Ci stanno “ri-sistemando” per le feste. Ma la maggioranza non se ne rende conto, non vuole rendersene conto. E se qualcuno dice ad amici, conoscenti, colleghi e, peggio, parenti che “siamo tutti in pericolo” viene tacciato di essere esagerato, drammatico, menagramo, iettatore, pessimista e di non avere… una visione positiva della vita. E’ la risposta dei superficiali, dei farfallanti, dei leggeroni.
E’ la risposta di chi, dall’inizio della dittatura sanitaria nel 2020, ha sempre vissuto le continue pseudo-emergenze impaurenti ( sanitarie, climatiche, ambientali, energetiche, economiche, belliche) come fatti isolati, separati, slegati, momentanei e con atteggiamento fondamentalmente sottomesso, rassegnato, resiliente e profondamente egoistico e fatalista. E non ha capito niente di ciò che l’aspetta: agenda 2030, trattati pandemici, trattati climatici, sorveglianza e controllo digitale diffusi, impoverimento, depopolazione, vessazioni, limitazioni di libertà e… grilli a cena.
E’ la risposta di chi non ha, non vuole avere e non vuole cercare una VISIONE D’INSIEME, UN QUADRO D’INSIEME di ciò che sta accadendo in italia e nel mondo; di chi non vuole collegare fatti, persone ed eventi e tentare di scoprire se dietro a tutto ciò che sta rovinando lentamente vita e futuro ci sia una regia, un’orchestrazione, una conduzione verso una meta diabolica e ben precisa. Un progetto diabolico di una grande ri-sistemazione dell’umanità ( “nuova normalità”) secondo perversi progetti di menti malate che aspiramo alla governance globale ( a questo punto non possiamo fare altro che invitarvi a leggere o rileggere i tanti articoli che trovate QUI).
E se qualcuno dice ad amici, conoscenti, colleghi o, peggio, parenti che sì c’è un progetto ( il Grande Reset) che unisce, lega, intreccia tutte le pseudo-emergenze, il progetto della vera padrona del mondo, l’aristocrazia finanziario-usuraia ( leggi QUI), viene subito tacciato di essere un complottista, un negazionista, un cospirazionista, un propagatore di bufale; proprio come imbecca la propaganda politica e mediatica asservita.
E’ la risposta dei pigri, degli apatici, degli abulici, degli infingardi, degli ignavi da sempre incapaci di porsi domande e dubbi, di cercare con senso critico il significato di ciò che accade, di essere sanamente inquietati, di studiare. Insomma, la risposta di chi è vivo per caso.
Ma…
“Nella vita quotidiana di ognuno di noi la crisi ha assunto i tratti di un personaggio da tragedia antica: il fato, il convitato di pietra, una presenza immanente e ostile, eppure inafferrabile.
Conseguenza inevitabile quando gli effetti di una congiuntura globale sono ormai alle porte delle nostre case, colpiscono le nostre vite, corrodono la speranza di un futuro per i nostri figli e sgretolano ciò che davamo per scontato: stile di vita, lavoro, salute, istruzione.
C’è la sensazione diffusa che tutto ciò sia solo la punta di un iceberg, che queste perdite siano in realtà le estreme propaggini di un enorme buco nero in espansione.
Ma mancano le prove, perché nessuno dice veramente come stanno le cose. C’è un silenzio colpevole perché interessato da parte dei pochi che sanno…”
Giulietto Chiesa (1940- 2020), giornalista, scrittore, politico.
… e il silenzio colpevole dei moltissimi che non vogliono sapere nulla del “quadro d’insieme” che ci mette ” tutti in pericolo”. Bendati, come Les Amantes di Magritte.(GLR)
Agenda ONU, Great Reset e Uomo Sintetico, tempo di decisioni fondamentali
L’Agenda 2030 ONU (ex Agenda ’21) identifica un piano generale, adottato nel 2015 da ben 193 paesi, che risale al 1992. I loro documenti dichiarano un intento nobile, la retorica si spreca:
“….per il miglioramento della qualità della vita e lo sviluppo sociale ed economico in armonia con l’ambiente”.
