Si, è proprio così. Gli esseri malvagi che stanno gestendo il progetto criminale globale chiamato Grande Reset, come da noi in italia, possono farlo grazie alla tragica indifferenza complice dei cosiddetti “buoni”, che buoni non sono ma semplicemente covidioti.

La nuova visione biopolitica del governare ( preparata già da tempo dalla èlite di Big Money, Big Pharma e Big Tech) attraverso non più il semplice potere autoritario ma attraverso la continua mortale manipolazione dei nostri corpi, sanitaria e digitale, poggia su uno sterminato tappeto di esseri indifferenti al capire e alla cosa pubblica e capaci solo di prostrarsi. Incapaci di capire, appunto, che la successione continua di emergenze su emergenze non è nient’altro che il nuovo e definitivo modo di governare.

Per cui questi gravi articoli e video che seguono confermano i progetti di morte del potere (di cui la stampa asservita non parla!). Per questo leggi anche: Pericolo vaccino (32).  Un colpo al cuore. e Pericolo vaccino (33). Pericolo mascherina (7). Come pecore al macello! e Pericolo vaccino (31). Ma veramente pericolo!!. E le tante, tante notizie sui danni del vaccino, della mascherina, del tampone, cioè di tutto l’armamentario del nuovo biopotere, che trovi QUI.

Serviranno tutte queste informazioni di morte a risvegliare qualche “buono” covidiota e a spingerlo a ritrovare la dignità dell’opposizione e della Resistenza e il rifiuto della peste della resilienza ( leggi QUI) che l’ammorba?

Crediamo di no. Troppa ossessione di morire per cui si va a morire… (GLR)

 

Filosofo rumeno, 1911-1995






 

 

 

Corbelli: “Oltre 15 medici morti all’improvviso negli ultimi due mesi, un dato senza precedenti in Italia”

Il leader del Movimento Diritti CiviliFranco Corbelli, su La Verità e sulla pagina Facebook, ha reso noto un dato inquietante e che non ha precedenti, non solo in Italia: “La morte, per malori improvvisi, negli ultimi sessanta giorni in Italia, di oltre 15 medici, in prevalenza uomini, tanti dei quali assai giovani, poco più che trentenni e quarantenni, tutti vaccinati (visto che svolgevano regolare attività) e in salute”.

C’è un dramma nel dramma, sulle morti improvvise, che risulta incomprensibile e inspiegabile; la scomparsa di un numero impressionante di medici, una quindicina, dall’ultima settimana di aprile a ieri, i più giovani avevano solo 33 e 37 anni. Dell’ultimo medico morto, per un infarto fulminante, si è appreso nelle ultime ore. E’ avvenuto in provincia di Pistoia. Il fatto che a morire siano anche così tanti medici giovani preoccupa e allarma ancora di più. Si tratta di medici tutti vaccinati, che erano operativi nelle loro città.

Com’è possibile che siano crollati così all’improvviso, tanto da non dare loro nemmeno, in alcuni casi, il tempo di chiedere un soccorso? Cosa sta succedendo? Perché si continua a morire in questo modo, con un numero e un ritmo impressionanti, come mai è avvenuto in passato?”

“Oltre 15 medici morti all’improvviso”

“In questi ultimi giorni – prosegue – si stanno registrando altre decine di decessi. Non credo esista, in Italia e nel mondo, un solo precedente, in tutti questi anni, di oltre quindici medici morti in sessanta giorni, senza una valida ragione, senza che fossero malati! Perché il Governo, i cosiddetti tecnici, la stampa mainstream parlano irresponsabilmente di nuove vaccinazioni e continuano invece a tacere su questa immane tragedia? Si può continuare a parlare addirittura di nuove vaccinazioni (addirittura anche per i bambini sotto i 5 anni – che non corrono rischi con il Covid – come si sta già facendo negli Usa!) e cancellare questo dramma delle morti improvvise?

Si possono ignorare i numerosi studi internazionali che confermano i possibili gravi effetti avversi di questi vaccini, i cui rischi supererebbero gli stessi benefici e in tantissimi casi sarebbero anche letali?”.

“Basta con questo silenzio”

“Basta con il silenzio “assordante” del Governo, delle Istituzioni, della politica e della stampa mainstream, i decessi fulminei e inspiegabili continuano, anche in queste ultime ore, ad un ritmo impressionante! Come si fa a tacere di fronte alla tragedia di queste morti improvvise e alle vittime dei gravi effetti collaterali che dopo la vaccinazione si sono visti la salute e la vita rovinate, persone, prima del siero, del tutto sane, che sono state oggi completamente abbandonate dallo Stato, che non sanno neppure come e dove potersi curare, anche a loro spese, come stanno facendo, senza purtroppo, in molti casi, neanche avere dei risultati soddisfacenti? Questa – conclude – è oggi la vera, drammatica emergenza da affrontare nel Paese”.

https://www.eventiavversinews.it/    27/6/2022

 

 

 

“PIÙ TI VACCINI E PIÙ TI AMMALI”

Intervista al farmacista ospedaliero Fabio La Falce dopo il suo duro intervento all’Ordine di Torino. “E’ boom di morti improvvise: non è normale morire così sotto i 40 anni”.

