Una lettera aperta di Carlo Freccero per favorire le firme ai Referendum contro la guerra e contro l’invio di armi: leggi QUI anche per firmare.
Tutti conosciamo, più o meno, Carlo Freccero (1947) noto autore e critico televisivo che è stato anche per vari anni direttore di RAI 2. Freccero, inoltre, è stato da subito, dal 2020, un acceso oppositore del dispiegamento delle logiche infernali del Grande Reset in italia con la mefitica dittatura sanitaria iniziata il 9 marzo 2020 ( leggi QUI e QUI).
La sua presenza sui canali informativi alternativi alla propaganda mainstream è continua e la sua riflessione critica si è allargata anche altre forme dittatoriali incipienti: climatica-green, emergetica, digitale prendendo una posizione ferma anche contro la follia della partecipazione dei governi italiani alla guerra russo-ucraina con l’invio di armi all’ucraina insieme ad una posizione totalmente acritica verso le strategie mefitiche della NATO.
Questa sua lettera aperta al fronte del dissenso al Referendum è invece un invito urgente a firmare i Referendum e a domandarsi dove i nostri governi vogliono trascinarci per seguire la logica infernale del Grande Reset ( di cui questa guerra russo-ucraina è un componente essenziale per destabilizzare l’europa o ciò che ne rimane).
V’invitiamo a leggere anche questa riflessione di Tiziano Terzani che trovate QUI e gli articoli che trovate QUI nella sezione “Una guerra nella guerra“. (GLR)
LETTERA APERTA AL FRONTE DEL DISSENSO, DI CARLO FRECCERO
Ho fatto televisione tutta la vita e mi rendo conto che la televisione non è adatta per veicolare concetti astratti, ma parla alla pancia del Paese e per questo ha sempre bisogno di riferimenti reali e di considerazioni personalistiche. Questo è buono, questo è cattivo.
I fatti sono questi. Scusatemi se questa volta dovrò essere antitelevisivo
Nel caso del referendum, anche se sappiamo che è un referendum contro la guerra, c’è sempre un certo grado di astrazione perché il referendum, pur essendo l’unico strumento di democrazia diretta previsto dal nostro ordinamento, deve per forza essere espresso attraverso quesiti che solo un giurista può elaborare. Questo allontana di fatto una fetta di pubblico.
Tutti dicono. “Se l’Art.11 ripudia la guerra, non bastava dire NO alla guerra, anziché fare quesiti deludenti perché limitati a questo invio di armi”?
La risposta è NO perché bisognava non sfiorare i trattati internazionali
Per lo stesso motivo non vorrei esprimere pareri personali sulla guerra. Naturalmente ho una mia idea di chi abbia ragione o torto, ma, poiché l’Italia ripudia la guerra tout court, cercherò di non esprimere giudizi miei personali.
Sembra strano ma il fatto che gli italiani siano in maggioranza contrari alla guerra, non significa automaticamente che il referendum raccoglierà le firme preliminari. Molti, se non la maggioranza dei contrari, appartengono all’area della controinformazione internet. La controinformazione internet sta remando contro. Perché? Per convinzione. Perché parte da una serie di pregiudizi e postulati che cercherò qui di confutare.
Tutti parlano di SISTEMA come di un’entità metafisica contro cui è impossibile lottare.
1) Il primo pregiudizio è che il Referendum appartenga al sistema. Quindi i suoi detrattori ne traggono un falso sillogismo.
a) Nel Paese non c’è democrazia perché lo Stato è diventato sistema;
b) Il referendum appartiene al gioco democratico;
c) Quindi il referendum è espressione del sistema.
Non c’è niente di logico in tutto questo. Anche se esiste un sistema, questo sistema dovrebbe riguardare la parte rappresentativa della democrazia, i partiti ed i rappresentanti dei partiti eletti da noi.
Ma il referendum è espressione diretta del popolo. È l’unica componente di DEMOCRAZIA DIRETTA presente nel nostro ordinamento. Il referendum esprime noi stessi. Non può far parte del sistema.
