Film western di Sam Peckinpah (USA, 1969)

 

Il recente decesso in Messico per “influenza aviaria” ricorda tanto come tutto cominciò per la pseudo-pandemia covid nel 2020. Si, probabilmente ci risiamo un’altra volta e la famigerata “malattia X“,  già pensata in quel di Davos,  forse presto avrà un nomeleggi assolutamente QUI e QUI).

C’è qualcuno che pensava che era finito tutto? No, non è finito niente ( leggi QUI) e chi è dotato di un po’ di senso critico e di voglia di capire ciò che sta accadendo, senza affidarsi passivamente allo sporco gioco del mainstream, sa che non è finito nulla.

Sa che il progetto criminale globale chiamato Grande Reset, voluto ed ideato e supportato dal “Mucchio selvaggio” di banchieri e iper-miliardari che formano l’aristocrazia finanziario-usuraia ( vera padrona del mondo e da cui dipendono governi, istituzioni mondiali e industrie di ogni tipo: leggi sempre QUI), deve, deve andare avanti con tutto il suo armamentario diabolico di false emergenze a getto continuo, d’impaurimenti incessanti, di guerre e genocidi costruiti e voluti, d’impoverimenti generali, di depopolamenti, di “normalizzazioni” imposte violentemente, di Agende 2030 ( leggi QUI), di virus da laboratorio, di manipolazioni climatiche, di imposizione soffocante del digitale in ogni minimo aspetto della vita in un’orgia di controlli e sorveglianze, di progetti aberranti transumanisti, di annullamento di sovranità nazionali e identità personali, di rimbambimento generale.

Chi, a differenza dei covidioti, climadioti e digidioti sempre pronti a spaventarsi a comando e a sottomettersi, mantiene dignità e voglia di Resistere sa benissimo che il “Mucchio selvaggio” selvaggiamente, barbaramente, furiosamente, ferocemente aspira in modo assoluto e ossessivo alla governance mondiale e all’addomesticamento di tutti noi ( chi rimarrà di noi…) e che quindi passato uno pseudo-virus se ne fa un altro! Passata una “paura” se ne fa un’altra! “Tanto che ce vole…”.

E, come quattro anni fa con i pipistrelli, per una governance mondiale valgono bene anche galline e mucche! (GLR)


 

 

 

 

Pandemia cercasi disperatamente

A fine aprile è morto un messicano di 59 anni,  affetto da diabete e da una grave insufficienza renale cronica, patologie che portano spesso ad infezioni polmonari.

La notizia forse non era di quelle che stupiscono e che impauriscono, ma si sa che l’allarme è musica per le orecchie dell’Oms che sulla base di questo decesso ha addirittura fatto un comunicato stampa, un mese dopo, per segnalare la presenza del virus dell’influenza di tipo A (H5N2) – un tipo di influenza aviaria – in un singolo caso clinico.

Invano il segretario alla sanità messicano ha confutato i  lontani burocrati dell’Organizzazione mondale della sanità, che hanno attribuito il decesso al virus, notando  che è stata una malattia cronica a causare la morte dell’uomo.

Naturalmente il giudizio di gente che opera a migliaia di chilometri di distanza e che non ha mai visitato l’uomo, ha subito fatto il giro del mondo grazie a media sempre proni alle notizie che possono portare vagonate di soldi ai loro padroni effettivi.

Infatti l’Oms è un’industria pandemica sempre più avida,  stavano aspettando questo evento, per poter dare avvio a un’altra ordalia di denaro.


Ci sono centinaia di miliardi sul tavolo, e la volontà e i mezzi per prenderli. Il caso del Covid e le sue oscure origini hanno mostrato che alcune manipolazioni genetiche sono riuscite a trasferire il coronavirus dei pipistrelli negli esseri umani, dove è suscettibile di monetizzazione (non vi è alcun profitto nei pipistrelli malati di una lontana caverna della Cina).


È importante sottolineare che, nonostante la grande  catastrofe economica e sanitaria che ne è seguita, coloro che stanno dietro a queste vicende stanno continuando a lavorarci: c’è un immenso profitto con poco o nessun rischio reale, visto che nessuno è stato chiamato a rispondere del suo operato e anzi ancora  brancola in mezzo nella difesa ad oltranza dell’indifendibile.


