Max Weber, sociologo e filosofo tedesco (1864-1920)

 

Il “paradiso in terra” che ci attende nel prossimo futuro sarà una gabbia e neanche dorata. Lo affermò già a suo tempo il grande sociologo tedesco Max Weber:

 

Nessuno sa ancora chi nell’avvenire vivrà in questa gabbia e se alla fine sorgerà una rinascita di antichi pensieri e ideali”

 

Forse è giunto il tempo in cui possiamo sapere chi vivrà in questa gabbia: tutti noi.

Perchè questo è il progetto che si sta dispiegando nel programma criminale chiamato Grande Reset e voluto e gestito dall’aristocrazia finanziario-usuraia ( leggi gli articoli QUI) per raggiungere la totale governance del pianeta ( leggi QUI), finalmente abitato da milioni e milioni di schiavi apparentemente liberi in un “paradiso” sanitario, ecologico e digitale. Un inferno!

Un “paradiso-gabbia” ben descritto nell’allucinante primo video che trovate all’inizio di questo articolo complessivo di oggi: la descrizione di un carcere a cielo aperto ( leggi QUI) dove saremo sorvegliati e controllati in ogni momento, una prigione digitale ( leggi QUI).

Ma già lo sappiamo: non ci crediamo, soprattutto non vogliamo crederci. Vogliamo continuare a vivere da testardi illusi che il diavolo non esiste e proprio in questa illusione il diavolo ( o chi per lui) si rivela. Proprio come scrisse il grande poeta francese Charles Baudelaire (1821-1867):

 

” La più bella astuzia del diavolo è quella di persuadervi che egli non esiste! ” (XXIX, Il giocatore generoso).

 

Eppure dal 2020, soprattutto, i segnali della costruzione di questo “paradiso-gabbia”, di questo totalitarismo come non si è mai visto nella storia, sono quotidiani e ben visibili. Ma non vogliamo vedere.

Eppure tra continue campagne terrorizzanti, tra costruzioni di pseudo-virus ( leggi QUI) e protezioni pseudo-vaccinali sanitarie, tra costruzioni di pseudo-crisi climatiche e Green New Deal con devastazioni delle abitazioni, delle automobili e dell’agricoltura, tra costruzioni di guerre assurde e perenni, tra costruzione di emergenze continue come nuova forma del governare, tra costruzioni di transizioni ecologiche, climatiche, energetiche, alimentari e transumane, tra costruzioni di Trattati Pandemici, tra costruzioni di controlli e sorveglianza a iosa, tra costruzioni di ID digitali e wallet digitali, tra costruzioni di progetti d’impoverimento generale, tra costruzioni di censure e criminalizzazioni del dissenso, tra costruzioni di scuole 4.0 iper-digitalizzate, tra costruzione di “città dei 15 minuti” ( leggi QUI), tra manipolazioni mediatiche continue dell’informazione, tra costruzione di un culto acritico della scienza, tra i passi verso la gabbia che trovate negli articoli che seguono qualcosa dovremmo capire.

Eppure niente: la stragrande maggioranza non capisce niente e non vuole neanche sentire questi discorsi e chi li fa è tacciato di essere un pericoloso “complottista” ( leggi QUI).

E quando, dopo il Grande Reset, ci troveremo a vivere ( soprattutto i nostri figli e nipoti che diciamo di amare tanto), per la nostra dabbenaggine e non attenzione, ciò che è descritto nel primo video, quando saremo precipitati nel “buco nero” di quella “nuova normalità” preconizzata dall’Agenda 2030 ( leggi QUI), il manuale di realizzazione del Grande Reset, sarà inutile piangere perchè sarà troppo tardi. (GLR)


 


 


BEYOND THE RESET. OLTRE IL RESET.

Un cortometraggio animato in 3D su un futuro non troppo lontano ma distopico. Specula sulle potenziali conseguenze del famigerato Grande Reset, della tirannia medica, della cultura del risveglio e dell’agenda verde. Tutto ciò che il World Economic Forum (WEF) sta pianificando per noi.

“Con la forza dell’animazione grafica, ben fatta, il video mostra le potenziali  conseguenze (eufemismo) del famigerato Grande Reset, della tirannia medica e dell’agenda verde. Tutto ciò che il World Economic Forum (WEF) sta pianificando per noi. Vedere questo video mi ha fatto fare un’associazione mentale con un film cult del 1994 di Oliver Stone dal titolo: Natural Born Killers (Assassini nati), in cui viene messo in scena il rapporto tra mezzi di comunicazione e violenza, e come questi si autoalimentano secondo un meccanismo perverso. Da vedere se non già visto.” ( Enrico Di Stasio, glr)

 

Ascolta e vedi QUI

In basso a destra del video trovate questo simbolo dove potete impostare la traduzione in italiano dei sottotitoli:

 

 


 

 

NUOVO PARADISO TERRESTRE

Non ne parlavano blogger complottisti, negazionisti, terrapiattisti, o Nientologi un tanto al chilo.

