È possibile, data l’inconsistenza etica dei nostri governanti, che queste disposizioni siano dettate in chi le ha prese dalla stessa paura che esse intendono provocare, ma è difficile non pensare che la situazione che esse creano è esattamente quella che chi ci governa ha più volte cercato di realizzare: che si chiudano una buona volta le università e le scuole e si facciano lezioni solo on line, che si smetta di riunirsi e di parlare per ragioni politiche o culturali e ci si scambino soltanto messaggi digitali, che ovunque è possibile le macchine sostituiscano ogni contatto – ogni contagio – fra gli esseri umani.
Giorgio Agamben, filosofo in Contagio
Scuola o manicomio Italia!
Bambini a distanza, muri, barriere, ma soprattutto mascherine per tutti e sempre; manca solo il filo spinato. Benvenuti nella fase della scuola a perdere la salute e la vita.
Ecco in Italia le misure per un problema che non esiste: il nuovo coronavirus (Sars CoV2) è solo un pretesto per rimodulare in peggio la società.
La vera epidemia è la stupidità generale, propagata in modo virale dalla istituzioni alla popolazione attraverso i mass media.
Le scuole italiane presentano ben altri problemi, di carattere strutturale, mai risolti dallo Stato tricolore. La tecnocrazia ha ormai sostituito la democrazia. Addio libertà, mentre in Europa alunni e studenti sono ritornati in classe.
Gianni Lannes 30/5/2020 in http://sulatestagiannilannes.blogspot.com/
Scuole: camere a gas!
Soffocare il respiro: disumanità di Stato. Provate ad immaginare milioni di bambini e adolescenti con la mascherina obbligatoria a scuola, per ore ed ore. Che accadrà? Molti medici sostengono – a ragion veduta – che simili bavagli possono essere un danno per la salute. È indubbio: usate a lungo e in un luogo chiuso come un’aula, possono provocare gravi effetti collaterali, a partire dalle crisi respiratorie.
Più di qualche pargolo improvvisamente s’ammalerà e morirà? E se qualche bimbo la toglierà, per caso verrà sanzionato, multato, punito, esiliato, o magari ibernato? Insegnanti e genitori si ribelleranno a questa insensata imposizione?
I rischi alla salute che possono derivare dal continuo utilizzo delle mascherine sono diversi, come ha spiegato il dottor Russell Blaylock. Ad esempio mal di testa, aumento dell’insufficienza respiratoria, ipercapnia, ovvero l’aumento dell’anidride carbonica nel sangue perché viene inspirata nuovamente, ipossia, insomma, malattie che possono portare ad altre patologie più gravi, come crollo delle difese immunitarie e situazione favorevole al tumore (acidosi). Sconsigliate soprattutto per i più piccoli.
La maschera respiratoria N95, se da una parte filtra il 95 per cento delle particelle, dall’altra compromette la respirazione molto di più di una maschera morbida e provoca mal di testa. Il suo uso continuo porta anche a una riduzione dell’ossigenazione del sangue pari al 20 per cento. Insomma, meglio evitarla e lasciarla invece a chi lavora negli ospedali.
Anche se fa meno danni, non è che quella chirurgica può essere indossata sempre. Dopo ore può causare ipossia, e inibire le principali cellule immunitarie, i linfociti T Cd4+, aumentando così il rischio di infezione. Senza tralasciare il fatto che un infetto, quando le indossa continua a immettere nei polmoni il virus che espelle con il respiro, andando ad aumentarne la concentrazione. Un circolo vizioso.
Insomma, la mascherina toglie ossigeno, lucidità mentale, identità e libertà. È scientificamente acclarato: l’uso prolungato della mascherina fa ammalare, cuore, polmoni e psiche.
L’atteggiamento ondivago che ha caratterizzato l’approccio istituzionale e scientifico sulla validità della mascherina quale dispositivo di protezione respiratoria contro il contagio da Sars CoV 2, rappresenta la metafora per eccellenza della confusione e della fragilità con cui è stata gestita fin dalle prime battute l’emergenza epidemiologica.
Il rapporto dell’Istituto superiore di sanità “COVID-19 n. 2/2020 Rev.” in materia di utilizzo razionale delle protezioni per infezione da SARS-COV-2 nelle attività sanitarie e socio-sanitarie, disponeva che non fossero necessari i DPI in caso di pazienti senza sintomi. Il 4 aprile 2020, in occasione della quotidiana conferenza stampa informativa della Protezione civile, il capo del Dipartimento Angelo Borrelli ha precisato che «più che la mascherina in futuro saremo sempre più costretti ad adottare comportamenti di distanziamento sociale. Io non porto la mascherina normalmente, non voglio dire che sia inutile». Nelle stesse ore veniva emanata in Lombardia un’ordinanza che prevedeva l’obbligo per tutti i cittadini di indossare la mascherina o «qualunque altro indumento a copertura di naso e bocca», al fine di limitare la diffusione del Coronavirus.
