Un pandemonio di pseudo-pandemie, di pseudo-emergenze climatiche, energetiche, ambientali ( più belliche). Un pandemonio di impaurimenti, di ansie, di angosce continue perchè ” tu devi avere paura ” ( leggi QUI).

Chiusure, controlli, distanziamento, passaporti vaccinali, prossimi passaporti climatici, violazione delle libertà fondamentali ormai non più inalienabili ( leggi QUI), misure punitive nei confronti di chi, per dignità e a ragion veduta, ha contestato e contesta la narrazione dominante dei media mainstream e dei politicanti d’accatto.

Una pseudo-pandemia covid con tutto il suo armamentario di oppressione, repressione e bugie che si sta già ripetendo come pseudo-emergenza climatica- ecologica- green ( leggi gli articoli che trovi QUI sotto la voce “ Verso la dittatura ecologica-green”). Lo specchietto sopra è più che esplicativo.

A chi non è addormentato nel covidismo ( leggi QUI), che si potrebbe aggiornare con climatismo, a chì non si è rintontonito di resilienza come vogliono i padroni del vapore ( leggi QUI) dovrebbe sorgere una domanda come segno di qualche funzionalità cerebrale ancora in atto: ma cosa c’è dietro tutto questo? E poi un’altra domanda: ma chi c’è dietro questo pandemonio? E poi ( oggi vogliamo proprio esagerare) un’altra semplice domanda: perchè?

E poi ( ma si strafacciamo oggi) un’altra domanda: dove si vuole arrivare?  E poi ( oggi chi ci ferma più) un’ulteriore domanda: ma che per caso vogliono addomesticarci come scimmie?

Ecco, pensate: se tu, noi ci poniamo o poniamo queste domande e proviamo ad abbozzare delle risposte: si vuole arrivare ad un totalitarismo globale, una devastante governance globale da parte dell’èlite dei “nuovi e definitivi padroni del mondo”, l’aristocrazia finanziaria-usuraia ( leggi QUI e QUI e QUI ); si vuole arrivare ad un nuovo tipo di totalitarismo fondato sulla paura continua e sull’imposizione di continue emergenze; si vuole arrivare ad un nuovo regime globale che mira ad addomesticare le masse affinchè siano vittime e complici nello stesso tempo….

Ecco, pensate: se tu, noi ci poniamo o poniamo queste domande e proviamo ad abbozzare queste risposte allora nel regno abbrutito del covidismo diventiamo tu, noi fonte di… angoscia, d’inquietudine ed ansia e non i “registi” di tutto questo pandemonio sanitario-climatico-digitale, i gangster che distorcono, negano, capovolgono la verità sui virus come sul clima.

E beh si, meglio credere alle loro cartine metereologiche rosso fuoco che porsi domande che porterebbero all’indignazione e quindi alla Resistenza. Troppa fatica nel regno abbrutito del covidismo-climatismo.  E così la barca micidiale del Grande Reset va, eccome se va! (GLR)


 

 

 

IL CALDO È COME IL COVID, CARLO BONOMI DI CONFINDUSTRIA PROPONE LA CASSA INTEGRAZIONE PER TUTTI

Tanto tuonò che piovve, recita il vecchio adagio. Parafrasando potremmo dire che è tanto cresciuta la straordinaria ed ingiustificata paura del caldo che anche il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, è uscito allo scoperto con una dichiarazione ad effetto: “la nostra idea è perseguire un protocollo come è stato fatto ai tempi del Covid.

Se ancora c’era qualche dubbio su quanto il sistema Covid sia stato assunto come paradigma di gestione delle emergenze, vere o presunte, l’affermazione di Carlo Bonomi risulta più che mai una conferma.

La ricetta di Bonomi

In un’intervista rilasciata a Sky Tg24, riferisce di un incontro avuto al Ministero del lavoro in cui è maturata l’idea di affrontare la canicola così come si è fatto con l’emergenza sanitaria, con “un protocollo tra associazioni datoriali e sindacati per consentire di avere soluzioni straordinarie per coprire tutta la platea dei lavoratori”.

Poi aggiunge: ”parliamo anche di qualcosa di particolare sullo smart working, allargare di nuovo la possibilità di ricorrere a questa tipologia di lavoro in modo da consentire ai lavoratori di non spostarsi, ci sono una serie di soluzioni tra cui la cassa integrazione, per i lavori più impattati da questa ondata di calore”.