Ne hanno parlato presidenti e politici, ma noi eravamo troppo presi dai tormentoni, dal cambiamento climatico, da Sanremo, il patriarcato, il calciomercato e l’ecoansia.

E mentre eravamo distratti stavano gettando le basi per imporre un unico governo, un’unica legge, un’unica libertà vigilata, concessa goccia a goccia solo agli obbedienti, ai sottomessi, ridotti a consumatori e spettatori, superficiali, pronti a sacrificare il vicino di casa pur di avere un po’ di libertà in più.

In pochi anni abbiamo perso millenni di cultura, di intelligenza, cancellando i successi delle più grandi e sanguinose lotte di popolo per la conquista della civiltà!

 

Silver Nervuti

Ascolta e vedi QUI

 

 

 

 

Ecco i passi in corso di progettazione verso il “paradiso-gabbia”. Ma il Vangelo dice che non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere…

 

BERTOLASO: “TESSERA SANITARIA A PUNTI” FRA PREMI E PUNIZIONI

Presto potrebbe arrivare la tessera sanitaria a punti. L’idea è di Guido Bertolaso, assessore regionale al welfare della Lombardia.

Membro della Giunta Fontana, un passato al vertice della protezione civile, considerato l’uomo delle emergenze, la butta lì. Parla della card a punteggio come uno strumento per per incentivare gli screening oncologici.

E poi poi magari anche per il resto: un incentivo alla prevenzione, un meccanismo premiale che abbiamo visto anche durante la campagna vaccinale. Per spingere i più giovani all’inoculazione si davano dolci, gelati e, in alcuni casi, diari e cartelle. In altri casi panini imbottiti. Sanità e gastronomia.

Negli Stati Uniti si era arrivati anche a consegnare denaro contante. E a quanto pare il sistema funziona. Potere del dollaro, ma in realtà anche dell’euro. Il rischio è che un sistema a punteggio possa avere il retro della medaglia. Se ti comporti bene ti premio e se ti comporti male ti punisco….

 

Continua la lettura e vedi QUI

 

 

 

 

SPRECOMETRO DEL CIBO: BIMBI SPIATI A SCUOLA PER L’AGENDA 2030

Un’applicazione digitale che avrebbe un fine nobile, quello di evitare lo spreco di cibo, ma che sembra essere in realtà un altro strumento di controllo utile a indottrinare i bambini per perseguire gli obiettivi dell’Agenda 2030.

Sprecometro”: l’app anti-spreco nelle scuole di Bologna

Last Minute Market ha creato lo Sprecometro. Si tratta di un’applicazione digitale, sviluppata in collaborazione con l’università di Bologna, che monitora quanto cibo viene sprecato e il conseguente impatto ambientale.

L’applicazione entra nelle scuole bolognesi tramite Camst, azienda attiva nel settore della ristorazione. L’obiettivo annunciato? “Sensibilizzare i bambini all’uso sostenibile delle risorse e alla prevenzione dello spreco alimentare”, dichiara la società.

Ma come funziona lo Sprecometro? Avendola provata, possiamo già dire che l’applicazione propone degli estenuanti questionari sulle abitudini alimentari dell’utente.

Comunque, secondo gli autori dell’iniziativa, gli insegnanti monitoreranno lo spreco, in grammi, dei giovani alunni. L’applicazione calcolerà infine la perdita economica e l’impatto in termini di CO2.

Dopodiché, i docenti esamineranno i risultati ottenuti, raccogliendoli in schede informative da mostrare agli studenti per sensibilizzarli sul tema degli sprechi e su quelle chiamate come “buone pratiche alimentari“.

Questo servirà ad abituare anche i più piccoli a compiere scelte alimentari consapevoli e far loro comprendere la portata dell’impatto ambientale che un atto quasi inconsapevole, come quello di gettare via il cibo, può provocareLa spiegazione di Camst.

Un altro strumento digitale per l’Agenda 2030.

Insomma, si va verso il 2030 e quindi si instillano fin dalla tenera età i dogmi della nota Agenda. Il comportamento dei bambini viene monitorato al millimetro (o per meglio dire: in grammi), delegando a un’app digitale quelle funzioni di insegnamento un tempo affidate ai genitori.

E se lo Sprecometro afferma che l’alunno ha sprecato troppo cibo, l’insegnante lo catechizza per riallinearsi agli obiettivi stabiliti dall’applicazione.

Chi c’è dietro allo “Sprecometro

Con queste premesse, vediamo chi c’è dietro al sistema di monitoraggio dello spreco alimentare nelle scuole. L’iniziativa non poteva che partire da Bologna. Lo Sprecometro è promosso dall’assessore con deleghe all’Istruzione, Daniele Ara.