Nel corso della prima metà del mese di aprile 2020, anche altre regioni hanno inteso normare l’obbligo di mascherine sebbene con regole di ingaggio diverse: mentre in Toscana e in Friuli-Venezia Giulia l’obbligo era previsto in ogni luogo fuori casa, nelle regioni Veneto e Lazio l’obbligo vigeva solo negli esercizi commerciali, mentre in altre regioni come la Liguria, sebbene non vi fosse obbligo, veniva garantita la distribuzione dei dispositivi tra la popolazione.
Secondo uno studio di alcuni ricercatori di Oxford e dell’Università di San Francisco veicolato dalla Fondazione Gimbe circa le valutazioni scientifiche sull’utilità delle mascherine «una semplice mascherina in tessuto indossata da un soggetto infetto riduce di 36 volte la quantità di virus trasmessa e permette di attuare il cosiddetto “controllo della sorgente”: ovvero, è molto più facile bloccare le goccioline (droplets) quando escono dalla bocca, piuttosto che arginarle quando si disperdono nell’aria».
Secondo invece, le conclusioni dell’European Center for Disease Prevention and Control (ECDC), “l’uso delle mascherine può avere qualche plausibilità di efficacia all’interno di stanze o in luoghi affollati. Le mascherine non mediche (quelle di cotone o fai da te) sono addirittura dannose soprattutto perché offrono un falso senso di protezione alle persone e distraggono da comportamenti igienici importanti come lavarsi le mani o il distanziamento. L’uso delle mascherine richiede precise ed attente istruzioni per non rivelarsi dannoso”.
Il principio di precauzione andrebbe invocato sul non uso delle mascherine all’esterno, perché gli effetti avversi dell’uso indiscriminato delle mascherine sembrano essere maggiori dei loro benefici e pertanto il principio di precauzione, ex art. 191 TFUE (già articolo 174 del TCE) e della Comunicazione della Commissione sul principio di precauzione COM (2000) nella sua versione definitiva, suggerirebbe proprio di non usarle, ribaltandosi in tal modo l’onere della prova sui sostenitori delle mascherine in qualsivoglia contesto.
Le classiche mascherine chirurgiche, infine, consigliate per chi non lavora in prima linea, che costano circa 1,5-2 euro l’una in farmacia sono, in maggioranza, monouso: dovrebbero quindi essere gettate dopo un utilizzo di alcune ore e ogni volta che si bagnano. Questo significa che, se obbligatorie da indossare sempre, per la cosiddetta “fase 2″, dovrebbero essere cambiate almeno una volta al giorno e, facendo un conto approssimativo, per una famiglia di 4 persone la spesa sarebbe circa di 200 euro al mese.
Sono prevedibili effetti disastrosi sul turismo, e quindi sull’economia, perché gli stranieri difficilmente sceglieranno di trascorrere le vacanze nell’unico Paese europeo dove vigono tali obblighi, in quanto inutili e dannosi per il benessere della persona.
La mascherina peraltro compromette la riconoscibilità dei cittadini con inevitabili compromissioni dei dettami di sicurezza sociale di cui alla normativa vigente; a tal riguardo, si evidenzia che il Testo unico sulle leggi di pubblica sicurezza (regio decreto 18 giugno 1931, n. 773) dispone, all’articolo 85, il divieto di comparire mascherato in luogo pubblico; inoltre, l’articolo 5, primo comma, della legge 22 maggio 1975, numero 152, dispone che: «È vietato l’uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo». E ancora: il codice penale interpreta la circostanza del «volto travisato» come un’aggravante del reato; infatti, l’articolo 339 del codice penale prevede l’aggravante qualora il reato sia commesso «da persona travisata».
Irresponsabilità istituzionale, anzi follia? Col pretesto di un virus tra miliardi con cui l’essere umano convive da sempre, il governo del Conte bis attenta alla salute e all’esistenza di chi si è appena affacciato alla vita. Mediante il banale dpcm 26 aprile 2020 (un provvedimento amministrativo) sono stati di fatto sospesi gli articoli 13 e 32 della Costituzione repubblicana italiana senza che il Parlamento fiatasse un’obiezione.
Gianni Lannes 28/5/2020 in http://sulatestagiannilannes.blogspot.com/
La scuola è finita!
