Articoli marcati con tag ‘gesuiti’
E adesso ci tocca anche il Papa democratico, femminista, di sinistra e magari, chissà, antifascista. “Non sono mai stato di destra”. Da quando esistono queste due categorie, cioè dalla Rivoluzione francese, nessun Pontefice si era mai abbassato a tanto, a nominarle. E che significa “non sono mai stato di destra”? Forse che quel Cristo che ha sempre in bocca (povero Cristo), non del tutto legittimamente perché il cattolicesimo non coincide col cristianesimo, riserva una maggior misericordia a quelli di sinistra (il discorso naturalmente vale, a segno contrario, se avesse detto “non sono mai stato di sinistra”)? L’atteggiamento da “piacione”, cioè di uno che vuole piacere a tutti senza dispiacere nessuno, compresa la tambureggiante retorica della modestia, la sua (il massimo dell’immodestia), Bergoglio, intelligenza fine, da gesuita, non lo ha scelto a caso anche se magari ha assecondato un aspetto reale del suo carattere. Leggi il resto di questo articolo »
TRA GESUITISMO E PAUPERISMO:
LA SCELTA DEI CARDINALI CADE SU BERGOGLIO
Non va sottovalutata la potenziale portata della scelta di un papa latinoamericano, di un gesuita che ha scelto uno stile di vita semplice ed austero, quasi monacale. Così come, al di là delle intenzioni contingenti che hanno determinato questa scelta (cui potrebbe non essere estraneo anche la volontà di compiacere con poco sforzo e sicuro risultato le masse cattoliche) non va sottovalutata la scelta del nome di Francesco; la presentazione dallo stile dimesso e familiare fatta da José Mario Bergoglio dal balcone di piazza san Pietro, l’inchino di fronte alla folla venuta a salutarlo, prima di impartire la propria benedizione (senza però spingersi tanto in là da chiedere che fosse quel “popolo” a benedirlo; Bergoglio si è limitato infatti a chiedere ai fedeli di pregare affinché Dio facesse scendere sul papa la sua benedizione, prima che il papa impartisse la sua, Urbi et Orbi); la sottolineatura del suo essere semplicemente il «vescovo di Roma», piuttosto che «vicario di Gesù Cristo», o «Sommo pontefice della Chiesa universale». Così come non vanno sottovalutati i primi atti di papa Francesco: la rinuncia alla Mercedes, la scelta di pagare l’albergo dove aveva soggiornato prima del Conclave, la decisione di non incontrare il card. Bernard Law (il prelato accusato di aver coperto molti preti pedofili quando era arcivescovo di Boston) durante la sua visita alla Basilica di S. Maria Maggiore. Il rischio, altrimenti, sarebbe quello di essere percepiti come quelli che colgono sempre gli aspetti negativi, i bastian contrari per definizione, gli scettici di qualsiasi riforma, i critici di qualsiasi scelta. Leggi il resto di questo articolo »