Da Repubblica del 16/11/2019
La forza del cretino
Caro Augias, ho trovato bellissima e adatta ai tempi la vignetta di Bucchi qui pubblicata il 16 scorso. Più che una vignetta satirica è un manifesto politico. Bucchi racconta la regressione dell’uomo: dall’homo sapiens alla scimmia. Come spiega la vignetta, parafrasando il bollettino della vittoria, gli esseri umani diventati sapiens “risalgono in disordine e senza speranza sugli alberi da cui erano discesi con orgogliosa sicurezza”. Lo si può constatare ogni giorno. Avendone il potere cambierei solo l’intestazione, titolandola non “La forza del destino” ma “L’orgoglio degli imbecilli”. Così modificata la pubblicherei tutti i giorni in prima pagina, come memento, fino a quando avremo ancora capacità d’intendere…
Bernardo Coccoli, Roma — coccoli.bernardo@gmail.com
Massimo Bucchi è uno dei migliori vignettisti italiani, gioca una sua partita quasi in solitaria nel senso che vede come ognuno di noi la realtà ma la riproduce con una deformazione vicina più alle avanguardie storiche (dai surrealisti ai dadà) che non alla satira corrente alla quale la vita politica regala spunti quasi quotidiani. La vignetta citata dal signor Coccoli mostrava il rovescio dell’evoluzione darwiniana ovvero l’involuzione da Sapiens a Erectus o Pitecantropo, antenati che cercavano di camminare utilizzando solo gli arti inferiori ma sotto sotto ancora arboricoli. La mail suggerisce di sostituire il titolo “La forza del destino” con “L’orgoglio degli imbecilli”.
Propongo a mia volta la variante scherzosa “La forza del cretino” per assonanza con destino e per alcuni illustri precedenti. In realtà ci sarebbe poco da scherzare, le manifestazioni regressive sia in politica sia nel comportamento individuale sono affare corrente, la cronaca ne offre in abbondanza — non è il caso di esemplificare, sappiamo bene di che si tratta. Non sono però convinto che il pessimismo del signor Coccoli sia del tutto giustificato. Incombe la solita domanda se davvero i comportamenti demenziali di cui si legge siano in così cospicuo aumento o se non siano aumentate soltanto le occasioni o gli strumenti di comunicazione che ce li fanno conoscere. Anni fa gli indimenticabili Fruttero e Lucentini riunirono in volume alcuni loro interventi sotto il titolo La prevalenza del cretino.
Una delle caratteristiche che gli attribuivano era l’imperturbabilità; la sua forza vincente, scrivevano, sta nel fatto di non sapere di essere tale, di non vedersi né mai dubitare di sé.
Il rimpianto Carlo Cipolla valente economista dotato di invidiabile sense of humour pubblicò un breve saggio in inglese dal titolo The basic laws of human stupidity l’intento scherzoso traspariva dal finto editore inglese The Windmill — che era in realtà il bolognese Mulino.
Più di recente gli psicologi David Dunning e Justin Kruger dell’università Cornell hanno analizzato in modo scientifico lo stesso fenomeno che la geniale coppia F&L aveva colto per intuito. Si chiama “Effetto Dunning-Kruger“; consiste, in poche parole, nel fatto che meno si sa meno si è consapevoli di non sapere.
Risultato: è l’incompetenza che induce a credere di essere competenti con l’aggiunta spesso di una disdicevole supponenza. Breve: un cretino.
Corrado Augias Repubblica 19/ 11/ 2019
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