Non molleranno mai: tu devi avere paura! E’ la logica che sostiene tutto l’impianto del progetto criminale globale chiamato Grande Reset: tu devi sempre avere paura!

D’ora in poi la paura degli pseudo-virus, degli pseudo-cambiamenti climatici, delle crisi economiche, della povertà, delle guerre, dei lockdown, dell’emarginazione sociale, dell’essere sorvegliati totalmente deve essere la normalità della “nuova normalità” che il Grande Reset prevede come punto d’arrivo. Una risistemazione (reset) dell’umanità nell’ordine della paura…

Un Grande Reset basato sulla paura che conduce inevitabilmente all’addomesticamento e all’asservimento e all’affidarsi mani e piedi ai gestori occulti ( ma neanche tanto) di tutto questo tragico circo iniziato nel 2020 ( e preparato nei decenni precedenti): l’aristocrazia-finanziario-usuraia con all’interno, ad esempio, i rockefeller, i gates. i soros e, sopra a tutti, blackrock ( rileggi con attenzione QUI , scarica il PDF che vi trovi e vinci la pigrizia…).

Un’èlite di criminali che vuole prendere il potere nel mondo attraverso la paura e il possesso dei nostri corpi e la vigilanza digitale totale sulle nostre vite ( leggi QUI, ci raccomandiamo). Quando i gonzi-covidioti lo capiranno?

Tu devi vivere di paura e casomai morire di paura: leggi QUI con attenzione. Ed è inutile vivere “come se niente fosse” ( leggi QUI)  tanto la tenaglia OMS, aristocrazia finanziario-usuraia e governi locali asserviti ( pensate al piano vaccinale emesso dal nostro governicchio: leggi QUI) hanno già cominciato a trasformare la vecchia politica ( con i suoi pregi e difetti) nella “nuova” politica delle emergenze continue ( pseudo-sanitarie, pseudo-climatiche, pseudo-economiche, belliche intrecciate tra loro), dell’allerta continua ( leggi QUI), dell’impaurimento continuo.

Tanto sanno che i gonzi si fanno assolutamente spaventare ( come è successo dal 2020), non esercitano nessun senso critico, non studiano, si fidano ciecamente della “narrazione” unica ( questo prezioso articolo QUI spiega molto bene i meccanismi psicologici del gonzo-covidiota) e ancora pensano che i governi “non possono non volere il nostro bene” ( segno che non conoscono minimamente la storia…).

Ed essi, i gonzi-covidioti, sono la base di ogni potere, come ci ricorda Seneca in fondo alla pagina. E sono tanti, ancora troppi purtroppo.

La narrazione terroristica proseguirà, eccome; la disinformazione continuerà, eccome; la censura delle tante voci tra scienziati, medici, giornalisti che si oppongono con elementi precisi alla narrazione unica continuerà, eccome; visto che OMS e èlite miliardaria uniti già stanno parlando di una nuova gravissima pseudo-pandemia nel 2025 mentre si continua a prospettare l’incubo climatico, bellico ed economico.

L’Agenda 2030 dell’èlite miliardaria-ONU deve andare avanti ( leggi QUI)! A tutti i costi. A costo di ogni paura indotta. (GLR)

 

 


 

 

EMA ED ECDC: “IL COVID RIALZERÀ LA TESTA”, PROSEGUE LA NARRAZIONE TERRORISTICA

La narrazione terroristica legata al Coronavirus continua imperterrita confermandosi, su scala globale, come nuovo metodo di governo neoliberale.

Non sono bastate le dichiarazioni contraddittorie dell’Organizzazione mondiale della sanità che hanno posto in rilievo da una parte la fine dell’emergenza e dall’altra, di fatto, la sua continuazione. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha diramato ora una nota congiunta con l’Agenzia del farmaco, l’EMA.

Gli enti hanno ribadito la necessità di una, citiamo testualmente, “vaccinazione tempestiva, in vista di una potenziale ondata di Covid – 19” e delle sue varianti nelle prossime stagioni invernali, per “proteggere le persone da una forma grave di malattia”. Lo scopo è anche, spiegano sempre nella nota, di evitare che “i sistemi sanitari siano sopraffatti”.