Il vero motivo dietro le loro dichiarazioni risulta essere, invece, quello di cercare di cambiare il sistema politico ed economico del mondo trasformandolo progressivamente in un sistema totalitaristico 2.0, di stampo socialista, con una componente tecnologica pervasiva.
La scienza dogmatica è la nuova religione imposta da una tecnocrazia che ha nell’Intelligenza Artificiale (I.A.), l’“aiutante magico” del loro rituale ancestrale.
Associata alla loro enorme capacità d’investimenti, di condizionare le scelte dei politici, consente, infatti, di annullare preventivamente, senza difficoltà, qualsiasi ostacolo, di qualsiasi natura sulla strada della realizzazione, quali: evidenze scientifiche che smentiscono e contraddicono le loro tesi, leggi e costituzioni sia degli stati che internazionali che difendono i diritti fondamentali degli individui.
Questo progetto di “Nuovo Ordine Mondiale” è basato sul collettivismo totale, l’abolizione della proprietà privata e l’annichilimento dell’Essere Umano grazie alla bio-convergenza e alla fusione uomo-macchina.
Per ottenere tutto ciò, non può essere consentito avere alcuna indipendenza di alcun tipo.
Le persone e le masse, nel loro disegno, dovrebbero dipendere completamente dallo stato/governo in tutto e per tutto, ed essere costantemente e completamente censibili e controllabili grazie alla tecnologia.
Sorveglianza e controllo sistemici, quindi, strumenti indispensabili per imporre il piano e farlo funzionare, annullandone i possibili rischi.
Le persone non dovrebbero possedere alcuna proprietà privata, inclusi terreni, e dovrebbero vivere confinate in città stabulario (“Città dei 15 minuti”, vecchia utopia bolscevica d’inizio ‘900), in appartamenti resi disponibili e attribuiti ai cittadini, beneficiari, grazie al sistema dei crediti sociali.
Lo slogan del W.E.F. recita, infatti: “non possiederai nulla e sarai felice”. Il tasso di auto private, nel programma, dovrebbe crollare dell’80% entro il termine del 2030, limitando così moltissimo la mobilità delle persone.
Chiunque possedesse un paio di ettari di terra, un proprio approvvigionamento idrico, coltivasse il proprio cibo e avesse un po’ di bestiame, rappresenterebbe, quindi, una minaccia seria per la società collettivista. Perché non costretto ad implorare lo stato/governo per il cibo e/o i vestiti e, quindi, non controllabile.
Per completare e realizzare il tutto, serve soprattutto una nuova specie umana: l’ “uomo sintetico” o “post-umano”.
Un uomo-massa che rinuncia volontariamente a tutte le prerogative distintive dell’essere umano: libertà, verità, giustizia, senso critico, intelligenza, spiritualità, solidarietà, sentimenti e sviluppo delle proprie capacità mentali e spirituali.
Che accetti senza creare problemi di vivere unicamente ancorato agli aspetti materiali e superficiali della vita, con una percezione del proprio “senso del possibile” talmente schiacciata verso il basso da indurlo ad affidarsi esclusivamente e per tutto allo stato.
Sorgerebbe così nel cuore e nella mente delle persone un pervadente e diffuso sentimento di assuefatta rassegnazione che li indurrebbe a pensare che tutto sommato è meglio “eseguire gli ordini dello stato e sperare per il meglio”.
Nel frattempo, grazie all’eID, alla Digitalizzazione della nostra società, al Cloud 5G e 6G cercheranno di trasferire tutte le conoscenze umane all’I.A. (strumento militare, già operativo e a regime da molti anni).
