Dante Alighieri, dal Canto III dell'Inferno

 

Le città diventeranno un inferno. Un inferno di controlli, sorveglianza, riconoscimenti facciali, chiusure in zone, proibizioni di circolazione. Le città diventeranno un inferno di acquisti forzati di macchine “ecologiche”, di forzate ristrutturazioni “ecologiche” delle case, di separazione, quindi, sempre più feroce tra ricchi e poveri sotto una selva di telecamere che ci spiano ad ogni piè sospinto ( leggi QUI).

L’inferno della dittatura ecologica-green che, continuando e aggravando la dittatura sanitaria già sperimentata ( e che è stata come una prova generale), ci porterà ad una vita sottomessa al potere devastante della dittatura digitale, il vero scopo finale del progetto criminale globale chiamato Grande Reset che con la sua mefitica Agenda 2030 vuole realizzare il sogno diabolico dell’aristocrazia finanziario-usuraia di sottometterci, addomesticarci, sorvegliarci continuamente per la “nuova normalità” che essa si è prospettata.

Tutto questo non è nient’altro che il nuovo volto dell’eterno fascismo, basato come sempre su menzogne e impaurimenti per un dominio totalitario e l’annullamento di libertà e diritti.

Se pensate che “siamo esagerati” abbiate la pazienza d’informarvi oltre le baggianate del mainstream, oltre la propaganda ufficiale ( come era anche al tempo del fascismo nella forma mussoliniana, o staliniana, o pinochetiana, o argentina, ecc.

Abbiate la pazienza di leggere i tanti articoli che trovate QUI e in particolare abbiate la pazienza di leggere QUI, QUI e QUI. E prima di giudicare esagerate certe considerazioni forse è bene informarsi.

La “città dei quindici minuti”, la “smart city”, la ZTL allargata sono solo degli slogan per procedere verso la nostra schiavizzazione così come erano slogan quelli del periodo della dittatura sanitaria iniziata nel 2020: “è per il vostro bene”, “il vaccino vi salverà la vita”, ” la mascherina è una sicurezza”, ecc..

Dittatura sanitaria, dittatura ecologica-green e dittatura digitale si stanno saldando tra loro per trasformare in un inferno le nostre città e la nostra vita attraverso una politica devastante dell’emergenza perenne ( leggi QUI), dell’affano perenne, dell’insicurezza perenne.

E sindaci indefinibili ( di Milano, Roma e altre città italiane) stanno cominciando ad attuare i desiderata dell’aristocrazia finanziaria, da buoni manutengoli a loro servizio. Mentre l’italia rideva e cantava e parlava di calcio e vacanze nei bar…

Contro queste nuove e drammatiche forme dell’eterno fascismo occorre che chi di noi è ancora uomo/donna libero e pensante scelga con decisione nuove forme di Antifascismo e di Resistenza per la propria e altrui dignità ( leggi QUI e scarica il PDF “La tagliola del Grande Reset”   QUI).  (GLR)

 

 

 

 

ZTL, “CITTA’ IN 15 MINUTI” E RICONOSCIMENTO FACCIALE: PROVE TECNICHE D’ESCLUSIONE SOCIALE

Si respira aria di lotta, quasi da guerra civile, nelle periferie di Milano e Roma. La gente meno accorsata economicamente non ci sta al piano d’esclusione sociale tristemente noto come “acquartieramento”, anche detto “città da quindici minuti”.

In Gran Bretagna la giunta municipale di Oxford ha già approvato la divisione in quattro quartieri della città, ai residenti comuni non è permesso sortire dal proprio rione per più di cento volte l’anno: pena una sanzione di oltre ottanta sterline, nei casi di reiterazione sospensione di patente e misure detentive, soprattutto per disoccupati e pensionati sprovvisti di un valido motivo per sortire dalla propria zona.

Il capitalismo fiscale di sorveglianza ha bisogno d’irreggimentare tutti gli umani, di controllarli continuamente: il compito di governi ed organizzazioni sovrannazionali, come vi abbiamo già spiegato, è introdurre l’obbligo alla tracciatura costante del cittadino.