I dubbi relativi all’allarme in questione

Entrambe le realtà non hanno specificato su quali basi scientifiche affermino una tale previsione. La loro tesi, inoltre, non può essere avvallata neppure da un’eventuale connessione tra il clima rigido e il riacutizzarsi dei sintomi del Covid; fatto più volte smentito dagli stessi enti.

L’EMA dovrebbe chiarire inoltre il motivo per cui non ha svolto il suo ruolo di farmacovigilanza nel corso della somministrazione del vaccino fidandosi delle autocertificazioni in merito all’efficacia dei sieri rilasciate dalle multinazionali produttrici degli stessi. Proprio così, gli studi che hanno confermato benefici ed efficacia dei vaccini provengono dalle case farmaceutiche produttrici!

Lo scopo della narrazione terroristica

L’invito degli enti sanitari è rivolto agli stati dell’Unione europea e consiste nello stimolare i soggetti fragili, ancora una volta, a sottoporsi alla somministrazione di sostanze su cui sono totalmente assenti, come ha ammesso ad esempio la Pfizer davanti alla commissione di inchiesta del Parlamento europeo, gli accertamenti preventivi stabiliti dalla medicina. Nel mirino di una prossima campagna di vaccinazione ci saranno anche i sanitari.

Nuovi vaccini in arrivo

Le imprese del settore potrebbero ricevere, secondo alcune indiscrezioni, il via libera per mettere in commercio ulteriori presunti vaccini contro le varianti del SARS Cov – 2.

La strategia dunque delle istituzioni sanitarie stenta a cambiare nonostante la storia di questi tre anni abbia chiarito tutto su come si dovrebbe gestire una crisi sanitaria.

Byoblu 17/6/2024

 

 

 

 

L’ÉLITE ANNUNCIA LA NUOVA PANDEMIA NEL 2025: CON GLI OSPEDALI GIÀ AL COLLASSO SARÀ UNA CARNEFICINA?

L’élite annuncia che la prossima pandemia catastrofica è prevista per il 2025 e sarà molto più letale del covid-19.

Potrebbe causare milioni di morti al giorno e per gestirla è stata tenuta l’ennesima esercitazione nel 2022 su iniziativa dell’OMS e la John Hopkins University, finanziata dai banchieri Rockefeller.

Sarà una strage negli ospedali italiani? Nel parliamo con Beatrice Marinelli, attivista per gli ospedali pubblici e cittadina che fa informazione dal basso.

 

Vedi e ascolta QUI

 

 

 

 

 

SORVEGLIANZA SOCIALE E SANITARIA: LA TRASFORMAZIONE DELLA VITA UMANA DALLE SMART CITY AGLI SCREENING CLINICI

In questa puntata di Sottotraccia cerchiamo di capire come le agende internazionali vogliano imporre una trasformazione della vita dell’uomo in vari ambiti, da quello relativo alla quotidianità dei cittadini agli aspetti legati alla salute.

Nella prima parte ci concentriamo sulle smart city (o città intelligenti): sono in corso di sperimentazione vari progetti in diverse città italiane volti a implementare la sorveglianza digitale e il controllo attraverso l’intelligenza artificiale.

Esaminiamo nel dettaglio i casi di Milano, che potrebbe diventare una delle prime città da 15 minuti del nostro Paese, Venezia, che ha predisposto una “smart control room” con lo scopo di predire potenziali azioni criminali, e Trento, dove l’amministrazione sta sviluppando un progetto legato all’e-wallet europeo: un sistema di digitalizzazione e condivisione di documenti e dati personali.

Ne parliamo con Alessio Gasperini di Miracolo a Milano, Ezio Casagranda di UniAMOci Trentino ed Enzo “Epto” Tramaci di Astensione Costituente Venezia.

Nella seconda parte ci concentriamo sulla medicina, cercando di capire, con il dottor Alberto Donzelli, medico e coordinatore della Commissione medico scientifica indipendente, se gli screening raccomandati dalle autorità sanitarie siano effettivamente efficaci nel contrastare la mortalità per alcune gravi patologie.

Partiamo analizzando la proposta, recentemente lanciata da alcuni scienziati, di predisporre esami clinici sulla popolazione giovane per indagare la reale incidenza di eventi avversi post-vaccino Covid e prevenire malori o disturbi cardiovascolari. È davvero il modo più efficace di far luce sulle conseguenze della campagna vaccinale e limitarne le criticità?

