Ci attende una gabbia che spacciano per… paradiso ( leggi QUI).

Ci attende una triste vita futura sotto perenne controllo, vigilanza, sorveglianza e perennemente sotto giudizio del Potere che verificherà se siamo degni di esistere ( leggi i tanti articoli che trovi QUI).


“L’Occidente del XXI secolo è un totalitarismo invertito, purtroppo ancora inavvertito dalle sue vittime. Nuove tecniche di governo post-democratiche combinano elementi formali della democrazia con il totalitarismo classico. Una forma di governo totale basata su una vasta depoliticizzazione della popolazione e su meccanismi di oppressione  morbidi e appena percettibili. E’ la tesi del filosofo Sheldon S. Wolin ( filosofo politico statunitense, 1922-2015): in un regime totalitario classico il potere politico dirige l’economia, nel regime totalitario invertito è il potere economico – e finanziario, e tecnologico- a dirigere la politica.”

Roberto Pecchioli, marzo 2024

 

“L’8 novembre scorso Bill Gates, il World Economic Forum, le Nazioni Unite e l’Unione Europea della von der Leyen hanno lanciato “50-in-5” per accelerare il DPI, l’infrastruttura pubblica digitale che comprende ID digitale, valuta digitale e portafogli digitali. Esperti concordi: In caso di successo, il DPI darà ai governi e alle aziende il potere di implementare sistemi di credito sociale in grado di determinare dove e come viaggiare, cosa è consentito consumare e come sarà possibile effettuare transazioni con il denaro programmabile. E’ un piano per eliminare la privacy e la libertà in tutto il mondo. In futuro, tutti i cittadini dell’UE dovrebbero avere un’identità digitale (eID), sotto forma di portafoglio digitale o di altro documento elettronico.

 

 

BEYOND THE RESET. OLTRE IL RESET.

Un cortometraggio animato in 3D su un futuro non troppo lontano ma distopico. Specula sulle potenziali conseguenze del famigerato Grande Reset, della tirannia medica, della tirannia pseudo-green, della tirannia digitale, della cultura del risveglio e dell’agenda verde.

Tutto ciò che il World Economic Forum (WEF) sta pianificando per noi.

Ascolta e vedi QUI

In basso a destra del video trovate questo simbolo dove potete impostare la traduzione in italiano dei sottotitoli


 

Per questo i “complottisti”, che sono quelli che scoprono i complotti del Potere ( leggi QUI) nascosti da belle, musicali, floreali ma pericolosissime parole ( salute, green, facilitazione digitale), sono tristi anche mentre combattono e cercano di resistere.

Perchè sanno che se non fermiamo l’azione criminale del Grande Reset e del suo psicopatico gestore ( l’aristocrazia finanziario-usuraia ( leggi QUI) e dei suoi accoliti politici asserviti ci attende un futuro triste, molto triste ( come il volto del protagonista del cortometraggio) di cui vediamo già ampi segni ( leggi QUI).

Un futuro in cui sarà digitalizzata e controllata anche la pipì che facciamo perchè saremo dannosi per l’ambiente.

Comunque non disturbate la serenità beota e grulla di chi ci circonda e non vuole sapere niente: so’ creature…  (GLR).

 

 

 

 

 

Le carte di credito verso un sistema di pagamento con ID biometrico per sostituire PIN e password

Visa – uno dei due maggiori processori di pagamento al mondo – sembra stia passando all’autenticazione basata su dati biometrici, almeno secondo un brevetto che ha richiesto. Lo  riporta Reclaim The Net.

Il colosso delle carte di credito sostiene che questo sarebbe completamente rispettoso della privacy.

Visa si unisce in questo modo a Mastercard, ma anche a Microsoft e Google, che stanno esplorando metodi simili, per il bene di ciò che dicono sia prevenire il furto di dati fisici e l’abuso di deepfake.