Che infame destino: sospesa, congelata, conclusa, terminata per sempre. Il nuovo ordine mondiale non prevede istruzione critica per le masse, a maggior ragione in un belpase privo di sovranità e indipendenza, nonché di libertà. Nulla sarà mai più come prima in Italia, ormai – a tutti gli effetti – la prima nazione cavia della Terra.
Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 9 marzo 2020 l’avvocato del popolo ha disposto la sospensione delle attività didattiche in tutte le scuole del Paese fino al 3 aprile 2020. Dopo una serie di proroghe di tale sospensione, il decreto-legge del 16 maggio 2020, numero 33, contenente «Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19» recita: «Le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché la frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani, nonché i corsi professionali e le attività formative svolte da altri enti pubblici, anche territoriali e locali e da soggetti privati, sono svolte con modalità definite con provvedimento adottato ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge n. 19 del 2020».
A parte la confusione governativa tra virus (Sars CoV 2) e malattia (Covid-19) conseguentemente, le attività didattiche in presenza sono state definitivamente chiuse fino al termine dell’anno scolastico in corso.
L’esecutivo del Conte bis ha ripetutamente annunciato l’ipotesi di riaprire gli istituti del territorio nazionale all’inizio del nuovo anno scolastico, previsto a settembre 2020. Tuttavia, allo stato attuale non risulta nessun provvedimento che offra certezze circa il rispetto di tale scadenza.
Secondo le notizie riportate dai rotocalchi tricolore, il ministero in settimana dovrebbe ricevere due relazioni: quella del comitato tecnico-scientifico, relativa alle norme sanitarie, e quella del comitato di esperti nominato dallo stesso ministro.
Al di là delle indiscrezioni trapelate sui mass media circa le distanze, gli ingressi scaglionati, e l’uso delle mascherine, a pochi giorni dalla fine dell’anno scolastico e a quasi tre mesi di distanza dalla sospensione delle lezioni, le scuole e le famiglie italiane non possono fare riferimento a nessun atto formale ufficiale che garantisca l’effettiva ripresa in presenza delle lezioni a settembre 2020. Tale stato di incertezza coinvolge oltre 8 milioni di studenti, con le rispettive famiglie e più di 8000 istituti scolastici, con i rispettivi docenti e tutto il personale non docente.
I fatti sotto gli occhi di tutti, confermano una grave sottovalutazione delle conseguenze sociali, oltre che educative e didattiche, della sospensione delle lezioni in presenza e, in particolare, di tutti i minori ad avviso dell’interpellante totalmente dimenticati nei numerosi decreti del Presidente del Consiglio dei ministri emanati durante la fase del cosiddetto “lockdown”.
Il protrarsi di questa fase di stallo istituzionale rischia di pregiudicare l’avvio e la prosecuzione del nuovo anno scolastico: infatti, laddove le misure da adottare fossero comunicate in ritardo, le scuole non avrebbero il tempo necessario a predisporre gli interventi necessari a rispettare le nuove disposizioni.
L’inquilino pro tempore di Palazzo Chigi quali iniziative intende porre in essere al fine di garantire la regolare ripresa delle lezioni in presenza, per l’anno scolastico 2020-2021, magari nel mese di settembre? Un fatto è certo: questi mesi di prigionia domestica hanno arrecato all’infanzia e all’adolescenza danni fisici e sul piano mentale e cognitivo.
Gianni Lannes 28/5/2020 in http://sulatestagiannilannes.blogspot.com/
Mascherine contro la vita!
Bavaglio fa rima con guinzaglio. Alzi la mano chi è in grado di resistere in un’aula sovraffollata con aria viziata una mezza giornata. La distanza burocratica si traduce al contempo in negazione di elementi e valori irrinunciabili: aria, identità, dignità, istruzione, libertà. Ma quale coronavirus? Non è una burionata prezzolata qualsiasi, ma un crimine contro l’umanità alimentato dalla passività.
Ecco a voi l’Azzolina grulpiddina. Mascherine obbligatorie a scuola per bambini e ragazzini dalle elementari alle medie. Ecco la dilagante epidemia di stupidità istituzionale del Conte bis. Ciò vuol dire soffocare il respiro, indebolire le difese immunitarie, negare l’istruzione in presenza, annichilire la vita: è il disegno perseguito dall’attuale governicchio del Conte bis, avallato dall’inquilino del Quirinale, suggerito dagli esperti di regime, alimentato dai mass media.
Da anni le scuole a rischio sono migliaia, eppure lo Stato tricolore non ha mosso un dito per risanarle, mettendo quotidianamente a repentaglio la vita di milioni di persone.