Chi eluderà gli obblighi, soprattutto non rispetterà i limiti a spostamenti e movimenti, o per diverse ore al giorno non risulterà tracciabile, assurgerà a criminale cibernetico, a nemico del sistema.

Ecco che governi locali e nazionali approcciano la nuova teoria urbanistica promossa a Davos circa quindici anni fa: acquartieramento o città in quindici minuti.

Una teoria che influenza leggi e delibere, dominando buona parte dei progetti infrastrutturali riguardanti il modo in cui si potranno spostare i cittadini dell’Unione Europea: La “Città dei 15 minuti” ha origine in Francia ma subito trova applicazione in Gran Bretagna, ed oggi affascina i sindaci di Roma e Milano.

“Le persone e il loro benessere come primo obiettivo dell’organizzazione urbana”: sostiene ipocritamente Carlos Moreno (urbanista della Sorbona di Parigi che nel 2016 ha inventato la “Città dei 15 minuti” su spinta della giunta parigina).

Il progetto in sostanza prevede che il cittadino debba raggiungere tutto l’essenziale a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici entro un quarto d’ora, soprattutto evitare di girovagare per altri quartieri della città.

Nel 2020 il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, complice la pandemia che aveva bloccato ogni spostamento cittadino, ha inserito la “Ville du quart d’heure” al centro della propria campagna di rielezione: promettendo l’acquartieramento ed il blocco dei cittadini nei rispettivi perimetri rionali, e perché il movimento ed il lavoro umano sarebbero le prime cause d’inquinamento.

“Il concetto di ‘Città dei 15 minuti’ dovrebbe essere visto come una serie di principi guida – ha spiegato in un’intervista l’urbanista Zaheer Allam dell’Università di Deakin in Australia – che le città possono adattare ed applicare ai propri bisogni e sfide”.

Oltreoceano a Portland, in Oregon, è stato fissato l’obiettivo entro il 2030 di rendere ai residenti raggiungibili i punti necessari alle rispettive esigenze quotidiane, in modo che i cittadini abbiano tutto nel quartiere e vengano privati dei motivi per valicare i confini della propria zona.

Trasformare le città in luoghi in cui si può far tutto in meno di quindici minuti è per certi il modo per combattere l’inquinamento ed il consumo del Pianeta.

Ma non tutti la pensano così. Dietro quest’obiettivo ambientalista si nasconde il progetto di ghettizzare le comunità escluse dalle scelte di politica finanziaria ed industriale: le classi basse e medie. Insomma isolare per sempre, e nei rispettivi quartieri, i cittadini esclusi dalle scelte politiche locali, nazionali e globali.

Al momento esiste già in Italia il progetto di una “città dei 15 minuti”: a Roma nel 2021, il Sindaco Roberto Gualtieri l’aveva inserita nei propri piani di governo locale, e come lui altri sindaci del Partito democratico in accordo con esponenti del Centro-destra e dei 5 Stelle. A Milano e Torino la “città dei 15 minuti” potrebbe decollare prima che a Roma, ma questo richiede senza dubbio la collaborazione del Ministero dell’Interno, che scongiurerebbe la periferia possa sfogare l’ira da esclusione sociale.

A favore dell’acquartieramento dei cittadini c’è l’“Osservatorio nazionale sulla Sharing Mobility”, che ha scritto nel suo report che sessantadue città italiane avrebbero già servizi di condivisione sufficienti a chiudere i cittadini nei rioni di residenza.

A conti fatti l’operazione acquartieramento è partita: le forze di polizia, grazie all’ausilio di telecamere per il riconoscimento facciale, dovrebbero ridurre i cittadini all’idea che sortire dal proprio rione costa caro, multe ed arresti.

Non è dato sapere chi possa spuntarla, ma già si parla di probabile guerriglia urbana, perché i primi a non poter sortire dalla propria zona dovrebbero essere i disoccupati e quelli in perenne ricerca di lavoro.