 

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Ecco l’aristocrazia finanziario-usuraia ( attraverso i rockefeller) in azione per distruggerci il futuro e spaventarci. Ci raccomandiamo: siate “normali” secondo la “nuova normalità”: tremate!

 

IN “CLIMA” DI PANDEMIE

Rockfeller Foundation e OMS siglano un nuovo accordo di collaborazione per preparare il mondo ad affrontare l’era delle pandemie causate dai cambiamenti climatici globali

Che fossimo in un periodo di cambiamenti probabilmente ce n’eravamo accorti un po’ tutti, sebbene il termine “cambiamento” assuma significati ben diversi e distanti, a seconda della sensibilità o dell’uso che se ne intenda fare.

In pochi anni abbiamo assistito a drastiche modifiche tentate, e in alcuni casi riuscite, della società nei suoi aspetti cardine, fino a toccare e mettere in discussione il significato stesso di uomo e natura.

Abbiamo, negli ultimi anni, imparato qualcosa, tuttavia, delle intenzioni sottese l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU, della radicale trasformazione del mondo come lo conosciamo in un mondo nuovo, sostenibile. Sostenibile per chi, ci domandiamo, e soprattutto come intendono rendere questo mondo “sostenibile”.

A queste perplessità legittime è difficile dare una risposta definitiva ma qualche indizio sul come intendano convincere i popoli della necessità di tale cambiamento, della assoluta insostenibilità dell’attuale mondo, lo abbiamo negli anni raccolto.

In particolare, la psico-pandemia del Covid-19 ha scoperchiato un vero e proprio Vaso di Pandora sulla gestione della salute pubblica da parte di stati e enti sanitari internazionali, sugli enormi conflitti d’interesse tra agenzie governative, case farmaceutiche, università e centri di ricerca, fondazioni e politici; in molti hanno aperto gli occhi e preso coscienza di aspetti della realtà in cui viviamo che fino a qualche tempo prima sarebbero apparsi come fantasiosi, se non ridicoli.

Ma torniamo alla sostenibilità. Nell’era delle pandemie, come il nostro profeta Bill Gates già da anni sostiene, in cui il mondo sembra essere entrato, occorre prepararsi al peggio; il mondo non è più sostenibile appunto, ciò causa implicitamente l’insorgere di sempre nuove e violente patologie virali e batteriche di natura epidemica, che facilmente si possono evolvere in vere e proprie pandemie.

Per sostenere questa linea narrativa, dell’uomo nemico della natura, che con il suo comportamento ha reso questo mondo insostenibile vengono così amplificate con una assordante propaganda tutte quelle conseguenze catastrofiche che abbiano un impatto globale; dai cambiamenti climatici globali, l’eccesso di anidride carbonica in atmosfera, l’inquinamento, l’abuso di combustibili fossili, la scarsità di cibo.

Questi fenomeni se legati infine alla salute, acquisiscono un significato molto più profondo e possono essere più facilmente scagliati per far breccia nelle menti di popoli e individui. Non a caso, da qualche tempo si comincia a parlare di nuove pandemie, legate ai cambiamenti climatici.

Dopo il grande esperimento sociale di quella che qualcuno ha definito come “l’ultima grande pandemia”, i grandi organismi internazionali che di concerto hanno pianificato e sviluppato la trasformazione globale della società, quali OMS, World Economic Forum, ONU, in collaborazione e imbarazzante sudditanza di molti governanti totalitari dei paesi cosiddetti “occidentali”, hanno anch’essi imparato qualcosa, si sono evoluti nella narrazione e amplificato il messaggio che porta alla percezione di paura nelle persone.


La confusione, l’arte del confondere, è sempre da mantice di questa terrificante impalcatura, tirata su tra false verità e vere falsità, attore protagonista indiscusso della più grande psicosi collettiva nella storia dell’umanità.

Il nuovo atto della tragicommedia delle pseudo-pandemie si apre così sulle ceneri del precedente, mai concluso in realtà, durato oltre tre anni e i soliti nomi ne sono i personaggi principali: lobby finanziarie, Organizzazione Mondiale della Sanità, case farmaceutiche e governi compiacenti.

