NOTIZIE-FLASH (42) – 10/7/2022
ANNO III DEL REGIME SANITARIO-DIGITALE
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“Quos vult Iupiter perdere, dementat prius“, dicevano i Latini riprendendo un’espressione di Euripide. Ci dispiace dover riportare interventi di esseri di cui non abbiamo alcuna stima, anzi, e protagonisti delle repressioni che la nostra traballante democrazia ha subito e subisce ancora ( complici gli eterni covidioti).
Ma ora è necessario per provare a capire cosa sta succedendo e come questi esseri “dementat“. Comunque anche se ciò che dicono sembra andare verso un terminare parzialmente la follia di questa dittatura sanitaria non vi fidate. Leggete ma rimanete più che vigilanti e profondamente indignati. Rimanete “alleprati”. Ve lo consigliamo.
Questo GLR-NOTIZIE-FLASH è un completamento importante di GLR-NOTIZIE 103 a cui vi rimandiamo QUI.
Manca personale sanitario: reclutamento di medici e infermieri “no vax” solo se ucraini
Mentre decine di migliaia di sanitari italiani sono lasciati a casa privi di stipendio per ragioni che nulla hanno a che fare con la salute, vengono assunti i loro colleghi stranieri senza porre alcuna condizione.
Gli ospedali sono al collasso, perché in corsia mancano medici e infermieri. E, invece di riammettere in servizio i sanitari che lo scorso anno sono stati sospesi in quanto non hanno accettato di offrire il braccio alla patria e vaccinarsi, le direzioni dei nosocomi che fanno? Aprono al reclutamento di camici bianchi in arrivo dall’Ucraina, ai quali, avendo lo status di profughi politici in fuga da una guerra, non è richiesto alcun certificato di vaccinazione ( ogni commento razionale è inutile. E’ il dementat di Zeus. GLR).
Vi sembra incredibile? Beh, la sola cosa incredibile è la discriminazione che tutt’ora persiste nei confronti di chi non ha voluto piegarsi a quella che ha ritenuto un’imposizione che violava suoi diritti. Da diverse parti d’Italia ci giungono segnalazioni di mancanza di personale, soprattutto ora che, cominciando le vacanze estive, medici e infermieri rischiano di lasciare sguarniti i reparti. E da diversi ospedali arrivano le richieste di riammettere in servizio i sanitari che sono stati sospesi. Di tutto ciò si è fatto interprete il governatore del Veneto, Luca Zaia, il quale si è detto disponibile a richiamare al lavoro coloro che erano stati lasciati a casa nel periodo più acceso della campagna vaccinale, quando per decreto si è introdotto l’obbligo di inocularsi.
Ma mentre c’è chi usa il buon senso di fronte a una situazione che rischia di ripercuotersi sui pazienti, allungando le liste d’attesa e diminuendo i ricoveri a causa dei buchi in organico, altrove c’è chi arriva al paradosso di ignorare medici e infermieri italiani non vaccinati per sostituirli con profughi ai quali tuttavia non è richiesto di essere in possesso di alcun green pass. Succede a Milano. Leggere per credere la lettera che è giunta in redazione.
«Sono un operatore dell’ospedale San Paolo, che quasi un anno fa è stato sospeso dal servizio perché ho rifiutato di vaccinarmi. Adesso l’ospedale ha pubblicato un bando in cui recluta personale ucraino che, avendo lo status di rifugiato, non ha l’obbligo di sottoporsi all’iniezione anti Covid-19. In pratica, lasciano a casa senza stipendio professionisti di ruolo, italiani, e li sostituiscono con personale di dubbia formazione lavorativa, che non parla la nostra lingua e non è vaccinato». La lettera è accompagnata dai bandi emessi dalla direzione dell’ospedale lombardo. E in effetti, a leggere i requisiti richiesti per candidarsi all’incarico in corsia, colpisce proprio l’assenza di qualsiasi richiesta di vaccinazione.
