Matteotti (1885-1924) è diventato il simbolo dell’antifascismo e dell’eroismo antifascista.
In qualunque riunione si faccia il suo nome, il pubblico balza in piedi o applaude. Comitati Matteotti, Fondi Matteotti, Circoli Matteotti, Case Matteotti. Matteotti, come l’ombra di Banco, accompagna Mussolini. E Mussolini lo sa.
Eppure, nessun uomo fu meno «simbolo», meno «eroe», nel senso usuale dell’espressione, di Matteotti.
Gli mancavano per questo le doti di popolarità, di oratoria, di facilità che creano nel popolo il feticcio; e la sua vita breve non registra neppure uno di quei gesti drammatici che colpiscono la fantasia e promuovono a «eroe» il semplice mortale.
Matteotti possedeva però in grado eminente una qualità rara tra gli italiani e rarissima tra i parlamentari: il carattere.
Era tutto d’un pezzo. Alle sue idee ci credeva con ostinazione, e con ostinazione le applicava.
Quando lo conobbi a Torino insieme a Gobetti (1901-1926) ricordo che entrambi rimanemmo colpiti dalla sua serietà e dal suo stile antiretorico e ci comunicammo la nostra impressione.
Era magro, smilzo nella persona, non assumeva pose gladiatorie, rideva volentieri, ma da tutto il suo atteggiamento e soprattutto da certe sue dichiarazioni brevi si sprigionava una grande energia.
Carlo Rosselli (1899-1937), 1931
Vedi: Il coraggio di un onorevole resistente: GIACOMO MATTEOTTI