NOTIZIE del  17/3/2025

 

 

 

 

 

Piazza del Popolo

Una manifestazione di apparato quella di piazza del Popolo, utile a dare sostegno alla politica di riarmo europea in chiave anti-russa. Piazza del Popolo è riuscita a mettere insieme tutto il variegato mondo del centro sinistra, con il suo immancabile codazzo itinerante di scrittori, giornalisti, cantanti, guitti e compagnia cantando. In quella piazza c’erano tante anime, convenute lì perché bisognava esserci, perché se no altrimenti si usciva fuori dal giro. Che poi le varie anime coltivassero ognuna la propria rappresentazione della manifestazione cui partecipava e la propria specifica motivazione questo appartiene al complesso gioco delle dinamiche politiche e degli interessi di cui ognuno è portatore. E poi, al di là di sottili distinguo, ognuno dei quali utile al protagonista di turno per smarcarsi dalla (giusta) accusa di sostenere il riarmo europeo, il dato di fatto è che la forza degli eventi costringe al posizionamento, allo schieramento, a sottomettersi (ubbidire) al potere dominante, quello che muove i fili da cui dipendono i propri movimenti. Perché non è la coscienza a determinare la realtà bensì quest’ultima. In piazza del Popolo ognuno si è avvolto nella sua bandiera di riferimento (Ue, pacifista, arcobaleno…), non era questo determinante, lo era invece il fatto di essere lì, insieme, convenuti per rispondere alla chiamata fatta dal più organico quotidiano nazionale al capitale finanziario globalista, la Repubblica, tramite la firma del giornalista che piace ai salotti felpati della sinistra chic, perbenista e naturalmente progressista, Michele Serra. Un appello a scendere in piazza per mostrare alle centrali del potere europeista che c’è un’Italia che reclama la sua parte di protagonismo in questa chiamata alle armi. A qualcuno, inguaribile ingenuo, può sembrare contradditorio che ci fossero realtà che, almeno apparentemente, sono distanti da una postura bellicista. Come l’Agesci, la comunità di sant’Egidio, lo stesso don Ciotti, tutti benedetti dal giornale dei vescovi italiani Avvenire. Una presenza che starebbe a significare il carattere pacifico, buono, interlocutorio della manifestazione. Ma costui non capisce – vorrà mai capirlo? – che questi buoni, ognuno a suo modo, al di là della retorica utilizzata per l’offerta del proprio progetto umanitario, al fine di svolgere la propria opera “benefica” (guarda caso, sempre in sintonia con le battaglie “ideali” del liberismo progressista globalista) ha bisogno di inchinarsi a quei poteri che hanno preteso che si scendesse in piazza a reclamare sostegno al piano di riarmo europeo. Che poi ognuno avesse in testa la propria idea di Europa, conta poco o nulla. Perché il potere che regge le fila di questa orrida Europa la pensa più o meno così: Intanto ti sottometti,  saremo noi poi ad elargirti quelle briciole che ti permettono di fare del “bene”, tu ti metti la coscienza in pace, noi abbiamo un nostro utile servo. Eccoci spiegate le foto gaudenti da selfie di una Schlein con Gentiloni, lo stesso poi che abbraccia una Picierno altrettanto gaudente. Così di un Fratoianni, di un Bonelli, di un D’Alema, di un Calenda, di un Magi, di un Gualtieri, di uno Scurati, di un Augias, di un Formigli, di una Segre, di un don Ciotti, di uno Zagrebelsky, di un Albanese, di un Amendola, di un Vecchioni, di un Jovanotti, di un Bisio…

Antonio Catalano,  https://www.ariannaeditrice.it/ 16/03/2025

 

Suprematisti

Formigli: “L’Europa è il pollo al curry, le moschee, il multiculturalismo che ho scoperto a Londra durante l’Erasmus”. Vecchioni: “L’Europa è Cultura. La Cultura siamo solo Noi. Tutti gli altri non hanno quello che abbiamo Noi. Gli altri non hanno Cultura”. Ora, per quanto apparentemente divergenti queste due affermazioni sono, in realtà, derivati riciclati della stessa ignoranza razzista e bellicista che permise agli europei (inglesi in testa) di colonizzare «Gli Altri», visti sempre come nient’altro che selvaggi. D’altronde cosa vuoi che siano secoli di letteratura, filosofia, musica e scienza cinese, indiana, arabo-persiana e russa, davanti al nostro Pirandello?  Nulla, giusto?

Giancarlo Cutrona, https://www.ariannaeditrice.it/ 16/03/2025

 

DIEGO FUSARO: La piazza per l’Europa: una follia demenziale!

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DIEGO FUSARO: Anche Jovanotti e Liliana Segre nella piazza per l’Europa!

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DIEGO FUSARO: Michele Serra sul palco della piazza per l’Europa: parole surreali!