I servizi di pagamento di Google, Apple e Samsung forniscono già la cosiddetta esperienza di pagamento senza soluzione di continuità, mentre la funzione Just Walk Out dell’app Amazon sostituisce il checkout con quella che si dice sia «un’esperienza simile» a ciò che Visa intende ottenere.

Se il brevetto di Visa – progettato, secondo la dichiarazione del colosso, per fornire «modelli biometrici per l’autenticazione che preserva la privacy» – fosse approvato e implementato, il risultato finale sarebbe la sostituzione dei PIN con l’identificazione biometrica.

Il metodo verrebbe utilizzato presso gli sportelli bancomat, le casse di pagamento e Visa ha fatto notare che l’uso della tecnologia può essere esteso allo sblocco di appartamenti o all’ingresso di persone in luoghi come teatri, parchi di divertimento, ecc.

Questi ultimi scenari di mancato pagamento consentirebbero a Visa di monetizzare il brevetto concedendo in licenza ad altre società. Si dice che la logica alla base dell’utilizzo di un tale sistema sia quella di migliorare la sicurezza delle informazioni degli utenti negli spazi fisici.

Secondo quanto riporta Reclaim The Net, il brevetto afferma che il sistema funzionerebbe se i clienti si iscrivessero al programma, il che significa creare «un modello biometrico» sul proprio dispositivo.

Questi dati sono crittografati e firmati e tale firma, anziché le informazioni biometriche, viene utilizzata dal «dispositivo di accesso» per verificare la firma.

Questo, ha affermato Visa nel documento, è ciò che preserva la privacy, poiché i modelli sono archiviati sul dispositivo dell’utente anziché «in qualche gigantesco database».

Questo sembra essere il punto chiave che l’azienda sta cercando di sottolineare con il brevetto proposto, ed è stata attenta a sottolineare che la violazione della sicurezza di tali database comporta conseguenze «disastrose».

Questo perché l’uso della biometria è allo stesso tempo più sicuro di quello di PIN e password, ma anche molto più rischioso, dato che l’accesso non autorizzato fornisce ad eventuali hacker una grande quantità di informazioni personali.

 

Come riportato da Renovatio 21, già dal 2020 vi è il pensiero che la pandemia sia stato una sorta di pretesto per avviare obblighi biometrici e tecnologie di sorveglianza come il green pass e in futuro il microchip.


Il controllo biometrico rientra nel quadro dello slancio mondialista per fornire ad ogni cittadino il cosiddetto ID digitale, che sarà giocoforza combinato con il conto bancario, inibendo all’individuo, qualora l’autorità lo decidesse, di comprare o vendere alcunché.


All’ultimo World Economic Forum, abbiamo assistito all’appassionato discorso della regina d’Olanda (figura controversa, che ora ha però un film para-hollywoodiano a narrare le sue gesta) in cui chiedeva l’istituzione di ID digitali biometrici e tracciamento vaccinale per l’intera popolazione.


Come da istruzione di Davos, banche in  Australia che dovrebbe varare l’ID digitale entro l’anno) ed in Canada hanno cominciato a collegare i movimenti di conto dei clienti alle emissioni di carbonio generate.


La combinazione dei conti correnti con l’ID digitale era emersa in una discussione a inizio 2023 in Gran Bretagna, quando Bob Wigley, finanziere presidente di UK Finance (un’associazione di categoria per il settore dei servizi bancari e finanziari del Regno Unito), aveva parlato dello sviluppo di una «super app» che memorizzerebbe l’identità digitale economica di una persona, inclusi i rating del punteggio di credito.

Una tale app, ricordiamo, è stata lanciata in Ucraina pochi giorni prima del conflitto, con il nome di Diia, che consentiva di interfaccia tra il cittadino e lo Stato e di fungere da «portafogli elettronici», nel quale lo Stato versava 40 dollari ad avvenuta vaccinazione COVID.