Lo scorso 23 maggio 2023, da Ginevra, esce la notizia che la Fondazione Rockefeller e l’Organizzazione Mondiale della Sanità annunciano una nuova collaborazione, per espandere la preparazione alle pandemie globali nell’era del cambiamento climatico.

La fondazione collabora con l’OMS da oltre 75 anni e negli ultimi vent’anni ha finanziato progetti di cooperazione per 27 milioni di dollari. Nel 2020, fu annunciato poi un enorme piano di investimenti, di un miliardo di dollari, per catalizzare un recupero più “inclusivo” e “green” dalla pandemia da Covid-19. Così, nel gennaio del 2022, la fondazione Rockefeller viene ammessa  come attore non statale nelle relazioni ufficiali con l’OMS.

Ma quale sarà il ruolo dei Rockefeller in questa nuova iniziativa? Alla 76° World Health Assembly, a Ginevra (Svizzera), tenutasi il 23 maggio 2023, la fondazione annuncia che la collaborazione con l’OMS sarà incentrata in particolare sul WHO Hub for Pandemic and Epidemic Intelligence.

Come parte della collaborazione, il primo investimento previsto è di 5 milioni di dollari, volto a rafforzare il network di lavoro globale con l’OMS per l’identificazione di nuovi patogeni potenzialmente pandemici, implementare le capacità di risposta globale alle pandemie, includendo chiaramente la globalizzazione della sorveglianza sanitaria.

Questo progetto è fondamentale e reso ancor più urgente dal peggioramento provocato dall’incremento della probabilità che nascano nuove malattie a causa dell’innalzamento delle temperature e delle condizioni climatiche estreme.

La tattica è sempre la stessa, aumentare la percezione di pericolo imminente nella popolazione, creare un fenomeno globale e vendere a governi e agenzie internazionali soluzioni da milioni di dollari; il tutto focalizzato comunque sull’accentramento di potere da parte di questi organismi sovranazionali quali WEF, e OMS, giustificando, con la contingenza apocalittica della paventata prossima distruzione del mondo, l’approvazione e l’accettazione dei popoli di leggi liberticide che spingono verso la totale e completa sorveglianza globale.


Ciò ovviamente mascherato da sorveglianza sanitaria.

Non a caso, proprio l’OMS ci spiega cosa sia questo fantomatico “WHO Pandemic Hub”, creato nel settembre del 2021. Come parte integrante del grande Programma per le Emergenze Sanitarie dell’OMS (il WHO Health Emergencies Programme), il WHO Hub for Pandemic and Epidemic Intelligence (noto semplicemente come WHO Pandemic Hub) è appunto un piano di intelligence; un programma volto a facilitare la collaborazione globale dei partner provenienti dai più svariati settori, in supporto di paesi e investitori, per indirizzare la risposta ai rischi di future epidemie e pandemie tramite un facilitato accesso ai dati, migliori capacità analitiche e strumenti più efficaci in aiuto ai decisori, governativi e non.

L’OMS lo spiega chiaramente, che proprio l’ultima pandemia ha mostrato quanto sia indispensabile implementare la sorveglianza globale e le ultime decisioni in merito alla possibilità di rendere operativo il certificato digitale per le vaccinazioni, il famigerato “green-pass”, ne rappresentano forse il risultato più importante, dal loro punto di vista, più inquietante per tutto il resto del mondo.

La creazione di centri pandemici in tutto il mondo, all’interno di questo programma dell’OMS, porta con sé la preoccupante possibilità che si intenda raccogliere, con il supino assenso dei governanti totalitari di turno, un’infinita mole di dati personali, sanitari e di altra natura per essere poi catalogati e condivisi con agenzie e partner non statali, per pianificare nuove emergenze sanitarie e infine commercializzare o al più imporre nuove vaccinazioni di massa.

La stessa Rockefeller Foundation, riprendendo le identiche parole dell’OMS, chiarisce il ruolo del WHO Pandemic Hub, aggiungendo però che la collaborazione con l’OMS permetterà di accelerare gli sforzi congiunti, con la loro assistenza tecnica e finanziaria.

Chiarificatrici, sono anche le parole, riportate dalla fondazione, del Dr. Chikwe Ihekweazu, Assistant Director-General dell’OMS e a capo del Pandemic Hub: “La pandemia da Covid-19 ha sottovalutato il fatto che la sorveglianza sanitaria, la collaborazione con i finanziatori e la condivisione di dati fossero ingredienti assolutamente essenziali per la sicurezza sanitaria”.