Qui si tratta di omicidio e tentato omicidio di Stato. Se non ci sono gli studi come è stato possibile autorizzare questo farmaco? E i farmacisti dov’erano? Sia chiaro: abbiamo anche somministrato ai nostri pazienti, alla faccia della tutela della salute pubblica, dei farmaci scaduti. E anche su questo c’è da riflettere.

Per il ruolo, per le competenze e per la dignità che il nostro ruolo e le nostre regole del codice deontologico impongono, oggi noi ci prendiamo la responsabilità di denunciare formalmente a questo Ordine che da parte della quasi totalità dei medici e farmacisti vaccinatori si starebbero perpetrando da mesi illeciti che se confermati potrebbero configurare reati di omicidio doloso e tentato omicidio doloso nella misura in cui si somministrassero vaccini fuori indicazione e senza studi a supporto e quindi non in sicurezza laddove questi abbiano o possano provocare la morte, come certificato dall’ultimo report di farmacovigilanza.

Chiediamo all’Ordine di procedere con una formale domanda e di denunciare tutte le difformità evidenziate in materia di appropriatezza prescrittiva e rispetto delle norme e della tutela della salute pubblica.

Si spieghi a Speranza che nessun vaccino oggi presente in Italia può servire ad ottemperare a quanto previsto dalla norma sull’obbligo vaccinale. Non è normale morire oggi sotto i 40 anni, in questo boom di morti improvvise. Anche come Ordine non possiamo accettarlo. Dobbiamo avere il coraggio di iniziare a dire la verità agli italiani. “

https://www.alessandriaoggi.info/  31/5/2022

 

Discorso durissimo quello del Dott. Fabio La Falce che è diventato un volto conosciuto, dopo l’intervento all’Ordine dei Farmacisti di Torino, il 24 maggio scorso; le sue parole in assemblea hanno preso a viaggiare nella rete evocando le coscienze di molte migliaia di persone. Tredici anni in Piemonte, dodici a Pordenone, 25 anni di esperienza nel settore. Oggi la verità ha la voce autorevole di chi della materia farmacologica ha esperienza diretta nei reparti ospedalieri.

Gli abbiamo posto alcune domande con l’intento di capire meglio cosa l’abbia spinto ad esporsi così nettamente.

  • Dott. La Falce, di cosa si occupa nello specifico?

Sono un farmacista ospedaliero, classe 47’, con esperienza maturata in vari ambiti di competenza ospedaliera tra cui anche la gestione dei farmaci sperimentali.

  • Cosa è successo prima del suo intervento in assemblea?

Prima del mio intervento, un gruppo di farmacisti aveva già inviato messaggi pec all’attenzione del Presidente dell’Ordine di Torino segnalando incongruenze normative enormi; le medesime comunicazioni sono state inviate ad enti e colleghi senza aver mai ricevuto risposta alcuna alle osservazioni fatte.

  • Com’è possibile che il comparto farmaceutico non abbia inizialmente compreso che i cosiddetti “vaccini” non erano veri e propri vaccini visto che da anni assistiamo ad una vera e propria aggressione con obblighi vaccinali?

I colleghi farmacisti si sono accorti di tutto, la domanda corretta è perché non abbiano fermato tutto. La risposta è da ricercare nella propaganda mediatica creata attorno a questo virus (la cui classe di appartenenza era già nota da anni). Anche i colleghi farmacisti sono stati “ingannati” dalla paura di morire di Covid (non hanno nemmeno ragionato sull’età media di mortalità che era di 80 anni). Quando sei preso dal panico, dalla paura e tirato dentro un vortice di stress ed informazioni che cambiano in continuazione non si ha più il tempo di ragionare e quindi – come milioni di altri cittadini – sono finiti con l’essere tutti tratti in “inganno”.

  • Cosa è accaduto nel mondo dei farmacisti ospedalieri all’inizio della pressione governativa con la spinta pandemica?

I farmacisti ospedalieri si sono dedicati soltanto alla gestione dell’emergenza e alla gestione logistica dei vaccini tralasciando il loro ruolo cruciale di referenti per l’appropriatezza prescrittiva… si sarebbero in tal caso fatti qualche domanda e si sarebbero fermati.

  • Quali sono i problemi che sono emersi durante la campagna di inoculazione dei sieri genici detti impropriamente: “vaccini anti-Covid-19”? E ora cosa sta accadendo?

In realtà, nessun problema: l’organizzazione e la gestione sono state impeccabili per quanto riguarda la gestione dei vaccini forniti agli ospedali, con il rispetto, e lo voglio sottolineare per tranquillizzare tutti, della catena del freddo molto rigorosa per la corretta gestione dei vaccini.

  • Un medico di base, da noi contattato, ci ha rivelato che addirittura l’80% dei suoi assistiti con tripla dose è attualmente ammalato: cosa sta succedendo?