Al contrario ciò che l’episodio  Covid ha realmente dimostrato sono i vantaggi finanziari e politici che possono essere ottenuti indipendentemente dalla gravità dell’epidemia.


Come hanno sottolineato Klaus Schwab e Thierry Malleret a metà del 2020 nel loro libro COVID-19: The Great Reset , anche una malattia generalmente lieve  può essere utilizzata per sovvertire i concetti di democrazia e diritti umani  e riportare la società a un modello autoritario aziendale ( ‘capitalismo degli stakeholder’).


Ciò che serve è una narrazione condivisa tra coloro che ne trarranno beneficio: i media, i governi, ricercatori mediocri e/o disonesti, università vendute al profitto e il mondo delle multinazionali private.


Per guidare il cambiamento sociale non è necessaria una mortalità devastante, basta solo instillarne  la paura. C’è bisogno di test usati al di fuori del raggio della loro risposta plausibile, di immagini simboliche come le mascherine, di media dipendenti e di istituti di ricerca in cui le opportunità di carriera dipendono dalla conformità a questa narrazione.


Quindi che c’è di meglio dell’influenza aviaria?

Non ha alcuna importanza che essa esista presumibilmente fin da quando esistono gli uccelli e con cui la nostra specie è a contatto da oltre 200 mila anni. I virus dell’influenza aviaria fanno parte di una gamma di varianti della famiglia dei virus influenzali che subiscono regolari mutazioni e ricombinazioni che li fanno apparire relativamente nuovi al nostro sistema immunitario.

Ciò li rende più dannosi e provoca una nuova epidemia di influenza quasi ogni anno, poiché la nostra immunità dall’ultima (o da un precedente vaccino antinfluenzale) affronta solo parzialmente quella successiva.

A volte, la ricombinazione ( naturale o in laboratorio) consente a un virus influenzale che è per lo più confinato ad altri animali, come gli uccelli, di subire uno spostamento più ampio che gli consente di infettare altre specie, come gli esseri umani.

Questo è simile a ciò che gli scienziati cercano di simulare in laboratorio attraverso la ricerca sul “guadagno di funzione”, come la modifica dei coronavirus dei pipistrelli affinché diventino patogeni per l’uomo.

Sostanzialmente però ciò che rende una malattia di questo tipo grave o lieve sono le condizioni di salute generale e le condizioni di vita: oggi la spagnola che fece decine di milioni di vittime fra le trincee della prima guerra mondiale e fra la povertà del dopoguerra, non si distingue da una influenza comune, anzi quel virus circola ancora fra noi.

Allora, perché stiamo assistendo all’attuale isteria riguardo all’influenza aviaria, e perché i media promuovono narrazioni di mortalità potenzialmente enorme, superiore a quella di ogni altra epidemia di influenza nella storia umana?

La risposta di trova nei settori biomedici e finanziari straricchi, che hanno una decisiva capacità di pressione sui governi e sui media, che sanno, e hanno dimostrato, che la ricchezza può essere concentrata  a causa della paura.

Esiste ora un esercito in rapida espansione di virologi, “cacciatori di virus”, burocrati della sanità pubblica e modellatori statistici la cui unica ragione per ricevere finanziamenti è trovare e pubblicizzare nuove varianti di virus.

Disponiamo di partenariati internazionali pubblico-privati ​​dedicati allo sviluppo e alla distribuzione di vaccini per tali eventi, sostenuti dal denaro pubblico. Abbiamo anche un progetto di trattato sulla pandemia che è stato appena rinviato dall’Oms, ma che presumibilmente verrà di nuovo proposto sull’onda della paura.


Tutto insomma si basa sulle percezioni ovvero sulla psicologia comportamentale: la maggioranza della popolazione si atterrà a misure sempre più rigide, non perché siano state presentate loro informazioni accurate in un contesto in cui possono fare scelte razionali, ma perché sono ingannati, o costretti, a comportamenti che normalmente non seguirebbero.


Accetteranno restrizioni e interventi a cui normalmente resisterebbero e accetteranno anche il grave rischio connesso a nuove iniezioni di sieri genici: la cosiddetta influenza aviaria vuole metterci in gabbia come canarini.