Come riportato da Renovatio 21, un tentativo di istituire un ID digitale fu fatto due anni fa dall’unione delle banche del Canada, che, dicevano senza pudore, agivano in armonia con il governo di Ottawa. Il video mandato online dall’associazione bancaria canadese citava direttamente il World Economic Forum. Si trattava proprio del periodo in cui il governo Trudeau congelava i conti correnti dei camionisti che protestavano contro l’obbligo vaccinale.

Sistemi di identificazione digitale, tali e quali a quello ordinato nei discorsi del World Economic Forum, sono ora portati avanti tutti i Paesi, dal Canada alla Francia alla Gran Bretagna – all’Italia.

Alla costruzione di un programma di identificazione digitale globale la Bill & Melinda Gates Foundation ha donato negli scorsi mesi 200 milioni di dollari.

In Sri Lanka, l’ID digitale è stato implementato nel razionamento della benzina imposto al Paese.

Come riportato da Renovatio 21, per l’appalto del suo ID digitale della UE ha scelto un’azienda associata a sistema di tracciamento COVID.

Un ID digitale era stato varato a East Palestine, in Ohio, pochi mesi prima del disastro ambientale che ha colpito la cittadina.

In passato il Fondo Monetario Internazionale aveva perfino ipotizzato di collegare il credito personale alla cronologia di Internet del cittadino: vai su certi siti, non accedi al danaro.


Come raccontato più volte da Renovatio 21, l’uso dei Big Data nella determinazione della vita dell’individuo è già cosa reale, da anni, in Cina, con il programma di sorveglianza digitale totale chiamato «Punteggio di credito sociale».

Il governo del Partito Comunista Cinese ha già combinato i dati del «credito sociale» con i sistemi di tracciamento COVID. I due elementi, sembravano già allora inseparabili.


https://www.renovatio21.com/ 7/3/2024

 

 

 

G7 INTELLIGENZA ARTIFICIALE: GOVERNO SPINGE SU E-WALLET E PREPARA UNA LEGGE AD HOC “ESEMPLARE”

L’Italia capofila dell’intelligenza artificiale. A Trento si è tenuto il G7 della tecnologia che ha riunito le delegazioni dei ministri dell’industria, tecnologia e digitale di Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti sotto la presidenza di turno del nostro Paese.

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica Alessio Butti, insieme al ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ha annunciato l’imminente arrivo di una legge nazionale di regolamentazione dell’intelligenza artificiale “che sarà punto di riferimento in Europa”. Ha poi dichiarato che l’esecutivo sta spingendo con convinzione sull’introduzione delle-wallet.

Trento città esperimento per l’intelligenza artificiale?

In una Trento completamente blindata si discute in merito alla governabilità della nuova risorsa che sta suscitando più di Qualche timore. Intanto il sottosegretario Butti ha avuto modo di visitare la sede di FBK, la Fondazione Bruno Kessler,  l’ente di ricerca della Provincia autonoma di Trento che è tra i protagonisti del progetto M.A.R.V.E.L..

Progetto milionario di controllo sociale che coinvolge il Comune e la Provincia autonoma di Trento nella raccolta di immagini e audio della città attraverso telecamere e sensori posizionati nelle strade e nelle piazze. FBK che in futuro potrebbe essere partner del Governo proprio nello sviluppo di intelligenza artificiale e portafoglio digitale.

Giorgia Meloni non partecipa al vertice ma apre i lavori

Giorgia Meloni è stata a Trento nei giorni scorsi, portando un contributo di oltre 94 milioni di euro dal Fondo sviluppo e coesione alla Provincia autonoma di Trento. Fondi che diverranno investimenti in infrastrutture, di cui oltre 67 milioni per tre nuove scuole.

Dichiarazione finale rassicurante, ma otterrà effetti?

La Dichiarazione finale prodotta dai Ministri per lo sviluppo responsabile dell’AI fa di “interoperabilità e sicurezza dei dati” i propri capisaldi. Con un testo adottato che vorrebbe rappresentare un importante passo a livello internazionale per una riflessione sulle modalità di utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nel settore pubblico.

