Sara Cunial: «R2020 è un appello per uscire dall’emergenza democratica»

Il 30 giugno la neonata R2020, la Rete costituita da Sara Cunial (parlamentare ex 5 Stelle ora al gruppo Misto), Davide Barillari (consigliere della Regione Lazio, anch’egli ex 5 Stelle) e Ivan Catalano (ex deputato, già vicepresidente della Commissione parlamentare di inchiesta sugli effetti dell’uso dell’uranio impoverito), si incontrerà per la prima volta con i cittadini che hanno aderito all’appello lanciato qualche settimana fa sul web. L’evento sarà “duplicato” l’1 luglio, dato il numero elevato di adesioni.

Ma cos’è nel concreto la R2020 e quali sono obiettivi e finalità di questo nuova realtà? Realtà che si propone come collettore di movimenti, comitati e cittadini che «chiedono tutela per ambiente, salute e diritti» spiegano i promotori. Lo spiega la stessa Sara Cunial.

«R2020 è innanzi tutto un appello che noi, come portavoce istituzionali, ci siamo sentiti di diramare a tutto il popolo italiano: cittadini, movimenti, comitati, associazioni, singoli e politici, di ogni ordine e grado. Un appello a unire le forze in questo momento in cui si è acuita un’emergenza soprattutto democratica che ci trasciniamo comunque da anni» spiega Cunial.

«Abbiamo avuto l’adesione anche di numerosi professionisti di tutti i settori, dagli avvocati ai medici, che hanno detto di voler mettere a disposizione competenze e professionalità per raggiungere obiettivi comuni. Vogliamo partire da atti concreti, che possono essere di carattere individuale, per esempio boicottaggio e consumo critico, fino a sfide più complesse, anche atti legali a tutela delle comunità, che in questo momento sono le più attaccate da tutto ciò che viene calato dall’alto e da un modo di fare politica che porta il cittadino a delegare pensando di non doversi più occupare in prima persona della cosa pubblica».

Cunial sottolinea poi che «il nostro non è e non vuole essere un partito politico, ma la riscoperta di un modo sano di fare politica, partendo dal piccolo e dai territori. Naturalmente, nulla vieta di coordinarsi anche sul piano nazionale e internazionale. Tant’è che abbiamo ricevuto adesioni da movimenti di tutti i continenti; secondo noi in questo momento vengono vilipesi non solo i diritti costituzionali ma anche i diritti umani».

Cunial spiega come verrà affrontato dal punto di vista organizzativo questo prima ritrovo nazionale degli aderenti all’appello.

«La nostra idea è quella di utilizzare il metodo di programmazione comunitaria. Già il 30 giugno e il 1 luglio verrà data la possibilità a tutti di conoscere cosa sia. In sostanza, significa reimparare a mettersi insieme a discutere, conoscersi e fare sintesi, focalizzandosi su alcune azioni pratiche da fare che già “ci porteremo a casa”. I fronti su cui ci muoviamo sono i grandi tempi della libertà, della dignità e dell’autodeterminazione. Con ciò intendiamo per esempio la libera scelta terapeutica, la scienza libera da conflitti interesse e non più dogmatica, l’istruzione che metta al centro talenti e bisogni dei singoli individui, la gestione partecipata dei beni comuni, la sovranità alimentare, intellettuale e monetaria. Ci hanno abituato a pensare che siamo costretti nel giogo del debito, invece no; ci sono già esempi virtuosi che cambiano paradigma. Possiamo usare da subito le diverse esperienze positive presenti e attive da anni, che Terra Nuova peraltro descrive molto bene sulla sua rivista».

Il 30 giugno, dunque, «ci suddivideremo in gruppi per aree geografiche e si avvierà subito un dibattito concentrandosi sui temi descritti e portando a casa punti di riferimento a livello professionale, propositi concreti e azioni che potranno già essere divulgate ed esercitate. Ci saranno anche sale in cui proietteremo video e servizi dei giornalisti della libera informazioni che sono stati censurati – prosegue Cunial – A livello nazionale ci sarà un coordinamento, poi saranno le comunità locali a individuare i loro bisogni e priorità. Partiamo, dunque, e verificheremo passo passo come procedere. È un’esperienza nuova e probabilmente unica nel suo genere, che ci auspichiamo, come abbiamo detto fin dall’inizio, moltiplichi i fuochi di resistenza.