Le previsioni del tempo di Bonomi

Per rinvigorire la narrazione Bonomi si improvvisa meteorologo, tracciando previsioni a carattere nefasto:

Nei prossimi giorni potremo avere, purtroppo, di nuovo delle grandinate intense al Nord. Da Domenica rimonterà poi l’anticiclone africano anche sul Settentrione, mentre al Centro-Sud il caldo non mollerà mai la presa: si prepara eccezionalmente un Caronte bis”, prosegue.

È l’estate bellezza!

Un meteo del tutto conforme ad un luglio italiano, “È l’estate e nei secoli… Va della terra spogliando lo scheletro” diceva Giuseppe Ungaretti. Ma i meno poetici accenti del presidente di Confindustria si posano su termini ad effetto quali “africano, presa che non molla, eccezionale Caronte bis”.

Il tema non è certo nuovo ma nel tempo sta assumendo sfumature sempre più accese. Proprio come le carte del meteo, che da verdi sono diventate rosso intenso.

La CIGO già proposta dall’INPS

Già nel luglio 2022 l’INPS aveva fatto presente ai datori di lavoro la possibilità di sospendere le attività e richiedere la cassa integrazione con temperature sopra i 35 gradi. Richiamava, in questo, un precedente messaggio risalente al 2017 . Qui si legge che la CIGO, cassa integrazione ordinaria, scatta in caso di temperature eccezionalmente elevate. Temperature ritenute capaci di impedire di lavorare in luoghi non proteggibili dal sole o che comportino l’utilizzo di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore.

I consigli della nonna portati all’estremo

Anche l’Ispettorato nazionale del lavoro, avvisa in una nota che “l’esposizione eccessiva allo stress termico comporta l’aumento del rischio infortunistico atteso che la prestazione lavorativa si espone a situazioni particolari di vulnerabilità”. Sottolinea quali siano i lavori più a rischio come l’edilizia civile e stradale, il comparto estrattivo, quello agricolo e balneare.

Suggerisce che l’orario “a elevato rischio di stress termico” è tra le 14:00 e le 17:00. Poi le attività più soggette a tale stress sono quelle che richiedono intenso sforzo fisico, anche abbinato all’utilizzo di dispositivi di protezione individuale ”

Indicazioni di buon senso, che tuttavia la deriva allarmistica sta portando ad essere estremizzate.

Intanto Stellantis

Stellantis è già passata all’azione: il 18 luglio i dipendenti dello stabilimento di Pomigliano d’Arco a partire dalle 16:00 sono stati mandati a casa per temperature eccessive.

Per l’ex FIAT una decisione tempestiva che suscita domande, considerando i problemi che coinvolgono la produzione italiana del colosso ormai olandese. Tra gli operai slovacchi assunti a Mirafiori e gli oltre seimila cassintegrati di Melfi, a casa dallo scorso settembre fino ad agosto 2023.

Byoblu, 22/7/2023

 

 

 

allarga l'immagine

Guardate il raffronto tra queste due immagini che riguardano la Svezia, che aderisce al terrorismo climatico: nel luglio del 1998 e nel luglio del 2023 stesse temperature ma dal colore verde si passa al rosso fuoco. Perchè???

 

 

 

 

Tutto come  col covid

Da  La Verità del 20/7/2023

 

 

 

 

 

Rifanno le zone rosse usando i bollini

Da  La Verità del 22/7/2023

 

 


 

 

 

… e censura come col covid. E’ la nuova forma (“grande-resettiana“) dell’eterno fascismo.

Da  La Verità del 22/7/2023

 


 

 

Da  La Verità del 23/7/2023

 


 

 

 

CALDO AFRICANO? ACCADE SPESSO. LA C02 C’ENTRA POCO: I DATI DEL TECNICO METEOROLOGO ANTONIO IANNELLA

l caldo, che ha raggiunto l’Italia al pari di altre nazioni, è sotto gli occhi di tutti. Le temperatura sono elevate, soprattutto in alcune aree della Penisola, causando i consueti disagi. Non è però la prima volta, basti ricordare quanto è accaduto nel 2003, una delle annate più calde degli ultimi anni.

Le colonnine di mercurio hanno toccato anche quest’anno, un po’ ovunque, gli oltre 40 gradi. Non dovrebbe stupire che le giornate estive siano caratterizzate dal bel tempo e da un’afa che richiede di seguire qualche accortezza come l’assunzione di molta acqua, frutta e verdura. Il corpo è in grado così di assorbire rapidamente le proteine e le vitamine espulse mediante la sudorazione più frequente rispetto agli altri mesi dell’anno.

La peculiarità di questa estate secondo i media mainstream

Tali dinamiche sono sempre rientrate nella normalità, ma l’estate del 2023 rischia di passare alla storia come particolarmente dannosa. La narrazione fatta, dagli organi di informazione generalisti, rientra in tale solco.