L’azienda sociosanitaria richiede un documento che attesti la cittadinanza ucraina e un certificato di residenza in quel Paese prima del 24 febbraio, giorno dell’invasione russa. Dopo di che si parla di una generica idoneità fisica e di un’adeguata conoscenza della lingua italiana o inglese. Quindi una qualifica professionale conseguita all’estero con traduzione asseverata e un passaporto con la qualificazione di rifugiato. E la vaccinazione anti Covid o qualche cosa che somigli a un green pass? Nel bando non se ne fa cenno, quasi che il requisito per cui migliaia di infermieri e dottori sono stati lasciati a casa da un giorno all’altro, per i profughi ucraini non sia ritenuto necessario.
Come è noto, a Kiev e dintorni si registra un basso tasso di inoculazioni contro il coronavirus, ma a quanto pare più dello stato vaccinale nel nostro Paese conta lo status di rifugiato. Infatti, nell’avviso pubblicato sul sito della Regione Lombardia si parla della tipologia di contratto (assunzione come Co.co.co. o incarico da lavoratore autonomo e libero professionista), dell’orario di lavoro e della retribuzione (30 euro lordi oltre a oneri a carico dell’ente), ma mai di vaccinazioni. Una dimenticanza? No, quasi certamente una scelta.
Pur di non tornare indietro, pur di non riconoscere di avere sbagliato (soprattutto ora che un professore come Andrea Crisanti riconosce che i no vax sono un falso problema), si preferisce insistere nell’errore, lasciando a casa personale qualificato, al quale comunque si dovrà conservare il posto di lavoro, per sostituirlo con medici e infermieri precari, i quali autocertificheranno la propria preparazione.
Insomma, l’ideologia vaccinara non ammette deroghe, soprattutto ora che si prepara la campagna per la quarta dose. Dunque porte aperte agli immigrati anche senza iniezione e rigorosamente chiuse a chi rivendica il diritto di poter decidere del proprio destino come stabilisce la Costituzione. Ovviamente nel silenzio di quei partiti che la Carta sono pronti a sventolarla in ogni occasione, salvo poi violarla ogni volta che fa loro comodo.
Un’ulteriore riflessione potrebbe far scaturire questa considerazione: «come fidarsi di medici e infermieri che lasciano i propri connazionali (uomini, donne e bambini feriti a causa della guerra) per venire a curare in Italia chi ha normali patologie?
https://www.laverita.info/ 10/7/2022
Covid, Bassetti: «Il virus deve circolare, a zero non arriveremo mai. Basta bollettini»
“Credo che noi dobbiamo proteggere fragili e anziani e in tutto il resto della popolazione il virus Sars-CoV-2 deve circolare. Più circola, più creiamo immunità. Più creiamo immunità e più creiamo una barriera per le forme gravi. Questo è quello che ci dicono tutti i dati ( vi ricordate come sono stati trattati medici ed esperti coraggiosi che da due anni dicevano queste cose? GLR)».
Lo afferma Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, che all’Adnkronos Salute torna a ribadire il risvolto positivo di questa corsa del virus. «La letteratura internazionale – ricorda – ci dice che la capacità di difendersi per chi è guarito arriva al 98% per le forme gravi. Quindi credo che questo sia l’intendimento che dobbiamo seguire». Una posizione condivisa con diversi esperti mentre altre voci, come quella dell’igienista Walter Ricciardi, evidenziano al contrario la necessità di contenere il più possibile i contagi. «Poi ci sono i consulenti del ministro che filosofeggiano – commenta Bassetti – Ma noi allo zero Covid non ci arriveremo mai!.
E questo, incalza Bassetti, «ormai è un virus affrontabile, gestibile, curabile. Credo che il virus oggi almeno per quanto riguarda la parte della popolazione non fragile e non anziana possa circolare. È chiaro che non sto dicendo che sia giusto andare a farsi un ‘Covid party’, ma se ti contagi alla fine generi comunque immunità. Quindi questo è molto importante ( provate a dire queste cose ai covidioti ancora mascherati all’aperto! GLR)».
