realizzo sia di pannelli fotovoltaici che d’impianti d’accumulo.
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Roma, 8 e 9 Ottobre: Esserci!
Questo fine settimana, a Roma, 8 e 9 ottobre, è davvero necessario esserci per costruire il Pensiero Altro e la Resistenza, soprattutto in questo momento in cui i venti di guerra soffiano forte e l’autunno caldo è alle porte.
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Stangata su utenze di luce e gas, come aderire (legalmente) allo “sciopero della bolletta”
Anche a Udine il Codacons lancia l’iniziativa “Pagheremo quando potremo”. Ecco come aderire alla campagna che suggerisce come Codice Civile e Costituzione consentono di pagare per il momento solo il 20% degli importi in fattura.
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DOCCE IN COPPIA E LUCI SPENTE”, L’INNO ALL’AUSTERITY DI REPUBBLICA
In un mare di preoccupazione per l’incombere dell’autunno, mezzi d’informazione e letterati conformisti preparano il terreno per la nuova “società della carestia”. Proprio come le misure anti-Covid, i razionamenti vengono ora introdotti nella vita dell’uomo post pandemico.
“Benvenuti nell’autunno freddo: prove di nuova austerity tra docce in coppia e case buie”, il titolo di un’editoriale pubblicato il 22 settembre 2022 su Repubblica, a firma dello scrittore Francesco Piccolo. Il sottotitolo offre una “poetica” rappresentazione del futuro che ci attende: “Tireremo il piumino sul naso davanti alla tv, non cuoceremo la pasta e lavoreremo per pagare luce e gas. Ma come per le domeniche a piedi, forse saremo un po’ felici”.
Conformismo allo stato brado
Il Piccolo si cimenta così nella narrazione della giornata tipo del cittadino del futuro, addomesticato al ligio rispetto delle “regole”, anche al costo di crepare ibernato.
La chiave di lettura dell’opera del Premio Strega consiste nella cieca accettazione dello stile di vita imposto dalle élites. Ci dicono sempre che andrà tutto male, ma alla fine potrebbe sempre andare peggio, questo il pensiero del Piccolo…
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RESISTERE AL CARO BOLLETTE: L’ESEMPIO DI “IO NON PAGO”
I costi lievitati dell’energia si abbattono sui cittadini di quasi tutti i Paesi occidentali. Tra speculazione delle compagnie energetiche e le conseguenze delle sanzioni contro la Russia, la spesa delle famiglie per le utenze si sta moltiplicando anche in Italia: con gravi conseguenze soprattutto sulla piccola e media impresa e sugli esercenti.
Dopo la nascita nel Regno Unito di I don’t pay, movimento di protesta contro il caro bollette, anche nel nostro paese i cittadini si organizzano dal basso per far fronte ai costi esorbitanti dell’energia.
Nasce così il coordinamento nazionale di Io Non Pago, una realtà nata su Telegram che si sta diffondendo in tutte le regioni e che sta crescendo nelle adesioni anche grazie alle prime iniziative pubbliche.
Presentiamo, in questa intervista, il movimento italiano Io Non Pago con il fondatore, Federico Ciavarella, che ci spiega come, quando e perché è nata Io Non Pago, quali sono le iniziative in programma e i consigli per i cittadini: uno su tutti quello di revocare il RID delle bollette dal conto corrente bancario o postale, per chi ha richiesto l’addebito automatico dei costi delle utenze.
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Non paghiamo ! Appello per un milione di adesioni entro il 30 novembre
Dopo anni di futuro incerto, adesso abbiamo la certezza che, se non ci organizziamo insieme per pretendere il diritto ad una vita degna, il futuro assai prossimo sarà un disastro.
Tutti i governi liberisti continuano a fare scelte che possano mantenere in piedi un sistema economico che affama i popoli e produce disastri ecologici. Dopo due anni di pandemia mondiale, non solo non ci sono stati interventi sui servizi ospedalieri, scolastici e dei trasporti pubblici, ma già nei mesi scorsi abbiamo dovuto far fronte all’aumento del costo della vita, del costo delle bollette e dei carburanti sino ai beni di prima necessità.