Roma la città infernale”, ha intitolato il Times di Londra. La Bbc e il Guardian hanno posto in risalto che 16 Comuni hanno decretato la massima allerta, mentre la CNN ne ha contati 15.

L’immagine complessiva, data dai media, è che il nostro Paese è, per la prima volta, in gravissimo pericolo per un’ondata di calura che non ha precedenti. I canali televisivi mainstream hanno accentuato il racconto mostrando le immagini, forse di repertorio, che ritraggono persone affaticate a causa della canicola. Il telespettatore rimane impressionato anche dalle cartine che, riprodotte con colori sgargianti, indicano il racconto relativo a una situazione metereologica totalmente inedita e smentita da tutte le indagini effettuate in tale ambito.

La descrizione del TG1

Le espressioni, che sono state riportate nel servizio del TG1 andato in onda nell’edizione delle ore 9 del 16 luglio, hanno contribuito a non tranquillizzare quanti erano davanti allo schermo. “Quando il rosso non basta più, si tinge di viola”, ha sentenziato con vena poetica la giornalista mentre scorrevano le immagini che simboleggiavano graficamente il vortice di aria calda in arrivo. La cronista ha sottolineato poi che questo caldo – citiamo testualmente – “è tipico ad agosto, ma assolutamente inusuale a luglio”, indicando che quindi non era un unicum da quando sono state avviate le rilevazioni.

La descrizione fatta da Rai Tre

La televisione di Stato ci ha riprovato a distanza di circa 24 ore, riproponendo la medesima tesi durante la trasmissione Agorà, su Rai Tre, andata in onda il 17 luglio. Il conduttore ha detto che – riportiamo anche qui testualmente – “questa giornata potrebbe essere la più calda del secolo”.

Il presentatore pensava di trovare un appoggio dall’ospite presente in studio, ma è stato smentito. Il Capitano dell’Aeronautica Militare, Stefania De Angelis, ha ricordato infatti che ci sono state, in passato, altre ondate di caldo così consistenti.

L’analisi del tecnico meteorologo Antonio Iannella

Il tecnico meteorologo Antonio Iannella commenta ai nostri microfoni:

Stiamo vivendo, in Italia, un’ondata di caldo decisamente importante. Abbiamo raggiunto temperature massime tra i 44 e i 45 gradi sulle isole maggiori e 40 – 41 gradi al centro – sud. Situazioni, alla stregua di questa, sono accadute diverse volte nel corso degli ultimi anni e sono certamente l’espressione di un ciclo climatico caldo come quelli avvenuti in passato. Negli ultimi 2500 – 3mila anni, si sono avuti almeno due picchi caldi anche con valori termici superiori rispetto a quelli attuali. La narrazione sostiene che la CO2 di produzione antropica è la responsabile dell’aumento della temperatura di un grado dall’anno 1850 ad oggi, ma dal 1830 è terminato un ciclo freddo naturale ed è iniziato uno caldo che sta trovando il suo apice nei nostri giorni. Sarebbe dunque una pura coincidenza l’avvento dell’éra industriale, con la conseguente produzione di CO2 antropica e l’ inizio di un ciclo caldo naturale. Non c’è, tra l’altro, alcuna correlazione sistematica tra l’incremento dell’anidride carbonica e quello termico.

La temperatura dal 1955 al 1977 è addirittura diminuita, così come ha avuto una inversione anche tra il 2003 e il 2015, nonostante la CO2 fosse sempre in crescita. L’anidride carbonica è tuttavia un gas serra e ha una incidenza, nel trattenere l’energia termica in uscita dalla terra (capacità radiativa), pari a 36 watt per metro quadro.

Quella del vapore acqueo di 76 e quindi è più del doppio. La CO2 è stata presente in atmosfera con 300 particelle per milione nella fase pre – industriale, mentre il vapore acqueo ne ha rilasciate fino a 4 volte in più.

La capacità in percentuale della CO2 di incidere sull’effetto serra è stata stimata, da tutto il mondo scientifico, dal 5% al 20% e mediamente dal 12,5% al 15%.

Quella di incidenza del vapore acqueo è stata riconosciuta, da sempre, pari al 70 – 80%. Gli ultimi studi hanno portato questa percentuale al 90 -95%.

