Ascolta e vedi: NO A UN NUOVO STATO DI EMERGENZA: Firma Subito! Ugo Mattei ed Enrica Senini #Byoblu24

https://www.youtube.com/watch?v=pYH0hWhTJY0

 

A gennaio Conte ha decretato lo Stato di Emergenza, in forza del quale hanno disposto tutte le ben note limitazioni alla libertà e ai diritti della persona. Adesso vogliono prolungarlo fino alla fine dell’anno. Perché? Ci sono i presupposti? E soprattutto, ti hanno mai raccontato che in Italia lo Stato di Emergenza non esiste, perché la Costituzione non lo prevede?

Esiste – questo sì – un’emergenza legislativa, ma è prevista dal Codice di Protezione Civile ed è pensata per quelle situazioni dove la differenza tra una decisione presa o non presa la fanno una manciata di secondi. Si tratta di una norma pensata per i cataclismi, per stanziare risorse e fondi al fotofinish. Per qualunque altro stato di necessità ed urgenza, c’è il Decreto Legge, che produce i suoi effetti anche in 24 ore, il tempo della riunione del Consiglio dei Ministri e della firma del Presidente della Repubblica.

Ma allora, se lo Stato di Emergenza non esiste, e se l’articolo 24 del Codice della Protezione Civile è pensato per eventi calamitosi di origine naturale o derivanti dall’attività dell’uomo che richiedono immediatezza di intervento, perché Conte vuole prorogare una condizione di privazione dei diritti per tutti gli italiani?

Lo Stato di Emergenza è il paradiso del potere, un’occasione irripetibile per sovvertire l’ordine costituzionale ed impedire – ad esempio – ai cittadini stanchi, sfibrati dalla crisi e non più disposti a tollerare oltre misure eccessive e irragionevoli, di protestare e manifestare nelle piazze, il prossimo autunno.

Un modo per blindarsi a Palazzo Chigi e rendere il Governo una fortezza inespugnabile. Forse anche un modo – come suggerisce qualcuno – di rendere il processo di appaltazione, molto rapido e conveniente per qualcuno.

La Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, all’articolo 15, dice che i diritti della persona sono derogabili solamente in caso di guerra o di pericolo pubblico che minacci la vita della nazione, ma anche così è necessario seguire una precisa procedura, dove carte alla mano si dimostrano in sede europea le reali necessità di questa richiesta.

Procedura a cui il Governo Conte non si è attenuto. Per questi motivi è necessario scongiurare il prolungamento dello Stato di Emergenza, che Palazzo Chigi sta già cercando di imporre nell’agenda politica.

È necessario che una larga maggioranza di cittadini manifesti e certifichi la sua contrarietà, firmando la petizione che un nutrito gruppo di coraggiosi intellettuali, giuristi, avvocati e docenti hanno stilato per noi. Chi dorme in democrazia, si sveglia in dittatura!

 

Firma subito anche tu in:  https://www.byoblu.com/2020/07/14/no-a-un-nuovo-stato-di-emergenza-firma-subito-ugo-mattei-ed-enrica-senini/


Leggi e scarica la petizione:

lettera-al-presidente-della-repubblica-osservatorio-leg-cost

 

 

 

E il centrosinistra dimentica il tema della democrazia

Quando il premier Giuseppe Conte ha annunciato di voler prolungare il periodo dello Stato di emergenza, che ora da cinque mesi sembrerebbe scendere a tre mesi, in pochi nel centrosinistra hanno protestato contro una prassi che rischia di incrinare ulteriormente il processo democratico. Certo che c’è il rischio di una nuova esplosione dei contagi, certo che si deve stare molto attenti, certo che non si deve fare retorica quando in gioco c’è la vita delle persone. Sì, tutto vero.

Ma come spiega benissimo il professore Sabino Cassese, una nuova emergenza sanitaria ancora non c’è e qualora ci fosse (ma speriamo proprio di no!) ci sono gli strumenti di legge per intervenire prontamente.

