IL DOVERE DELLA MEMORIA. Calendario laico dei Santi.
Il 20 gennaio 1944 muore ucciso da tedeschi in battaglia presso Monte Torre Maggiore vicino Terni GERMINAL CIMARELLI ( 33 anni) operaio, Antifascista e comandante di una formazione partigiana garibaldina.
Vedi: La Resistenza di un operaio: GERMINAL CIMARELLI
Il 18 gennaio 2016 muore a Torino dopo una breve malattia MASSIMO OTTOLENGHI (100 anni, nome di battaglia Bubi) avvocato, magistrato, scrittore, Partigiano, Azionista e Antifascista.
Vedi: Il Partigiano che parla ai giovani: MASSIMO OTTOLENGHI.
Macchiarella era fortemente impegnato nelle lotte dei contadini per la terra come dirigente della locale Camera del Lavoro.
La voce popolare e i giornali indicarono come mandante dell’omicidio il noto mafioso Francesco Paolo Niosi ma a suo carico non si riuscì ad aprire nemmeno un processo.
I resti di Macchiarella riposano nel cimitero di Ficarazzi.
Il 5 gennaio 1984 muore a Catania ucciso da mafiosi con cinque colpi di pistola GIUSEPPE FAVA (59 anni) giornalista, scrittore e autore di opere teatrali.
vedi: Un giornalista in prima linea: GIUSEPPE FAVA
Il 5 gennaio 1937 muore in combattimento ad Algora (Spagna) GUIDO PICELLI (47 anni) orologiaio, attore, politico, Ardito del popolo, volontario in Spagna e Antifascista.
Il 4 gennaio 1975 muore a Roma dopo una lunga malattia CARLO LEVI (73 anni) scrittore, pittore, politico, giornalista, medico, Antifascista e Azionista.
Il 4 gennaio 1947 muore a Sciacca (AG) ucciso da mafiosi con una raffica di mitra ACCURSIO MIRAGLIA (51 anni) industriale, politico, segretario della Camera del Lavoro locale e dirigente comunista.
Il 3 gennaio 1892 muore a Casatico (Mantova) dopo una breve malattia FRANCESCO SILIPRANDI (76 anni) giornalista, possidente terriero, Patriota risorgimentale italiano.
Vedi: Il Patriota dei lavoratori: FRANCESCO SILIPRANDI
Il 1 gennaio 2003 muore a Montemagno di Camaiore (Lucca) dopo una lunga malattia GIORGIO GABER (64 anni, nome d’arte di Giorgio Gaberscik) cantautore civile, commediografo, regista, attore teatrale e autore del Teatro Canzone.
Il 30 dicembre 1997 muore a Trappeto (PA) dopo una breve malattia DANILO DOLCI (73 anni) sociologo, educatore e attivista sociale e della non violenza come logica dell’impegno politico.
vedi: Un uomo solidale: DANILO DOLCI
Il 28 dicembre 1943 muoiono torturati e fucilati dai fascisti presso il poligono di tiro di Reggio Emilia i 7 FRATELLI CERVI: GELINDO (43 anni), ANTENORE (38 anni), ALDO (34 anni), FERDINANDO (32 anni), AGOSTINO (28 anni), OVIDIO (25 anni), ETTORE (22 anni) tutti contadini, Antifascisti, Partigiani.
Vedi: 7 fratelli per la libertà: I FRATELLI CERVI
Il 26 dicembre 1954 muore a Firenze dopo una lunga malattia AMELIA PINCHERLE ROSSELLI (84 anni) scrittrice, Antifascista, Azionista e madre di ALDO, CARLO e NELLO ROSSELLI.
Vedi: Il coraggio di una scrittrice: AMELIA PINCHERLE ROSSELLI
Il 23 dicembre 1946 muore a Baucina (PA) ucciso con cinque colpi di pistola sparati da un gabellotto mafioso NICOLO’ AZOTI (37 anni) ebanista, sindacalista CGIL e segretario della Camera del Lavoro locale.
vedi: L'ebanista difensore dei contadini: NICOLO' AZOTI
Il 17 dicembre 1944 muore uccisa con un colpo di pistola alla nuca sparata da SS tedesche a San Cesario sul Panaro (MO) GABRIELLA DEGLI ESPOSTI ( 32 anni, nome di battaglia Balella) massaia, Antifascista e Partigiana.
vedi: Il grande coraggio di Balella: GABRIELLA DEGLI ESPOSTI
Il 12 dicembre 1944 muore a Lizzano in Belvedere (BO) ucciso in combattimento contro i tedeschi ANTONIO GIURIOLO ( 32 anni, nome di combattimento Capitan Toni) insegnante, alpino, Azionista, Antifascista e Partigiano.