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La guerra dell’europa, asservita al Grande Reset, contro ognuno di noi. Contro me e te. Ricordalo quando vedi la prossima bolletta.
BRUXELLES VUOLE NUOVE FORME DI RESTRIZIONE: MENO ELETTRICITÀ NELLE ORE DI PUNTA E CONTATORI “LIMITATI” CONTROLLATI DA REMOTO
Un salto di qualità, si punta verso la nuova era della telegestione ( non più solo telelettura). L’autorità di regolamentazione dell’energia Arera spiega sul suo sito che gli smart metering sono i i sistemi che consentono la telelettura e la telegestione dei contatori di energia elettrica, gas e acqua.
Meno elettricità nelle ore di punta e contatori ‘limitati’ da remoto: ecco il piano di Bruxelles ‘per combattere il caro energia’
Il limite all’erogazione di energia elettrica sarà possibile grazie ai nuovi smart metering, i contatori intelligenti che da diversi anni i distributori di energia elettrica hanno installato praticamente in tutte le case e in tutti i condomini, spiega Il Messaggero. Grazie ad essi, i distributori possono agire da remoto abbassando o alzando la potenza. Così nelle ore di picco, ossia quelle comprese nella fascia F1, tra le 8 e le 19, la potenza verrà ridotta.
Ridurre la potenza dei contatori nelle case nelle ore diurne per abbattere il consumo di elettricità di almeno il 5% nei momenti di picco dei consumi. È questa la strategia europea secondo quanto si legge nelle conclusioni del vertice di venerdì tra i ministri dell’Ue in cui viene chiesto alla Commissione di preparare un piano di riduzione dei consumi. Ad anticiparlo è Il Messaggero, secondo cui da Bruxelles si è già optato per un razionamento della luce obbligatorio, mentre quello del gas rimarrà volontario. Disposizioni contenute nella bozza preparata da Palazzo Berlaymont e alle quali le 27 cancellerie europee, una volta entrata in vigore, dovranno necessariamente adeguarsi.
Il limite all’erogazione di energia elettrica sarà possibile grazie ai nuovi smart metering, i contatori intelligenti che da diversi anni i distributori di energia elettrica hanno installato praticamente in tutte le case e in tutti i condomini. Grazie ad essi, i distributori possono agire da remoto abbassando o alzando la potenza dell’energia elettrica fornita. Così nelle ore di picco, ossia quelle comprese nella fascia F1, tra le 8 e le 19, la potenza verrà ridotta.
Non è comunque certo che la riduzione resti continuativa per tutte queste 11 ore, ma è più probabile che vengano scelti dei momenti della giornata in cui la richiesta di energia tende ad alzarsi, tra le 6 e le 7, quando le persone tornano a casa e accendono tv, luci e altri elettrodomestici. Così, questi non potranno più funzionare tutti contemporaneamente.
I rischi sono legati, ad esempio, alle difficoltà alle quali potrebbero andare incontro le persone che utilizzano macchine salvavita in casa. Una questione comunque risolvibile perché i distributori conoscono l’ubicazione di queste apparecchiature, visto che i contatori a cui sono attaccate sono segnalati.
La decisione è legata al fatto che il 40% della produzione elettrica nazionale avviene tramite l’uso del metano e in vista dei razionamenti imposti dal conflitto in Ucraina e dai conseguenti stop alle forniture imposti dalla Russia in risposta alle sanzioni europee è necessario ridurre al minimo il consumo di gas.
Dall’altro lato, l’Europa spingerà anche per l’introduzione di un tetto ai ricavi dei produttori di energia elettrica da altre fonti. Oggi chi produce con l’eolico, il solare, l’idroelettrico, il nucleare (come in Francia) e anche con il carbone, sta realizzando profitti extra per il meccanismo cosiddetto del marginal price. E questo, nei piani di Bruxelles, deve assolutamente essere limitato per evitare speculazioni. Ad oggi, la centrale che ha la materia prima più costosa, il gas, fa il prezzo di vendita dell’energia anche per tutti gli altri produttori. Nei piani dell’Europa, però, chi produce energia con fonti diverse dal gas più economiche non potrà guadagnare dalla vendita di energia più di 200 euro al Megawattora.