Un utilizzo che secondo le dichiarazioni dovrebbe essere etico e responsabile, preservando la privacy, la sicurezza dei dati personali e l’equità nei processi decisionali automatizzati. Nella realizzazione pratica rimane tuttavia ancora tutto da verificare.

Soprattutto nei settori in cui l’utilizzo di tali tecnologie potrebbe farsi più subdolo ed asservito al controllo.

 

Ascolta e vedi QUI

 

 

 

 

EUROPEAN DIGITAL ID WALLET: L’UE CI VUOLE OSTAGGIO DEL DIGITALE

Per darci “sicurezza, fiducia e garanzie” ecco come la UE ci imprigiona nel nostro “gemello digitale”

Da qualche anno, ma sempre con maggiore insistenza, in Europa si parla di un “Portafoglio digitale personale”. Cioè di una App tipo Gren Pass, anzi una evoluzione della stessa tecnologia, che secondo molti può rappresentare una forma di controllo estrema e molto raffinata. Di che si tratta ?

Ce lo ho spiega già nel settembre 2020 la Signora Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, nel suo discorso sullo stato dell’Unione, e con queste parole:

“Ogni volta che un’App o un sito web ci chiede di creare una nuova identità digitale o di accedere facilmente tramite una grande piattaforma, non abbiamo idea di cosa succede ai nostri dati in realtà. Per questo motivo la Commissione proporrà una sicura identità europea. Qualcosa di cui ci fidiamo e che ogni cittadino possa utilizzare ovunque in Europa per fare qualsiasi cosa, dal pagare le tasse all’affitto di una bicicletta. Una tecnologia in cui possiamo controllare noi stessi quali dati vengono utilizzati e come.

Da queste parole sembrerebbe di capire che la Commissione Europea si sia stancata del fatto che i satelliti dei “5 Eyes” (le Nazioni anglofone) e i Social network raccolgano dati, li inoltrino ai loro Servizi Segreti e li vendano anche alle Aziende multinazionali, tipo pubblicitari e farmaceutiche… e quindi si sia detta… “No, basta ! Visto che del GDPR (il Regolamento europeo per la protezione della privacy) se ne fregano, allora i dati li raccogliamo anche noi.”

Attualmente ogni Stato membro della UE può sviluppare sistemi di “identificazione elettronica”, ma tali sistemi non sono ancora interoperabili con gli altri Stati. La nuova proposta sanerà tale carenza e in dettaglio:

“Il Portafoglio ID sarà a disposizione di chiunque (aziende private o servizio pubblico) voglia utilizzarlo in tutta la UE come un modo per identificare gli utenti quando viene fornito loro l’accesso ai servizi digitali e contestualmente consentirà all’utente/consumatore di scegliere e tenere traccia della propria identità, dei dati e dei certificati che ha condiviso con terze parti”.

allarga l'immagine

Il 3 giugno 2021 la Commissione europea aveva chiesto a ogni Stato membro di formulare un quadro tecnico, un insieme di norme comuni, specifiche tecniche e un insieme di linee guida quali base per l’attuazione del progetto. L’8 novembre 2023 il Parlamento e il Consiglio UE hanno raggiunto un accordo definitivo sul tema.

In Italia all’IT Wallet lavorano una serie di società pubbliche come PagoPA, Sogei e l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.

Grazie all’IT Wallet sarà possibile accedere, tramite smartphone a una serie di documenti personali, tra cui: Tessera Sanitaria, Carta di identità, Patente di guida, Carta Europea della Disabilità .

Il nuovo portafoglio digitale sarà disponibile tramite l’App IO a cui è possibile accedere con CIE (Carta d’Identità Elettronica) o SPID, con livello di sicurezza 2. In caso di servizi che prevedono l’accesso a dati più sensibili, ad esempio i servizi bancari, sarà necessario accedere all’IT Wallet con un livello 3. Secondo le previsioni del Dipartimento per la transizione digitale, a dicembre è previsto il rilascio di una versione dimostrativa dell’IT Wallet.

