Il 5 febbraio del 1869 muore a Lugano (Svizzera) dopo una breve malattia CARLO CATTANEO (68 anni) insegnante, scrittore, politico, filosofo e Patriota Risorgimentale italiano.

Cattaneo nacque a Milano nella famiglia medio borghese di un orologiaio. La sua infanzia trascorse tra Milano e il paese di Casorate (Pavia) dove era nato il padre e qui cominciò ad usare la biblioteca di un suo prozio sacerdote appassionandosi alla lettura dei classici.

Questa iniziale passione culturale lo spinse inizialmente a proseguire i suoi studi in alcuni seminari del milanese ma già a diciassette anni decise di continuare la sua formazione in vari licei di Milano. Questo fatto lo portò a frequentare il mondo intellettuale milanese estremamente vivace ed inoltre cominciò a curare interessi scientifici e storici.

Il giovane Cattaneo frequentò con passione le grandi biblioteche milanesi, come quella di Brera, e alcuni parenti che aumentavano le sue conoscenze scientifiche.

Nel dicembre del 1820 fu assunto dal Municipio di Milano come insegnante di grammatica latina e poi di scienze umane nel ginnasio comunale di Santa Marta dove restò per ben quindici anni e sempre numerose erano le sue frequentazioni di letterati ed intellettuali di vari rami culturali.

Nel 1824 si laureò in Giurisprudenza presso l’Università di Pavia con il massimo dei voti. Cominciò già dal 1822 ad occuparsi di ferrovie, bonifiche, dazi, commerci, agricoltura, finanze, opere pubbliche, geografia, letteratura, linguistica, storia e filosofia. Nel 1839 iniziò quel “repertorio mensile di studî applicati alla cultura e prosperità sociale“, cui altri diede il nome di Politecnico, un importante strumento utilizzato come “difensore” d’ogni progresso materiale e morale del paese e che durò fino al 1844.

Così scrisse sul primo numero del Politecnico:

Sotto un titolo che ad alcuno sembrerà per avventura ambizioso, noi divisiamo annunciare la più modesta delle intenzioni, quella cioè di appianare ai nostri concittadini con una raccolta periodica la più pronta cognizione di quella parte di vero che dalle ardue regioni della Scienza può facilmente condursi a fecondare il campo della Pratica, e crescere sussidio e conforto alla prosperità comune e alla convivenza civile.”

Nel 1825, dopo la morte del padre, iniziò una profonda relazione con una giovane inglese, Anna Woodcock, che sposò nel 1835 mentre l’attività dell’orologeria venne rilevata dal fratello maggiore.

Intanto maturò sempre più convinzioni politiche non violente tese al raggiungimento di una maggiore autonomia del Lombardo-Veneto dal dominio austriaco. La sua idea non violenta intendeva affermare che l’eventuale autonomia non dovesse significare indipendenza dall’Austria anche perché Cattaneo non vedeva positiva l’annessione al Regno di Sardegna. Comunque Cattaneo ottenne nel 1848 alcune concessioni dal vicegovernatore austriaco che il plenipotenziario Josef Radetzky subito annullò.

Le Cinque Giornate di Milano

Questo portò alla rivolta dei Milanesi e alla Cinque Giornate di Milano (18-22 marzo 1848) che riempirono di lotte violente e barricate la città. Cattaneo capì allora che un dialogo tra borghesia/piccola nobiltà lombarda e la corte di Vienna sarebbe stato molto difficile per cui decise, con i suoi amici più stretti, di partecipare alla lotta cercando d’impedire, comunque, azioni violente eccessive e gratuite.

Dopo che gli austriaci furono costretti a lasciare Milano Cattaneo, profondamente repubblicano e federalista, rifiutò  l’intervento piemontese perché considerava il Regno di Sardegna sotto i Savoia arretrato culturalmente e soprattutto lontano da visioni democratiche.

Divenne presidente del Consiglio di guerra di Milano e governò con il Governo Provvisorio fino al ritorno degli austriaci del 5 agosto del 1848 che causò la fuga da Milano di tanti Patrioti che avevano lottato sulle barricate, come il giovane GOFFREDO MAMELI. Molti di loro, come Mameli, LUCIANO MANARA ed ENRICO CERNUSCHI, si trasferiranno allora a Roma dove stava per nascere la REPUBBLICA ROMANA e continuare comunque la lotta per la liberazione dell’Italia.

Cattaneo intanto si ritirò a Parigi e poi in Svizzera ( che divenne il suo modello ideale per la sua visione di repubblica federale) e si legò ai politici più illuminati di Lugano partecipando alla vita politica del Cantone Ticino.