L’ 8 dicembre 1981 muore a Roma dopo una lunga malattia FERRUCCIO PARRI (91 anni, nome di battaglia Maurizio), insegnante, politico, giornalista, Azionista, Antifascista, capo della Resistenza italiana e presidente dell’unico governo fondato sulla Resistenza nel 1945.
Vedi: L'uomo della Resistenza: FERRUCCIO PARRI
Il 7 dicembre 1852 nella valletta di Belfiore, località all’entrata occidentale di Mantova, vennero impiccati dagli austriaci il sacerdote ENRICO TAZZOLI (40 anni), il medico mantovano CARLO POMA (29 anni), il pittore ritrattista GIOVANNI ZAMBELLI ( 28 anni) ed altri due patrioti veneziani ANGELO SCARSELLINI ( 29 anni) e BERNARDO DE CANAL (28 anni).
Vedi: I Martiri di Belfiore
Il 4 dicembre 1943 venne ucciso da un fascista della Guardia Nazionale con un colpo di pistola in piazza di Spagna a Roma MARIO FIORETTI (31 anni) magistrato e Antifascista socialista.
vedi: Il magistrato "volante": MARIO FIORETTI
Il 4 dicembre 1945 viene ucciso a Ventimiglia di Sicilia (PA) con colpi di lupara da parte di sicari mafiosi GIUSEPPE PUNTARELLO ( 53 anni) autista di una ditta di trasporti e segretario della sezione locale del PCI.
vedi: Un autista determinato: GIUSEPPE PUNTARELLO
Il 3 dicembre del 1944 muore fucilato a Centallo (Cuneo) ad opera delle Brigate Nere DUCCIO GALIMBERTI (Tancredi Galimberti detto Duccio, 38 anni) avvocato, Antifascista, Azionista e capo partigiano delle formazioni “Giustizia e Libertà”.
vedi: L'iniziatore della Resistenza: DUCCIO GALIMBERTI
Il 29 novembre 1946 muoiono uccisi a colpi di lupara sparati da sicari mafiosi su una strada tra Aragona e Comitini (AG) FILIPPO FORNO (46 anni) bracciante e sindacalista e GIUSEPPE PULLARA bracciante. Leggi il resto di questo articolo »
Il 28 novembre 1946 muore a Calabricata (Catanzaro) uccisa da un colpo di fucile GIUDITTA LEVATO ( 31 anni) contadina.
vedi: La contadina che diede tutto: GIUDITTA LEVATO
Il 26 novembre 1944 muore fucilata dai nazifascisti a Pavullo nel Frignano (Modena) IRMA MARCHIANI (33 anni, nome di battaglia Anty) ricamatrice, modista e Partigiana.
vedi: La modista comandante: IRMA MARCHIANI
Il 25 novembre 1946 muore ucciso a Joppolo Giancaxio (AG) con colpi di lupara da parte di sicari mafiosi GIOVANNI SEVERINO contadino e segretario della Camera del Lavoro di Agrigento.
Severino era, nell’immediato dopoguerra, un animatore coraggioso delle lotte contadine per l’assegnazione degli appezzamenti di terreno e per una giusta redistribuzione dei prodotti agricoli
I responsabili dell’assassinio non furono mai trovati.
Il 25 novembre 1945 muore a Cattolica Eraclea (AG) dopo essere stato gravemente ferito con due bombe a mano lanciate da sicari mafiosi GIUSEPPE SCALIA (39 anni) contadino e sindacalista socialista.
vedi: Un contadino sindacalista: GIUSEPPE SCALIA
Il 24 novembre 1945 a Roma venne proditoriamente messo in crisi il GOVERNO presieduto da FERRUCCIO PARRI (1890- 1981): l’unico governo italiano ispirato dalla Resistenza, fondato sul CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) e con un Partigiano alla guida.
“Una giornata della vergogna“.
vedi: Un "golpe bianco": LA CRISI DEL GOVERNO PARRI.
