Articoli marcati con tag ‘dubbio’

 

 

Il Great Reset è una proposta del World Economic Forum (WEF), presentata nel maggio 2020 dal principe Carlo di Galles ( ora re Carlo III d’Inghilterra) e dal tedesco Klaus Schwab ( fondatore e direttore del WEF), per costruire una economia sostenibile (??) per il post pandemia Covid-19. Leggi il resto di questo articolo »

GLR – CONSIDERAZIONI   (51)

ANNO IV DEL REGIME SANITARIO-ECOLOGICO-DIGITALE

Le altre “GRL-CONSIDERAZIONI ” le trovate  QUI

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Scrittore ed aforista italiano (1983)

 

 

La tirannia dell’emergenza continua è il metodo di fondo del progetto criminale globale chiamato Grande Reset, gestito dai farabutti pluri-miliardari dell’aristocrazia finanziario-usuraia Leggi il resto di questo articolo »

 

 

Il dubbio è scomodo ma solo gli imbecilli non ne hanno” scrisse Voltaire. A chi di noi, finalmente, viene o è venuto il dubbio che questo impiastro velenoso di virus, guerra, emergenza, paura, crisi sia il prodotto di un progetto malefico, malvagio, criminale chiamato Grande Reset e preparato da tempo? Leggi il resto di questo articolo »

 

 

Potremmo aggiungere che il dubbio è l’inizio della nostra salvezza.

Porsi domande in tempo di addomesticamento e assoggettamento feroci, come questo del regime sanitario, è segno che si è ancora vivi a differenza dei covidioti che eseguono ciò per cui sono sistematicamente addomesticati attraverso la paura indotta dai media asserviti e senza, appunto, porsi domande. Il dubbio non li intacca mai.

Infatti queste dieci domande che seguono nessun giornalista Leggi il resto di questo articolo »

 

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Sono ossessionati istericamente. Governucoli, scienziati e medici  (diciamo così…) al servizio del progetto criminale globale chiamato Grande Reset sono ossessionati: ci dobbiamo vaccinare ( con un non-vaccino che è una terapia genica) a tutti i costi ( leggi con attenzione questo articolo: Considerazioni al tempo del regime sanitario (18). Intruglioisteria, dittatura e morte. ).

E se uno studia e ricerca sul web, cioè andando al di la dei media asserviti, scopre perchè sono così ossessionati e invasati, scopre dove vuole parare questo pseudo-vaccino ( leggi con attenzione, ad esempio, Leggi il resto di questo articolo »

 

Emiliano Zapata (1879-1919) rivoluzionario messicano

 

Abbiamo bisogno di pensieri alti, di volare alto in questo orrore della “nuda vita” a cui il progetto criminale globale chiamato Grande Reset ci costringe e ci costringerà.

L’uomo/donna accartocciato su se stesso per la paura, indotta dai media servili, del fantomatico virus-peste nera è e sarà sempre più ridotto, secondo i progetti del Grande Reset, a strisciare tra un buco e l’altro dove nascondersi. Senza più dignità e senza più nessuna consapevolezza Leggi il resto di questo articolo »

“È possibiledata l’inconsistenza etica dei nostri governanti, che queste disposizioni siano dettate in chi le ha prese dalla stessa paura che esse intendono provocarema è difficile non pensare che la situazione che esse creano è esattamente quella che chi ci governa ha più volte cercato di realizzare: che si chiudano una buona volta le università e le scuole e si facciano lezioni solo on line, che si smetta di riunirsi e di parlare per ragioni politiche o culturali e ci si scambino soltanto messaggi digitali, che ovunque è possibile le macchine sostituiscano ogni contatto – ogni contagio – fra gli esseri umani.”

Giorgio Agamben, filosofo   in  Contagio

 

 

La spallata finale alla scuola

Condivido completamente questo articolo del professore e nostro collaboratore, Salvatore A. Bravo. Si rende assolutamente necessaria una mobilitazione di tutto il mondo della scuola, studenti, docenti e genitori per fermare questo “progetto” di demolizione della scuola che il ministro Azzolina sta portando avanti con solerzia. Aggiungo (anche per esperienza personale diretta) che la Dad (Didattica a distanza) può servire tutt’al più per una breve fase emergenziale ma NON può certamente diventare la normalità.