Tutte le nostre attività umane sono, infatti, segnali elettrici intercettabili e i nostri processi biometrici e mentali, algoritmi digitalizzabili. Trasferibili tramite l’impianto di un microchip che metta in comunicazione diretta cervello umano e pc e/o tramite Cloud 5G.
In questo modo l’uomo biologico (maschio e femmina) si fonderebbe con quello digitale, diventando così trascurabile in modo definitivo (uomo sintetico).
L’indottrinamento “no-gender” dei bambini e i giovani, inizia precocemente per favorire lo sviluppo di questa cultura “woke” nelle giovani generazioni. Qui si colloca il ruolo del movimento LGTBQ+ che vogliono far entrare in tutti i programmi scolastici fin dalla scuola materna, promuovendone la sessualizzazione precoce.
Starà, quindi, a noi esseri umani liberi, prima di tutto, vigilare attentamente e prepararci interiormente studiando sistemi e soluzioni utili per annullare tale rischio e difendere i nostri bambini e i nostri giovani, la nostra priorità assoluta e, allo stesso tempo, riuscire a mandare a monte anche questo ennesimo piano disumano dell’Agenda 2030.
Moltissimo, infine, dipenderà dalla quota di adesione volontaria al piano W.E.F. portato avanti dal nostro governo.
Se il numero di resistenti che rifiuteranno l’eID, il denaro elettronico, il Portafoglio d’Identità Digitale Europeo, uniti e organizzati, nei prossimi 8/12 mesi risultasse pari o superiore a 20 milioni di cittadini, il loro piano in Italia salterebbe in modo definitivo.
E’ tempo, quindi, di agire, meglio se tutti uniti e insieme.
Buona decisione a tutti.
Leonardo Guerra, https://www.liberopensare.com/ 25/7/2023
Leonardo Guerra, laurea in biologia molecolare con tesi sperimentale sul mRNA nel 1982 c/o UNIFE. Ho ricoperto ruoli dirigenziali in Ricerca e Sviluppo (area Anti-Infettivi), nel settore dei Rapporti Istituzionali di primarie Multinazionali farmaceutiche fino a Giugno 2020. Co-Fondatore di una Start Up Biotech (RARESPLICE srl) per la cura di malattie genetiche rare. Da Luglio 2020, opero come Consulente free-lance. Da Dicembre 2022, è vice coordinatore per la Regione Veneto dell’Associazione ContiamoCi.
“Sono convinto che uno dei motivi principali per cui una tragedia come quella che accade oggi [Prima guerra mondiale, glr] può abbattersi sul mondo, sta nel chiudere gli occhi davanti a queste realtà e nel parlare di quello che accade su basi del tutto inadeguate.
Infatti anche di fronte ad eventi così grandi ognuno dovrebbe iniziare dalla conoscenza di sé.”
Rudolf Steiner, 16 Dicembre 1916
Esoterista e teosofo austriaco ( 1861- 1925)
I POTENTI HANNO APPALTATO IL CONTROLLO AI “SINISTRI”
Duole doversi ripetere, insistendo su argomenti già trattati almeno da un decennio. Ma la gente oggi è triste e si pone troppe domande. Soprattutto si dichiara afflitta dalle modalità di controllo; dalle tecniche di sorveglianza operate dalla burocrazia sulle nostre esistenze quotidiane.
Un controllo enormemente esteso, che ci leva il sonno ed il respiro: ecco i motivi del tornare a battere dove il dente duole. Perché la gente si lamenta ma non sa fare a meno di telecamere, navigatori, telefoni cellulari, smart tv, transazioni finanziarie con moneta elettronica, acquisti online. La gente si comporta come il drogato o l’alcolizzato incallito, criticando il controllo e la tecnologia pur sapendo di non poterne fare a meno.
Attraverso il controllo e la profilazione dei cittadini, per motivi finanziari e commerciali, le multinazionali sono riuscite a trasformare le genti in propri sudditi, al punto di mettere nell’angolo stati e politica. Al punto di trasformare capi di stato, politici e classe dirigente in vassalli utili alla sorveglianza dei cittadini.