Non si tratta di un tetto al prezzo, ma ai ricavi. Questo significa che il beneficio non si sentirà immediatamente sulle bollette. Così i consumatori continueranno a pagarle al prezzo di mercato e l’extra gettito tra il prezzo pagato dai consumatori e il tetto di 200 euro al Megawattora fissato per i produttori andrà allo Stato che deciderà a chi destinarlo, con attenzione alle fasce della popolazione più deboli.
FONTE: https://www.ilfattoquotidiano.it/ 10/9/2022
Un taglio dei consumi gestito a distanza, senza la necessità di dover minacciare – o applicare – alcuna sanzione. Ma quanto sono bravi.
https://www.nogeoingegneria.com/ 11/9/2022
Se ti opponi a regole criminali, ti portano via il figlio. Del resto, nelle dittature, i figli sono dello stato! “Madre no vax” avrebbe detto il padre!! Quando NO VAX significa solo rivendicare l’inalienabile diritto di dire NO ad un trattamento sanitario sul proprio corpo. Non abbiamo altre strade oltre alla lotta contro questo fascismo contemporaneo.
Belluno, tolto il figlio di sei anni alla mamma no vax: «Non lo manda a scuola». Il padre chiede l’affido
La donna si era sempre categoricamente rifiutata di sottoporre il piccolo ai tamponi necessari per il rientro in classe dopo casi di positività
È una storia che va avanti da quattordici mesi quella di una madre di Cortina D’ampezzo e il suo bambino di sei anni. Nel luglio del 2021 il piccolo è stato sottratto alla madre dai carabinieri, lungo la strada del piccolo comune vicino a Cortina dove la donna si era stabilito. Motivo: lei non portava il piccolo a scuola da mesi, i servizi sociali avevano indagato e si è scoperto che sin dall’inizio della prima elementare, nel 2020, la donna si era sempre categoricamente rifiutata di sottoporre il piccolo ai tamponi necessari per il rientro in classe dopo casi di positività. Per questo la scuola elementare non poteva accettare il piccolo dopo le assenze.
Sospesa la patria potestà
Il piccolo ha passato la prima elementare a casa, e la denuncia era arrivata ai servizi sociali. Sulla base della relazione dei funzionari dell’Usl Dolomiti alla donna è stata sospesa la patria potestà, il bambino è stato dato in affidamento al padre, che abita a Roma, dove ha una nuova compagna e una bambina appena nata. Ad occuparsi del caso è il tribunale dei minori di Venezia, dove pare che la questione si sia arenata. Nel gennaio di quest’anno i servizi sociali di Roma hanno infatti avuto numerosi contatti con il piccolo. Agli psicologi il bambino ha detto: «Voglio vedere la mamma e i nonni». A quanto pare quella richiesta è ferma sul tavolo dei magistrati.
Le varie memorie
La donna si è affidata all’avvocato padovano Marco Vendramin che le ha provate tutte per avere una risposta. «Ho scritto varie memorie, depositate al tribunale dei minori, in cui ho spiegato che le criticità della donna sono state superate e in cui chiedevo nuovamente la regolamentazione del diritto di visita» dice l’avvocato. Il tribunale ha incaricato nuovamente ai servizi sociali di Roma di fare un’ulteriore istruttoria sul bambino. Era il 19 maggio, ad oggi di quella istruttoria, dice l’avvocato Vendramin, non si sa ancora nulla. Nel frattempo il padre del piccolo, che si è affidato all’avvocato Maurizio Paniz, ha chiesto l’affidamento esclusivo di suo figlio, e descrive la ex compagna come una cattiva madre, no vax e nociva nei confronti del figlio. «Non posso entrare nei dettagli di questa vicenda, ma immagino che il tribunale dei minori stia prendendo tempo perché la questione è molto delicata - spiega l’avvocato Paniz - quella madre ha avuto un atteggiamento alienante nei confronti del figlio, ci è voluto del tempo per reinserire il piccolo in una realtà sociale che gli era mancata quando stava con la mamma, non è una vicenda semplice da dirimere, non si può valutare solo la voce del bambino che vuole veder la mamma».