Quello che si ottiene quindi prolungando lo stato di emergenza non è essere più pronti ad affrontare qualsiasi situazione, lo si sarebbe comunque e meglio coinvolgendo il Parlamento: si ottiene invece di accentrare il potere nella mani del governo, anzi del solo presidente del Consiglio, e di dare l’ennesima spallata all’equilibrio tra i poteri dello Stato. Pensare di mettere ancora una volta tra parentesi, come se niente fosse, l’attività parlamentare è un atto gravissimo con conseguenze pesanti per il futuro.

Quello che colpisce di più è però il quasi silenzio delle forze di maggioranza che per tradizione e cultura dovrebbero essere più sensibili al tema della democrazia e dei suoi equilibri. Invece in nome dell’emergenza (che ripetiamo: al momento non c’è) si sentono solo poche voci e non quel grido che ci si aspetterebbe da chi dovrebbe vigilare sul valore delle istituzioni nate dalla lotta antifascista.

Un silenzio che può avere due ragioni: la convinzione che si debba a tutti i costi prolungare la legislatura o, quel che è peggio, la sottovalutazione dell’utilizzo di strumenti che fuoriescano dal costituzionale gioco democratico.

È questa la vera emergenza. Una crisi della democrazia che va di pari passo con l’emergenza sociale: non si tratta di sottovalutare quella sanitaria, ma di capire l’intreccio e trovare la soluzione. Che non può essere mai e poi mai un uomo solo al comando. Sta accadendo per varie questioni, non ultima quella delle decisioni da prendere sull’Europa.

Giustamente Emma Bonino di +Europa ha chiesto il voto in Parlamento sul Mes, stufa degli scontri dentro la maggioranza tenuta sotto ricatto dai Cinque stelle. Il Parlamento è sovrano? Che voti allora, e decida su una questione così importante per il futuro della sanità italiana. Il dibattito finora si è svolto principalmente sui giornali, così come sui giornali o in tv abbiamo spesso discusso di come uscire dalla crisi che si abbatterà sull’Italia all’inizio dell’autunno. Saranno lacrime e sangue per molte cittadine (le prime a pagare) e molti cittadini.

Rimettere al centro l’attività parlamentare non è solo una questione di principio ma un tema decisivo per avere tutti gli strumenti necessari per rilanciare il lavoro, l’economia e il welfare.

Invece il centrosinistra, in nome forse della responsabilità, non coglie come un’urgenza il ripristino dell’equilibrio tra i poteri dello Stato. Una sottovalutazione che purtroppo vediamo non solo rispetto al rapporto tra potere legislativo e potere esecutivo, ma anche tra questi ultimi due e il potere giudiziario. Saltano gli steccati, vincono le invasioni di campo e una parte della magistratura ritiene di poter fare il brutto e il cattivo tempo, confondendo l’autonomia con l’arroganza. Sono temi enormi che hanno una ricaduta sulla vita delle persone.

Se il centrosinistra vuole ritrovare un ruolo da protagonista, a prescindere dai sondaggi, non deve dimenticare la lunga storia che dalla Costituente e i suoi valori arriva fino all’altro ieri.

Conte chiederà la proroga dello stato d’emergenza in Parlamento, qualsiasi cosa si decida di votare (il Pd ha già detto di essere d’accordo, molti più dubbi ha Italia viva) si dica che così non va e che qualsiasi cosa accada non si accetteranno più deroghe. La democrazia va difesa, sempre. Costi quel che costi, anche la tenuta di una maggioranza.

Angela Azzaro     Il Riformista  14/7/2020

 

 

“Dietro ogni articolo della Carta Costituzionale stanno centinaia di giovani morti  nella Resistenza. Quindi la Repubblica è una conquista nostra e dobbiamo difenderla, costi quel che costi.”

Sandro Pertini (1896- 1990), dal messaggio di fine anno agli italiani del 1979.

 




 

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