Sta succedendo quello che era in parte preventivabile e che molti colleghi medici vanno dicendo ormai da mesi: le continue sollecitazioni al sistema immunitario lo stanno mandando in tilt, a testimonianza di questo, ora siamo arrivati ad avere una efficacia negativa: più ti inoculi e più ti ammali.

https://comedonchisciotte.org/   28/6/2022


Vedi e ascolta l’intervento di Fabio La Falce QUI

 

 

 

 

ASSEMBLEA ORDINE DEI FARMACISTI DI TORINO, IN 60 DENUNCIANO LE VIOLAZIONI NORMATIVE DELL’OBBLIGO VACCINALE

All’ultima assemblea ordinaria dell’Ordine dei farmacisti di Torino ha preso parola il dottor Fabio La Falce denunciando, insieme a una delegazione di circa 60 farmacisti, le incongruenze e le violazioni normative della campagna vaccinale e del decreto legge che ha introdotto l’obbligo vaccinale per i lavoratori del settore sanitario.

Le schede tecniche dei vaccini Covid indicano che la funzione di questi sieri è di prevenire la malattia Covid-19. Invece, il decreto legge che ha imposto l’obbligo vaccinale ai professionisti del settore sanitario dice che quest’ultimi devono ottemperare all’obbligo, perché il vaccino serve a prevenire l’infezione da Sars Cov2.

Come i fatti hanno dimostrato, i vaccini Covid non hanno assolto alla funzione di prevenire la diffusione dell’infezione. Anche le persone vaccinate possono contagiarsi e contagiare. Alla luce di questa inconfutabile evidenza la somministrazione dei vaccini Covid non potrebbe essere imposta come obbligatoria proprio perché i vaccini non servono a prevenire la diffusione del virus.

I 60 farmacisti di Torino contrari all’obbligo vaccinale hanno messo nero su bianco queste osservazioni in un documento che hanno fatto acquisire all’Assemblea dell’Ordine. Ai microfoni di Byoblu è intervenuto il dottor La Falce.

Vedi e ascolta QUI

 

 

 

 

Studio Usa: è più rischioso il vaccino del virus.

Una ricerca sui trial dimostra che chi ha subito l’inoculazione ha il 43% di probabilità in più di incappare in effetti avversi gravi.

E se i rischi del vaccino superassero i suoi benefici? È il sospetto che viene, leggendo il paper – non ancora sottoposto a revisione paritaria – vergato da sette ricercatori americani. Tra loro, Peter Doshi, dell’Università del Maryland, già noto per le pressanti richieste alle case produttrici, affinché rilasciassero tutti i dati grezzi sulle sperimentazioni dei rimedi anti Covid.

Gli autori hanno sottoposto a un minuzioso scrutinio i risultati della fase tre dei trial randomizzati di Pfizer e Moderna. Obiettivo: esaminare la frequenza dei cosiddetti «effetti avversi gravi di speciale interesse». Si tratta di una lista di reazioni serie alle iniezioni, inizialmente compilata dalla Coalition for epidemic preparedness innovations e dalla Brighton collaboration, quindi adottata anche dall’Oms. I disturbi vanno dalle trombosi alle miocarditi, dalle disabilità persistenti alle malformazioni dei feti. In generale, qualunque condizione rappresenti una minaccia per la vita o, addirittura, provochi il decesso di una persona. Non si parla, insomma, di febbricole, nausea, o dolore al braccio.

Cosa è emerso dall’indagine? Citiamo testualmente: nel gruppo sottoposto alle inoculazioni, «l’eccesso di rischio di eventi avversi gravi di speciale interesse ha oltrepassato la riduzione del rischio di ricovero per Covid-19, rispetto al gruppo placebo, sia nei trial di Pfizer sia in quelli di Moderna». In sintesi: è risultato più pericoloso farsi somministrare il vaccino che restare esposti all’infezione.

L’aumento della possibilità di andare incontro a effetti collaterali rilevanti è stato sensibile. Per quanto riguarda Comirnaty (Pfizer), si sono verificati 27,7 eventi avversi gravi ogni 10.000 vaccinati, contro i 17,6 per 10.000 del gruppo placebo: in termini percentuali, il rischio risultava accresciuto del 57%. Nel caso di Spikevax (Moderna), gli incidenti sono stati 57,3 ogni 10.000 volontari sottoposti alla puntura, contro i 42,2 per 10.000 del gruppo placebo: un incremento del 36% del rischio di reazioni serie.

Combinando i due farmaci, si ottiene un allarmante 43% di probabilità in più di incappare in effetti collaterali potenzialmente fatali o invalidanti. I più tipici sono stati i disordini della coagulazione; quelli cardiaci, registrati nel gruppo Pfizer, sono apparsi bilanciati tra vaccinati e individui sottoposti al placebo nel trial di Moderna.

E allora, vi chiederete: com’è stato possibile che le agenzie regolatorie, a partire dalla statunitense Food and drug administration, abbiano dato il via libera a questi medicinali? Il punto è che Fda si è trovata a considerare dei numeri affatto diversi. Le ipotesi per spiegare la discrasia sono due. Primo: l’ente federale ha rilevato l’incidenza degli effetti collaterali gravi, ma così ha perso di vista il fatto che in alcuni pazienti singoli si erano manifestate reazioni multiple. Secondo: Fda ha eseguito i suoi calcoli su un campione differente, selezionato in modo meno rigoroso, nonché in base a follow up più limitati.