Il Covid ha dimostrato che il delitto paga e anche tanto. Ma questa volta presumibilmente sarà solo il mondo occidentale ad essere investito in pieno dal grande affare ed è proprio questo il vero problema per i padroni dei virus, quello di danneggiare alla lunga le basi della loro stessa esistenza.

https://ilsimplicissimus2.com/, 15/2/2024


 

 

 

 

L’INFLUENZA AVIARIA STA PER ENTRARE NELLA FASE DEI “TEST DI MASSA”

La copertura dell’influenza aviaria si fa sempre più intensa ogni settimana che passa, al punto che è quasi difficile stare al passo con le ondate di articoli e approfondimenti sempre più agghiaccianti.

Ma, se volete provarci, il posto migliore per farlo è proprio qui, visto che passo buona parte del mio tempo a leggere articoli molto simili su giornali molto simili che parlano del pericolo di una pandemia che stanno per fingere che stia accadendo. Non era quello che volevo fare da grande, ma la vita è così.

Comunque… l’influenza aviaria.

Nel nostro ultimo aggiornamento sull’influenza aviaria avevamo sottolineato che il “decesso per influenza aviaria” in Messico molto probabilmente non era tale, e che riportarlo come tale era proprio un’operazione da Covid.

Dopo il fatto, il capo del Ministero della Salute messicano aveva criticato l’OMS per aver detto che il decesso era stato causato dall’influenza aviaria.

Ma la grande notizia riguardante l’influenza aviaria è che l’ex capo del CDC statunitense Robert Redfield è diventato isterico, dichiarando a NewsNation:

“Penso davvero che sia molto probabile che prima o poi avremo una pandemia di influenza aviaria, non è una questione di se, ma più che altro di quando”.

Questa storia è stata naturalmente ripresa e diffusa ovunque, ma Redfield non è certo l’unico a sparare isteriche assurdità che alimentano il panico.

La settimana scorsa, The Conversation aveva titolato:

“Un minimo di prevenzione: È il momento di agire sull’influenza aviaria H5N1, perché la posta in gioco è enorme”

USA Today ne riprende il tono:

“Cresce la preoccupazione per la ‘gigantesca’ epidemia di influenza aviaria che dilaga negli allevamenti lattiero-caseari statunitensi”

A quanto pare, un nuovo studio ha scoperto qualcosa di spaventoso: gli americani “hanno poca o nessuna immunità preesistente all’influenza aviaria H5N1“. Roba da far paura.

Solo poche ore fa, il Daily Mail ha riportato la notizia di un altro medico che ha lanciato un altro terribile avvertimento. Questa volta si tratta del dottor Rick Bright, ecco cosa ha dichiarato alla PBS:

“In questo momento stiamo procedendo ad occhi chiusi in questa battaglia e sono davvero preoccupato che il virus stia vincendo la partita e ci stia superando”.

Stiamo andando alla cieca e la malattia ci sta precedendo! Sta dilagando e la posta in gioco è enorme!

Persino alcuni canali che dovrebbero essere più informati stanno diffondendo la paura.

La CNN è decisamente preoccupata: “Non stiamo facendo abbastanza per il rischio dell’influenza aviaria, ma possiamo farlo“. Popular Science è relativamente calmo e si chiede “Possiamo prevenire una pandemia di influenza aviaria negli esseri umani?“, prima di rassicurarci che è possibile… a patto che tutti facciano quello che gli viene detto.

Tutte queste storie parlano di “raccolta di dati”, di “andare alla cieca” e della necessità di una “prevenzione”. E tutto questo è, in realtà, un codice per la parola “test”. Quasi tutti gli articoli parlano della necessità di aumentare i test, sia sugli esseri umani che sugli animali.


Ma chiunque abbia prestato attenzione dal 2020 in poi sa che i test PCR non raccolgono dati, ma li creano. Sono macchine per generare “casi”. Lungi dal prevenire una pandemia, possono essere usati per fabbricarne una.