Puri oggetti di consumo, mai soggetti da interpellare. Nonostante i tanti proclami, i bambini vantano diritti di carta velina e sono invisibili all’umanità. Infanzia e adolescenza sono la frontiera debole su cui scaricare la violenza della società avanzata e malata di tecnocrazia.
Chi si è appena affacciato alla vita ha bisogno di imparare a non avere paura. I genitori e gli insegnanti hanno il dovere etico di educare alla responsabilità le nuove generazioni, insegnare a pensare positivamente, a provare empatia, a credere nella potenza del bene.
L’ideologia del dominio è in sostanza la supremazia nel determinare e dirigere le azioni (passive) degli altri. Vanno in onda le prove generali di sottomissione individuale e collettiva: è in corso l’implemento del controllo tecnologico sull’umanità; niente sarà più come prima.
Perché abdicare al senso critico e all’elevato valore etico della disobbedienza civile? L’unica battaglia civile persa è quella che si teme di combattere: chi non ha il coraggio di ribellarsi non ha il diritto di lamentarsi.
Per dirla con Maria Montessori: “Se v’è per l’umanità una speranza di salvezza e di aiuto, questo aiuto non potrà venire che dal bambino, perché in lui si costruisce l’uomo”.
Un dispositivo sanitario non è un metro di sicurezza. Un adulto può anche decidere di morire soffocato se lo desidera. Un ministro o chiunque altro non può può soffocare il respiro di milioni di bambini e adolescenti.
Quando l’ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere morale. A settembre, tutti ma proprio tutti i genitori dovrebbero rifiutarsi di mandare i figli ad ammalarsi in questo reclusorio chiamato scuola. Bambini e ragazzi sono il respiro vitale del mondo.
Gianni Lannes 26/5/2020 in http://sulatestagiannilannes.blogspot.com/
Fine della scuola sotto il 5G
Il sogno di ogni dittatura diventa una mostruosa realtà coercitiva imposta a tutti. Automi al posto di esseri umani critici, fantasiosi, empatici e pensanti. Insomma, macchinette con sembianze umane telecomandate e costantemente interconnesse in aule virtuali.
Il coronavirus è soltanto un pretesto per trasformare anche bambini e adolescenti in cavie e sudditi eterodiretti, dopo aver spogliato l’intera popolazione dei diritti civili, ma soprattutto aver sottratto la libertà.
Campbus: indubbiamente la non scuola del futuro, un evento sponsorizzato da Vodafone, Lenovo (Cina) e Corriere della Sera, nelle mani di Urbano Cairo, padrone anche della tv LA7.
Addio pedagogia, interazione corporea con i propri simili, sapere critico. Ecco il suicidio assistito da istituzioni ed autorità, senza contare i conflitti di interesse nella promozione grulpiddina della fine della scuola. Senza contare i danni prodotti dall’inquinamento elettromagnetico provocato dal 5G.
Eppure la scuola in teoria, quando interpreta la pedagogia è maestra di vita. E la vita non si può mettere dentro la scatoletta di un computer. Lo schermo di un pc non è scuola e nemmeno didattica.
Questo sedicente progresso tecnologico in realtà è un regresso etico, un allontanamento dall’umanità.
Gianni Lannes 30/5/2020 in http://sulatestagiannilannes.blogspot.com/
Vedi il video: https://youtu.be/VnGAoV8UW78
I rischi delle mascherine ai bambini
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“In quanto alla loro vita di giovani di domani, non posso dire ai miei ragazzi che l’unico modo di amare la legge è di obbedirla. Posso solo dir loro che essi dovranno tenere in tale onore le leggi degli uomini da osservarle quando sono giuste (cioè quando sono la forza del debole). Quando invece vedranno che non sono giuste (cioè quando non sanzionano il sopruso del forte) essi dovranno battersi perché siano cambiate.”
Don Lorenzo Milani (1923- 1967), dalla Lettera ai giudici ( 1965)
Articoli che vi raccomandiamo di leggere:
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Leggere gli articoli al “tag” terrore sanitario
Scuola addio? (5). Sciatteria digitale.
Scuola addio? (4) Verso la dittatura digitale (7). Bambini, robot e chip.
Scuola addio? (2). Deprimere i bambini.
Terrore sanitario (18). Il potere tra paura e cinismo
Terrore sanitario (17). L'allarme di psicologi e psichiatri
Verso la dittatura digitale (3). Tablet al posto della scuola.
La lezione dei maestri antifascisti
Terrore sanitario (9). La museruola.
Terrore sanitario (14). La religione della mascherina