del 23 dicembre 2012
Penso che Natale è diventata una festa così banale
perché Gesù si lascia usare.
Si lascia usare qui come un debole bambino,
immagine nostalgica di una nostra facile bontà infantile
(come se fosse facile),
una bontà che elude le prove della vita
(ci piacerebbe!), una melensa bontà che torna assai utile
ad ogni sistema che si giustifica da sé
per sfuggire al giudizio, squalificando ogni critica,
calunniando ogni oppositore,
e pubblicizza a tutto spiano questa festa
in cui criticare è colpa ed è obbligo dolcificare ogni malefatta,
e relativi malfattori,
ma senza aprire le carceri dei poveri,
né interrompere le guerre dei droni e dei soldi.
Gesù si lascia usare così
ma non è stupido,
cresce presto in sapienza e in grazia
è un uomo fortissimo
potenza dello Spirito di Dio suo padre
che risuscita la vita morta
che solleva i poveri dalla pattumiera
sta come muraglia di bronzo e ha parole di fuoco
contro l’ipocrisia
religiosa o politica che sia
sta come amico risanatore nella compagnia dei peccatori.
Eppure, esaurita nella sua vita la lotta per essere capito,
si lascerà usare come un condannato
utile al potere statico dell’impero e della religione,
si lascerà usare come gli fecero da bimbo
dalle mani armate degli uomini
per non staccarsi più da loro,
che lo sappiano o no,
e sarà Pasqua,
e sarà Pentecoste, feste niente banali, perciò misteriose.
Enrico Peyretti
Enrico Peyretti (Torino, 1935) è un intellettuale italiano, impegnato nella ricerca per la pace e nel movimento per la nonviolenza
vedi: "Il Natale atroce" di Pasolini
Il bene, il male e il senso del Natale