dalla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi, 2024

 

Si, proprio oggi vogliamo fare una triste contrapposizione.

Oggi, 4 agosto 2024, è la MEMORIA del sacrificio di Anita Garibaldi (leggi QUI), la Memoria di Valori, Principi ed Ideali incarnati in una donna.

Valori, Principi ed Ideali che, creduti profondamente, possono portare a sacrificare tutto di sè e trovare in quei Principi, Valori ed Ideali da servire il senso vero della propria vita.

Ciò che ha vissuto Anita è ciò che hanno vissuto tutti i Santi di ogni tempo, di ogni situazione storica o geografica. Alcuni di Questi sono presenti nel nostro Calendario Laico dei Santivedi QUI.

Poi, invece, c’è in corso un’ Olimpiade a Parigi con la sua orrenda cerimonia d’apertura, con l’esaltazione del brutto e del laido e il vilipendio di Tradizioni religiose e culturali. Vilipendio che, sia chiaro, non ha nulla a che fare con il vero pensiero Laico.

Tutto questo insieme all’immenso cinismo di “fare giochi” mentre è in corso una tragica guerra in Ucraina e un orribile genocidio a cielo aperto a Gaza ( leggi, ci raccomandiamo, QUI, QUIQUI ) ).

Si, più che mai questi sono i giochi olimpici del progetto criminale globale chiamato Grande Reset, pensato e voluto dal “Mucchio selvaggio“, dall’èlite di iper-miliardari e banchieri che hanno il potere assoluto sul mondo, dall’aristocrazia finanziario-usuraia (leggi QUI).

Per chi ancora non l’ha capito ( e sono ancora “troppissimi”, anche in casa nostra) il Grande Reset vuole essere proprio un Grande e Totale Reset: una cancellazione di Valori, Principi ed Ideali, di Tradizioni, di Cultura, di Radici, di Religiosità e Spiritualità, di Umanità, d’Identità, di Storia, di Memoria, di Civiltà, di Pensiero, di Bellezza, di Arte, di Gusto, di Rispetto  ( in tanti articoli QUI ne parliamo).

Una cancellazione di Anita Garibaldi, delle e degli “Anita” di ogni tempo con i loro Valori, Principi ed Ideali.

Un Reset per imporre la “nuova normalità” che gli psicopatici del “Mucchio selvaggio” hanno in mente per noi. Una “nuova normalità” fatta di caos, di laido, di assoluto cinismo, di trans-umanesimo senza più Memoria, Cultura e Radici e di asservimento, proprio perchè hanno in mente per noi una modalità “zombi”  per il nostro corpo e per il nostro cervello ( leggi QUI).

Questa orripilante “nuova normalità” è già iniziata ( almeno dal 2020 con la pseudo-pandemia), già scorre come un fiume di veleno mortifero tra di noi, nelle nostre case, nelle nostre strade e pian piano si affaccia anche nel nostro cervello.

E la cerimonia d’apertura delle olimpiadi di Parigi 2024 ne è già una precisa rappresentazione e un messaggio ben chiaro da parte dell’èlite.

Ma noi del GLR saremo

 

 

e vogliamo che la Memoria di Anita Garibaldi e dei suoi Principi, Valori ed Ideali non spariscano mai in noi. Costi quello che costerà. Voi? (GLR)

 

 

 

 

Cerimonia di apertura Parigi 2024

La caduta di una intera civiltà racchiusa in una cerimonia che di sportivo aveva ben poco.

 

 

Silver Nervuti

Ascolta e vedi QUI

 

 

 

 

 

Il carnevale in cui viviamo

«Ma è proprio me che offendono – oracolo del Signore – o non piuttosto se stessi, a loro stessa vergogna?».

Così le parole del Signore per bocca del profeta Geremia (Ger 7,19), di fronte a un popolo che lo aveva abbandonato rivolgendosi a idoli stranieri, sacrificando per combustione i bambini alla divinità Baal e delinquendo senza freni nei modi peggiori. Così facendo il popolo umilia se stesso, vuole dire il profeta, non Dio.

Tantomeno, riportandoci all’oggi, può essere offeso il suo Inviato, Gesù, già umiliato in ogni maniera che la cattiveria umana del suo tempo potesse concepire.

Sia chiaro quindi, Dio non si offende, ma i suoi fedeli sì lo possono, e i vescovi francesi hanno fatto bene a dolersi al posto dei circa due miliardi e mezzo di cristiani che potrebbero essere stati turbati dalla parodia della cena del Signore (o della rappresentazione che ne fa Leonardo) andato in scena in mondovisione in apertura delle Olimpiadi parigine.