Bassetti dice che «dobbiamo abituarci a questi sali e scendi nei contagi Covid. L’indicatore deve essere non tanto quanta gente va in ospedale, ma quanta gente va in ospedale e in terapia intensiva con forme gravi e con forme broncopolmonari». Di ondata in ondata, è arrivata l’estate. I dati emersi dall’ultimo monitoraggio della Cabina di regia segnalano un aumento di ricoveri e terapie intensive. Ma l’esperto è dell’idea che si debba andare oltre il semplice numero aggregato così, e sottolinea all’Adnkronos Salute: «Questi bollettini dei positivi in ospedale non hanno più nessun senso. Sono assolutamente anacronistici per la situazione attuale, che è così anche grazie all’imponente copertura vaccinale» raggiunta.
https://www.lapekoranera.it/ 10/7/2022
Covid, Andrea Costa: liberiamo i positivi asintomatici. Contagio zero utopia, torniamo alla normalità
Andrea Costa (Noi con l’Italia) continua la sua battaglia sull’eliminazione dell’isolamento dei positivi asintomatici. Ci crede, il sottosegretario alla Salute: «Sono stato tra i primi a portare il tema sul tavolo del Governo». Ma a oggi, è ancora lì. Intanto, il secondo richiamo (quarta dose) verrà esteso fino ai 60enni di certo entro l’autunno ( che te pare! GLR). Perché domani, a quanto pare, dall’Ema in merito non dovrebbe arrivare nessuna indicazione. Mentre il Green pass, oramai resterà un solo un ricordo (brutto) (sicuri? Noi no. GLR).
Sottosegretario Costa, si parla da settimane di nuove misure ma intanto i contagi schizzano, il tempo passa ma il governo finora non interviene.
«L’obiettivo del Governo è quello di non tornare indietro. Dobbiamo partire dalla consapevolezza che il contagio zero non è realizzabile e che l’unica soluzione è la convivenza con il virus. Al momento, dunque, sul tavolo del Governo non c’è nessuna misura restrittiva all’esame. Ritegno sbagliato sostenere, però, che il Governo non stia intervenendo, considerando che non abbiamo mai abbassato la guardia né mai smesso di monitorare la situazione. In questa direzione si sta procedendo al secondo richiamo per gli over 80 e al più presto, in accordo con Ema e Aifa, si sta valutando un ampliamento della platea fino ai sessantenni».
L’impennata delle infezioni, le reinfezioni oltre il 10%, c’è il rischio di un nuovo lockdown?
«Con la diffusione di una nuova variante altamente contagiosa, ma fortunatamente meno aggressiva, e l’allentamento di tutte le misure restrittive era prevedibile un aumento dei contagi. Ciò che dobbiamo osservare quotidianamente è il numero dei nuovi ingressi in terapia intensiva e nei reparti ordinari, che seppur in aumento, rimane ampiamente sotto controllo. Questa ondata, come tutte quelle precedenti, sarà autolimitante. Entro la fine del mese raggiungeremo il picco e poi i contagi torneranno a scendere, come sta già accadendo nei Paesi, come il Portogallo, colpiti prima dell’Italia da questa recrudescenza. Io credo, piuttosto, che il lockdown vero si rischierà se non iniziamo a una seria riflessione sull’eliminazione dell’isolamento dei positivi asintomatici».
A proposito di isolamento. Il professor Zangrillo ha sollevato un tema, condiviso da altri suoi colleghi: lavoratori che hanno contratto l’infezione e sono asintomatici stanno a casa «distruggendo il Paese». In altri termini, state affrontando il problema dei positivi asintomatici?