Nessuna burocrazia
Dal canto suo l’avvocato Vendramin non intende fare passi indietro e se la prende con la burocrazia del tribunale dei minori: «È inaccettabile la sterile burocrazia che affligge le cancellerie civili del tribunale per i minorenni, dove il fascicolo è visionabile solamente nella sua parte cartacea, i depositi possono avvenire solo in cartaceo e tutto può avvenire solo dietro appuntamento - spiega - l’appuntamento per visionare i file si può prendere solo via mail e viene concesso mediamente dopo dieci giorni, una lungaggine del tutto gratuita visto che la pandemia è finita e anche la stessa corte d’Appello, con provvedimento del maggio 2022, ha abolito gli appuntamenti. È inaccettabile - spiega ancora l’avvocato Vendramin - che tale inutile burocrazia violi il diritto di difesa a discapito dei minori, oggi (ieri per chi legge ndr) mi sono sentito rispondere che il fascicolo non è consultabile perché è arrivata una nuova relazione e il giudice la sta visionando, ad oggi il bambino non incontra la mamma dal luglio 2021 e nove mesi fa i servizi sociali avevano detto che il piccolo voleva vederla».
Roberta Polese, Corriere del Veneto, 4/10/2022
Informazioni importanti tra diluvi statali di impaurimenti.
I DEPOSITI BANCARI APPARTENGONO DAVVERO AI RISPARMIATORI? LA DOMANDA SE LA PONGONO SEMPRE PIU’ PERSONE
Citando l’art. 1834 del codice covile italiano, molti avvocati e commercialisti continuano, a fasi alterne, a redigere articoli dai titoli roboanti, con una descrizione schematica o quanto meno incompleta della dinamica e della proprietà dei depositi bancari: soprattutto sollevando timori che questi non siano di proprietà dei depositanti.
Alimentando di inutile scandalismo la notizia, caricano di ulteriori paure il fatto che le banche non possono garantire i depositi in caso di crisi. Si tratta di due eventi con dinamiche totalmente differenti. Qualche chiarimento sintetico è necessario, nonostante la materia sia oggetto di studi giuridici rigorosi.
I soldi sono sempre di proprietà dei correntisti, che hanno la facoltà di ritirarli a semplice richiesta, come previsto sui contratti di conto corrente approvati da Bankitalia e dall’ABI – Associazione Bancaria Italiana – di concerto con le previsioni del diritto comunitario in materia. Riportiamo il testo: (CODICE CIVILE-art. 1834 – Depositi di danaro):
“Nei depositi di una somma di danaro presso una banca, questa ne acquista la proprietà ed è obbligata a restituirla nella stessa specie monetaria, alla scadenza del termine convenuto ovvero a richiesta del depositante, con l’osservanza del periodo di preavviso stabilito dalle parti o dagli usi. Salvo patto contrario, i versamenti e i prelevamenti si eseguono alla sede della banca presso la quale si è costituito il rapporto.”
Cfr: https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaArticolo?art.versione=1&art.idGruppo=227&art.flagTipoArticolo=2&art.codiceRedazionale=042U0262&art.idArticolo=1834&art.idSottoArticolo=1&art.idSottoArticolo1=10&art.dataPubblicazioneGazzetta=1942-04-04&art.progressivo=0
Come descritto dal sito Brocardi: “
(1) Si tratta di deposito irregolare, con il quale il depositario diviene proprietario del bene ed è obbligato alla restituzione del tantundem eiusdem generis. Di solito tali operazioni vengono eseguite in un conto corrente: si applicano, quindi, anche le relative norme (1852 ss., 1857 c.c.);
(2) La banca è debitrice del depositante: pertanto, se il deposito è fatto in valuta estera essa ha facoltà, alla scadenza, di liberarsi corrispondendo quanto dovuto nella moneta avente corso legale ovvero nella moneta estera depositata (1278 c.c.)” – Cfr: https://www.brocardi.it/codice-civile/libro-quarto/titolo-iii/capo-xvii/sezione-i/art1834.html
L’art. 1834 CC pone l’accento sul fatto che le somme sono oggetti fungibili, cioè non viene elencato il numero di ogni banconota versata presso la banca. Si tratta, lo ribadiamo, di un “deposito irregolare”. La non numerabilità consente alla banca di concedere linee di credito avendo la proprietà temporanea del denaro dei depositanti. I finanziamenti bancari sono concessi rispettando le procedure di Basilea formalizzate secondo parametri valutativi interni di ogni banca. Algoritmi di calcolo e di rischio approvati dalla Vigilanza creditizia di “Eurosistema”.