La conclusione che traggono gli scienziati è cristallina: le evidenze, a loro avviso, dovrebbero giustificare ulteriori «analisi formali sul rapporto rischi/benefici» dei vaccini, in particolare per quelle categorie di popolazione che corrono scarso pericolo di ricovero o morte per il Sars-Cov-2. È una tesi in linea con la proposta che, pure da noi in Italia, sta diventando sempre più ragionevole formulare, in uno scenario in cui predominano le contagiosissime sottovarianti di Omicron: ricalcolare i vantaggi di queste punture a ripetizione, per di più a distanza di pochi mesi l’una dall’altra, almeno su quelle fasce d’età per le quali sono gli stessi report dell’Istituto superiore di sanità a certificare la perdita di efficacia dei farmaci, a fronte dell’allarme sulle controindicazioni.

D’altronde, gli elementi di preoccupazione non emergono soltanto dai test clinici; gli autori dell’articolo, anzi, sottolineano che in vari database sulla sicurezza dei vaccini – Vaers, EudraVigilance e VigiBase – si riscontra un incremento di molti degli eventi avversi gravi passati in rassegna nel paper.

Infine, è interessante notare che quelli che i ricercatori Usa individuano come i limiti del loro studio dipendono, a loro detta, da un unico elemento: «Il fatto che i dati grezzi dai trial clinici sui vaccini anti Covid non siano stati resi pubblici». Di nuovo, Doshi e soci ne invocano l’immediata diffusione, «senza ulteriori ritardi».

Purtroppo, la spinta che proviene da Big pharma è tutt’altra: di recente, Ugur Sahin, l’ad di Biontech, la consorella tedesca di Pfizer, ha suggerito, per velocizzare l’immissione in commercio dei vaccini contro Omicron, di saltare a piè pari i test. Che volete che sia: nei medicinali riadattati, ha pontificato, cambia soltanto un amminoacido…

Rimane comunque un dilemma: se le cifre delle aziende raccontano di uno storico successo scientifico, perché mai c’è l’esigenza di nasconderle? E se i nuovi vaccini funzionano alla grande, che problema c’è a dimostrarlo prima, sperimentandoli in laboratorio, anziché iniettandoli direttamente a nonni, mamme, papà e bimbi?

https://www.laverita.info/    25/6/2022

 

 

 

 

LORETTA BOLGAN: CRITICITÀ NEI VACCINI COVID E POSSIBILI TERAPIE

In occasione della conferenza a cielo aperto sui vaccini Covid e sulle vaccinazioni pediatriche organizzata dal gruppo ConsapevolMenti, in collaborazione con Soprattutto Liberi, ho avuto l’immenso piacere d’incontrare ed intervistare la Dott.ssa Loretta Bolgan, una delle massime esperte di danni da vaccino in Italia, laureata in chimica farmaceutica con dottorato in scienze farmaceutiche, da diversi anni si occupa di danni da vaccino ed è stata consulente nell’ultima Commissione Parlamentare d’inchiesta sugli effetti dell’uranio impoverito e dei vaccini sui militari; negli ultimi due anni si è occupata di studiare i meccanismi del danno causato dall’infezione da SARS-CoV-2, della sua complicazione, la Covid-19, e anche i meccanismi del danno da vaccino Covid e possibili terapie.

Dott.ssa Bolgan, quali sono le criticità che sono emerse dai suoi studi riguardo ai “vaccini anti-Covid-19”?

Va premesso che parliamo di vaccini di nuova generazione, per quanto riguarda quelli che sono attualmente in commercio: i vaccini Pfizer e Moderna a mRNA, i vaccini a vettore adenovirale cioè Astrazeneca, Johnson & Johnson, Sputnik V e ultimamente abbiamo avuto l’introduzione anche di un paio di vaccini a proteine (Novavax e Valneva).

Per quanto riguarda i vaccini a base genica, purtroppo siamo di fronte a una problematica legata al fatto che possono causare un meccanismo definito “interferenza genica[i]. Quindi delle modificazioni cosiddette epigenetiche, che possono portare a una rottura della tolleranza immunologica[ii] e questo meccanismo porta a slatentizzare tumori, magari già risolti, oppure ad attivare tumori di nuova insorgenza, può slatentizzare patologie autoimmunitarie, degenerative e quindi causare anche dei danni a breve termine, di grave entità; a questo, dobbiamo aggiungere anche dei danni legati alla proprietà stessa del virus, quindi le patologie cardiovascolari proprio per la spike che viene prodotta attraverso il vaccino, e tutte le problematiche dovute all’intossicazione da spike, che possono causare un vero e proprio avvelenamento dell’organismo.

Quindi si tratta di vaccini particolarmente pericolosi sotto il profilo della loro tossicità, mentre dall’altra parte purtroppo parliamo anche di vaccini inefficaci, perché il SARS-CoV-2 è un virus a RNA a catena singola, che quindi tende a fare delle grandi popolazioni virali di mutanti, che portano a una resistenza molto rapida nei confronti del vaccino, ma anche di altri farmaci di precisione, come gli anticorpi monoclonali, e quindi riescono a evadere la protezione del vaccino e far sì che il vaccinato possa comunque infettarsi e infettare gli altri; dunque a fronte di un’efficacia praticamente nulla, abbiamo dei rischi notevoli per i vaccinati.