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Gli ideali scaturiti dalla storia e dalla cultura del continente sembrano essersi inariditi. Oggi dominano i «Trattati», i mercati e la logica della globalizzazione

«I parafulmini devono essere saldamente infissi nel terreno. Anche le idee più speculative devono essere ancorate nella realtà, nella materia delle cose. Che dire allora dell’idea di Europa?». Con queste parole comincia un saggio, straordinario per profondità ed eloquenza, in cui George Steiner ha messo sul tavolo Una certa idea di Europa. Questa sua idea si distende in cinque parametri, esposti con gusto narrativo e forza metaforica. L’Europa è prima di tutto il luogo dove regna il caffé, «luogo degli appuntamenti e delle cospirazioni, del dibattito intellettuale e del pettegolezzo». Leggi il resto di questo articolo »

Dall’alto dei miei sogni, frustati ma non frustrati, vedo un mondo alla deriva.
Gente assetata di amore e popoli in guerra:
Dittature di piombo e democrazie di plastica;
Quattro miliardi di tonnellate di rifiuti che ogni anno si accatastano su se stessi;
1.400 miliardi di dollari spesi per commercio di armi mentre
795 milioni di persone soffrono la fame;
7.000 tonnellate di oppiacei e
3 milioni di bambini che muoiono di fame ogni anno;
250 milioni di emigranti nel mondo alla dannata ricerca di un luogo in cui poter vivere.
È una umanità che a forza di produrre armi, droghe e rifiuti è diventata rifiuto esse stessa!
In questa vigilia di Natale il cuore mi si riempie di triste gioia e di nostalgica tenerezza, mentre dal profondo dell’anima sgorga, discreto e silenzioso, quest’inno di amore che dedico a tutti i lettori e lettrici di Huffington post.
A tutti, credenti e non! Leggi il resto di questo articolo »

TIZIANO TERZANI  (1938- 2004) AD ORIANA FALLACI (1929- 2006)

 

7 OTTOBRE 2001. LETTERA DA FIRENZE

Il Sultano e San Francesco

Non possiamo rinunciare alla speranza

 

Tiziano Terzani

Oriana, dalla finestra di una casa poco lontana da quella in cui anche tu sei nata, guardo le lame austere ed eleganti dei cipressi contro il cielo e ti penso a guardare, dalle tue finestre a New York, il panorama dei grattacieli da cui ora mancano le Torri Gemelle. Mi torna in mente un pomeriggio di tanti, tantissimi anni fa quando assieme facemmo una lunga passeggiata per le stradine di questi nostri colli argentati dagli ulivi. Leggi il resto di questo articolo »

In questo nostro tempo, dove sono i maestri e chi, nella vita civile, userebbe questa parola senza almeno una punta d’ ironia, se non anche di dileggio? Maître sopravvive senza discredito in francese, nel settore culinario, alberghiero e forense, mentre il femminile, maîtresse, sembra un residuo di romanzo ottocentesco. Il maître de conférence è semplicemente un aiutante del professore che svolge quelle che noi avremmo definito un tempo “esercitazioni”, prima di diventare agrégé. Ma chi si lascerebbe oggi definire impunemente maître à penser, espressione che suona pretenziosa e gonfia, allo stesso modo di “maestro di vita”? Leggi il resto di questo articolo »

Dieci anni sono trascorsi da quel 9 gennaio 2004, e mi è accaduto sovente di chiedermi, davanti agli eventi più clamorosi o solo particolarmente interessanti dell’attualità politica: che cosa avrebbe detto Bobbio? La sua voce si era spenta ancor prima della morte, soprattutto dopo la scomparsa di sua moglie Valeria Cova, nel 2001. Il vecchio Maestro aveva smesso di commentare i fatti della politica e della cultura, e si era ritirato in un silenzio quasi assoluto, anche se mai sdegnoso.

Le ultime mie visite si svolgevano in un’atmosfera di sobria, composta mestizia, nella penombra del gigantesco appartamento di via Sacchi, vicino alla stazione di Porta Nuova, nella Torino che fu la sua città, dalla nascita avvenuta il 19 ottobre 1909. Ma le origini familiari erano mandrogne, ossia alessandrine, e nel cimitero di Rivalta Bormida fu sepolto, accompagnato da una piccola schiera di allievi, amici e familiari, dopo che una enorme, inattesa folla aveva fatto la fila per rendergli l’estremo saluto in una sala del Rettorato dell’Ateneo torinese. Leggi il resto di questo articolo »

Il dolore. E la consolazione. Le persone grandi andandosene sembrano preoccuparsi di chi resta. Lasciano un vuoto, ma anche una traccia di speranza. Che sia quella divina o una più umana e, però, comunque grande. In una settimana abbiamo dovuto salutare due persone vicine a noi, al giornale, ma prima di tutto ai nostri pensieri: don Andrea Gallo e Franca Rame. Oggi ci troviamo a cominciare una nuova settimana senza di loro. Ma con il compito di portare avanti i loro ideali. Così ognuno di noi si chiede quale sia il messaggio ultimo di don Andrea e di Franca. E un cosa ci appare quasi sorprendendoci: abbiamo sempre parlato di loro come di due “eretici”, forse per renderli in qualche modo anomali , diversi da noi. In realtà erano due persone pure. E la purezza, come avviene per l’ossigeno, se respirata senza filtro rischia di bruciarci. Leggi il resto di questo articolo »

«Forse gli uomini si dividono in due categorie: quelli sicuri di avere ragione,
che sono feroci;  quelli sicuri soltanto del dubbio, che sono stanchi».

dal film: ” De Reditu – Il Ritorno “   di Claudio Bondi (Ita 2003)

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