Ciò è accaduto non casualmente in Francia, che del vilipendio della religione – ad esempio attraverso la rivista Charlie Hebdo che scatenò reazioni molto violente da parte di alcuni musulmani – ne ha fatto una bandiera di libertà.

Certamente vi erano stati altri casi di vilipendio dell’islam in paesi scandinavi come la Danimarca e la Svezia, anche di recente con i roghi del Corano, che avevano suscitato la solidarietà dei cristiani come ora il caso francese ne ha suscitata da parte di credenti in altre fedi. Essendo del resto Gesù venerato come profeta dai musulmani la scenetta può aver offeso anche loro.

Tuttavia oltre l’offesa, di cui non ci curiamo dato che Dio fa altrettanto, qui si ravvisa qualcosa in più cui forse non esiste rimedio.

Non si tratta infatti solo di ciò che appare a prima vista, già di per sé di cattivo gusto: la derisione dell’ultimo momento di un di lì a poco condannato a morte in compagnia dei suoi amici, la dissacrazione quindi di ciò che è più sacro (la vita umana) per mezzo di una forma espressiva basata sullo scimmiottamento a buon mercato dei codici gender fluidity, che stando ai media sembrerebbe oggi la preoccupazione principale di questa nostra società.


Si tratta anche del fatto che la parodia di un simbolo di ciò che la civiltà occidentale è, o è stata, è tutto ciò che questa ha da offrire al mondo per presentarsi.

E in effetti è proprio così: essa è diventata la parodia di se stessa o di ciò che era. È un carnevale permanente, in cui il brutto diventa bello e il cattivo buono, il falso vero e l’ingiustizia giustizia, l’ignoranza viene presentata come sapienza e la guerra come pace.


Così è possibile comprendere come il Fondo Europeo per la Pace possa servire a fabbricare munizioni, come possano essere censurati organi di stampa e arrestati giornalisti in nome della libertà di informazione, come uno Stato venga messo sotto tutela e spinto contro un altro in nome della libertà di autodeterminazione del suo popolo.

Si comprende come l’accentramento del potere nelle mani dei burocrati venga chiamato democrazia, l’austerità perseguita in nome del benessere, la coscienza degli uomini e delle donne schiavizzata dalla pubblicità e dalle merci, la mercificazione della vita giustificata con la sicurezza sociale, l’ignoranza mascherata di progresso, l’asservimento del lavoro al capitale travestito di interesse generale.


Il travestimento per parodiare se stessi, essenza del carnevale, è oggi la realtà stessa di questa nostra parte di mondo che non ha più niente da dire né a se stessa né agli altri.

Dobbiamo solo sperare che qualcun altro accolga in eredità i mille anni e più di pensiero di grande valore che l’Occidente ha prodotto.

Lorenzo Palaia,  https://www.lafionda.org/  2/8/2024

Romano di San Paolo, nato nel 1990. Laureato in filosofia, con una tesi su Marx, nel 2015 e in relazioni internazionali, con una tesi sul colonialismo, nel 2023.  Lavora in diversi settori e comparti: agricoltura, terzo settore, logistica, istruzione ecc.

 

 

 

 

da L’ultima cena d’Europa

Il volgare, triviale spettacolo woke LGBT inscenato in mondovisione sotto il titolo bugiardo di cerimonia inaugurale delle Olimpiadi , è l’ultima cena d’Europa.

La ridicolizzazione del cristianesimo e della sua civiltà attraverso la parodia di orribili travestiti – metà folle e metà blasfema – dell’ultima cena (uno dei racconti fondamentali della nostra storia comune) è solo l’ultimo episodio di una serie inarrestabile di spettacoli vomitevoli imposti alle platee televisive.


Lo scopo è evidente: distruggere tutto ciò che è buono, spazzare via il vecchio mondo e istituirne un altro, dominato dal brutto, dal deforme, dal grottesco, dall’indefinito.

Le élite – politiche ed economiche e i loro servi “culturali” – non perdono occasione per infliggere nuovi colpi al cadavere dell’Europa e dell’Occidente, per farsi beffe di una tradizione spirituale anemica senza più difensori, a iniziare da gerarchie religiose vigliacche, probabilmente atee.


La Francia ufficiale (la pomposa, decrepita république) mostra quanto grande sia l’odio che prova per la tradizione culturale e spirituale della (ex) nazione che governa.

Neppure la sfiora di avere rotto la tradizione laica ereditata dalla madre di tutte le rivoluzioni, quella del 1789. Nessuna neutralità religiosa: solo odio per chi ha improntato un millennio e mezzo di storia francese.

