Il 3 gennaio 1892 muore a Casatico (Mantova) dopo una breve malattia FRANCESCO SILIPRANDI ( 76 anni) giornalista, possidente terriero, Patriota Risorgimentale italiano.
Siliprandi nacque a Curtatone (Mantova) in una famiglia benestante di possidenti terrieri e nonostante la sua origine borghese aderì fin da giovane alle idee mazziniane che lo portarono ad un primo arresto nel 1847 per aver partecipato a dimostrazioni contro gli austriaci.
Dopo una breve detenzione partecipò, nel febbraio del 1848, ai movimenti rivoluzionari di quel mese a Parigi e, nello stesso anno, combattè nella Prima guerra d’Indipendenza con i volontari lombardi guidati da LUCIANO MANARA.
Il 2 novembre del 1850 Siliprandi partecipò, con altri diciannove Patrioti, alla riunione che costituì il Comitato rivoluzionaro di Mantova, d’ispirazione mazziniana e guidato da don ENRICO TAZZOLI, che avrebbe portato tra il 1852 e il 1853 a numerosi arresti di Patrioti da parte degli austriaci e ai MARTIRI DI BELFIORE (7 dicembre 1852). Siliprandi riuscì a sfuggire e venne condannato in contumacia.
Nel 1858 vendette i terreni familiari e acquistò un fondo agricolo a Casatico (Mantova) ma la sua profonda passione per la liberazione della Patria lo distolse presto dall’attività di possidente terriero e nel 1859 si arruolò come furiere nel corpo garibaldino dei Cacciatori delle Alpi per partecipare alla seconda guerra d’Indipendenza dove venne promosso capitano per il suo impegno. Parteciperà poi ad altre spedizioni garibaldine e combatterà nella Terza guerra d’Indipendenza, nel 1866, nel Regio esercito ricevendo varie decorazioni. Concluderà il suo impegno militare nel 1870.
Da garibaldino e mazziniano convinto e con profonde convinzioni democratiche si avvicinò alle idee socialiste e rivoluzionarie aderendo all’Internazionale Socialista fin dalla sua fondazione nel 1864. In particolare Siliprandi seguì le teorie socialiste e anarchiche di Pierre-Joseph Proudhon (1809- 1865) filosofo, economista e sociologo francese.
Cominciò a scrivere di socialismo sul giornale”Favilla” fondato nel 1866 da PARIDE SUZZARA VERDI (1826- 1879), grande amico personale di GARIBALDI e suo ex compagno nella congiura di Belfiore, ed inoltre fondò e diresse il giornale socialista mantovano “ Il Lavoratore” dalle cui colonne fece continuamente professione di fede internazionalista e socialista scegliendo come motto:
“La proprietà esclusiva è un furto – La proprietà legittima è il prodotto del lavoro – Dio è una creazione dell’uomo”.
Quindi il suo impegno di Patriota Risorgimentale, dopo la cosiddetta Unità, si diresse sempre più verso la difesa dei diritti dei lavoratori promuovendo organizzazioni di resistenza dei contadini e fondando Società operaie per i lavoratori .
Su questa linea nell’ottobre del 1876 fu tra i fondatori dell’Associazione Generale dei lavoratori di Città e Campagna in provincia di Mantova ( prima società di Mutuo Soccorso della zona) e riuscì a raccogliere 1982 adesioni, in particolare di 1666 braccianti.
Poi già settantenne fu uno dei protagonisti del moto contadino chiamato La Boie che tra il 1884 e il 1886 creò molti tumulti rivoluzionari nelle campagne del mantovano e in Veneto. Per questo Siliprandi venne arrestato e processato a Venezia nel 1886 ma venne assolto con formula piena dopo un anno di carcere.
Nonostante l’avanzare dell’età fu sempre in prima linea nel promuovere l’idea socialista con scritti ed organizzazioni di lavoratori, fino alla sua morte nel 1892, l’anno in cui nacque a Genova il Partito dei Lavoratori Italiano, il futuro Partito Socialista Italiano, certamente anche per merito del suo impegno di una vita. I resti di Siliprandi riposano nel cimitero di Casatico.
Accanto alla tomba di Siliprandi a Casatico si trova una lapide in cui si legge:
“morì povero ed oscuro -3 gennaio 1892 milite settantenne d’ogni idea generosa nelle battaglie nelle congiure offrì senza risparmio braccio mente e cuore. Chiaroveggente precursore apostolo indomito contro tutte le ingiustizie sociali .dalla patria ebbe persecuzioni carcere oblio. La federazione socialista mantovana in cammino inarrestabile per la via da lui additata auspica la meta finale. Al suo miglior amico XI marzo MDCCCLXXXXIV”
Così scrisse Siliprandi in un articolo pubblicato su “La Favilla” il 9 luglio 1872:
“Furono bene intesi i mezzi per liberarsi dalla schiavitù dei ricchi. L’associazione in grande, cioè di tutti i lavoratori, n’è l’essenza, quindi la somma di tutte le forze e proprietà fisiche ed intellettuali di questo corpo che esiste ed opera, la libertà politica e l’istruzione ne sono i moventi. Senza libertà, nessuna, istruzione civile può avere vita e forza, ed è un dovere di ognuno, se gli fu tolta, di riacquistarla e conservarla. L’ignoranza fu una causa dei tanti mali che afflissero l’umanità, e che l’ha soggiogata alla tirannide religiosa e politica; l’educazione dissipa l’errore, ed è la forza motrice che spinge alla civiltà.Tali sono i mezzi che l’associazione ha stabilito per conseguire il fine propostosi; e tutto fa credere che, se non d’un salto, gradatamente lo potrà raggiungere.”
Vedi: I Martiri di Belfiore
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