«Sono stato tra i primi a portare sul tavolo del Governo questo tema già numerose settimane fa. Se parliamo di ritorno alla normalità e di convivenza con il virus non possiamo non iniziare un percorso nel quale sia possibile eliminare l’isolamento dei positivi senza sintomi che dovrebbero poter uscire e potrebbero andare anche al lavoro, continuando a mantenere le consuete misure di sicurezza del caso. Questo dovrà essere un passaggio necessario per evitare di finire in un lockdown di fatto. Non possiamo permetterci di fermare nuovamente il Paese».
Siamo arrivati al punto che la gente non fa più i tamponi per evitare di intrappolarsi nella quarantena.
«Vorrei innanzitutto ricordare che non c’è più l’obbligo di quarantena, misura prevista per i contatti stretti dei positivi. Fondamentale piuttosto è procedere nella campagna di somministrazione del booster e della seconda dose di richiamo per chi è prevista ( che te pare! Fattelo te. GLR). I dati dell’Iss parlano chiaro: per i non vaccinati, il tasso di mortalità relativo alla popolazione di età sopra i 12 anni risulta circa 7 volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva ( altri dati dicono il contrario. GLR)».
Per la scuola già si torna a parlare di Dad. Il governo ha un piano?
«L’obiettivo del Governo è quello di iniziare la scuola a settembre in presenza e senza mascherina. Basta Dad. Non possiamo continuare a compromettere la formazione dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze ( siete proprio senza ritegno! Ma cosa avete detto fino a ieri di psicologi e pedagogisti che dicevano queste cose? Avete la faccia come… GLR) . Dobbiamo sostenere le Regioni, sfruttando le settimane di chiusura estiva degli istituti, nell’intervenire sui sistemi di aerazione nelle aule. È un passaggio decisivo per il raggiungimento del risultato. Abbiamo già stanziato numerose risorse e chiarito con decreto la destinazione d’uso».
Si pensa anche a un ritorno al lavoro a distanza negli uffici pubblici e privati?
«Personalmente ritengo che sia ottimale mantenere il lavoro in presenza, anche per un discorso di efficienza nell’erogazione dei servizi ( mo’ lo dite? GLR). Mi preme sottolineare però che per la categoria dei lavoratori fragili lo smart working sia uno strumento importante e utile che può garantire loro maggior tutela».
Gaetano Mineo, Il Tempo 10/7/2022
Smontate le accuse ai no vax, ma la stampa tace
L’ha detto. Nonostante David Parenzo, conduttore su La 7 del programma insieme con Concita De Gregorio, abbia provato a cambiare discorso, Andrea Crisanti ha tirato diritto, completando il suo ragionamento. «Nel 98% dei casi muoiono i vaccinati, non i no vax (si?? Non lo immaginavamo. Dillo ai covidioti. GLR)».
Una bomba, sganciata in diretta all’ora di cena, che in studio hanno tentato di arginare, cercando di virare il dibattito sulla necessità della quarta dose, ma il direttore del dipartimento di microbiologia di Padova ha ignorato la questione con un semplice «poi parlo anche della quarta dose».
E così, ecco spiattellata senza censure la sua opinione: nonostante per mesi ci abbiano sfracellato i timpani, e anche qualcos’altro, con i pericolosi untori che non avevano accettato di offrire il braccio alla patria, ad ammalarsi e, purtroppo, a morire, sono le persone fragili che si sono vaccinate le quali, convinte da una propaganda sbagliata di essere immuni al Covid, pagano con la vita la mancanza di precauzione.
Crisanti non ha dubbi e la sua non è stata un’uscita estemporanea, ma una riflessione ponderata contro il pensiero unico mainstream, che il professore ribadisce oggi con un’intervista alla Verità. Già a Bari la settimana scorsa aveva spiegato che a essere colpiti dal contagio della nuova variante erano principalmente le persone che si erano sottoposte a doppia o tripla dose ( lo volete dire ai covidioti ipervaccinati? GLR).
