Articoli marcati con tag ‘disimpegno’
Secondo una ricerca, le persone che negli anni ottanta avevano meno di dieci anni e guardavano spesso le tv di Silvio Berlusconi hanno votato in seguito per i partiti populisti.
Questa è una storia su come il minimo comune denominatore dei mezzi d’informazione popolari ha spianato la strada al minimo comune denominatore della politica populista. Leggi il resto di questo articolo »
Nel 52 a.C. Cicerone difende Tito Annio Milone, accusato di aver fatto uccidere Clodio. Cicerone sostiene che Milone ha agito per legittima difesa, in occasione di un’imboscata. Come provarlo? Fatto sta che, dopo l’omicidio, Milone si è recato tranquillamente a Roma affidandosi alle autorità «senza sensi di colpa, senza paure, senza tormenti di coscienza». Cicerone usa spesso l’argomento della «coscienza a posto» come indizio per provare che l’accusato è innocente. Alla fine della carriera di avvocato, Cicerone affronta il tema dell’infallibilità del «tribunale della coscienza». Leggi il resto di questo articolo »
Il cognitivista Albert Bandura analizza il disimpegno morale, il meccanismo che si adotta per commettere il male invocando attenuanti
C’è una ragione se il kantiano “legno storto” non si raddrizza. Siamo circondati dal risentimento verso politici corrotti e ce n’è ben qualche ragione. Ecco che i tribuni che invocano purezza ideale e morale guadagnano punti, ma trovano presto un limite alla loro espansione elettorale, perché l’idea di un “popolo” puro contrapposto a un manipolo di cattivi non sta in piedi, dal momento che la politica inquinata affonda le radici (e svolge la sua attività) in quel medesimo popolo, con scambio di favori, dati e ricevuti.
Al raddrizzamento totale tocca rinunciare a causa della “natura della natura umana”; quella è cosa da lasciare a orrende dittature, sempre fallimentari, ma la conoscenza sottile della “stortura” mostra che migliorare è possibile. Leggi il resto di questo articolo »