2) Il secondo pregiudizio riguarda i promotori del referendum i quali apparterrebbero al sistema. In certo qual modo potrebbe essere vero perché solo chi conosce una realtà complessa è in grado di metterci le mani a beneficio di tutti. Solo lui può disinnescarne le deviazioni. Io considero gli appartenenti al sistema dissociati e critici verso il sistema stesso, più competenti di me e in grado di fornirmi informazioni che io non possiedo e non capisco.
Abbiamo capito che il Covid non era una pandemia, ma il tentativo di salvataggio del dollaro, grazie alla banchiera indipendente Catherine Austin Fitts.
Abbiamo capito i vaccini per la testimonianza dei medici che hanno partecipato agli studi preliminari sulla tecnica RNA come Malone o alla direzione Pfizer come l’ex vicepresidente Pfizer anti vaccinista Mike Yeadon.
Abbiamo capito il tampone PCR grazie alla testimonianza postuma del suo inventore Kary Mullis. Abbiamo capito la pericolosità dei vaccini tramite il virologo premio Nobel Luc Montagnier.
Senza di loro non sapremmo nulla di decisivo. Solo loro hanno capito cosa stava succedendo perché conoscono gli ingranaggi del potere e le finalità delle tecniche farmaceutiche.
Senza le rivelazioni di questi eroi non sapremmo nulla. Anche Prometeo fu perseguitato dagli dei per avere consegnato il fuoco all’umanità.
Lo stesso vale per il referendum
Io non ho partecipato alla formulazione dei quesiti che sono stati opera di giuristi. Ed è stato difficilissimo perché non si poteva dire semplicemente no alla guerra, senza imbattersi nello scoglio dei trattati internazionali (Nato) che la guerra la vogliono e NON POSSONO ESSERE OGGETTO DI REFERENDUM.
Tutti i critici in coro si scandalizzano perché avendo l’Art. 11 della Costituzione, che ripudia la guerra senza se e senza ma, sia stato necessario abrogare un codicillo di una legge che autorizza l’invio delle armi.
La maggioranza degli italiani ignora che la Costituzione italiana è accerchiata dai trattati internazionali. Se non fosse così non avremmo avuto neppure l’emergenza Covid e tutte le restrizioni alla Costituzione che ne sono derivate.
Evolversi per evolvere il proprio io
Ho sentito commentatori che mi hanno lasciato a bocca aperta per la loro ingenuità. Per loro il sistema è eterno e inattaccabile dalla volontà popolare. La rivolta è compito del singolo che deve isolarsi dalla società e trovare in sé quelle risorse spirituali che il sistema vorrebbe spegnere in lui. È tutto un vibrare in alto, per evolvere il proprio io.
Manca totalmente un’idea di Società che ha fatto parte dell’umanità da sempre. L’uomo è un animale sociale. Al di fuori della società può vivere solo un animale o un dio.
Quanti si illudono che rifugiarsi in campagna e cercare una sopravvivenza autonoma sia la soluzione, forse non sanno che proprio dalle campagne comincerà lo spopolamento in nome dell’agenda verde.
Se rinunciamo alla socialità, e cioè a trovare una soluzione per tutti, che conservi i rapporti umani, non facciamo altro che eseguire le istruzioni che Il Potere ci ha impartito con l’operazione Covid.
Distanziamento sociale, isolamento, lockdown cioè confinamento, e, in futuro città a 15 minuti non sono altro che la lettura dell’uomo in chiave individuale che ci è stata inculcata a viva forza e che certa controinformazione vuol presentarci come resistenza.
Ci dicono che non dobbiamo fare nulla. Non scendere in piazza come in Francia per non creare ritorsioni da parte del potere. Non partecipare alla vita democratica per non legittimare il sistema, insomma, alla fine, possiamo solo stare inerti.
Ma quello a cui abbiamo assistito è il più grande RESET e cioè colpo di Stato mondiale, di cui si abbia memoria.
Dobbiamo lottare contro questo Colpo di stato prima che tutte le porte si rinchiudano intorno a noi e noi siamo ridotti agli individui vaganti che si vedono nelle serie apocalittiche come Walking Dead ( morti che camminano).
È questo che vogliamo?
Carlo Freccero, https://www.byoblu.com/ 11/5/2023
ANNO IV DELLA DITTATURA SANITARIO-ECOLOGICO-DIGITALE
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