Tra il 20 e il 25 novembre 1944 presso la Val d’Enza (tra Massa Carrara, Parma e Reggio Emilia) si svolse una dura battaglia tra partigiani e militi fascisti e tedeschi in cui vengono uccisi in combattimento o fucilati combattenti e civili.
vedi: La battaglia della Val d'Enza
Il 16 novembre 1879 muore ad Udine suicida con due colpi di pistola GIOVANNI BATTISTA CELLA (42 anni, detto Titta) avvocato, imprenditore, Patriota risorgimentale italiano e volontario garibaldino.
Il 10 novembre 1944 viene fucilato a Modena da un plotone di fascisti della GNR GIACOMO ULIVI (19 anni) studente di legge all’università di Parma e Partigiano. Con lui morirono i Partigiani ALFONSO PIAZZA ed EMILIO PO.
L’8 novembre 1947 viene ucciso dalla mafia a Marsala (TP) con colpi di fucile VITO PIPITONE (39 anni) contadino e dirigente della Confederterra locale.
vedi: Un contadino determinato: VITO PIPITONE
Il 5 novembre del 1977 muore a Firenze dopo una lunga malattia GIORGIO LA PIRA (73 anni) politico, docente universitario, Padre costituente, Sindaco di Firenze, pacifista, Antifascista e frate laico francescano e domenicano.
Il 3 novembre del 1915 muore a Corleone (PA) ucciso a colpi di rivoltella dalla mafia BERNARDINO VERRO (49 anni) sindacalista, politico e sindaco di Corleone.
Il 3 novembre 1947 viene ucciso dalla mafia a San Giuseppe Jato (PA) CALOGERO CAIOLA testimone oculare della strage di Portella della Ginestra.
Caiola era un piccolo proprietario terriero della zona e il giorno della Strage di Portella della Ginestra del 1 maggio 1947, aveva probabilmente riconosciuto dei suoi compaesani che tornavano verso casa armati di lupara e mitragliatrice. Si stava preparando a testimoniare coraggiosamente al processo per la Strage come testimone oculare, ma fu ucciso sei mesi dopo vicino a casa sua.
Gli inquirenti non collegarono l’omicidio alla sua testimonianza: infatti si cominciarono ad inventare elementi che aiutassero a dipingere Caiola come un poco di buono, una persona di dubbia moralità, addirittura con tendenze perverse. Nessuno osò parlare di omicidio di mafia.
Caiola è una di quelle tante vittime innocenti di mafia “morte due volte”. Prima col sangue, poi con l’infamia e la dimenticanza. I suoi resti riposano nel cimitero di San Giuseppe Jato.
vedi: Una strage di contadini: PORTELLA DELLA GINESTRA
Nella notte del 2 novembre 1975 all’Idroscalo di Ostia (RM) viene ucciso a bastonate da forze oscure dello stato PIER PAOLO PASOLINI, poeta, scrittore, giornalista, regista, linguista, pittore e animatore della coscienza civile. Leggi il resto di questo articolo »
Il 1 novembre del 1944 viene fucilata a Savona da un plotone di fascisti PAOLA GARELLI (28 anni, nome di battaglia Mirka) parrucchiera e Partigiana.
Il 29 ottobre del 1799 viene giustiziato in piazza del Mercato a Napoli IGNAZIO CIAIA (33 anni) poeta, insegnante, politico e Responsabile della Repubblica Napoletana del 1799.
Il 29 ottobre del 1799 viene giustiziato in piazza del Mercato a Napoli FRANCESCO MARIO PAGANO (51 anni) avvocato, giurista, filosofo, docente, autore teatrale e Padre della Repubblica Napoletana del 1799.
Il 27 ottobre del 1972 viene ucciso a Ragusa con sei colpi di pistola dalla mafia GIOVANNI SPAMPINATO (25 anni), giornalista.
Vedi:Il giornalista che cercava la verità: GIOVANNI SPAMPINATO
Il 27 ottobre del 1553 a Ginevra fu messo al rogo dai calvinisti come eretico MICHELE SERVETO (42 anni) teologo, umanista e medico spagnolo.
Nonostante le minacce mafiose si batteva da tempo contro il latifondo e per i diritti dei contadini. Era stato, in passato, nel carcere di Porto Longone (LI) come detenuto per reati comuni e aveva conosciuto i dirigenti comunisti MAURO SCOCCIMARRO (1895- 1972) e UMBERTO TERRACINI (1895- 1983), imprigionati per attività antifascista.
Questo incontro segnò il cambiamento di Maniaci e la nascita del suo impegno politico e sindacale. Le autorità conclusero le indagini, dopo l’omicidio, dicendo che “era escluso il movente politico”. I resti di Maniaci riposano nel cimitero di Terrasini.