Insomma l’Europa ha imboccato la via della società ecologica ed esclusiva: se hai soldi ed incarichi ti puoi muovere, diversamente resti in gabbia.


https://www.lapekoranera.it/  11/5/2023


 

 

La follia lucida della nuova ZTL a Roma: varchi e blocchi.


Scarica il PDF e leggi:

la-follia-lucida-della-nuova-ztl-a-roma


 

 

 

 

Oxford città 15 minuti = recinti.


 

Vedi e ascolta:

oxford-citta-15-minuti


 

 

 

 

GUALTIERI, IL PICCOLO FRATELLO ROSSO, IL TAPPABUCHI

Gualtieri “chi”? Ma, andiamo, su! Stiamo parlando del Tappabuchi” di Bruxelles, il fedele servitore istituzionale degli interessi degli gnomi che governano l’Euro e la finanza speculativa globale, come si vede dal suo curriculum degli incarichi ricoperti in tal senso presso la Ue e come Ministro italiano dell’Economia (il più potente di tutti..).

A Roma però non serviva un Tappabuchi ma un Tappabuche. Dalla elezione dello scoloratissimo Roberto Gualtieri sorge spontanea una domanda: ma non c’era un candidato Pd meno incolore e assai più passionale da candidare a Sindaco della Capitale?

Ora, la sua trovata di posizionare telecamere a riconoscimento facciale (giusto per vedere per curiosità le facce toste dei romani!) per violazione della Ztl allargata, che intercetta tutte le auto (immortalando chi si pone alla loro guida) considerate altamente inquinanti, fino agli Euro-4 diesel, lo ha in qualche modo equiparato al “Piccolo Fratello Rosso” (rispetto a quello “Giallo”, ben più grande di lui) di Xi Jinping.

Un modo di certo assai esagerato di fare sana polemica politica. Però si comincia sempre dal dito per prendersi poi, con il tempo, tutto il braccio.

Allora, come memento storico attuale, ricordiamo un po’ di cosa è successo poco tempo fa in Cina, a proposito di Grande Fratello e di controllo capillare delle più banali attività del comune cittadino.

Per la cronaca, oggi la Cina è, in assoluto (seguita molto da vicino dall’Iran!), la più grande Nazione della “Sorveglianza di Stato”, o “Sv-State”, che ha approfittato della pandemia per potenziare notevolmente il proprio apparato di sicurezza e gli algoritmi di riconoscimento facciale, soprattutto in occasione dei giganteschi lock-down anti-Covid di intere megalopoli.

In pratica, a seguito delle proteste popolari anti-lockdown, gli apparati di sicurezza cinesi hanno lavorato su kilometrici tabulati telecom di numeri cellulari, così come individuati dalle celle telefoniche collocate nei quartieri e negli isolati in cui si sono svolte le manifestazioni.

I dati relativi sono stati passati al setaccio, grazie a sofisticati algoritmi, convocando poi singolarmente nelle stazioni di polizia i singoli utenti “sospetti” così individuati.

Per queste “finalità della Sicurezza dello Stato” (occhio alle definizioni!) in questi ultimi anni la polizia cinese è stata dotata di sofisticati apparati di spyware per i cellulari, in grado di sottrarre dati a migliaia di diverse App quando una determinata utenza viene scannerizzata.

Nella sola Pechino i progetti di video sorveglianza del Governo combinano la presenza “fisica” di analisti di intelligence duplicandola con l’ausilio di sofisticati dispositivi automatici, che operano uno screening sull’informazione domestica ed estera 24h su 24.

Il “focus” si concentra su quei profili social in cui vengono discussi argomenti sensibili che potrebbero entrare in risonanza con il dissenso interno, con particolare riferimento alle condizioni di vita dei cittadini cinesi e altri aspetti di particolare delicatezza, come discriminazioni etniche e punizioni sociali per i dissidenti.

Particolarmente monitorate, perché raggiungibili attraverso le reti Vpn, sono i network di Facebook e Twitter, sui quali si concentrano gli algoritmi dell’Sv-State (in grado di recuperare dai social anche i messaggi cancellati!) per l’identificazione di utenze cinesi e dei loro collegamenti esteri nei gruppi social relativi.