Il ridetto art. 1834 stabilisce che la banca deve restituire (a semplice richiesta) il deposito nella stessa specie (valuta di riferimento) e quantità (l’importo del deposito). Altra questione invece è lo stato di crisi bancaria per la quale viene adottata la procedura di “liquidazione coatta amministrativa” e quella europea detta Bail-in, e non la procedura fallimentare aziendale. Tale differenza di trattamento lo richiede se si tiene conto della specificità del settore bancario, basata sulla fiducia e sullo stretto rapporto sistemico di settore e intersettoriale.
La banca, quindi, non fallisce in senso aziendale commerciale. Gli avvocati e i commercialisti dovrebbero saperlo come temi di diritto commerciale e soprattutto, di diritto bancario. La banca in crisi prevede due principali opzioni
a) viene amministrata fino al suo risanamento,
b) viene incorporata da altri istituti di credito per non turbare il mercato finanziario e la fiducia dei depositanti.
Il cosiddetto BAIL-IN di matrice europea non è mai stato applicato totalmente fino alle estreme conseguenze in nessun Paese dell’Unione europea. Tutti hanno ben compreso che i danni sistemici, epidemici di panico indotto, sarebbero superiori ai presunti vantaggi della singola banca “risanata” o liquidata. Quando l’Inghilterra era ancora in UE salvò la Royal Bank of Scotland fregandosene delle regole europee sul bail-in, per timore di rivolte popolari nel regno!
È quindi una valutazione superficiale ed allarmistica quella di legare il Bail-In alla disponibilità dei depositi. La continua pubblicazione di articoli dai toni terroristici serve per provocare allarme di cui non si comprende l’utilità (o forse si). Si tratta di due fattispecie diverse e non necessariamente e automaticamente legate fra loro! Eppure, vengono continuamente pubblicati articoli che aumentano la confusione, come se una “manina” desse il via.
Ogni giorno partono decine di novità, spesso per soddisfare esigenze ideologiche, ma pochissime si realizzano o si applicano in pieno!
Manlio Lo Presti, scrittore esperto di sistemi finanziari, https://www.lapekoranera.it/ 6/10/2022
La propaganda a senso unico del nostro squallido mainstream sulla guerra raggiunge vertici di ridicolo. Tragico ridicolo.
I “denti d’oro”, le torture russe e poveri media al capolinea
I denti estratti, che secondo il ministero della Difesa ucraino appartenevano a vittime di torture da parte dei soldati russi nella regione di Kharkiv, appartengono in realtà a un dentista locale. A rivelarlo è il quotidiano tedesco Bild.
Il 4 ottobre, il ministero della Difesa ucraino ha twittato riguardo le camere di tortura russe, “mini-Auschwitz” nel villaggio di Peski-Radkovsky e ha accompagnato la pubblicazione con la foto di una scatola con corone dentali d’oro. Questo è quanto hanno riportato i media occidentali.
Peccato però che un dentista locale abbia smentito quanto rilanciato con clamore dai media occidentali: “Questi denti sono simili a quelli che sono stati rubati dalla mia collezione. Sono l’unico dentista qui. Quindi, se sono stati trovati qui, allora devono essere miei”, ha detto il dentista del villaggio Sergei, mostrando ai giornalisti la sua altra scatola di denti.
Così ancora una volta Open, come nel caso delle presunte file di russi in fuga verso la Finlandia dopo l’annuncio della mobilitazione parziale decisa da Putin, ha dovuto sbufalare e smentire proprio quanto affermato da Open stesso. Un bel contrappasso per un portale che ha fatto del fact-checking la sua ragion d’essere. Pur se a senso unico.
Ovviamente i social network non marchieranno i contenuti del portale informativo fondato da Enrico Mentana come disinformazione o fake news.