Ci sono anche i primi segnali di una prossima imposizione dei test, come questo articolo di Politico che lamenta la carenza di agricoltori che si iscrivono volontariamente ai programmi di sorveglianza governativi:

“La risposta federale si sta concentrando in gran parte sugli sforzi volontari degli allevatori per contribuire a tracciare e contenere l’epidemia. Ma molte aziende agricole non hanno ancora aderito agli sforzi dell’USDA per aumentare la sorveglianza e i test per il virus”.

La soluzione a questo problema è l’aumento dei fondi:

“Sebbene siano stati stanziati fondi federali, secondo l’USDA nessuna azienda agricola si è iscritta ai test volontari sul latte effettuati in loco. Meno di una dozzina di aziende agricole hanno richiesto un aiuto finanziario separato in cambio del potenziamento delle misure di biosicurezza per contribuire a contenere il virus”.

Pagare gli allevatori per testare i loro animali è un’altra strategia Covid riciclata. Genererà casi, che genereranno abbattimenti, il che ci collega all’altro aspetto dell’”influenza aviaria” – non “la prossima pandemia”, ma “la guerra al cibo”.

Man mano che la presunta malattia si diffonderà dagli allevamenti di pollame a quelli di bestiame da latte, sempre più polli verrranno abbattuti e mucche macellate. La situazione si aggraverà ulteriormente quando i governi inizieranno a pagare gli allevatori affinché distruggano il loro bestiame.

Sempre da Politico:

“…il processo di regolamentazione federale sta ritardando l’introduzione dei risarcimenti per gli allevatori che hanno perso o dovuto abbattere le proprie mucche a causa della malattia”.

Traduzione: Vogliono pagare gli allevatori per testare le loro mucche e poi “compensarli finanziariamente” quando queste dovranno essere abbattute. È proprio come i programmi di “gestione ambientale del territorio” del Regno Unito o il “Programma di conservazione delle riserve” degli Stati Uniti, che pagano gli agricoltori per non coltivare. L’obiettivo sarà quello di rendere più redditizio per gli agricoltori uccidere le loro mucche piuttosto che mungerle.

Incentivare i test, premiare i risultati positivi. È così che si crea una pandemia dal nulla e si sabota il sistema alimentare.


Ma c’è una buona notizia, dopo tutto l’UE si sta già procurando 40 milioni di dosi di vaccino, per ogni evenienza. E anche il prezzo delle azioni Moderna continua a salire. Quindi c’è anche questo.

Onestamente, è come guardare un film in cui il colpo di scena “a sorpresa” viene segnalato nei primi cinque minuti, e poi bisogna sorbirsi due interminabili ore di quella che gli sceneggiatori considerano chiaramente una sottile prefigurazione.

Sto arrivando al punto che vorrei solo che si sbrigassero con la maledetta pandemia e la facessero finita.

Kit Knightly, off-guardian.org  18/6/2024

Link: https://off-guardian.org/2024/06/18/how-and-why-bird-flu-is-about-to-enter-the-mass-testing-phase/

Dello stesso Autore puoi leggere l’articolo che trovi  QUI (in lingua inglese)

 

 

 

 

 

Molto probabilmente la nuova pseudo-pandemia aviaria ( o qualsiasi altra) sarà molto utile da scatenare per poter mascherare la sconfitta della NATO nella scellerata guerra in Ucraina. O no? Dite che il “Mucchio selvaggio” non è capace di arrivare a fino questo punto?

 

Cosa si inventeranno gli USA per mascherare la sconfitta?

La situazione tra Occidente e Russia all’indomani del – cosiddetto – summit per la pace tenutosi in Svizzera e gli sviluppi della crisi politica in Francia.

La nostra intervista al giornalista d’inchiesta e scrittore FRANCO FRACASSI e allo storico e scrittore PAOLO BORGOGNONE.

 

Ascolta e vedi QUI


 

 

 

 

 

Virus, Gates e guerra: le ricette dell’Occidente

Adesso lo sappiamo: Bill Gates ( fondamentale componente del Mucchio Selvaggio, glr) ha donato, attraverso la sua fondazione, 9,5 milioni di dollari all’Università del Wisconsin-Madison e al ricercatore capo Yoshihiro Kawaoka per finanziare esperimenti volti a modificare il virus dell’influenza aviaria del tipo H5N1 in maniera che esso possa attaccare anche i mammiferi e dunque l’uomo.