Vale la pena rammentare la storia di Wikileaks: ci racconta come la nota agenzia federale Usa NSA abbia operato più in difesa dei segreti dei colossi privati occidentali che per tutelare il segreto di stato.
Sarebbe più corretto dire che ormai c’è un intreccio, una comunione tra grandi aziende tecnologiche e gestori delle democrazie occidentali. Intese dovute a pianificazione ed accordi sul nuovo modello di business, fondato sulla sorveglianza totale di ogni singolo cittadino.
Le infrastrutture di calcolo sono oggi alla base del partenariato pubblico-privato occidentale: commistione e comunione d’intenti su raccolta ed elaborazione di dati che ognuno di noi produce, o detiene come intrinsechi. Ecco perché l’algoritmo è a servizio degli investimenti finanziari come della caccia all’evasione fiscale.
Dal canto loro, i potenti della terra vogliono anche risparmiare, quindi ottimizzare. Perché questo possa concretizzarsi stanno lavorando alla contrazione delle attività dei cittadini, disboscando licenze, permessi e patenti.
Entro un quinquennio contano che il settanta percento delle attività umane venga svolto dai robot, dall’intelligenza artificiale. Così tentano d’imporre per legge le auto elettriche a guida autonoma, i sistemi di ottimizzazione predittiva nell’azione pubblica come nelle indagini giudiziarie, soprattutto di sostituire impiegati e quadri con automi dotati di generatori di linguaggio naturale.
Ovviamente la gente, l’uomo di strada, guarda all’immediato gridando “Oddio! Mi tolgono la patente, mi levano l’auto, mi chiudono il laboratorio o il negozio, mi licenziano, mi vietano d’entrare nel centro della mia città”. Come al solito la gente guarda il dito e non la luna.
Ovvero che sanzioni, condanne, limiti e controllo continuo ed assoluto saranno possibili solo tramite la tecnologia: ovvero i sistemi di “ottimizzazione predittiva”. Algoritmi a servizio di giustizia, banche, governi, trasporti, sanità ed assicurazioni; che permetteranno ai gestori del pianeta, quindi dell’umanità, decisioni draconiane basate su calcoli matematici, e da cui dipenderà il futuro dei singoli individui.
Ma stiamo attenti, il sistema non è affatto in grado di prevedere il futuro delle singole persone: non siamo a cospetto di divinità in grado di gestire le leggi della natura. Il futuro non è già scritto ma, grazie alle previsioni matematiche, chi si erge a dominatore del pianeta può costruire una propria blindatura, e per scongiurare che gran parte dell’umanità attinga a risorse naturali e finanziarie e, soprattutto, che utilizzi le vecchie tecniche da ascensore sociale per scalare il potere economico e politico.
Così le multinazionali metteranno l’algoritmo a servizio degli stati, per prevedere se il cittadino possa mai commettere un crimine, un evasione fiscale o avviare attività non a norma Ue. Ma anche se un candidato all’impiego possa rivelarsi efficiente e collaborativo quanto un robot, quindi meritevole di non subire la “povertà sostenibile” a vita.
Ma è tutto stato pianificato anni fa, con la riduzione dei fruitori di beni e servizi decretata al Wef di Davos, che auspica per il bene del Pianeta la riduzione del numero di persone ammesse alle risorse.
Così la società buonista negherà d’essere razzista e classista ma, di fatto, attuerà un piano di profilazione sociale legittimando pregiudizi incorporati nella macchina che usa l’algoritmo: facile al crimine sarà l’emarginato o chi non accetti di non lavorare per il bene del Pianeta, attenzionato sarà colui che iperattivamente cercherà lavoro e contatti sociali, e la polizia predittiva monitorerà chi dovesse agitarsi politicamente con idee e scritti.
