Articoli marcati con tag ‘pensiero’
Il 1 gennaio del 2003 muore a Montemagno (Lucca)
GIORGIO GABER
C’era un cantante che cantava chiaro e libero il suo pensiero. Un cantante scomodo, disturbatore della quiete grigia dell’uomo medio e mediocre. Un cantante che faceva pensare a come eravamo ridotti dopo anni di consumismo becero e di banalità e, quindi, a come erano ridotte la società, la politica, la libertà, la democrazia. Perchè una “democrazia” non può essere migliore degli uomini che la compongono. Leggi il resto di questo articolo »
Un cucchiaio di Pirlo o un tiro di potenza di Balotelli, un colpo di destrezza di Cassano o un gol di Di Natale bastano per far saltare di gioia decine di milioni di italiani che recuperano il sentimento dell’unità nazionale e l’identità italica. Basta davvero poco! E qualcuno obietterà che non è per niente poco.
E se invece dico che questo basta per far dimenticare per novanta minuti la crisi in corso e, con i tempi supplementari, anche le amarezze della vita pubblica o politica del Paese, qualcun altro obietterà che non è giusto mischiare sport e politica. Leggi il resto di questo articolo »
È un’immagine che ferisce: quegli immigrati con lo scotch sulla bocca, le mani legate e gli occhi spaventati, la cui foto ha fatto il giro del web, ci dice più di tante parole che cosa siamo. Quale è l’abisso in cui rischiamo di cadere senza più qualsiasi senso di solidarietà e di rispetto umano. L’immigrato vale meno di una merce da spostare da una parte all’altra del mondo. È il segno di un declino spaventoso. Leggi il resto di questo articolo »
“Chi ha la coscienza acuta non riesce più a tollerare un mondo dove i valori sono diventati soltanto crisalidi verbali a cui niente corrisponde. Si dice pace e si fa guerra; si dice giustizia e si fa ingiustizia; si dice libertà e si tessono le reti delle schiavitù di nuovo tipo..; si esaltano i valori della cultura, del pensiero, della libertà del confronto e noi vediamo come i mezzi di comunicazione scendono ad un mercimonio volgare dove si comprano e si vendono gli uomini e le donne per pura ragione di mercato. Siamo ad un basso livello”
Padre Ernesto Balducci (1922- 1992), 1991
Vedi: Il dialogo contro la barbarie
“E noi, per quanto ci troviamo in situazioni inique … tuttavia serbiamo il nostro invincibile proposito … tanto da non temere la morte stessa. Ho lottato, è già tanto, ho creduto nella mia vittoria… È già qualcosa essere arrivati fin qui: non aver temuto morire, l’aver preferito coraggiosa morte a vita da imbecille.”
La ragione principale per cui la guerra c’è ancora non sta né in un segreto desiderio di morte della specie umana, né in un insopprimibile istinto di aggressione, né infine e più plausibilmente, nei seri pericoli economici e sociali che il disarmo comporta, ma nel semplice fatto che sulla scena politica non è ancora comparso nessun mezzo in grado di sostituire questo arbitro definitivo degli affari internazionali(…)
Il guaio non è tanto che non abbiamo abbastanza sangue freddo da pensare l’impensabile, quanto piuttosto che non pensiamo.
Hannah Arendt (1906-1975), filosofa tedesca
Vedi: Il muro e il pensiero