Film del 1956

 

Mentre noi siamo piegati sulle nostre cose personali, sui nostri guai, sui nostri interessi e quant’altro ( come se vivessimo in un tempo normale) c’è chi decide per noi e che renderà inutili o quasi i nostri piccoli o grandi progetti sulla nostra vita e su quella di figli e nipoti. Tutto “per il nostro bene” e per “amore” naturalmente.

Mentre noi siamo distratti da mille cose, più o meno importanti, più o meno banali, c’è chi decide, con profondo “amore” cosa dovrà essere importante per il triste futuro di sottomissione che ci aspetta.

Mentre noi non sappiamo quasi nulla di chi decide sulle nostre teste ( siamo tanto occupati…), loro sanno cosa dovremo essere, come e dove vivere, come dovremo scomparire come individui ed entrare nel grande purè che il progetto criminale globale chiamato Grande Reset vuole che l’umanità futura, “normalizzata” sia. Un grande purè.

Eccoli lì, riuniti in questi giorni in un albergo a 200 stelle a Madrid, i membri più o meno oscuri del Club Bilderberg, emanazione direttissima ( come il WEF di Davos, in Svizzera) dell’aristocrazia finanziario-usuraia che comanda il mondo, l’èlite di stra-miliardari psicopatici che quel Grande Reset hanno ideato e messo in moto ( dovremmo rileggere i tanti articoli che trovate QUI).

Il più importante essere di questa combriccola di gangster, Larry Fink, capo, fondatore ed anima della società d’investimenti BlackRock a cui tutta l’aristocrazia finanziario-usuraia è assolutamente legata, sappiamo  che “ci ama”: leggi assolutamente QUI.

Per cui, sappiamo, che coloro che in queste ore sono riuniti nell’albergone a 340 stelle a Madrid e che sono tutti emanazione dell’aristocrazia finanziario-usuraia, quindi di BlacKRock, stanno “amandoci”.

Che Dio, o chi per Lui, ci liberi da quest’”amore”!

Ma crediamo che se non ci svegliamo, se non cominciamo ad essere quotidianamente meno ritorti sui “cavoli” nostri, se non iniziamo ad informarci e ad essere consapevoli e non iniziamo a diventare dei Resistenti, moriremo soffocati da tanto “amore”. (GLR)

 

 

 

 

Club Bilderberg. La pluto-oligarchia a porte chiuse.

E’ in corso a Madrid, presso il lussuoso complesso alberghiero Mirasierras, la riunione annuale del Club Bilderberg, il circolo riservato dei potenti politici, economici, finanziari, militari, giornalistici del mondo occidentale.

Fondato nel 1954 dal principe Bernardo, marito della regina Giuliana d’Olanda della ricchissima casata Orange, a lungo diretto da Etienne Davignon, diplomatico, politico e finanziere belga con un lungo curriculum nella Comunità Economica Europea, è un luogo d’incontro della classe dirigente del mondo occidentale.


Non è esagerato affermare che tra le ovattate stanze dei suoi incontri oligarchici si decide una parte rilevante del nostro destino.


A porte chiuse, senza comunicati ufficiali, senza che nulla trapeli. Solo all’ultimo momento il Club indica luogo, data, invitati alla riunione, rigorosamente riservata e sotto la protezione di un imponente, costoso apparato di sicurezza pubblico e privato.

Strane precauzioni per un incontro presentato per decenni come poco più di una scampagnata tra amici uniti dall’appartenenza all’élite europea e nordamericana.

Mirasierras

Tra i nomi italiani spicca un’assenza, quella di Franco Bernabè, banchiere, ex amministratore di Eni, titolare di un numero impressionante di incarichi.

L’habituè del Club è degnamente sostituito da Lorenzo Bini Smaghi, già membro dell’esecutivo della BCE, banchiere d’affari, attuale presidente del colosso finanziario francese Société Générale, ex presidente di Italgas.

La pattuglia italiana ( per modo di dire, poiché tutti, al Bilderberg, rappresentano interessi globalisti apolidi) è completata da alcuni banchieri poco conosciuti al grande pubblico come Michele Dalla Vigna ( Goldman Sachs) e Marco Alverà ( veneziano ma cittadino Usa, ex Snam ed Eni) , dal politologo docente della celebre facoltà parigina di Scienze Politiche Giuliano Da Empoli , nonché da un volto conosciuto al pubblico televisivo, la giornalista Lilli Gruber, invitata di lungo corso del Bilderberg.

Non mancano il Commissario Europeo ed ex primo ministro italiano Paolo Gentiloni Silverj e il senatore a vita, banchiere d’affari, funzionario dell’oligarchia, economista e tante altre cose Mario Monti, ex capo del governo italiano dopo il golpe bianco italo-europeo-finanziario ( l’arma dello spread) che cacciò l’ultimo governo Berlusconi nel 2011.


Gli scarni bollettini del Club – da qualche tempo costretto a un minimo di comunicazione- rivelano che i temi di quest’anni sono i seguenti:

lo stato e la sicurezza dell’Intelligenza Artificiale;

le grandi novità della biologia ( farmaci, sieri, nanotecnologie?);

il clima;

il futuro della guerra;

il paesaggio geopolitico;

le sfide e economiche di Europa e Stati Uniti;

il panorama politico Usa;

l’ Ucraina e il mondo;

Medio Oriente; Cina; Russia.

Vasto programma.


Come sempre, non sapremo nulla di ciò che è detto e soprattutto delle decisioni prese, poiché il Bilderberg prende a porte chiuse decisioni che interesseranno tutti e ciascuno.