La versione pubblica, invece, dovrebbe arrivare entro il 30 giugno 2024, anticipando il debutto ufficiale del portafoglio europeo che è previsto per il 2026.


Questa – diciamolo pure – imponente operazione orwelliana sull’intero tessuto sociale della UE ovviamente “non balla da sola”, ma fa parte integrante di un progetto futuro al quale le Elites stanno lavorando da decenni e che, a causa degli eventi mondiali, subisce degli stop and go da montagne russe, ma va avanti.


Abbiamo ancora un paio d’anni per sottrarci al controllo totale e imparare a gestire il nostro Avatar digitale. Dobbiamo approfittarne per capire come prepararci e come reagire.

 

1) LA SCENA GEOPOLITICA : I GUERRIERI ALZANO LA VOCE

Sembrerebbe che i Politici Occidentali, cioè una parte della Casta dei Brahmani del III Millennio, chiamati a (far finta di) rappresentare quel pezzo dell’Anima Collettiva che (nella migliore delle ipotesi) li ha votati, si siano improvvisamente svegliati da un letargo durato diversi decenni.

Un letargo durante il quale avevano fatto molti passi indietro nell’esercizio della Governance a favore dei Mercanti, cioè dell’altra Casta, che dagli anni di Reagan a oggi, aveva in Occidente esercitato il diritto alla deregulation, affinché le Piazze degli Affari non fossero disturbate se non da norme pre-concordate a loro favore .

E’ pensabile che un Mercante (per esempio uno caso: Elon Musk) metta a rischio l’ignobile arte della sorveglianza e dei bombardamenti perché controlla (da solo) ampie fette del transito dati e dell’informazione digitale planetaria grazie ai suoi satelliti Starlink?

E’ possibile che i Dati di miliardi di esseri umani debbano transitare dai server di Google, Meta, X, Apple, Windows e Amazon?

E’ possibile che i proprietari di quei server, tra cui per esempio Bill Gates, possano indirizzare l’uso di massa dell’Intelligenza Artificiale?

E’ possibile in sostanza che in Occidente il timone del futuro digitale sia nelle mani dei Privati e che questi, in tempo di guerra, approfittando della deregulation “negozino” da posizioni di forza con i Governi NATO cosa fare e cosa non fare?

Ma non scherziamo. Non se ne parla proprio ! ” – avrebbero detto i Guerrieri, quelli della terza Casta che conta – e avrebbero chiesto, molto decisamente, ai Brahamani di intervenire con una certa sollecitudine.

E come vedremo i Brahamani così hanno fatto.

Per vostra conoscenza : Musk possiede 3395 satelliti digitali che “coprono” in orbita bassa l’intero Pianeta 24 ore al giorno; Bezos si appresta a lanciarne 3200 entro il 2029; mentre la Cina ne possiede 369, il Governo USA 306 e la Russia solo 137. Ma vi sembra “normale” questa situazione in un mondo in cui le grandi potenze sono in “stabile precarietà” tra loro e il trasferimento dati passa in massima parte da satelliti ?

Prepariamoci dunque a interpretare quanto accade non più e non solo perché “lo chiedono i Mercati”. Oggi purtroppo la volontà dei Guerrieri torna alla ribalta.

 

2) LA DEMOCRAZIA NON C’ENTRA NIENTE! OCCHIO AGLI STAKEHOLDERS

Dal 1992, in occasione della Conferenza di Rio, le Elites transnazionali vogliose di globalizzazione (le Nazioni Unite e le sue Agenzie, il Forum di Davos e le cosiddette Democrazie Parlamentari del G7) se costrette a emanare norme o prendere decisioni ufficiali sulle questioni relative alla Governance Globale Digitale, hanno adottato il sistema di decisione detto Multi Stake Holders.