Un altro dato scientifico riguarda l’ ultimo ed effettivo aumento della CO2 atmosferica dall’éra preindustriale a oggi: da 300 particelle per milione a 417 dei nostri giorni, registrando un aumento di un terzo in tale arco temporale. Un incremento, della medesima proporzione, ha riguardato la percentuale della CO2 sull’effetto serra, da una incidenza del 15% al 20% dei nostri giorni. Rimane invariata quella del vapore acqueo, considerato feedback positivo del sistema.

L’aumento di un grado della temperatura, effettivamente registrato dall’epoca preindustriale ai nostri giorni, ha avuto sicuramente tra le cause l’incremento della CO2, ma tale aspetto non ha inciso più del 20% in questa dinamica sia per le ragioni dell’effettiva presenza in atmosfera, sia per la capacità radiativa ridotta rispetto al vapore acqueo.

La CO2 sarebbe responsabile di 0,2 gradi di aumento termico. Cosa avrebbe comportato dunque l’incremento dei restanti 0,7 gradi, visto che l’incidenza dei rimanenti gas serra minori è al di sotto dello 0,1 grado? Le cause primarie sono legate al sole, astronomiche e dovute all’inerzia termica degli oceani. Relativamente alle cause del gas serra, va considerato principalmente dunque il vapore acqueo, la cui presenza in atmosfera però non dipende da azioni antropiche. La responsabilità è attribuibile, per un 20% circa, anche a cause legate all’anidride carbonica, ma non è certamente quest’ultima la responsabile principale per le ragioni di incidenza minima calcolate matematicamente”.

La nuova razionalità politica

Il modus operandi dei media mainstream, impostato sulla descrizione di un pericolo imminente al fine di terrorizzare l’opinione pubblica e costringerla ad accettare possibili restrizioni senza contestazioni, potrebbe essere applicato come strategia per la risoluzione apparente del problema relativo al surriscaldamento climatico.

Lo schema in questione è stato concretizzato durante la gestione della pandemia, causata dal Covid, in cui veniva prospettato, a livello mediatico, il peggiore scenario possibile per trasformare le scelte inaccettabili nella normalità in inevitabili nel tempo dell’emergenza.

La strategia dell’emergenza permanente

Quest’ultima rappresenta, a tutti gli effetti, la nuova razionalità politica sciolta da ogni vincolo democratico. Siamo davanti a un collaudato metodo di controllo sociale, impostato sulla falsa propaganda incentrata sulla protezione della salute dell’individuo a discapito dei suoi diritti costituzionalmente garantiti.

La formula relativa al “vivere pericolosamente” continua quindi a essere elevata, come diceva lo studioso Michel Focault, a “marchio esistenziale interiorizzato dalla soggettività costruita dalla governamentalità liberale”.

Byoblu, 17/7/2023

 

 

 

Il futuro è (al)verde?

Abbiamo cambiato combustibili, veicoli, abitudini, usi e costumi per un futuro più verde, più inclusivo e libero da tabù antiquati…

 

 

Silver Nervuti

Ascolta e vedi QUI

 

 

 

 

 

 

 

 

ANNO IV DELLA DITTATURA SANITARIO-ECOLOGICO-DIGITALE


 

IMPORTANTE!!

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Alcuni ultimi articoli che vi raccomandiamo di leggere e rileggere:

Pericolo vaccino  (43). Pseudo-vaccini per rischiare la vita.

Verso la dittatura ecologica-green (3). Follie “pseudo-ecologiche”.

Una commissione per non dimenticare. Assolutamente!

Diritti inalienabili addio!

Verso la dittatura ecologica-green (2). Balle per una dittatura, però green.

GLR-CONSIDERAZIONI  50. Il folle bisogno di sicurezza.

Verso la dittatura digitale (20). Radiazioni per il nostro bene.

Il Grande Reset. La Grande Risistemazione (36). Tu devi avere paura!

Verso la dittatura digitale (19). Una città per polli d’allevamento.

GLR-CONSIDERAZIONI  49.  Il “cornuto” felice.

GLR-CONSIDERAZIONI  48. Ricordare per non perdere l’anima.

Verso la dittatura digitale  (18). Inciampi gravi per la nostra libertà.

Biocrazia!

Pericolo vaccino  (42). Sangue, grafene e nanobot.

Verso la dittatura climatica-green (1). Per abbracciare la nostra schiavitù.

GLR-NOTIZIE-LASH  59 – 9/5/2023. Una firma per studiare i danni.

GLR-CONSIDERAZIONI  47. Giovani a perdere.

GLR NOTIZIE 115 - 26/4/2023. RESISTENZA tra manifestazioni, firme e consapevolezza.

Un mostro che  possiede il mondo e il nostro futuro.

Chi comanda nel mondo.

 

 


 

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