C’è anche da dire che le persone predisposte, quelle cosiddette “vulnerabili”, per patologia o per età, sono quelle che possono avere danni molto gravi o fatali già a breve termine, ma anche persone considerate “sane”, quindi senza particolari predisposizioni, più fanno richiami e più tendono a diventare persone vulnerabili, poiché si è già visto che dopo la terza, quarta dose, anche una persona che inizialmente era sana, purtroppo poi può diventare più soggetta a sviluppare patologie da immunodepressione.

I potenziali rischi si potevano già prevedere prima dell’autorizzazione condizionata?

Si partiva già da una base di studi derivati dai vaccini contro il SARS-CoV-1 del 2003: era noto ad esempio il rischio del potenziamento della malattia, perché già identificato come uno dei rischi maggiori di questi vaccini; dall’altra parte si poteva anche prevedere, per esempio, la coagulopatia e i rischi cardiovascolari per la caratteristica della spike vaccinale.

Nel primo libro che ho pubblicato sulla questione, “COVID-19 il vaccino che verrà” a maggio 2020, avevo già identificato tutta la serie di danni potenziali che poi effettivamente si sono manifestati; c’è da dire che i documenti della Pfizer colgono segnalazioni passive, quindi i danni sono notevolmente sottostimati per quanto riguarda l’incidenza, ci danno un’idea della tipologia dei danni, che però, se si va a leggere esattamente cosa ha scritto la Pfizer, per nessuna di queste segnalazioni è stato studiato il nesso di causa, per cui per ciascun tipo di reazione avversa loro escludono (a priori, ndr.) il nesso con la vaccinazione.

Infatti da una sua recente intervista emerge il fatto che la sola cosa su cui viene posta attenzione è la reattogenicità: può spiegarci cosa significa?

Sono le reazioni avverse o gli effetti collaterali del vaccino all’atto dell’inoculazione, quindi quelle immediate e di solito queste reazioni, che vengono classificate come comuni, sono l’infiammazione sul punto d’iniezione, il gonfiore o la febbre e in casi di predisposizione particolari, l’anafilassi (o “shock anafilattico”, ndr).

Queste sono le informazioni che normalmente vengono fornite al vaccinando, come uniche reazioni possibili da vaccino, per cui, se poi insorgono delle altre complicazioni, di solito il medico non le segnala, o comunque non le riconosce come associate alla vaccinazione. Questo porta purtroppo a una notevole sottostima dell’entità del danno da vaccino.

Dall’altra parte va detto che le ditte stesse, quando hanno condotto gli studi clinici, hanno detto chiaramente che non avevano né il tempo, né i soldi per poter proseguire nel monitoraggio delle persone vaccinate per quanto riguarda l’ospedalizzazione e la possibilità di decesso, perché comunque richiedeva un investimento notevole in termini economici; e questo vale per tutti i vaccini, non solo per il Covid: anche per quelli pediatrici, quelli militari, e quelli antinfluenzali per gli anziani. Quindi è una problematica che purtroppo ci trasciniamo dietro, praticamente dall’antivaiolosa in poi.

Oggi ci troviamo all’Arco della Pace per una sua conferenza sui vaccini Covid in età pediatrica: si potrebbe azzardare l’ipotesi che l’approccio verso questo tipo di vaccini in età pediatrica sia del tutto antiscientifico?

Sì, noi possiamo dire che dal punto di vista dell’utilità per questa fascia d’età non ce n’è, in quanto i bambini non si infettano, o se si infettano tendono comunque a fare una malattia lieve e con una incidenza di mortalità tendente a 0 a livello mondiale.

Ci sono dei bambini vulnerabili, magari per malattie genetiche particolari, che possono sviluppare alcune forme molto gravi di complicazione da Covid, ma questi bambini andrebbero protetti opportunamente con un’appropriata prevenzione e terapie per la Covid, invece di utilizzare questi casi per indurre alla vaccinazione tutti gli altri bambini sani.

Quindi l’utilità per proteggere i bambini non c’è, perché normalmente non sviluppano una forma grave di Covid, dall’altra parte, si dice che il bambino va vaccinato perché bisogna aumentare la copertura vaccinale per raggiungere l’effetto gregge, e questo è un falso scientifico perché i vaccini non possono, per definizione, garantire nessun effetto gregge, perché non consentono la formazione di una memoria immunologica, che è necessaria per l’effetto gregge.

Solo i guariti possono portare all’effetto gregge, in altre parole non c’è neppure nessun beneficio collettivo dato dal vaccino, così nella valutazione del rapporto beneficio-rischio se il beneficio non c’è, rimane solo il rischio. Nel caso dei bambini questo è estremamente grave, perché i bambini vengono predisposti fin dall’età pediatrica allo sviluppo di patologie autoimmunitarie, tumorali e degenerative e di grave alterazione della risposta immunitaria, quindi con la possibilità di esporli allo sviluppo di patologie più tipiche dell’età avanzata. In altre parole, rendiamo molto più precoci patologie estremamente gravi a cui dobbiamo anche aggiungere un rischio, ad oggi ancora in corso di studio, di infertilità sia maschile che femminile.

C’è la possibilità di seguire un percorso preventivo o addirittura una terapia disintossicante per compensare eventuali danni post-inoculazione?

