NOTIZIE del 15/3/2025
USA e Ucraina fanno i conti senza l’oste
L’Eurocamera ha approvato il piano di riarmo dell’Unione Europea con 419 SI e 204 NO 46 astenuti. A favore FdI e FI, NO di Lega M5s e AVS. Il PD si spacca, 11 astenuti e 10 favorevoli. Stati Uniti-Ucraina, sì alla tregua; concordato a Gedda in Arabia Saudita un cessate il fuoco di 30 giorni. Ripristinati, contestualmente all’accordo, gli aiuti militari all’Ucraina. La palla adesso passa alla Russia e sarà tutta da vedere la sua posizione/reazione. Canada al centro dell’attenzione internazionale: Mark Carney – considerato un Mario Draghi al quadrato – è stato nominato premier ad interim a seguito delle dimissioni di Justin Trudeau. Trump, che aveva annunciato il
raddoppio al 50% dei dazi sull’acciaio e alluminio canadesi, salvo poi fare marcia indietro, ha dichiarato “Farò chiudere il settore automobilistico in Canada” ed ha ribadito che il Canada diventerà il 51° Stato americano. I principali fatti di politica internazionale analizzati e commentati da UMBERTO PASCALI – in collegamento da Washington – esperto di geopolitica e ALESSANDRO BRUNO – in collegamento da Toronto Canada – analista geopolitico, giornalista.
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PRELIEVO FORZOSO PER IL RIARMO EUROPEO? L’INQUIETANTE IPOTESI
Ursula von der Leyen annuncia “trasformeremo i risparmi privati in investimenti necessari”, perché per fare la guerra servono i soldi. C’è quindi la possibilità di una tassazione o peggio, di una rapina, del prelievo forzoso dai conti correnti? Ne parliamo in questa nuova puntata di “Che idea ti sei fatto?”, insieme agli economisti Nino Galloni, Gabriele Guzzi, Giuseppe Liturri e il senatore Claudio Borghi. Insieme a loro cerchiamo di capire in che modo l’Unione europea tirerà fuori questi 800 miliardi per una guerra che nessuno vuole, contro un nemico ai più invisibile.
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La manifestazione “Una piazza per l’Europa” del prossimo 15 marzo a Roma va disertata, boicottata e contestata!
“Mobilitare le immense risorse dell’Europa a difesa della democrazia e ripristinare la deterrenza contro coloro che cercano di farci del male” sono le parole scelte da Ursula von der Leyen per inaugurare le nuove politiche di riarmo dei paesi aderenti all’UE che prevedono, secondo le stime, oltre 800 miliardi di euro per ingrassare le tasche dei pescecani della guerra e per conformare ulteriormente l’indirizzo economico dei paesi UE alla produzione di guerra, il cosiddetto piano Rearm Europe. Miliardi di euro utili a foraggiare l’economia di guerra che, in parole povere, significa aumento del carovita, chiusura delle aziende che non producono direttamente o indirettamente per foraggiare la Terza guerra mondiale, diminuzione di diritti e tutele per i lavoratori, erosione dei salari….
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L’UE bellicista che tradisce l’Europa
Non so se alcuni di voi hanno letto la “Proposta di risoluzione comune sul libro bianco sul futuro della difesa comune europea” approvata dal parlamento europeo. Il testo è facilmente reperibile sul sito dello stesso parlamento UE. Ad ogni modo, e sorvolando sull’insistenza con la quale vengono riproposti in continuazione gli osceni termini “resilienza” e “resiliente” di draghiana memoria (non a caso, lo stesso Draghi è citato a più riprese), mi pare doveroso mettere in evidenza alcuni punti….
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“Abbiamo sospeso la democrazia per una tecnocrazia autoritaria”
Andrea Zhok
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La fine della democrazia in Europa e la nuova forma di coazione
Con il voto favorevole del parlamento europeo al piano di riarmo (419 SI, 204 NO, 46 astenuti) credo si possa dire che, simbolicamente, con oggi, la democrazia in Europa è andata; appassita prima, oggi i petali secchi sono caduti. Non è stata sostituita, come molti temevano, da una dittatura. La storia prende sempre forme diverse e sorprendenti. No, questa volta la democrazia è stata sopraffatta dalla conquista delle istituzioni e dei media, dall’interno, da parte dell’oligarchia finanziaria e dei suoi stipendiati. Oramai la manovra di aggiramento è compiuta. I canali a disposizione per la popolazione per esprimersi in termini politicamente significativi sono stati tutti o chiusi o neutralizzati. Un po’ è avvenuto con modifiche delle leggi elettorali, un po’ rendendo il processo democratico contendibile solo a chi aveva finanziamenti significativi a disposizione, un po’ occupando a tutti i livelli il sistema mediatico (ed espellendo chi non si adeguava a scrivere sotto dettatura), un po’ sopprimendo la terzietà della magistratura, capillarmente politicizzata. Ora i colpi possono susseguirsi in maniera progressivamente sempre più violenta e sfacciata. Aggirare con decreti le discussioni parlamentari è già e sarà sempre più la nuova normalità. Come lo è impedire agli outsider di partecipare al dibattito pubblico prima, ai processi elettorali poi. Che sia stato progettato così o semplicemente avvenuto, de facto la vicenda pandemica ha rappresentato le prove generali della militarizzazione della società e dell’informazione: una sorta di legge marziale senza guerra. Questa svolta era stata preceduta da molti passi intermedi, da molte lamentele intorno all’inefficienza dei tempi della politica, dei rituali della democrazia. Poi, dal 2022 la guerra russo-ucraina è divenuta l’occasione per ribadire gli ultimi chiodi sulla bara della democrazia. D’ora in poi aspettiamoci che i passaggi diventino sempre più veloci.
