Anche a ferragosto, nel tempo della dittatura sanitario- ecologico-digitale, nel tempo del progetto criminale globale chiamato Grande Reset, non si deve dimenticare cos’è la gente che riempie spiagge o montagne e cerca di divertirsi ad ogni costo.
Anche a ferragosto, nel tempo della dittatura sanitario- ecologico-digitale, nel tempo del progetto criminale globale chiamato Grande Reset, non si deve dimenticare cos’è la gente che in grande massa ha accettato sottomessa di essere distanziata, mascherata, inoculata, disinfettata, discriminata, manipolata dai media, eternamente impaurita o da uno pseudo-virus o da uno pseudo-cambiamento climatico (leggi QUI).
Non si deve dimenticare soprattutto in questo ferragosto 2023 nell’anno IV del regime sanitario- ecologico-digitale che, in fondo, è proprio la gente a permetterlo con le sue irrazionali paure che fanno dimenticare libertà, Costituzione e diritti; con la sua ossessione per la salute per cui non esiste altro nè Valori nè Principi irrinunciabili ma solo una squallida “nuda vita”; con la sua eterna predisposizione al fascismo ( vecchio o nuovo che sia) e alla sottomissione; con la sua tendenza malefica “a non volerne sapere”; con la sua totale mancanza di senso critico nei confronti di valvassori e valvassini ( leggi ministrucoli, amministratori regionali e comunali a servizio del Grande Reset) che fanno a gara per opprimerla con assurde ordinanze, restrizioni e vessazioni.
Un regime sanitario-climatico-digitale che proprio la stupida tendenza alla resilienza dei covidioti o climadioti permette, radica e rafforza (leggi qui: Resilienza: la parola d'ordine del Grande Reset ). E le eccezioni ( uomini/donne liberi, pensanti, con il senso della dignità e non resilienti che ci sono, eccome!) confermano purtroppo la regola.
Ed ora, ci raccomandiamo, si torni a sciacquarsi e a mostrare ” le chiappe chiare o imbrunite”. Spensierati, ci raccomandiamo.
Tanto c’è chi… pensa (statene tranquilli) al nostro futuro prossimo e anteriore…. (GLR)
PENSIERI DA LEGGERE SOTTO L’OMBRELLONE, O NELLA BAITA DI MONTAGNA, O AL PRATO, O AL LAGO, O A CASA, O…
L’Italia – e non solo l’Italia del Palazzo e del potere – è un Paese ridicolo e sinistro: i suoi potenti sono delle maschere comiche, vagamente imbrattate di sangue: «contaminazioni» tra Molière e il Grand Guignol. Ma i cittadini italiani non sono da meno. Li ho visti, li ho visti in folla a Ferragosto. Erano l’immagine della frenesia più insolente. Ponevano un tale impegno nel divertirsi a tutti i costi, che parevano in uno stato di «raptus»: era difficile non considerarli spregevoli o comunque colpevolmente incoscienti.
Pier Paolo Pasolini, da Lettere luterane.
Italia, paese di porci e di mascalzoni. Il paese delle mistificazioni alimentari, della fede utilitaria (l’attesa del miracolo a tutti i livelli) della mancanza di senso civico (le città distrutte, la speculazione edilizia portata al limite) della protesta teppistica, un paese di ladri e di bagnini (che aspettano l’estate) un paese che vive per le lotterie e il giuoco del calcio, per le canzoni e per le ferie pagate. Un paese che conserva tutti i suoi escrementi.
Ennio Flaiano (1910- 1972), in Diario degli errori, 1969
In questo paese di gente accomodante e pronta alle transazioni, la intransigenza morale è stata sempre spregiata e perseguitata come testarda faziosità.
Piero Calamandrei (1889- 1956), in Il Ponte, luglio 1955
Il fascismo è il governo che si merita un’Italia di disoccupati e di parassiti ancora lontana dalle moderne forme di convivenza democratiche e liberali, e per combatterlo bisogna lavorare per una rivoluzione integrale, dell’economia come delle coscienze…
Piero Gobetti (1901- 1926), nella rivista La Rivoluzione liberale, 1924
dal film LA RICOTTA (1964) di Pier Paolo Pasolini
Orson Wells, che interpreta il regista nel film, si rivolge ad un mediocre giornalista dicendo:
“ Lei non ha capito niente perche’ e’ un uomo medio.
Lei sa cos’e’ un uomo medio?
E’ un mostro, un pericoloso delinquente,
conformista, colonialista, razzista,
schiavista, qualunquista.”
Con che disprezzo non guarderai questa ermafrodita generazione d’italiani, questi miei paesani ch’io ho cercato di nobilitarti tante volte e che sì poco lo meritavano! È vero: Il tradimento ha paralizzato ogni slancio coraggioso; ma comunque sia noi siamo disonorati! Il nome italiano sarà lo scherno degli stranieri d’ogni contrada. lo sono sdegnato veramente di appartenere ad una famiglia che conta tanti codardi; ma non creder perciò ch’io sia scorato! ch’io dubiti del destino del mio paese. Più speranza io nutro oggi che mai. Impunemente si’ può disonorare un individuo; ma non si disonora impunemente una nazione. I traditori ormai sono conosciuti. Il cuore dell’Italia palpita ancora [...].
Da una lettera di Giuseppe Garibaldi ad Anita (19 aprile 1849)
La moltitudine degli uomini erranti non costituisce Nazione, dove non sia diretta da principii comuni, affratellata in una tendenza uniforme, governata da leggi eguali. Nazione è parola che rappresenta Unità. Unità di principi, d’intento e di dritto, è la sola che riunisca in un tutto omogeneo, una moltitudine d’ uomini. Senza quella, non v’è nazione, ma gente. I Barbari venuti dal Nord a trucidarsi l’un l’altro sul cadavere dell’ Impero Romano, erano gente. Gli italiani, a’ quali ogni manifestazione di principii, d’intento, di dritti è vietata, son gente fino a quest’oggi.
Giuseppe Mazzini, da La Giovine Italia, 1831
Sicuramente, o Popolo, ben grande è il tuo potere,
poiché ciascun temere ti deve come un re!
Però, per il naso è facile menarti;
e troppo godi di chi ti liscia e abbindola;
e chi discorre, l’odi a bocca aperta;
ed esule va il senno tuo da te!
Aristofane (450- 385 a.C.), commediografo greco, dalla commedia “I Cavalieri“, 424 a.C.
ANNO IV DEL REGIME SANITARIO- ECOLOGICO- DIGITALE
IMPORTANTE!!
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Vedere con attenzione il docufilm “Invisibili” sui DANNI DELLO PSEUDO-VACCINO: QUI
Per altre testimonianze di danni dello pseudo-vaccino LEGGERE QUI
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Un mostro che possiede il mondo e il nostro futuro.