Ormai le fake news rilanciate da questo portale si susseguono. Così come le relative goffe rettifiche. Un aspetto positivo c’è: chi dovesse imbattersi nell’informazione russofoba di Open potrà facilmente intuire che si tratta della solita disinformazione e portarsi avanti con i tempi sulla relativa rettifica.
Insomma, essendo un portale ‘smart’ (come dicono i liberal bravi, quelli che hanno studiato) e sempre un passo avanti, Open ha deciso di permettere agli utenti di poter comprendere cosa siano le fake news impegnandosi sul campo nella loro diffusione a profusione.
https://www.lantidiplomatico.it/ 6/10/2022
Gli Stati Uniti acquistano farmaci anti-radiazioni per un valore di 290 milioni di dollari da utilizzare in “emergenza nucleare”
Il regime di Biden sta acquistando 290 milioni di dollari in farmaci anti-radiazioni da utilizzare nelle “emergenze nucleari” tra le crescenti tensioni con la Russia e le accresciute minacce di una guerra nucleare…
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ROBERTO SPERANZA: IL MINISTRO DELL’IPOCONDRIA
Il ministro della Salute Roberto Speranza tra pochi giorni lascerà l’incarico. Nell’attesa di sapere chi sarà il suo successore, abbiamo voluto salutarlo tracciandone un profilo psicologico, tra il serio e il faceto, insieme allo psichiatra e scrittore Adriano Segatori, autore del libro “Analisi di un’imbarazzante narrazione”, pubblicato a settembre 2022 per le edizioni Settimo Sigillo.
“Illusionista della salute e demolitore della sanità, gestione fallimentare del ministro Roberto Speranza”, così Segatori definisce l’operato del ministro durante gli ultimi due anni e mezzo, tra continui allarmi sulla diffusione del Covid19, pesanti restrizioni e atteggiamenti al limite dell’ipocondria.
Adriano Segatori ha analizzato il libro di Speranza dal titolo “Perché guariremo”, pubblicato da Feltrinelli a novembre 2020 e subito ritirato dal commercio per motivi ancora poco chiari. Con piglio ironico, il dottor Segatori ha ripercorso capitolo per capitolo i contenuti del testo di Speranza, evidenziandone i passaggi più imbarazzanti e controversi, tracciando un quadro tragicomico che emerge dalle riflessioni e dall’operato del ministro.
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DALLA RETE
ANNO III DEL REGIME SANITARIO-DIGITALE
Tanti interventi e riflessioni fatte dai rappresentanti delle Liste Antisistema, che si sono presentate alle elezioni, li trovate nei sei GLR-NOTIZIE-VOTO, QUI.
Pur se sconfitti, le loro analisi rimangono preziosissime per continuare la Resistenza.
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Una guerra nella guerra (3). Una guerra contro te e me.
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Ex-italia: nulla di buono all’orizzonte…
GLR-NOTIZIE-FLASH 46 - 27/9/2022
Il Grande Reset. La Grande Risistemazione (26). Un’Agenda che incombe.
GLR-CONSIDERAZIONI 37. Noi, bacati e servili.
GLR-CONSIDERAZIONI 36. La tenaglia
Verso la dittatura digitale (12). Internet dei Corpi, il fine del Grande Reset.
Il sito di La PekoraNera riporta un prezioso elenco continuamente aggiornato di notizie su malori e morte improvvise, assolutamente in continuo aumento. I giornali citati nell’elenco quasi mai creano una correlazione tra vaccinazione e malori o morti improvvise.
Ma sappiamo ( o dovremmo sapere) che siamo sotto un regime sanitario, quindi… Comunque a voi leggere, sapere e riflettere.
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Raccolta di sospetti eventi avversi da “vaccini anti Covid-19”, in ordine cronologico, provenienti dalla stampa italiana e internazionale. Inseriti così come pubblicati in origine, anche in lingua originale non tradotta. Lista aggiornata continuamente.
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Tante notizie sui danni delle mascherine, dei tamponi e degli pseudo-vaccini QUI
Leggi “GLR-NOTIZIE” e “ GLR-NOTIZIE FLASH” precedenti QUI
INFORMAZIONI DI RESISTENZA
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