Dipende molto da quanto tempo è passato, anche qui è molto importante agire molto precocemente, dopo la vaccinazione. Ad ogni modo, ci sarebbe da fare uno screening per vedere com’è la situazione cardiovascolare, in particolare uno screening trombofilico; poi bisognerebbe fare una valutazione della funzionalità del sistema immunitario, e qui ci sono tutta una serie di marcatori, come citochine, tipizazione delle popolazioni linfocitarie e funzionalità dei mitocondri, per fare un quadro completo della situazione.

Se tutto a posto, si potrebbe pensare a fare una prevenzione aumentando le riserve di antiossidanti, si può fare per flebo periodicamente, oppure far sì che si introduca, anche per via orale glutatione, vitamina C, acetilcisteina, melatonina, vitamina D, inizialmente a dosaggi sostenuti (tra i 5000 e i 10.000, a seconda della carenza) e poi una dose di mantenimento tutti i giorni, poiché fa da modulante del sistema immunitario e previene le malattie autoimmunitarie. Il tutto, sempre sotto controllo medico, anche perché va molto personalizzato sulla base dei risultati e delle analisi, in particolare, medici e biologi nutrizionisti sono già formati per fare questi tipi di terapie.

[i] Trascrizione inversa / interferenza geneica https://www.mdpi.com/1467-3045/44/3/73/htm

[ii] Rottura della tolleranza immunologica: https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1111/imm.13443

Veronica Tarozzi  https://www.sovranitapopolare.org/   18/6/2022

 

 

 

Oltre agli adulti, anche i bimbi vaccinati si ammalano di più

«Ci hanno detto «vaccinate contro il Covid i pargoli, perché è nell’interesse loro e dei familiari più fragili». Ma a distanza di sei mesi dall’inizio del pressing, le punture nella fascia 5-11 anni sono state un flop. Non solo perché appena 1.387.900 bambini (per fortuna) hanno risposto all’appello, nel senso che sono stati portati dai genitori a porgere il braccio per una o due dosi, ma soprattutto perché, nell’ultimo mese, i contagi tra i vaccinati hanno superato in percentuale i non inoculati.

«Finalmente è possibile vaccinare i bambini dai 5 agli 11 anni contro il Covid. In questo momento l’incidenza massima del coronavirus nel nostro Paese è nei bambini tra 0 e 9 anni. In Italia il Covid è un’infezione pediatrica», dichiarava a dicembre la virostar Roberto Burioni». Lo scrive Patrizia Floder Reitter sulla Verità di oggi.

«Il report esteso di Epicentro, aggiornato al 15 giugno, pubblica dati che sconfessano una campagna terroristica nei confronti dei genitori e dei loro figli più piccoli. L’incidenza dei contagi tra non vaccinati nell’ultimo mese è 0,93%, mentre tra i vaccinati con ciclo completo è 1,32%, questo significa un +42% di infezioni nei bambini che hanno fatto due dosi.L’Istituto superiore della sanità ricorda a chi ritiene superfluo e non necessario vaccinare i bambini, i rischi ai quali sono esposti in caso di infezione da coronavirus, a fronte di un vaccino mostratosi efficace nel ridurre di circa il 91% il rischio di infezione“, scriveva l’Iss preparando una campagna vaccinale contrassegnata da notizie allarmistiche sugli effetti del virus nei più piccoli».

«Dei datici dicono quanto si infettano di più, oltre agli adulti, anche i bimbi vaccinati. Mentre nulla sappiamo sugli eventi avversi in questa fascia di popolazione, così capace di reagire all’infezione acquistando una preziosa immunità naturale. Sugli effetti dei vaccini nei bambini si preferiscono le menzogne tranquillizzanti. «Il rischio di eventi avversi deve essere confrontato con quello di incorrere nelle conseguenze dell’infezione, ed è su questa base che viene calcolato il rapporto rischi benefici da parte delle agenzie regolatorie», sostiene l’Iss nella sezione domande sul vaccino ai bambini».

https://www.lapekoranera.it/  22/6/2022

 

 

 

Dr. Martín Monteverde conferma: Non c’è mRNA nelle fiale dei vaccini Covid-19, ma c’è tanto grafene

Il dottor Martín Monteverde condivide uno studio del biologo molecolare Juan Garberi su Pfizer e Moderna e le importanti scoperte per le quali afferma che ci hanno sempre mentito.

Il biologo Juan Garberi ha analizzato le fiale Pfizer e Moderna, verificando quando le hanno sequenziate geneticamente che l’RNA messaggero non si era replicato, quindi non era presente. Pertanto la teoria della proteina spike non regge. Anche il dottor Nagase dal Canada in una precedente analisi non aveva trovato mRNA nei vaccini COVID-19

Il Dr. Nagase aveva analizzato al microscopio elettronico, una fiala di Moderna e un’altra di Pfizer con i seguenti risultati, tra gli altri: Assenza di mRNA in entrambe le fiale e assenza di azoto o fosforo (essenziale nei campioni biologici).

Dopo aver esaminato le immagini degli elementi contenuti nei vaccini COVID-19 di Pfizer e Moderna, il dottor Daniel Nagase ha dichiarato al Western Standard che i vaccini “stranamente” non mostrano segni di materiale biologico, ma contengono strutture sotto forma di fibre e cristalli, in entrambi i vaccini sono stati trovati carbonio e ossigeno come elementi principali e silicio come elemento secondario (compatibile con grafene sotto forma di ossido o idrossido).