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PETIZIONE. NO AL RIARMO EUROPEO

PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI

«Prima che la scintilla arrivi alla dinamite, bisogna tagliare il filo che brucia» Walter Benjamin

Chiunque abbia a cuore la pace ha considerato positivamente la decisione dell’amministrazione statunitense di chiedere il cessate il fuoco tra Russia e Ucraina, così da avviare un negoziato che ponga fine ad una guerra sanguinosa e fratricida….

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Appello di Ugo Mattei per firmare petizione contro il riarmo

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appello-di-mattei

 

Piano entro marzo per trasformare risparmi privati in “investimenti” necessari..

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risparmi-per-la-guerra

 

Video satirico: Carri armati 50% di sconto…

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carri-armati-in-vendita

 

Video satirico: Arruolatevi nell’esercito europeo!

I nuovi cinegiornali Luce per la nuova dittatura europea.

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Elena Basile: un’analisi oggettiva delle dinamiche internazionali

L’elezione di Donald Trump a Presidente degli Stati Uniti ha determinato una frattura tra la nuova oligarchia al potere e gli apparati che sono comunemente chiamati dagli analisti indipendenti ‘Stato Profondo’. Per decenni il partito democratico e quello repubblicano statunitensi si sono alternati al Governo, esprimendo una variabile valoriale, ma condividendo essenzialmente i pilastri della politica estera ed economica. Man mano, infatti, che la democrazia statunitense diveniva una plutocrazia nella quale, per poter fare politica bisognava avere l’appoggio delle lobbies della finanza e della lobby di Israele, le differenze tra i due partiti, espressione di una oligarchia omogenea, concernevano i diritti civili, il gruppo LGTBQ, le divisioni tra un pensiero più tradizionalista e quello liberal….

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SULLE TRACCE DELLA ROMANIA

Dopo che la Corte costituzionale della Romania aveva confermato la sua esclusione dalla candidatura a presidente, Colin Georgescu ha pubblicato un video in cui annunciava il suo ritiro rivendicando, però, d’aver disvelato la natura criminale e dittatoriale del mostro eurofederale. Personalmente, faccio fatica ad accogliere questo pensiero consolatorio dell’ex-candidato rumeno: non foss’altro perché la sua vicenda si presenta fin da ora come modello da seguire ed esportare in altri paesi europei. In tal senso, infatti, va il Disegno di Legge presentato dai deputati e senatori del partitino estremista Azione di Carlo Calenda: si prevede infatti un monitoraggio delle campagne elettorali volto a verificare influenze straniere che possano inquinare la regolarità del voto. La verifica, però, non avverrebbe solo in merito a eventuali finanziamenti esteri, ma anche in relazione alla presenza o meno di “notizie false”, vale a dire esprimenti punti di vista difformi da quello del blocco di potere dominante. In caso d’avvenuta individuazione di ingerenze esterne, il DDL prevede infine l’annullamento delle elezioni: esattamente come avvenuto in Romania.

Potremmo argomentare, a lungo, sulla valenza eversiva dell’ordine costituzionale di un’iniziativa del genere. E potremmo, altresì, ironizzare ancor più a lungo sulla montagna di finanziamenti che i deputati del PD e di altri partiti della sinistra ricevono proprio da un’entità straniera, ovvero la Open Society Foundation di George Soros. Ma al netto di tutti questi aspetti, il dato cruciale consta del fatto che il patto di convivenza democratica risulta spezzato per sempre. Questa fase storica potrà concludersi solo con la traduzione in massa di noi dissidenti nelle patrie galere o, all’opposto, nella messa sotto processo per Alto Tradimento degli estremisti e dei promotori della guerra.

Riccardo Paccosi, Rassegna di Arianna del 12-3-2025

 

 

 

 

LA GUERRA DI ISRAELE A GAZA: QUAL È LA DEFINIZIONE DI CRIMINE DI GUERRA?

Le prime condanne ebbero luogo dopo i processi di Norimberga e di Tokyo, successivi alla Seconda guerra mondiale. Ma quali sono le regole e i crimini, quali i tribunali? Ci sono esempi moderni di condanne per crimini di guerra?

I crimini di guerra sono tra i più antichi crimini internazionali riconosciuti, con attivisti che cercano di mitigarne l’impatto sin dalla metà del XIX secolo. Duecento anni dopo, vengono diffuse accuse secondo cui sia Israele che il gruppo palestinese Hamas hanno commesso crimini di guerra in seguito all’attacco del 7 ottobre 2023 al sud di Israele e alla successiva guerra a Gaza….

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NON È ANDATO TUTTO BENE – LE VERITÀ NEGATE SUL COVID19https://rumble.com/v65t5rj-non-e-andato-tutto-bene-le-verit-negate-sul-covid19.html

Invisibili – regia di Paolo Cassina:  https://playmastermovie.com/invisibili/

La Morte Negata – regia di Alessandro Amori:  https://playmastermovie.com/la-morte-negata/

Sospesi – regia di Marcello Rossi e Walter Zollino: https://www.buzzz.blog/buzzz-on-demand


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