Si rimane senza fiato di fronte alla stupidità del mondo occidentale dove ancora si parla seriamente del “guadagno di funzione” come se non fosse la ricerca di armi biologiche, ma un’azione umanitaria.


Con la scusa di produrre vaccini per proteggere da nuovi agenti patogeni che potrebbero non arrivare mai o tra mille anni o tra un milione, li si crea: questa è solo la follia terminale del nostro mondo, in cui abbiamo permesso a idioti del calibro di Gates di arricchirsi a tal punto da manomettere la salute di tutti e anche, a quanto pare, il clima con esperimenti deleteri di immissione di sostanze riflettenti nell’atmosfera.


Ma adesso questa melma nella quale operano gli apprendisti stregoni può venire buona anche ad altri scopi oltre a quello di vellicare le visioni maltusiane della élite anglosassone, coltivate ormai da oltre due secoli.

Molti dei critici del sistema neoliberista pensano che i potentati finanziari occidentali siano diventati un moloch invincibile, ma a dire la verità sono anche così stupidi da aver davvero creduto che la Russia si sarebbe tirata indietro rispetto al massacro nel Donbass oppure che sarebbe stata facilmente sconfitta in base alle loro credenze economiche.

Hanno alla fine creduto alla loro ideologia fasulla che non è altro se non una tecnica del potere, ma adesso che hanno fallito hanno solo due strade davanti a loro: o arrivare alla guerra nucleare o ammettere la sconfitta.

Quest’ultima ipotesi è quasi impossibile da praticare perché l’Occidente perderebbe quella deterrenza economico militare che gli permette di rapinare le risorse altrui e vivere decentemente praticando attività per la più parte futili.

Dove andrebbero a finire gli Usa con interessi sul debito federale di un trilione di dollari all’anno e un deficit di bilancio di duemila miliardi di dollari l’anno e con gigantesche importazioni di prodotti che non fabbricano più?

Al macero insieme ai Paesi che seguono come pesci pilota questo squalo. Basta semplicemente che il dollaro perda di importanza oltre un certo livello o che siano messi in luce i limiti della forza con la quale si può sostenere il biglietto verde: gli esempi di Iraq e la Libia sono ormai lontani.

 

Dunque se si decidesse di non arrivare all’armageddon finale, la sconfitta dovrebbe essere nascosta da qualche diversivo che distragga completamente l’attenzione delle persone e crei nuove angosce. Quale migliore tappeto dove nascondere  il fallimento, se non una nuova pandemia e la riproposizione di tutto il complesso di paure e di operazioni  di controllo sulla popolazione, di censure e di totalitarismo sanitario?

 

Ecco perché i finanziamenti di Gates e la guerra si legano in una stessa logica: non che l’ex patron di Microsoft lavori per questo scopo preciso, ma si tratta di un’atmosfera in cui i diversi interessi si intrecciano e si collegano quasi naturalmente e inconsciamente, tanto da arrivare a connettere i vaccini che dovrebbero salvare vite alle visioni di depopolamento.

La tentazione di una nuova pandemia è forte, anche perché sarebbe una nuova orgia di miliardi, ma il problema è che l’operazione varrebbe solo per il mondo occidentale, eviterebbe – forse – scombussolamenti politici che potrebbero liberarci da élite politiche che hanno retto il gioco, ma tutto il resto del pianeta sa già che la Nato, ovvero gli Usa, sono stati sconfitti in Ucraina e che un nuovo mondo si va formando.

A questo si aggiunge il fatto che Israele si trova in grande difficoltà con Hamas nonostante la stratosferica superiorità sulla carta e che l’annunciata avventura nel sud del Libano rischia di trasformarsi in un disastro: lo fa quasi appositamente per provocare l’ingresso ufficiale degli Usa nel conflitto, ma non c’è dubbio che questo si tradurrebbe nella fine della costruzione politica medio orientale degli Usa e in un rinnovato rischio di guerra globale.

Venire fuori da questa palude in cui l’Occidente si è ficcato sarà molto difficile. Il dado sulla fine dell’impero è ormai tratto.

https://ilsimplicissimus2.com/2024/06/21/  21/6/2024

 

 

 

 

 

DALLA RETE

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