QUI le info per partecipare

in www.terranuova.it 16/6/2020

 

 

Il progetto R2020: intervista a Sara Cunial

Che cos’è R2020?
R2020 è un invito a sedersi insieme e parlare. Confrontarci, ascoltarci, inventarci, riconoscerci e capire insieme come unirci per essere efficaci. Ognuno con le proprie peculiarità. Ciascuno con la propria identità. Tanti giornali hanno parlato di partito, non è così. Siamo in una fase embrionale.

Perché è nata?
L’idea nasce come risposta ai tanti che in questo momento ci hanno contattato e ci hanno visto come punto di riferimento all’interno delle istituzioni. In tanti sentono il bisogno di agire. La situazione è tragica sotto tutti i punti di vista: democratico, sociale, ambientale, economico… tantissime persone se ne stanno accorgendo e si stanno rendendo conto che adesso è il momento di esserci. Per questo invitiamo tutte le associazioni, i comitati, i gruppi di cittadini, gli amministratori locali, i politici… tutti coloro che già stanno lavorando per il Bene Comune, per il Diritto alla Vita, per la difesa della nostra Costituzione, di partecipare il 30 giugno. E poi da lì in poi decideremo insieme…

Programma politico?
Non c’è ancora nessun programma politico. Ci sono dei valori condivisi, che abbiamo scritto nel sito e delle priorità che per noi non sono rimandabili. Chiediamo l’immediata sospensione dell’emergenza per Coronavirus, il ripristino della Costituzione e il rispetto dei nostri diritti di libertà, dignità e autodeterminazione. Parliamo di sovranità alimentare, monetaria e individuale. Contro le grandi opere inutili, le colate di cemento e il consumo di suolo, la devastazione ambientale, gli Ogm, i pesticidi, il 5G e qualsiasi tecnologia applicata senza rispettare il principio di precauzione. Siamo per un’agricoltura libera dai veleni, una moneta che sia davvero bene comune, un’educazione che valorizzi la scoperta di sé e del mondo, una scienza che non sia dogma, una ricerca indipendente e una medicina che sia in primis prevenzione. Sembrano questioni lontane ma è tutto estremamente connesso: si tratta di mettere la salute dei cittadini, il ben-essere delle persone e il rispetto per la vita sopra qualsiasi altro interesse.

Quali sono le finalità?
Far incontrare tutti questi mondi. Portare avanti obiettivi comuni, condividere buone pratiche, azioni rivoluzionarie, collettive e personali. Tante realtà stanno già agendo in questo senso sui territori, sono piccole ma estremamente efficaci. Facciamone tesoro e diamogli voce, facciamole conoscere e permettiamo anche ad altre persone di prendere spunto da ciò che già oggi funziona. Tutto questo per moltiplicare i fuochi di resistenza su tutto il nostro territorio nazionale.

Quali sono gli strumenti decisionali che utilizza R2020?
Quello che proporremo è un’organizzazione orizzontale, aperta e inclusiva, in cui i tre principali protagonisti – cittadini, tecnici e politici – si possano confrontare e agire per predisporre una Programmazione comunitaria, intesa come insieme di azioni concrete per migliorare il proprio territorio e rispondere alle esigenze della comunità. Crediamo fortemente nel processo e nell’intervento comunitario per infondere nella democrazia processi partecipativi, di risorse tecniche e di cittadinanza, che permettano di prendere decisioni politiche più appropriate tenendo conto dei bisogni di ciascuno. Pensiamo per esempio a quello che sta succedendo in tanti comuni italiani in tema di 5G o di tutto ciò che si potrebbe fare se vi fosse una capillare condivisione delle informazioni e una reale collaborazione tra saperi. Tante persone sono pronte a mettersi a disposizione, con i rispettivi talenti e professionalità per la propria comunità. Non è più tempo di delegare. È tempo che ciascuno si prenda la responsabilità della propria Vita e della propria Terra.

dall’articolo: Annalisa Jannone   in www.italiachecambia.org 5/6/2020

 

Il sito di R2020: https://www.r2020.it/

 

 



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