Per di più, gli algoritmi dell’Sv-State cinese a disposizione delle forze di polizia consentono addirittura di violare i protocolli di log-in a doppia identificazione, inviati dalla messaggistica dei cellulari, quando i messaggi transitano attraverso le reti telematiche nazionali.

Però, poi, per fortuna, il fattore umano prevale sempre e comunque sulla AI (Artificial Intelligence), potendo comunicare emozioni e stimoli ai propri simili tali da trascendere le capacità repressive del Grande Fratello digitale.

Un esempio concreto è rappresentato dalle manifestazioni anti-Covid a Pechino, quando centinaia di giovani hanno sollevato sopra le loro teste dei fogli bianchi formato A4 per protestare contro la censura del Partito comunista. Cosa che ha prodotto un tornado mediatico elevando l’A4 white a simbolo per eccellenza della protesta “imbavagliata”!

Com’è ben noto, quotidianamente il Governo cinese conserva, arricchisce e gestisce nei suoi archivi digitali di controllo di massa immensi Big-Data raccolti in mega cloud, contenenti informazioni inviate da tutte le piattaforme informatiche nazionali, alle quali sono iscritti anche molte centinaia di milioni di utenti esteri parimenti “tracciati” come quelli autoctoni, in base alle leggi cinesi Cybersecurity Law del 2017 e Data Security Law del 2021.

Norme che andrebbero attentamente esaminate nel merito, per capire i rischi che corrono i cittadini liberi dell’Occidente, qualora rimangano impigliati nella rete dell’Sv-State cinese.

In base a queste ultime norme a carattere generale sulla sicurezza informatica, le Major informatiche cinesi come Batt, AliBaba, Baidu, Tencent, TikTok, equivalenti alle famose Gafa (Google, Amazon, Facebook-Meta, Amazon) della Silicon Valley, hanno l’obbligo di trasmettere agli organismi di sicurezza il traffico dati dei propri utenti.

Stessa coercizione vale per i giganti della telefonia mobile tipo Huawei. In una direttiva di sicurezza del 2018, è stato richiesto alle compagnie che gestiscono le piattaforme digitali su Internet di produrre dettagliati report sui “trend” più diffusi in rete, con particolare riferimento a quelli che hanno causato cambiamenti significativi nell’orientamento dell’opinione pubblica cinese.

La direttiva prevede che le aziende informatiche forniscano puntuali informazioni personali sugli utilizzatori delle rispettive piattaforme, comprese le loro identità digitali, che vengono confrontate con le blacklist e i registri Id a livello nazionale!

Nell’Sv-State di Xi, rivestono un ruolo di grande importanza gli algoritmi e le telecamere di riconoscimento (400milioni di unità, per difetto!), disegnati ad hoc, per inviare immediati alert al sistema centrale di sicurezza in presenza di un affollamento “anormale” di persone che, a questo punto, vengono monitorate e seguite individualmente anche per lunghi periodi di tempo nel corso dei loro spostamenti.

Le telecamere coinvolte sono infatti in grado di recuperare in tempo reale, per il singolo pedone inquadrato (anche se indossa maschere anticovid e occhiali scuri), generalità anagrafiche; organizzazione d’appartenenza; genere; etnia (con particolare alert se uiguro!), e così via, mantenendo memoria dei dati “loggati” fino a un mese dopo!

Ora, ben lungi dal voler inferire qualcosa del genere per l’attuale Amministrazione Gualtieri (però, se i Cinque Stelle avessero realizzato la parte italiana della Road & Belt Initiative siamo sicuri che non avrebbero acquistato da Pechino a prezzi stracciati il loro Grande Fratello digitale?), poverissima di risorse ma ricchissima in demagogia Politically correct, vorremmo porci legittimamente l’annosa ricorrente questione: “Chi controlla i Controllori”?