Il dottor Martín Monteverde dall’Argentina e altri ricercatori hanno condotto analisi di fiale di Cansino, Pfizer, Sinopharm, AstraZeneca e Sputnik e hanno confermato la presenza di ossido di grafene.

Ci hanno mentito, dice il dott. Martín Monteverde, sono stati trovati solo grafene e nanotecnologie. Ci stanno avvelenando con tutti gli iniettabili, i sieri fisiologici, i colliri, gli anestetici dentali e persino con il cibo che mangiamo. Si raccomanda di non iniettare assolutamente nulla.

https://grandeinganno.it/  14/6/2022

 

Vedi e ascolta QUI

 

 

 

 

AUTORIZZAZIONI VACCINO, MANCA PARERE CHE PUÒ CAUSARE UN TERREMOTO ▷ HOLZEISEN: “ORA L’EMA SPIEGHI”

‘Vaccini’. O più propriamente, ‘sostanze’. Ormai i rischi associati a questi farmaci contro il Covid-19 sono noti, tanto da far vacillare anche i più puri e duri al ritmo di “devo riconsiderare alcune convinzioni”.

Il problema, però, è più complesso di quanto già non appaia e investe due piani diversi: quello della salute, in primis, e quello giuridico, non meno rilevante. L’avvocatessa altoatesina Renate Holzeisen lo sa bene, e non placa la sua battaglia: “Nel 2007, quando è stato emanato il regolamento europeo sulle cosiddette ‘terapie avanzate’, i vaccini contro le malattie infettive sono stati esclusi dalla definizione di ‘medicinali di terapia genica’, a prescindere dall’effettiva funzione che queste sostanze hanno.

Sappiamo che i sieri contro il Covid-19 funzionano come medicinali di terapia genica. Qual è il punto però? Che nello stesso regolamento è previsto che anche nel caso dei medicinali e delle sostanze che non rientrano nella definizione (secondo me dolosamente restrittiva) ma che hanno una funzione tale da essere paragonabili ai medicinali di terapia genica, dev’essere coinvolto un comitato specifico: quello per le terapie avanzate”.

A questo punto, la domanda sorge spontanea: è stato coinvolto questo comitato? E se sì, qual è stato il suo parere? “Noi adesso lo chiederemo all’ Ema”, prosegue l’esperta. Anche perché le conseguenze della vicenda potrebbero essere disastrose. Su questo punto, Holzeisen ricorda che “l’università di Malmö, in Svezia, ha già dimostrato che, anche con queste sostanze, ci sono gravi rischi di una modifica del genoma umano.

Sapendo che non è stato fatto alcuno studio di genotossicità, noi vediamo una gravissima violazione della normativa comunitaria. Vogliamo i nomi dei membri di questo comitato, sapere la loro opinione perché intendiamo invocare la loro responsabilità personale e quella dell’Ema. Siamo di fronte a un crimine contro l’umanità inaudito, soprattutto in Italia.Dobbiamo fermarlo adesso perché altrimenti avremo un autunno e un inverno invivibili”.

Infine, la stoccata a chi ha reso possibile questo scempio: “Ci troviamo nelle mani di un governo che è diretto da un personaggio che sappiamo essere l’esecutore di tutto ciò che proviene da questi mostri. La situazione è analoga a quella perpetrata dal regime nazista e anche se tanti non lo vogliono capire, lo capiranno presto“.

E dove il senso di responsabilità e quello civico latitano, a proliferare, si sa, è il dio denaro. Mariano Bizzarri, Professore di patologia clinica al dipartimento di Medicina sperimentale dell’Università Sapienza di Roma, spiega che “Moderna nel 2019 stava per fallire perché dal 2000 al 2019 ha provato a fare queste terapie geniche con mRna che si sono dimostrate fallimentari. Poi è arrivata l’opportunità di bypassare i controlli proprio con i vaccini a mRna, quindi la possibilità di fare guadagni, che nel caso di quest’azienda sono stata superiori al 400%. Un’azienda che, tanto per essere chiari, è nelle mani di Bill Gates.

La loro speranza è quella di affermare questo nuovo paradigma senza prove scientifiche. È ovvio che il problema non è più la scienza, che ormai è stata violata a ogni livello: il problema è politico. E la domanda allora è: la politica sanitaria di un Paese nel 2022 dev’essere dettata da un’azienda farmaceutica o dal libero gioco della democrazia?”.

Radio Radio TV,  25/6/2022

 

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Il Tar dà ragione ai medici no vax

Il Tribunale amministrativo lombardo boccia la legge che sospendeva senza stipendio dottori e infermieri contrari al vaccino.

«Misura sproporzionata, trascurata la dignità». Il Tar della Lombardia ha bocciato la legge che ha sospeso e lasciato senza stipendio infermieri e medici no-vax e ha chiesto una valutazione della Consulta, ravvisando la possibile incostituzionalità della norma. Ieri la bocciatura è arrivata per una legge che, nel caso in cui medici o infermieri non siano ricollocabili dalle loro aziende in una mansione professionale anche inferiore ma in sicurezza rispetto ai contatti con le altre persone, ammette, appunto, lo stop allo stipendio senza alcun tipo di minimo trattamento economico. «Serve un assegno di assistenza alimentare o un reddito di cittadinanza», dice il Tar.