A questo, già di per sé preoccupante approccio, che ancora una volta propone la creazione di un sistema di sorveglianza (e quindi controllo della popolazione) globale, si aggiunge la spinta a proseguire verso questa direzione e conseguirne gli obiettivi il prima possibile, a causa del riscaldamento globale: “Con le crescenti minacce dovute al cambiamento climatico, siamo eccitati di collaborare con la Fondazione Rockefeller per entrare in una nuova era di collaborazione globale nell’intelligence pandemica”, conclude il Dr. Ihekweazu.

Per “pandemic Intelligence”, intendono, come abbiamo accennato poc’anzi, non solo l’implementazione della sorveglianza sanitaria generale ma nello specifico la creazione di una vera e propria “piovra” digitale, in grado di raccogliere, gestire e condividere, con chi ritengano opportuno, tutti i dati sanitari, le informazioni sullo stato di vaccinazione per quelle patologie che riterranno loro chiave.

In primis, c’è la raccolta di tutti i dati genomici, eventualmente recuperati e catalogati in seguito a test molecolari, resi necessari e ormai accettati da gran parte della popolazione, attraverso il nuovo International Pathogen Surveillance Network (IPSN), una rete stabilita dall’OMS per rafforzare e accelerare il loro piano di creazione di un ecosistema di sorveglianza genomica dei patogeni.

Questo programma, sempre spacciato come strumento fondamentale per guidare i popoli verso risposte migliori in materia di sanità pubblica, punta all’individuazione più rapida possibile di nuovi patogeni e al tracciamento sia della diffusione che dell’evoluzione delle malattie.

Siamo ormai oltre le peggiori aspettative e preoccupanti derive della “cyber-security”; il mondo che ci prospettano è totalmente subordinato alla farmacologia, la virologia e una totale sorveglianza sanitaria, il controllo genomico.


Secondo questa idea di risposta alle emergenze sanitarie, o meglio di risposta a qualsiasi tipo di virus o altro patogeno che possano usare arbitrariamente quale portatore della narrazione sulle continue emergenze pandemiche, l’OMS potrebbe alfine controllare e conoscere il nostro patrimonio genetico e quindi decidere in merito sui modi d’uso di tale preziosa informazione, attuando un controllo sugli individui che va ben oltre la sorveglianza e il profiling, ottenuto intrecciando i “big data”; avremo una possibilità unica nella storia in cui un ente sovranazionale, con un potere decisionale che va allargandosi di anno in anno, come l’OMS, detenga dati genomici, ovvero l’essenza stessa degli uomini.

Sebbene infatti, il programma verta sulla genomica dei patogeni, la raccolta dei campioni tissutali o sierologici convogliati nei centri di raccolta e sviluppo delle risposte pandemiche, i Pandemic Hub, da cui poter eventualmente identificare e poi sequenziare genomi patogenici, daranno in mano all’OMS materiale genomico anche umano.

E’ lecito domandarsi se questo prezioso materiale possa essere in fin dei conti raccolto, analizzato e condiviso senza che il cittadino, ignaro di tutto, possa anche solo sospettare l’uso che di quel campione ne potrebbero fare?

Secondo punto è lo sviluppo di una piattaforma digitale in collaborazione con data.org per abilitare una comunicazione in tempo reale e una più stretta collaborazione tra gli analisti della sanità pubblica e i ricercatori in tutto il mondo, con lo scopo di creare, condividere e espandere strumenti epidemiologici che loro ritengano affidabili e basati sull’evidenza scientifica.

Il messaggio che si trova nella homepage del portale data.org recita in tono inquietante: “Democratizing data, for good.Oramai siamo arrivati alla democratizzazione dei dati, e sempre per il bene dei popoli, invero.

La piattaforma, creata nel 2020 proprio dalla Rockefeller Foundation in collaborazione con il Centro per la Crescita Inclusiva della Mastercard, è finanziata dai soliti colossi della finanza, oltre che da enti il cui scopo e dichiarazione d’intenti, come un mantra ripete sempre lo stesso nucleo di parole chiave che ritroviamo ovunque, quelle stabilite appunto dall’Agenda 2030: resilienza, inclusività, democrazia, sviluppo sostenibile, salute globale, sorveglianza, emergenza.

