Venne infine un tempo in cui tutto ciò che gli uomini avevano considerato come inalienabile divenne oggetto di scambio, di traffico, e poteva essere alienato; il tempo in cui quelle stesse cose che fino allora erano state comunicate ma mai barattate, donate ma mai vendute, acquisite ma mai acquistate – virtù, amore, opinione, scienza, coscienza, ecc. – tutto divenne commercio. È il tempo della corruzione generale, della venalità universale, o, per parlare in termini di economia politica, il tempo in cui ogni realtà, morale e fìsica, divenuta valore venale, viene portata al mercato per essere apprezzata al suo giusto valore.
Karl Marx, Miseria della filosofia, 1847
VEDI: Pensiero Urgente n.194)
Vivere in un mondo non di cittadini, ma di consumatori