Secondo Wikipedia :

La governance multistakeholder è una pratica che prevede la partecipazione di più soggetti interessati al dialogo, al processo decisionale e all’attuazione di risposte a problemi percepiti congiuntamente. Il principio di base è che se un numero sufficiente di input viene fornito da più tipi di attori coinvolti in una questione, la decisione consensuale finale acquisisce maggiore legittimità e può essere attuata in modo più efficace rispetto a una risposta tradizionale basata sugli Stati/Parlamenti.”

I maggiori stakeholders (“portatori di interessi”) sono la triade : Governi, Aziende Multinazionali e Società Civile; ai quali possono aggiungersi esperti accademici, leader di comunità, figure religiose, personalità dei media e altri gruppi istituzionali.

In sostanza i tre membri maggiori prendono le decisioni sulla base degli interessi comuni – badate bene si parla di “interessi” e non di “diritti” dei cittadini – e poi le decisioni vengono sottoposte ai Parlamenti usati come “Assemblee di ratifica” e non già come produttori di “Fonti Primarie del Diritto”.

Da notare che nella triade di vertice non figurano i Parlamenti ma i Governi, i quali talvolta, come nel caso della Commissione Europea possono anche essere costituiti da “nominati non eletti”.


Un’altro aspetto rilevante è la presenza “ufficiale” della Società Civile, la quale però non è rappresentata – come dovrebbe – dai Partiti, dai Sindacati , dalle Associazioni di Consumatori , etc… ma dalle Grandi ONG transnazionali le quali, guarda caso, sono in massima parte finanziate in modo occulto dalle stesse Elites che fanno finta di interpellarle.

In sostanza la pratica decisionale degli stake holders è sottoposta alle pressioni e ai capricci delle Aziende che letteralmente “comprano” il consenso sia dei Governi che della Società Civile .


Stavolta però sembrerebbe che qualcosa sia cambiato, tant’è che …

 

3) I GOVERNI SOTTRAGGONO AI MERCANTI LA BUSSOLA DEL MONDO DIGITALE

Sempre adottando la pratica multistakeholders, nell’ultimo mese i Brahamani, specificamente anglo-american, sono intervenuti a gamba tesa nella Governance Digitale Planetaria, chiudendo Dossier che apparivano aperti e in progress da anni .

Già un segnale era stato lanciato a fine agosto 2023 con l’entrata in vigore del Digital Service Act in Europa, dopo di che è iniziata una Maratona che di certo non è stata spontanea, ma ampiamente programmata e organizzata :

– il 30 ottobre si comincia con il Codice di Condotta, sottoscritto al G7 di Hiroshima, sui sistemi avanzati di Intelligenza Artificiale

– il giorno successivo, 31 ottobre, con un formidabile colpo di reni la Casa Bianca di Joe “Sleepy” Biden emette un Executive Order , una specie di Decreto del Presidente della Repubblica , con il quale si mettono paletti fondamentali allo sviluppo dell’IA in USA, ma di fatto dovunque nel mondo occidentale

– il 2 novembre, a Londra, 28 nazioni riunite per il Summit sull’IA firmano un accordo congiunto per lo “sviluppo sicuro”.

Meno di una settimana dopo, come già accennato, si raggiunge l’intesa finale tra Consiglio e Parlamento UE sul Portafoglio di Identità Digitale.

Un accordo che senza una regolamentazione complementare sull’Intelligenza artificiale non potrebbe esistere. In parole povere : non puoi “schedare”, come si diceva una volta, 500 milioni di cittadini europei se poi non hai gli algoritmi giusti e i processi di IA efficaci per controllarli ben bene. Ora i Governi si sono organizzati per averli.

 

4) IL DIGITALE SVELA E RI-VELA L’OSSIMORO

Anche in questo caso ricorriamo a Wikipedia (ben sapendo che non è proprio il massimo dell’onestà e dell’affidabilità) e scopriamo che l’Ossimoro.