Tra i partner finanziatori di data.org c’è il Centro di Ricerca per lo Sviluppo Internazionale, come parte di un progetto che promuove la salute globale, sistemi di alimentazione resilienti al clima, educazione e scienza, governance democratica e inclusiva, economie inclusive e sostenibili nei paesi in via di sviluppo. Non poteva poi mancare Microsoft, attraverso il suo programma “Data Maturity Assessment”; quindi la Wellcome Trust e Splunk.


Ultimo punto su cui la Fondazione Rockefeller intende agire nell’ambito della nuova collaborazione con l’OMS è il miglioramento del metodo di identificazione dei focolai epidemici, attraverso il finanziamento di un altro strumento digitale, l’iniziativa di condivisone di dati scientifici Global.health.

Basata oltre che sul supporto dei Rockefeller su quello di Google, Data.health è un contenitore di raccolta di dati informatici e scientifici considerati “affidabili” e quindi da poter condividere e su cui i decisori politici nazionali e sovranazionali possano basarsi, per le scelte in materia di risposta alle nuove emergenze pandemiche.

Come lo stesso presidente della Rockefeller Foundation, il Dr. Rajiv Shah, ci spiega, il cambiamento climatico sta aumentando il rischio sia di un’altra pandemia globale sia il bisogno di collaborare e condividere dati.

Questo continuo perseverare in una narrazione catastrofista, in cui a causa di fantomatici cambiamenti climatici ci saranno nuove pandemie devastanti, per cui occorrerà assolutamente sviluppare vaccini sempre nuovi, demandare sempre più poteri a enti sovranazionali e donare tutti i dati possibili su individui e popoli a fondazioni private, fondi d’investimento, colossi farmaceutici e big-Tech, sta portando i suoi primi risultati, come dimostrato dalle recenti delibere dell’assemblea planaria dell’OMS in materia di green-pass globale.

Per fortuna che c’è l’OMS, parafrasando le dichiarazione del Dr. Rajiv Shah: “Fortunatamente, il WHO Pandemic Hub ci sta già rendendo più attenti e sicuri aiutandoci a tracciare minacce, trovare soluzioni e connettere paesi e continenti. Siamo orgogliosi di collaborare con l’Hub per espandere il suo focus nel prevenire le pandemie alimentate dal cambiamento climatico”.

Alessio Fortunati, comedonchisciotte.org,  12/6/2023

Dott. Alessio Fortunati, PhD. Dottore in Scienze Biologiche, Biologo Molecolare, Saggista e libero pensatore.

RIFERIMENTI

[1] https://www.rockefellerfoundation.org/news/the-rockefeller-foundation-and-world-health-organization-announce-partnership-to-expand-global-pandemic-preparedness-in-era-of-climate-change

[2] https://pandemichub.who.int

[3] https://www.who.int/initiatives/international-pathogen-surveillance-network

[4] https://global.health


 

 

 

Terrore pseudo sanitario e terrore pseudo ecologico-green s’intrecciano tra di loro: tu devi avere paura!

 

Sette missili contro di noi


 

Daniele Capezzone, giornalista ed opinionista, ex politico

Vedi e ascolta

sette-missili


 

 

 

 

 

 

 

A fronte di questi progetti diabolici d’impaurimento RESISTIAMO per la nostra dignità e per la nostra anima.

Loro dicono: tu devi avere paura! Noi dobbiamo dire all’unisono: No! Voi dovete avere paura di noi! E allargare, con la nostra partecipazione e la nostra testimoniana, la Rete delle “persone oneste e intelligenti”.

Si, come dicevano i Latini: ETIAMSI OMNES, EGO NON! ANCHE SE TUTTI, IO NO!

 

Riassunto globalista

Hanno voluto isolarci e additarci come piccola minoranza, ma da quella minoranza è nata una vasta rete di persone oneste e intelligenti che lottano contro i mulini a vento, anche per difendere chi non le ha mai difese.


Silver Nervuti

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ANNO IV DELLA DITTATURA SANITARIO-ECOLOGICO-DIGITALE


 

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Un mostro che  possiede il mondo e il nostro futuro.

Chi comanda nel mondo.

 

 



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