Consiglio per il Sindaco chitarrista: copra tutte le buche delle strade e dei dissestati marciapiedi di Roma e sarà santificato! A proposito, caro Roberto Gualtieri, non è che lei si farebbe un giretto “a piedi” per le mille stradine del centro storico di Roma, le più famose del mondo, fotografate per miliardi di esemplari sui social, con l’acciottolato di sampietrini completamente devastato da qualche decennio a questa parte?

Perché non fa una bella delibera chiedendo un contributo in proporzione ai loro guadagni a tutti quelli che speculano sulle bellezze di Roma? Si citano, tra gli altri: Bn&B più o meno abusivi; negozi di lusso; piccoli e grandi esercizi commerciali di ristoro, di jeanserie gestiti da extracomunitari, così come centinaia di negozietti che vendono milioni di paccottiglie fabbricate in Asia, e così elencando.

Invece di migliaia di banchetti (sempre gestiti da extracomunitari) che invadono le più belle strade dei quartieri chic di Roma e il Centro storico con merci ultra taroccate, vogliamo o no, Sindaci di Roma, Firenze, Pisa Bologna, e di tutte la altre bellissime città storiche italiane, varare provvedenti che ci liberino da questo assedio di lanzichenecchi, per valorizzare finalmente (magari con robusti sussidi!) il bravissimi artigiani italiani e l’artigianato locale che stanno letteralmente scomparendo?

Maurizio Bonanni,  https://www.lapekoranera.it/ 12/5/2023


 

 

 

CITTÀ DEI 15 MINUTI: LA DISTOPIA DELLE POLITICHE “GREEN” BASATE SU CALCOLI ERRATI

Con l’istituzione delle zone a traffico limitatoMilano Roma, le cosiddette “Area B” e “Fascia Verde”, le autorità stanno avviando i progetti relativi alla “città dei 15 minuti“: un sistema che, con la scusa della riduzione del traffico e dell’inquinamento urbano, rischia di finire per confinare i cittadini nei quartieri in cui risiedono, limitando libertà di movimento e possibilità di spostarsi.

Non solo: il governo sembra voler procedere con l’implementazione delle tecnologie per il controllo sociale, andrebbe in questo senso un recente provvedimento dell’esecutivo finalizzato a sviluppare l’Anagrafe nazionale della popolazione residente, che si concretizza con l’attribuzione a ogni cittadino di un codice alfanumerico che finirà per sostituire il codice fiscale per creare una struttura digitale che raccoglie i dati, anche economici e sanitari, degli individui.

Le politiche sulla mobilità, come la città da 15 minuti, vengono presentate in un’ottica “green”, cioè con la necessità di contrastare il cosiddetto cambiamento climatico.

Ma quella che viene presentata come una nuova emergenza ambientale potrebbe in realtà nascondere un inganno: la narrazione “terroristica” sul riscaldamento globale viene infatti portata avanti all’International panel on climate change (Ipcc), un gruppo di scienziati, che fa capo alle Nazioni Unite, i cui studi potrebbero essere basati su calcoli errati.

 

Vedi e ascolta QUI

 

 

 

 

Gualtieri gioca al green coma sala

Da  La Verità del 9/5/2023

 

 

 

 

Con la transizione verde finiremo al verde

Da  La Verità del 9/5/2023

 

 

 

 

 

 

ZTL Fascia verde Roma, NO ai nuovi varchi e STOP divieto auto fino a euro 4: PETIZIONE DA FIRMARE!!

 

Leggi e firma QUI

 

 

 

 

 

 

 

 

Una protesta a Roma (Municipio VII) contro la nuova ZTL

 

Vedi e ascolta:

protesta-contro-ztl-roma


 

 

 

 

 

 

Manifesti di manifestazioni a Roma contro la nuova ZTL

 

 

 

 

 

 

ANNO IV DELLA DITTATURA SANITARIO-ECOLOGICO-DIGITALE

 

 

 

IMPORTANTE!!  PETIZIONI DA FIRMARE  QUI

 

Vedere con attenzione il docufilm “Invisibili” sui DANNI DELLO PSEUDO-VACCINO:  QUI

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