Il potere agevolerà per legge che la macchina espropri il lavoro agli umani: naturalmente l’esproprio patrimoniale verrà tutto affidato a società multinazionali che godono di contrattualistica di “partenariato pubblico-privato” con stati e regioni.
Al progetto di governo mondiale verranno incontro le leggi penali dei singoli stati, che non permetteranno agli umani di creare e commerciare impunemente prodotti non graditi alle linee guida di Onu, Fao e Unesco.
Complice del progetto liberticida è la grande informazione, la cosiddetta “stampa istituzionale”, il mainstream, i grandi media, che si sono piegati alla divulgazione scientifica delle multinazionali: così i mezzi di comunicazione pubblica hanno diffuso la narrazione di un futuro felice, con l’uomo recluso in casa ma vaccinato come un animale in batteria, servito e riverito dal robot, soprattutto conscio che il lavoro umano crei danni ambientali e sociali.
La propaganda ha così arruolato giovani per creare una guerra culturale alla normalità, colpevolizzando il fattore antropico e la vita normale di ogni individuo come responsabili della crisi climatica: chiunque s’opponesse a questa narrazione verrebbe linciato come retrogrado da media ed “ultima generazione”.
Dal canto loro i politici di destra, sinistra e centro non s’oppongono, accettando che “è l’ineluttabilità del progresso… l’intelligenza artificiale è il futuro che non si può fermare, lo chiede il Pianeta”.
Ovviamente leggi liberticide (limiti a social, chat e web) cercheranno di scongiurare che sempre più intellettuali rivoluzionari tentino d’ostacolare l’innovazione motivando la creatività della gente: questo già lo viviamo quotidianamente, quando cerchiamo spiegazioni o soluzioni ai nostri problemi con grandi aziende e con la pubblica amministrazione; noi telefoniamo, chiedendo spiegazioni o giustizia, e veniamo depistati da una macchina antropomorfizzata, che opera in modo disumano l’antico “rimpallo di competenze” che caratterizzava un tempo la pubblica amministrazione.
Perché la prepotenza della macchina sulla gente possa non essere messa in discussione, sia l’Onu che l’Ue stanno scrivendo leggi che non permettano venga messa in dubbio l’eccezionalità del robot, colmando per tempo (ed a colpi di mazzette, di corruzione da parte delle multinazionali) il vuoto giuridico sulla sfera d’azione dell’intelligenza artificiale.
Le multinazionali si sono aggiudicate per legge la violazione dei diritti di noi umani.
Soprattutto i potenti della Terra non temono che menti digitali sempre più brillanti possano sfuggire al loro controllo, e per il semplice motivo che la gestione delle grandi quantità d’energia (ovviamente elettrica) saranno nelle mani dei pochi ammessi alla stanza globale dei bottoni.
I media assurgono a soporifero di massa, utile a farci accettare il “principio di inevitabilità tecnologica” di cui scriveva a metà ‘900 Joseph Weizenbaum: ovvero giornali e tivù come potente tranquillante per le coscienze, utile ad agevolare la politica sociale dell’inevitabilità tecnologica.
In questo gioco vengono emendate tutte le colpe del potere finanziario ed industriale, parimenti la gente assurge a unico colpevole da processare e condannare.
Perché il progresso non abbia fasi d’arresto, le leggi penali e civili fatte per gli uomini non potranno nemmeno sfiorare i robot. In modo che le indagini degli uomini non possano risalire alle vere responsabilità, portando sul banco degli imputati i produttori di tecnologia (potenti della Terra) per i crimini commessi dalle macchine sull’uomo.
Non è un caso che negli Usa la Federal Trade Commission stia cercando di smascherare la vera natura liberticida di certe tecnologie, e si trova contro i potentissimi studi legali delle multinazionali.