I presenti sono vincolati al silenzio, in particolare i giornalisti di sistema, tra i quali, oltre alla nostra Lilli, spiccano gli editorialisti capi dell’ Economist, del Financial Times e del sito e TV economica Bloomberg, insieme con numerosi editori edirigenti dei media mainstream, giunti, immaginiamo, per ricevere le disposizioni di chi “detta la linea”.

Il resto dei partecipanti è un autentico parterre des roi.

Un sovrano regnante è presente: Guglielmo Alessandro d’Orange Nassau, re d’Olanda, padrone di casa in quanto nipote del fondatore del Bilderberg.

La Spagna che ospita l’elevato consesso è rappresentata da due ministri in carica, José Manuel Albares ( Esteri) e Carlos Cuerpo (Economia e Commercio), da un politico di opposizione, dal governatore del Banco di Spagna e da Ana Botìn, presidente del colosso Banco di Santander.

Nelle lussuose suites del Mirasierras sono ospitati il segretario della Nato Stoltenberg, Albert Bourla del gruppo farmaceutico Pfizer, Eric Schmidt di Google, il ministro degli Esteri ucraino Kuleba, i massimi dirigenti digiganti finanziari come Deutsche Bank e Goldman Sachs, tecnologi e tecnocrati di Microsoft e Google.

 

Posti d’onore per militari e uomini del deep State americano e occidentale: i più noti sono David Petraeus, ex direttore della CIA e David Phillips, dell’USIC (United States Intelligence Community), l’organismo direttivo delle sedici principali agenzie di intelligence americane.

Porte spalancate per Wopke Hoekstra, Commissario Europeo per il Clima, Charles  Michel, Presidente del Consiglio Europeo, per il presidente della Finlandia ( neo membro Nato) e per Mark Rutte, sino a qualche giorno fa primo ministro olandese, uomo forte della politica dei Paesi Bassi.

Uno dei banchieri più influenti d’Europa è lo svedese Marcus Wallenberg, presidente di Skandinaviska Enskilda Banken AB, dai cui uffici è partito sin da febbraio l’invito al Bilderberg- con l’indicazione di luogo e data ancora sconosciuti – per il Ministro degli Affari Europei svedese, peraltro assente.

Presenti alti dirigenti del sistema di intrattenimento ( Gerhard Zeiler presidente di Warner Bros Discovery International, i vertici della televisione CNN, altissimi esponenti delle maggiori aziende energetiche: Shell, British Petroleum, Total, BP) ministri canadesi ed europei, perfino Anatoly Chubais, politico ed economista liberale russo filo occidentale, la pasionaria guerrafondaia antirussa e primo ministro estone Kaja Kallas, oltre a numerosi oligarchi del mondo tecnologico, finanziario, universitario, industriale.


La presenza alla riunione annuale del Bilderberg non è citata, per i numerosi politici, membri di governo, parlamenti e istituzioni dell’Unione Europea, nelle rispettive agende ufficiali.

Sono a Madrid- così dobbiamo credere- come privati cittadini che si riuniscono altrettanto privatamente per discettare amabilmente delle sorti del mondo.


Il Bilderberg Club non è l’unico laboratorio di potere riservato del mondo; forse non è neppure il più influente. Da settant’anni tuttavia riunisce i vertici dei vari ambienti di potere dell’Occidente, designa responsabili politici, esprime la linea e l’agenda dei padroni di questa parte del mondo.

 

Dimostra nei fatti che dietro le vane parole d’ordine di libertà, democrazia, sovranità nazionale e popolare esiste – ormai a volto scoperto- una trama di circoli, gruppi, consorterie di potere – non sempre d’accordo tra loro- impegnate a orientare, dirigere, imporre- le scelte geopolitiche, economiche, culturali del mondo, implementare questioni tecnologiche epocali come l’Intelligenza Artificiale (tema diquest’anno), scegliere i referenti governativi che dovranno portare avanti – e far accettare ai popoli – le decisioni prese dal sinedrio a porte chiuse.


Solo da pochi anni una parte dell’opinione politica conosce l’importanza, i circoli e i volti dichi davvero comanda. Moltissimi, i più, neppure sanno dell’esistenza di questi gruppi oligarchici.

Chi dovrebbe informarli tace e addirittura fa parte della struttura.

L’intera catena di potere globalista è rappresentata al Bilderberg e in altre strutture riservate: è già molto che lo si sappia.


Al Mirasierras in questi giorni, tutto l’anno in altri ambulacri del dominio, qualcuno dirige il mondo sopra le nostre teste contro i nostri interessi, calpestando i nostri principi, modificando le nostre vite.


I popoli si dissanguano nelle guerre, l’opinione pubblica si divide e si combatte su mille questioni- spesso futili- mentre i padroni del mondo si incontrano periodicamente per gestire risorse e potere, imporci scelte, visioni del mondo, tecnologie, conflitti.


Crediamo ancora alle parole d’ordine del sistema, alla libertà, alla democrazia rappresentativa, al potere dei popoli, al “libero” voto ?

In tempi di inganno universale, la lista dei presenti alla riunione del Club Bilderberg- l’elenco completo è alla pagina web Bilderberg 2024 en Madrid: temas elegidos por la élite global, españoles seleccionados ylistado completo de participantes Kontrainfo (noticiasholisticas.com.ar) è uno squarcio di verità nel villaggio globale.


Purtroppo sono così potenti, così convinti della nostra incapacità di capire e reagire che non si nascondono più.


Roberto PECCHIOLI,  https://www.ereticamente.net/  1/6/2024

Roberto Pecchioli (1954), studioso di geopolitica, economia e storia, svolge un’intensa attività pubblicistica in ambito saggistico. Collabora con riviste e siti web di cultura e informazione indipendente.

 

 

 

 

 

 

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