Si tratta della stessa amministrazione che ha imposto il limite di 30 km/h, un altro obbligo giustificato con la sicurezza e con un presunto ambientalismo, che va di pari passo con la “città dei 15 minuti”.

E chi c’è dietro questa applicazione digitale? L’ideatore, il professor Andrea Segrè, è consigliere speciale di Matteo Lepore, sindaco di Bologna.

Il gestore, Last Minute Market, è membro della piattaforma dell’Unione Europea sulle perdite e sugli sprechi alimentari.

L’obiettivo citato dall’azienda è proprio quello di raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030.

Tra i partner, figurano la sezione bolognese del Rotary (uno dei club esclusivi nati negli Stati Uniti che stringono accordi con Bill Gates e che promuovono le vaccinazioni anti Covid) e Altan (vignettista del quotidiano la Repubblica).

Senza aprire un capitolo sulla qualità del cibo e delle strutture scolastiche in Italia, viene da chiedersi se chi promuove l’idea di monitorare gli sprechi alimentari dei bambini poi adotti la stessa politica all’interno dei palazzi e delle stanze del potere, oppure se la battaglia anti-spreco sia un po’ come l’ambientalismo predicato a bordo dei propri jet privati.

Byoblu, 16/2/2024

 

 

 

STOP ALLA PATENTE CARTACEA DA GIUGNO: LA NOVITÀ IN CANTIERE PER 37 MILIONI DI ITALIANI

Addio alla patente cartacea, per circa 37 milioni di italiani, a partire probabilmente da giugno di quest’anno.

Debutterà tra qualche mese infatti l’It Wallet, cioè il portafoglio di identità digitale che sarà visualizzabile mediante una funzionalità dell’App Io. Verranno caricati qui documenti personali come il codice fiscale, la tessera elettorale e il certificato che consente la guida dei veicoli.

La posizione del governo

Il sottosegretario alla presidenza Consiglio, con delega all’innovazione tecnologica Alessio Butti, ha spiegato che la nuova tecnologia è stata sottoposta a varie sperimentazioni per verificarne il corretto funzionamento. Sarà necessario mostrare, in caso di controllo da parte degli agenti della polizia stradale, il codice QR sul proprio smartphone.

Lo Stato avrà la possibilità così di acquisire, senza motivi validi, importanti dati sensibili dei cittadini, alimentando quel meccanismo della sorveglianza permanente descritto da intellettuali come Michel Focault.

La possibile disattivazione del documento d’identità

Il governo acquisirebbe inoltre la possibilità di disattivare la licenza di circolazione in caso, ad esempio, di violazione del Codice stradale. Chissà se questa misura potrà essere introdotta in caso di mancato rispetto di norme sanitarie varate magari in seguito a una nuova pandemia, o a una situazione definita come tale dal discorso dominante.

L’apparato istituito nel 2020, con la scusa di contenere i contagi Covid e spingere mediante il terrorismo psicologico i pazienti a sottoporsi alle cosiddette “vaccinazioni” per prevenire la malattia, aveva un altro scopo. Quest’ultimo riguardava la volontà di generare, nel tempo, un sistema per neutralizzare progressivamente la riservatezza della popolazione e di condizionarla nei comportamenti.

I nuovi obblighi

Il primo, tra questi, sarà l’obbligo di portare con sé un cellulare ogni volta che ci si mette al volante. Il telefonino dovrà essere carico a livello elettrico e rientrare in modelli in grado di supportare l’applicazione imposta dal potere.

Nessuna attenzione sarà rivolta  nei confronti degli anziani che non hanno familiarità con tali prodotti, o quanti decidono, per scelta, di utilizzarne altri.

Le perplessità

Viene da chiedersi come sia possibile pensare, nello scenario che si prospetta, alla concretizzazione di quei principi, di buon andamento e di imparzialità, della Pubblica Amministrazione sanciti dall’articolo 97 della Costituzione italiana.

La gabbia di acciaio, nota metafora teorizzata dal sociologo Max Weber, diviene realtà.

Lo studioso la immaginava come una struttura, forte e inscalfibile, in cui l’individuo crede di poter agire liberamente, rimanendo però bloccato e rinchiuso al suo interno.

Byoblu, 14/2/2024

 

 

 

Ecco altri due esempi della “GABBIA” in costruzione attraverso la criminalizzazione del dissenso. Ulteriori passi verso l’orrore che è descritto nel primo video che avete trovato all’inizio di questo articolo complessivo.


La Lega ha presentato una proposta di legge per criminalizzare qualunque critica a Israele

 

Leggi QUI

 

 


FRANCIA. L’“emendamento Pfizer” potrebbe trasformare i critici dell’mRNA in criminali

 

Leggi QUI

 

 

 

 

 

 

DALLA RETE

Vedi qui: DALLA  RETE: appuntamenti ed informazioni.

 

 

 

ANNO V DEL REGIME SANITARIO- ECOLOGICO- DIGITALE

 

 

 

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