Facile conformismo dell’odio di sé, la compulsione (o la foia) di distruggere, anzi, poiché i francesi amano l’esprit de finesse, di “decostruire”, il mal francese che dalla Rive Gauche degli intellettuali (Sartre, de Beauvoir, Deleuze, Derrida, Guattari, Barthes, l’orrendo Foucault) ha attraversato l’oceano, fornito argomenti al nascente movimento woke e torna adesso in Europa per spazzare via quel che ne resta.

Il primo paragone è con l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci. Lì la composta grandezza dell’arte, la capacità di cogliere la drammaticità del momento, i sentimenti di ciascuno degli apostoli e di Gesù, la forza espressiva del genio che si fa comprendere da tutti. Apollo, in termini classici, più il messaggio cristiano più la bellezza ineffabile.

Laggiù la rappresentazione volgare, il sabba, la notte di Valpurga di personaggi deformi quanto i valori che rappresentano. Bacco più Sileno più lo scatenamento delle forze infere, degli istinti più bassi. Dioniso, nell’interpretazione volgarizzata di Nietzsche della Scuola Francese, rinforzata dal pensiero debole.

L’assurdo è che la reazione delle autorità spirituali è stata più vivace da parte musulmana che cristiana. Il governo iraniano ha protestato ufficialmente per il degradante spettacolo con l’ambasciatore francese, mentre la maggiore università egiziana ha pronunciato parole di fuoco contro la blasfemia.

Da parte cristiana, uno scarno comunicato di protesta dei vescovi francesi, che affermano tuttavia di avere apprezzato altre parti “meravigliose” della cerimonia olimpica. Sindrome di Stoccolma, viltà e mancanza di rispetto di se stessi.

Dal Vaticano, silenzio assordante: Bergoglio all’Angelus domenicale non ha proferito verbo sull’attacco alla religione di cui è capo e custode. La neochiesa è una ballerina di fila nella danza macabra di fine civiltà .

Mezzo secolo fa, l’ateo Pier Paolo Pasolini scrisse che la più grave colpa della Chiesa è “accettare passivamente la propria liquidazione da parte di un potere che se la ride del Vangelo“.

La questione è chiarissima, così come gli schieramenti in campo.


Non ci sarà vittoria o sconfitta, ma umanità o trans e post umanesimo, natura contro mondo artificiale, biologia contro costrutto culturale. Perciò l’attacco è portato ai fondamenti dell’identità personale ed intima e il nemico è tanto nettamente identificato nel cristianesimo (in Occidente) e nelle visioni aperte alla trascendenza, come hanno compreso i musulmani.


Roberto Pecchioli, filosofo  https://www.ereticamente.net/  30/7/2024

Roberto Pecchioli (1954), studioso di geopolitica, economia e storia, svolge un’intensa attività pubblicistica in ambito saggistico. Collabora con riviste e siti web di cultura e informazione indipendente.

 


 

 

 

LA FARSA DELLE OLIMPIADI FRANCESI

Possiamo crogiolarci in questo schifo di pane e circhi di travestiti, oppure possiamo cogliere l’attimo e l’iniziativa.

Per capire la farsa delle Olimpiadi di Parigi 2024, cominciamo con un’altra farsa, Fawlty Towers che, secondo la BBC, è “la sitcom britannica a cui tutte le altre sitcom britanniche devono essere paragonate; Fawlty Towers può essere vista più volte, ha dato origine e citazioni famose (‘non nominare la guerra‘) ed è ancora oggi un gioiello nella corona delle commedie della BBC”.

Tralasciando, se possibile, il fatto che l’episodio con la frase “non nominare la guerra” era stato vietato in Germania a causa del suo sentimento anti-tedesco e che alcuni dei nostri amici sud-asiatici si siano indignati per altre parti chiaramente razziste della serie, il segreto di Fawlty Towers è la sua sceneggiatura, che non ha mai deviato dai collaudati toni farseschi che costituiscono il suo pezzo forte.

A questa sceneggiatura serrata si contrappone la farsa dell’inaugurazione delle Olimpiadi francesi, in cui una flottiglia discende la Senna sotto la pioggia battente e Barbara Butch, una lesbica ebrea obesa che sembra Eddie l’Elefante, si fa passare per Gesù in una parodia dell’Ultima Cena di Gesù di Leonardo Da Vinci .

Riuscendo a prendersi gioco contemporaneamente degli atleti, dell’estetica, della religione e della morale, la Butch e l’esercito di travestiti parassiti, che, insieme a lei, si sono fatti beffe di tutto ciò che è buono e santo, hanno dimostrato che le Olimpiadi non sono altro che una grossolana farsa che sfoggia i più pacchiani dei fenomeni da baraccone color arcobaleno….

 

Continua la lettura QUI ( in lingua inglese)

 

 

 

 

 

 

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