Qui soprattutto Cattaneo s’impegnò per fondare  il Liceo di Lugano che volle fortemente come istituzione pubblica laica separata dalla Chiesa, capace di formare una borghesia liberale ed illuminata come negli altri Cantoni svizzeri. Nel 1859 ritornò a Milano per riprendere le pubblicazioni del Politecnico.

Nel 1860 si recò a Napoli per incontrare GARIBALDI al termine della spedizione dei Mille sperando di cominciare a costruire una confederazione di Repubbliche ma si accorse dell’impossibilità di realizzare tale sogno ( per la repentina annessione al Regno sabaudo dell’ex Regno delle Due Sicilie) e tornò in Svizzera. Mantenne sempre profondi legami con tanti Patrioti protagonisti del Risorgimento italiano, in particolare con Manara.

Nel 1861, dopo l’Unità d’Italia, e nel 1865 rifiutò la candidatura per l’elezione a deputato; nel 1867 invece accettò ma mai volle recarsi a Roma per non giurare fedeltà al Regno sabaudo. Abbandonò anche, nel 1865, con atto di grande coerenza, la cattedra di filosofia al Liceo di Lugano, unica sua risorsa economica, per contrasti sulla laicità dell’insegnamento.

Tomba di Carlo Cattaneo

Dall’inizio del 1868 Cattaneo si ammalò gravemente di cuore e MAZZINI lo andò a visitare a Lugano il 3 febbraio del 1869. Quando morì a Lugano il 5 febbraio del 1869 non ricevette, per sua esplicita richiesta, nessun conforto religioso. I suoi resti per breve tempo furono posti nel cimitero di Castagnola, vicino Lugano, poi vennero trasferiti a Milano nel Cimitero Monumentale. Oggi riposano nel Famedio dello stesso cimitero accanto alla tomba di Alessandro Manzoni.

Il 25 ottobre dello stesso anno muore a Castagnola anche Anna Woodckok che era la custode delle carte di Cattaneo. Le acquistò AGOSTINO BERTANI per affidarle al Museo del Risorgimento di Milano.

Cattaneo, di decisa formazione illuminista e positivista, nei suoi scritti pose una profonda attenzione al legame tra Europa e Risorgimento italiano e al significato politico delle vicende del ‘48 e cercò sempre con la sua opera di accrescere il prestigio e il decoro e di elevare nell’animo dei cittadini la coscienza dei loro diritti.

Repubblicano assoluto ebbe un profondo rapporto con Mazzini ma, a differenza di lui, non era favorevole ad una Repubblica unitaria: temeva che l’accentramento avrebbe sacrificato l’autonomia dei Comuni, delle regioni e delle zone più povere, soprattutto il Mezzogiorno. L’obbiettivo principale del suo programma – che precisò meglio solo dopo il 1848 – era la fondazione di tante repubbliche da unire in una Federazione.

Il suo federalismo era imperniato sul tema dell’autogoverno, per lui garanzia e fonte di dignità, di civiltà, di libertà concreta, ( per questo pubblicò nel 1858 La città considerata come principio ideale delle istorie italiane). Cattaneo continuò a esercitare un notevole influsso nelle discussioni dopo l’Unità (e oltre, fino ad oggi) sul decentramento e le autonomie locali.

Il raggiungimento di una vera libertà e di una reale indipendenza era possibile, per Cattaneo, solo attraverso l’educazione delle masse lavoratrici e l’eliminazione delle grandi ingiustizie sociali, delle troppo evidenti differenze tra ricchi e poveri. Al problema politico quindi abbinava anche la questione sociale ed educativa.


Così scrisse Cattaneo in Psicologia delle menti associate ( opera incompiuta):

“I sistemi devono tenersi sempre aperti, un sistema compiuto e chiuso diviene sepolcro dell’intelligenza e della virtú che lo ha tessuto.  Si deve agitare e rinnovare i sistemi… scuotere ogni giogo d’autorità, seguendo risolutamente e impavidamente l’unico lume dell’esperienza e della ragione. Il progresso, nella proporzione medesima con cui fornisce nuove idee, fornisce anche nuova occupazione all’intelletto, tiene in esercizio forzoso le nostre facultà morali e le spinge a continuo perfezionamento.”

 

 

Vedete il nostro video  ” Il dovere della Memoria“: QUI

 


Calendario eventi
febbraio 2017
L M M G V S D
 12345
6789101112
13141516171819
20212223242526
2728EC
Cerca nel Sito
Newsletter
In carica...In carica...


Feed Articoli