Tra la grande espropriazione di risorse pubbliche della crisi subprime (2008-2011) e la grande espropriazione di risorse pubbliche della crisi Covid (2020-2022) erano passati una decina d’anni. Ora, e sono passati solo 3 anni, si passa ad una terza colossale espropriazione nel nome dell’emergenza bellica. L’esito di questo passaggio è trasparente e chiarissimo. Pilastri sociali fondamentali come il sistema sanitario e il sistema pensionistico verranno stroncati. Per parare il colpo gran parte del residuo risparmio privato verrà drenato dai cittadini in beni difensivi (assicurazioni private, pensioni private, ecc.). Il patrimonio immobiliare privato, dove, come in Italia, ancora rilevante, diverrà dapprima il collaterale necessario per l’erogazione di finanziamenti indispensabili per far fronte ad esigenze inderogabili (la salute, lo studio dei figli, la sopravvivenza una volta usciti dalla sfera produttiva). L’ultimo passo sarà naturalmente la sottrazione stessa delle proprietà immobiliari, che diventeranno invece il collaterale per le erogazioni di prestiti ad interesse da parte dei gruppi finanziari. Alla fine del processo una cittadinanza variamente indebitata sarà di fatto in catene anche se formalmente libera: condizionata e ricattabile ad ogni passo. Fine pena, mai. L’indebitamento economico irreversibile sarà la nuova forma della coazione. Non più gli antiquati modelli dell’asservimento violento, della schiavitù, ma un sistema pulito, contrattualmente ineccepibile, e tuttavia assai più stringente e dettagliato di qualunque passato rapporto servo-padrone. Se poi con questa leva si deciderà di mandare debitori/colpevoli (Schuld) a fare la carne fresca in guerra o l’ingranaggio a vita per una multinazionale, questi saranno dettagli. Questo è il futuro che bussa alle porte, e gli spiragli in cui si presentano ancora possibili margini di reazione – posto che ancora ci siano – si vanno chiudendo rapidamente.
Andrea Zhok, Post Facebook del 14 marzo 2025
La libertà stessa è in pericolo, non solo la democrazia
In pochissimo tempo abbiamo visto, tra tante altre cose
1) l’annullamento delle elezioni in Romania, che non erano state contestate dal candidato europeista che le aveva perso, il quale ha considerato anzi quell’annullamento un colpo al cuore della democrazia. Il fatto che il candidato non piaccia a qualcuno di noi non può essere motivo per annullare elezioni democratiche. Ora gli viene addirittura impedito di partecipare, per impedire che il popolo rumeno si esprima. Per farlo si usa la magistratura, ledendo il principio della separazione dei poteri, minando la credibilità degli stessi principi liberali. La separazione tra poteri e’ oramai una favola cui nessuno più crede perché l’uso politico della magistratura la ha privata di credibilità… La libertà la stiamo perdendo.
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I “VOLENTEROSI” DELLA GUERRA
Manlio Dinucci
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INCONTRI E CONVEGNI
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FIRME
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Anno VI del Regime Sanitario-Ecologico-Digitale
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NON È ANDATO TUTTO BENE – LE VERITÀ NEGATE SUL COVID19: https://rumble.com/v65t5rj-non-e-andato-tutto-bene-le-verit-negate-sul-covid19.html
Invisibili – regia di Paolo Cassina: https://playmastermovie.com/invisibili/
La Morte Negata – regia di Alessandro Amori: https://playmastermovie.com/la-morte-negata/
Sospesi – regia di Marcello Rossi e Walter Zollino: https://www.buzzz.blog/buzzz-on-demand
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912 studi scientifici sui danni del vaccino LEGGERE QUI
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