Articoli marcati con tag ‘associazionismo’
Il 4 gennaio 1975 muore a Roma dopo una lunga malattia CARLO LEVI (73 anni) scrittore, pittore, politico, giornalista, medico, Antifascista e Azionista.
Levi nacque a Torino in un’agiata famiglia ebraica e fin da ragazzo si dedicò con passione alla pittura che coltiverà per tutta la vita anche con importanti successi. Nel 1917 si iscrisse alla Facoltà di Medicina dell’Università di Torino e dal 1918 entrò in rapporto con PIERO GOBETTI facendo parte del suo gruppo che mirava alla “Rivoluzione liberale”. Scriverà:
“Scrivere di Piero Gobetti, significa, per noi della nostra generazione, fare della autobiografia”
Levi si laureò in Medicina divenendo per alcuni anni assistente presso la Clinica medica dell’Ateneo torinese e fece dei viaggi a Parigi in cui decise di dedicarsi definitivamente alla pittura. Dal 1931 partecipò al movimento antifascista ‘Giustizia e Libertà’, fondato a Parigi da CARLO ROSSELLI nel 1929, e scrisse per lo stesso vari saggi. Ciò causò il suo primo arresto per due mesi nel 1934. Al secondo arresto, nel maggio 1935, seguì la condanna al confino in Lucania. Leggi il resto di questo articolo »
Il concetto di populismo non è a mio giudizio in grado di interpretare in modo adeguato la vicenda italiana degli ultimi venti anni e, in modo specifico, le posizioni di cui è stato massimo artefice e protagonista Silvio Berlusconi. Quello su cui i classici insistono quando si parla del popolo è la dimensione della totalità, del tutto sulle parti, della comunità sugli individui. (…) Berlusconi non si è mai mosso in una prospettiva comunitaria e organicistica, cioè populistica (come invece ha fatto, almeno in parte, Bossi); ma, anzi, ha accentuato – fino a stravolgerli in senso dispotico – il carattere e la dimensione strutturalmente individualistica della «democrazia dei moderni». Con il suo messaggio ha proposto, e fatto diventare modello di vita e senso comune, una sorta di bellum omnium contra omnes; per riprendere la distinzione di Hobbes, ha sostenuto, e anche realizzato, una regressione dalla «società politica» alla «società naturale». Da questo punto di vista, rispetto al movimento della società moderna, e al significato in esso assunto appunto dalla politica, Berlusconi si è mosso come il granchio: è retrocesso dalla storia alla natura; dalla legge al primato degli spiriti animali. Leggi il resto di questo articolo »