Il 1 maggio 1947 a Portella della Ginestra (un passo montano della Sicilia settentrionale situato vicino Palermo tra Piana degli Albanesi e la valle del fiume Iato) avvenne una STRAGE DI LAVORATORI durante la Festa del Lavoro del 1 Maggio.
La strage fu perpetrata dal bandito Salvatore Giuliano e dai suoi uomini che fecero fuoco contro la folla di uomini donne e bambini radunata per celebrare la festa del lavoro che era stata ripristinata quell’anno dopo il periodo fascista. La sparatoria provocò undici morti e numerosi feriti.
I motivi per cui Giuliano compì l’eccidio e nei giorni successivi assaltò numerose sedi dei partiti di sinistra e delle Camere del lavoro nel Palermitano non possono esaurirsi nella dichiarata avversione del bandito nei confronti dei comunisti. Ad appoggiarlo e a dargli copertura erano poteri mafiosi, schegge dell’autonomismo siciliano e forze dei servizi segreti americani e italiani che intendevano garantire il perpetuarsi degli equilibri di potere anche nel nuovo quadro istituzionale e politico nazionale del dopoguerra legato alla Guerra Fredda.
Per quanto la ricerca dei mandanti non sia mai approdata a conclusioni certe risultarono evidenti le responsabilità degli ambienti politici siciliani interessati a intimidire le masse contadine che reclamavano la terra e avevano premiato il Blocco del popolo nelle recenti elezioni per l’Assemblea Regionale Siciliana svoltesi il 20 aprile del 1947 e nelle quali la coalizione PSI-PCI aveva conquistato 29 rappresentanti su 90 (con il 29% circa dei voti) contro i soli 21 della DC (crollata al 20% circa). Da ultime ricerche storiche si è appurato che a sparare a Portella della Ginestra ci fossero pure degli agenti segreti americani e italiani.
Queste le undici vittime della strage così come riportate dalla pietra incisa posta sul luogo del massacro:
Margherita Clesceri (37 anni)
Giorgio Cusenza (42 anni)
Giovanni Megna (18 anni)
Francesco Vicari (22 anni)
Vito Allotta (19 anni)
Serafino Lascari (15 anni)
Filippo Di Salvo (48 anni)
Giuseppe Di Maggio (13 anni)
Castrense Intravaia (18 anni)
Giovanni Grifò (12 anni)
Vincenza La Fata (8 anni)
Rimasero gravemente ferite 27 persone: alcune di queste morirono in seguito a causa delle ferite riportate. La strage di Portella della Ginestra è l’inizio della strategia della tensione che ha segnato tragicamente la storia recente italiana fino ai nostri giorni.
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