Infatti, l’attuale disciplina normativa mette il dipendente no vax di fronte a una scelta obbligata: farsi vaccinare oppure essere sospeso dal servizio senza salario e senza trattamenti economici.

Questo assetto, secondo il tribunale amministrativo lombardo, «si rivela sproporzionato rispetto alla realizzazione del fine di tutela della salute pubblica, in quanto l’esito del bilanciamento dei rilevantissimi. interessi coinvolti, effettuato dal legislatore nell’esercizio dell’ampia discrezionalità politica, conduce a un risultato implausibile». Secondo i giudici, dunque, il fattore economico «lede la dignità umana dell’individuo, intangibile a prescindere sia dall’imputabilità di un suo comportamento lecito o illecito (il suo essere eventualmente no vax), sia dalla causa della condizione di indigenza».

Per questo il Tar sottolinea che sospensione e taglio dello stipendio rappresentano una norma «eccedente il necessario limite di ragionevolezza in una regolamentazione che, seppure introdotta in una situazione emergenziale, trascura il valore della dignità umana, specie ove si consideri che la sospensione da qualunque forma di ausilio economico del dipendente non trova causa nel venir meno di requisiti di ordine morale».

Anzi l’effetto automatico di totale stop allo stipendio dei medici no vax «rischia di creare un’irragionevole disparità di trattamento con tutti gli altri tipi di sospensione dal servizio di natura preventiva, quali appunto la sospensione cautelare del dipendente disposta nel corso di un procedimento disciplinare o penale, casi nei quali viene invece percepita una quota della retribuzione a titolo assistenziale». A detta dei giudici, che hanno esaminato il caso di una operatrice sanitaria dell’Asst Fatebenefratelli/Sacco, non è possibile neppure ragionevolmente sostenere che la mancata corresponsione di una misura di sostegno per tutto il periodo di durata della sospensione dal servizio sia «un sacrificio tollerabile rispetto ai fini pubblici da perseguire. Al dipendente che scelga di non adempiere all’obbligo vaccinale, infatti, viene richiesto un sacrificio la cui durata non è in grado né di prevedere né di governare, visto che le misure precauzionali adottate dal legislatore non si prestano ad essere inquadrate entro una cornice temporale certa e definita, a causa dello sviluppo oggettivamente incerto e ricorrente dell’andamento della pandemia».

Ed è per questo che il Tar s’appella alla Consulta, sottolineando che la scelta legislativa di una preclusione assoluta alla percezione di una forma minima di sostegno temporaneo alla mancanza di reddito «sembra essere andata di gran lunga oltre il necessario per conseguire l’obiettivo di tutela», fine che si sarebbe potuto realizzare «con pari efficacia, mediante la previsione di un adeguato sostegno economico, con finalità analoghe ai vigenti sussidi quali assegno sociale o reddito di cittadinanza».

https://www.laverita.info/   27/6/2022

 

 

 

Ministro della Salute austriaco: – I medici sono responsabili delle lesioni da vaccino – Obbligo di vaccinazione abolito

Il ministro della Salute verde Johannes Rauch in Austria ha dato una lunga risposta a un’interrogazione del parlamento di Vienna, e l’essenza della risposta è che attribuisce la responsabilità di eventuali danni da vaccino ai medici che somministrano i vaccini. Rauch ha anche chiarito che l’obbligo di vaccinazione sarà abolito con effetto immediato.

Questo è ciò che scrivono i giornali WochenblickKrone Zeitung. Wochenblick scrive:

I medici devono fornire in anticipo informazioni adeguate sui benefici e sui rischi del trattamento in modo che possano prendere una decisione informata e libera. Nella risposta sono citate anche le conseguenze per i medici: «La funzione dell’informazione è quella di tutelare la libertà di decisione della persona. »Agli incarichi professionali medici. Ciò può essere punito secondo il diritto amministrativo e/o disciplinare e avere conseguenze secondo il diritto della responsabilità.

Fonte ( in lingua tedesca): https://steigan.no/2022/06/osterrikes-helseminister-legene-er-ansvarlige-for-vaksineskader-vaksineplikten-oppheves/?utm_source=substack&utm_medium=email

 

 

 

 

ANNO III DEL REGIME SANITARIO

 

 

 

Il sito di La PekoraNera riporta un prezioso elenco continuamente aggiornato di notizie su malori e morte improvvise, assolutamente in continuo aumento. I giornali citati nell’elenco quasi mai creano una correlazione tra vaccinazione e malori o morti improvvise.

Ma sappiamo ( o dovremmo sapere) che siamo sotto un regime sanitario, quindi… Comunque a voi leggere, sapere  e riflettere.

LEGGERE QUI

 

Raccolta di sospetti eventi avversi da “vaccini anti Covid-19”, in ordine cronologico, provenienti dalla stampa italiana e internazionale. Inseriti così come pubblicati in origine, anche in lingua originale non tradotta. Lista aggiornata continuamente.

Vedi QUI

 

Tante notizie sui danni delle mascherine e degli pseudo-vaccini QUI

 

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