Probabilmente, aveva chiarito, sono più sensibili al virus, quasi che l’iniezione, invece di rafforzare il loro sistema immunitario, lo avesse reso più vulnerabile o, quanto meno, più esposto alla mutazione dell’infezione ( siete proprio senza ritegno! Ma cosa avete detto fino a ieri di medici ed esperti non asserviti che dicevano queste cose? Avete la faccia come… GLR) .
La frase, già di per sé sconvolgente in quanto il fenomeno, se confermato, riguarderebbe decine di milioni di italiani, centinaia di migliaia dei quali considerati fragili, è stata ovviamente completamente ignorata dalla grande stampa, attenta a non turbare il pensiero dominante.
Così l’altra sera, Crisanti è tornato sull’argomento e senza utilizzare giri di parole. «Noi siamo in una situazione in cui il virus circola, non c’è accettabilità sociale per le misure di restrizione e questo è un dato di fatto di cui i politici e anche i ricercatori e gli operatori di sanità pubblica devono prendere atto e dunque bisogna prendere delle misure ad hoc per proteggere i fragili. Prima di tutto bisogna spiegare alle persone a rischio che devono usare la mascherina, perché la mascherina protegge, e anche le persone che accudiscono i fragili devono indossarla. Io penso che il vero problema sia stato un problema di comunicazione, non è stato spiegato che a levare la mascherina non dovevano essere i fragili ( è caduto sulla via di Damasco come San Paolo o è solo un grande opportunista? Decidete voi. GLR)».
Concita De Gregorio ha provato a interrompere il fiume in piena per dire che la questione non riguardava un evento meteorologico. Ma a questo punto il professore non si è tenuto più. «Non abbiamo spiegato fin dall’inizio che 160 morti al giorno non erano no vax, ma persone vaccinate e fragili. Tutta la polemica no vax ha creato un corto circuito per cui sembrava che morissero solo i no vax e invece non era vero: morivano persone vaccinate e fragili. Ed è questa la vera priorità». Boom.
In studio è sceso il gelo, con il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, che pareva una statua di sale. In poche parole, il professore aveva demolito la narrazione ufficiale, che vuole i no vax responsabili dei contagi ed esposti al rischio di finire in ospedale e morire più degli altri.
Un sistema dell’informazione degno di questo nome si sarebbe scatenato, chiedendo di conoscere meglio i dati e di avere pareri che confermassero o smentissero la tesi di Crisanti. Invece niente, tutti zitti.
Tutti pronti a lasciar passare sotto silenzio un’accusa che chiama in causa il governo e i responsabili della sanità, per aver nascosto all’opinione pubblica la realtà. ( bravo Belpietro!)
In Germania la stampa sta mettendo in croce il Robert Koch Institute, equiparabile al nostro Istituto superiore di sanità, per avere dati attuali sull’efficacia delle vaccinazioni. Una richiesta di trasparenza per ottenere informazioni affidabili. E da noi? In Italia, giornali e tv al contrario si danno da fare per mettere il silenziatore a qualsiasi notizia disturbi il pensiero dominante (e vi fidate ancora di chi censura? Ma come fate? GLR).
E l’articolo 21 della Costituzione, le associazioni che in nome del principio sancito dalla carta su cui si fonda la nostra Repubblica, l’Ordine dei giornalisti sempre pronto a perseguire i presunti diffusori di fake news? Non pervenuti. Tutti in silenzio e ben allineati. E la chiamano libera stampa. Ma fateci il piacere… ( bravo Belpietro!)
Maurizio Belpietro, https://www.laverita.info 9/7/2022
Il sito di La PekoraNera riporta un prezioso elenco continuamente aggiornato di notizie su malori e morte improvvise, assolutamente in continuo aumento. I giornali citati nell’elenco quasi mai creano una correlazione tra vaccinazione e malori o morti improvvise.
Ma sappiamo ( o dovremmo sapere) che siamo sotto un regime sanitario, quindi… Comunque a voi leggere, sapere e riflettere.
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