“è una figura retorica che consiste nell’accostamento di due termini di senso contrario o comunque in forte antitesi tra loro. Esempi: disgustoso piacere, illustre sconosciuta, silenzio assordante, lucida follia”.


L’ossimoro è proprio il concetto adeguato che connota la norma sull’identità digitale : da una parte infatti essa viene concepita e promossa per dare garanzie, sicurezza e fiducia; dall’altra parte però e contemporaneamente, tale identità digitale rappresenta il contrario, cioè il nostro “gemello digitale” il nostro Avatar che sarà oggetto (non solo potenziale) di limitazioni e di coercizioni.

 

A ben guardare tutta la nostra esperienza sul web non è altro che una incessante pratica ossimorica svolta tra “Libertà e controllo”, per cui non c’è da meravigliarsi che una delle norme madri sia ispirata da questo bipolo di opposti. Se vuoi fiducia, sicurezza, garanzie, allora abituati al controllo, alle limitazioni, agli obblighi.

 

5) IL POTERE COINCIDE CON IL CONTROLLO

E c’è inoltre un’altra questione storica da tener presente. Il Potere, qualsiasi forma esso abbia assunto nella Storia: dai Faraoni ai Soviet, passando per Monarchie, Dittature e/o Democrazie Parlamentari, per esistere e svolgere la sua essenziale missione di Governare ha bisogno di esercitare il Controllo.

E’ dura da digerire ma è così. Si può addolcire la pillola evocando le mille e una garanzie sbandierate dalle Costituzioni ma… al dunque sempre di controllo si parla.

La questione, anche nei suoi aspetti politici, è correlata all’innovazione tecnologica in modo inestricabile e imprescindibile.

Nei secoli dei secoli, a seguito del loro avvento e sviluppo, il Potere ha sempre trasformato ogni innovazione tecnologica in strumenti per perfezionare il controllo e con l’andar del tempo ha perfezionato le sue facoltà fino al punto di dipendere quasi totalmente dalle tecniche e dalle istituzioni preposte a ciò che ama chiamare “sicurezza”, intendendo controllo, specialmente se occulto: vedi attività dei Servizi Segreti and Co.

 

Grazie ad una lunga catena di attrezzi e conoscenze che vanno dalle chiavi e serrature, alle armi in genere, al criptaggio/decrittaggio, alle registrazioni audio-video, per arrivare fino alle nano e alle biotecnologie odierne… il Potere ha potuto esercitare il Controllo su schiavi, sudditi e cittadini in maniera però – attenzione ! – “progressivamente variabile e correlata allo Spazio e al Tempo”.

 

All’inizio in modo esclusivamente fisico, più o meno ravvicinato e con tempi più o meno lunghi, oggi – e questa è la variante fondamentale – il Potere può esercitare il Controllo da Remoto senza una manifesta azione fisica, in Tempi che tendono a zero e senza che il controllato ne abbia percezione.

Siamo nell’era del Controllo Occulto, a distanza e immediato… ogni giorno, da un clic all’altro, come se fossimo nelle sabbie mobili, ci addentriamo nostro malgrado sempre più in questo territorio e nonostante ci sia consapevolezza non c’è protesta adeguata. Anzi: ogni protesta rafforza il controllo.

Con il superamento della Privacy e la raccolta e la conservazione dei Dati quanto descritto corrisponde all’idea di futuro distopico narrato da diversi Autori dello scorso secolo. In primis da George Orwell ( scrittore britannico, 1903-1950).

Scusate le lunghe e ingombranti divagazioni senza le quali però sarebbe stato difficile e parziale affrontare questo argomento. Soprattutto, per chi non crede alle coincidenze, è più facile rendersi conto che

dietro a ogni mossa c’è una regia G7/NATO, rispetto alla quale “We, the people”, NOI, IL POPOLO, siamo totalmente impotenti. Così tanto impotenti quanto non lo siamo stati mai.


Glauco Benigni, www.Pekoranera.it, 18 Novembre 2023

 

 

 

 

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