Il 17 febbraio del 1600 veniva bruciato vivo dall’Inquisizione, in Campo di Fiori a Roma, il filosofo e monaco GIORDANO BRUNO da Nola (1548- 1600).
“E noi, per quanto ci troviamo in situazioni inique … tuttavia serbiamo il nostro invincibile proposito … tanto da non temere la morte stessa. Ho lottato, è già tanto, ho creduto nella mia vittoria… È già qualcosa essere arrivati fin qui: non aver temuto morire, l’aver preferito coraggiosa morte a vita da imbecille.”
da De Monade, numero et figura
“Se questa scienza che grandi vantaggi porterà all’uomo, non servirà all’uomo per comprendere se stesso, finirà per rigirarsi contro l’uomo.”
“Verrà un giorno che l’uomo si sveglierà dall’oblio e finalmente comprenderà chi è veramente e a chi ha ceduto le redini della sua esistenza, a una mente fallace, menzognera, che lo rende e lo tiene schiavo… l’uomo non ha limiti e quando un giorno se ne renderà conto, sarà libero anche qui in questo mondo.”
da Spaccio de la bestia trionfante
La lotta di Giordano Bruno, la sua testimonianza e la sua resistenza per la libertà di pensiero e di ricerca, per una visione universale della vita e dell’uomo, per la dignità, per una storia libera da dogmatismi religiosi e politici sono ancora un valore assoluto per noi, da perseguire con coraggio e con la stessa sua disponibilità al sacrificio.