La Federal Trade Commission ha persino assunto come valide le tesi di Shoshana Zuboff, sociologa autrice de “Il Capitalismo della sorveglianza”, che dimostrano come il capitalismo fiscale di sorveglianza porti alle fine di ogni democrazia e libertà individuale.
Rischi espressi da un nugolo di intellettuali e politici anche al Garante Europeo per la protezione dei dati: ma anche in Ue il lobbismo delle multinazionali può tanto, anzi troppo.
E’ una lotta impari, sottovalutata da destre e moderati: perché le sinistre mondialiste occidentali hanno sostituito l’obiettivo della dittatura del proletariato con quello del controllo cibernetico del cittadino per salvare il pianeta.
In questo cambio di finalità politica le sinistre mondialiste hanno trovato il formidabile sostegno economico di multinazionali, finanza e potenti della Terra.
Ruggiero Capone, giornalista de L’Opinione https://www.lapekoranera.it/ 1/8/2023
“Siamo tutti in pericolo” – l’ultima intervista a Pasolini
“Siamo tutti in pericolo”. Le ultime parole di Pasolini, dette in un intervista concessa al giornalista Furio Colombo il pomeriggio del 1 novembre 1975 nella sua casa all’EUR, Roma.
Ultime parole poche ore prima di essere massacrato ad Ostia da forze oscure dello stato.
Ultime parole del grande profeta laico che superano il tempo e lo spazio e che oggi risuonano qui ed ora, all’interno di una folle dittatura sanitario-ecologica-digitale messa in moto del progetto criminale globale chiamato Grande Reset.
Ultime parole che ci avvisano del pericolo che incombe su di noi, casomai sollazzanti e distratti. Leggi anche QUI.
Versione integrale dell’ultima intervista ricostruita nel film “Pasolini” (2014), di Abel Ferrara. Pasolini è interpretato da Willem Dafoe.
Ascolta e vedi QUI
ANNO IV DELLA DITTATURA SANITARIO-ECOLOGICO-DIGITALE
IMPORTANTE!!
* PETIZIONI DA FIRMARE QUI
* UN REFERENDUM CONTRO LE STRUMENTALIZZAZIONI DELLA COSTITUZIONE QUI
Vedere con attenzione il docufilm “Invisibili” sui DANNI DELLO PSEUDO-VACCINO: QUI
Per altre testimonianze di danni dello pseudo-vaccino LEGGERE QUI
MASCHERINA: ISTANZA DI AUTOTUTELA QUI
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Alcuni ultimi articoli che vi raccomandiamo di leggere e rileggere:
GLR-CONSIDERAZIONI 51. La scienza: una nuova religione per anime morte.
Verso la dittatura digitale (21). Bambini digitalizzati (2)
Verso la dittatura ecologica-green (4). Clima come covid: per continuare ad addomesticarci.
Pericolo vaccino (43). Pseudo-vaccini per rischiare la vita.
Verso la dittatura ecologica-green (3). Follie “pseudo-ecologiche”.
Una commissione per non dimenticare. Assolutamente!
Verso la dittatura ecologica-green (2). Balle per una dittatura, però green.
GLR-CONSIDERAZIONI 50. Il folle bisogno di sicurezza.
Verso la dittatura digitale (20). Radiazioni per il nostro bene.
Il Grande Reset. La Grande Risistemazione (36). Tu devi avere paura!
Verso la dittatura digitale (19). Una città per polli d’allevamento.
GLR-CONSIDERAZIONI 49. Il “cornuto” felice.
GLR-CONSIDERAZIONI 48. Ricordare per non perdere l’anima.
Verso la dittatura digitale (18). Inciampi gravi per la nostra libertà.
Pericolo vaccino (42). Sangue, grafene e nanobot.
GLR-CONSIDERAZIONI 47. Giovani a perdere.
GLR NOTIZIE 115 - 26/4/2023. RESISTENZA tra manifestazioni, firme e consapevolezza.
Un mostro che possiede il mondo e il nostro futuro.