Il progetto criminale globale chiamato Grande Reset e gestito dai “mostri” di Big Money, Big Pharma, Big Tech e Big Agricolture vive di paraventi che servono per paludare la sua feroce determinazione: la paura di un virus influenzale mediaticamente presentato con ossessione come la peste nera del XXI secolo, un grande afflato amorevole per la salute di tutti e, in ultimo ma non ultimo, una profonda passione green, ecologica, naturalistica, climatica ( per approfondire leggi gli articoli a questo link: https://www.gruppolaico.it/category/rassegna-stampa/emergenza-rassegna-stampa/ ). Una geniale trappola.
Questo nuovo orrendo fascismo/nazismo usa cose “buone”, belle, sagge e non i vecchi obsoleti carri armati per le strade con truppe di soldati urlanti ( leggi: I bei carri armati di una volta... ) cosicché il covidiota ci casca con tutti gli stivali. E vediamo che è proprio così.
I “mostri” per imporre a tutta l’umanità la loro spietata “nuova normalità” hanno scelto di presentarsi come provvidenziali e premurosi nostri curatori e come sensibili tutori dell’ambiente.
Se poi per curare e tutelare in vista di un Grande Reset, di un grande ricominciamento buono e pulito, mettono al primo posto i loro giganteschi affari, distruggono costituzioni, diritti, libertà, autodeterminazione, ci riempiono il fisico di schifezze e ci controlleranno fino nelle mutande, beh che volete, è solo tanto, tanto amore.
Peccato che ci sono quelli che non vogliono farsi “amare” con cotanta passione amorosa. E noi saremo sempre tra questi per amore di qualcosa di più grande e assoluto, la dignità umana, resistendo al loro abbraccio soffocante e stupratore. Voi? (GLR)
DITTATURA IGIENICA ED ECOFASCISMO
Stiamo vivendo un processo che non si è mai visto prima in tutta la storia dell’umanità. In questi tredici mesi, con il pretesto di proteggere la nostra salute, ci sono stati tolti il diritto di riunirci, la libertà di espressione e la libertà di movimento. Inoltre siamo sempre più obbligati a sottoporci a vaccinazioni di cui non si conoscono gli effetti a lungo termine.
Molte persone sono convinte che si tratti di provvedimenti temporanei e giustificati dal punto di vista medico. Credono che saranno revocati non appena la presunta crisi sanitaria sarà finita.
Ma questo è un errore fatale sotto due aspetti. Non riconosce le reali intenzioni dietro le misure e impedisce alle persone di opporsi al progressivo smantellamento dei loro diritti. Questo permette alle menti e ai profittatori che operano dietro le quinte di continuare a perseguire la loro agenda.
Ecco perché è così importante che si continui a concentrarsi su questa agenda e sui suoi obiettivi: Quello che stiamo vivendo attualmente non è altro che il crollo forzato dell’economia e della società descritto dal fondatore del World Economic Forum, Klaus Schwab, nel suo libro “The Great Reset”, con lo scopo di un nuovo inizio a vantaggio di coloro che sono stati finora alla guida del potere e che rischiano di perderlo, per due motivi:
In primo luogo, il sistema monetario nella sua forma attuale ha raggiunto la sua fine storica e non può più essere sostenuto con una prospettiva a lungo termine.
In secondo luogo, siamo nel bel mezzo della quarta rivoluzione industriale, nella quale milioni di posti di lavoro spariranno per sempre attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale.
Le due cose insieme significano che le strutture economiche e sociali del passato hanno fatto il loro tempo e devono essere sostituite da nuove strutture.
Ma cosa fanno i politici di fronte a questa situazione così difficile e così importante per il futuro dell’umanità? Invece di esporre chiaramente ai cittadini il dilemma in cui ci troviamo tutti e di cercare in modo democratico una soluzione che sia ragionevole e realistica per tutte le persone, si permette a una piccola minoranza di stabilire un nuovo sistema che avvantaggi solo loro per poi saccheggiare il sistema esistente con qualsiasi mezzo fino al suo crollo finale. È proprio questa la fase di saccheggio del sistema che stiamo vivendo attualmente.
Senza tener conto delle perdite, enormi quantità di denaro vengono create dalle banche centrali e date ai grandi investitori, che le usano per spingere i mercati finanziari a sempre nuove altezze e riempire le loro tasche. Anche gli Stati stanno buttando soldi in giro come mai prima d’ora e creano buchi nel bilancio che non potranno mai essere riparati. Allo stesso tempo, le piccole e medie imprese vengono deliberatamente rovinate e subordinate all’economia delle piattaforme digitali che si sta diffondendo come un cancro.
Le corporazioni informatiche e farmaceutiche attualmente non solo stanno incassando più che mai, ma stanno guadagnando potere su una scala senza precedenti e rendendo l’intera umanità sempre più dipendente da loro.
Le fortune di un piccolo gruppo di miliardari crescono a dismisura, mentre più di 130 milioni di persone muoiono di fame a causa delle misure e un miliardo e mezzo di persone, che già vivono a livello di sussistenza, devono stringere sempre di più la cinghia giorno dopo giorno.
Tutto questo viene fatto in riferimento a una situazione sanitaria eccezionale in cui presumibilmente ci troviamo. Ma il presunto eccesso di mortalità è stato ormai smentito statisticamente, e la favola della malattia senza sintomi è saltata così come il sovraccarico del sistema sanitario ripetutamente dichiarato che non è dovuto al Covid-19, bensì ad un trattamento matrigno di questo sistema da parte dei politici per anni.
Visto che l’inizio della stagione calda rende sempre più difficile sostenere la narrazione della peste ultrapericolosa che ci minaccia tutti, e che tuttavia le misure dittatoriali sono una parte necessaria e indispensabile dell’agenda del reset, stiamo attualmente assistendo al risorgere di un’altra narrazione, cioè la visione apocalittica del cambiamento climatico che minaccia l’umanità.
Come nel caso Covid-19, però, non c’è una seria preoccupazione dietro questo scenario dell’orrore, in questo caso per lo stato ecologicamente precario del nostro mondo, che ha sofferto enormi danni dall’inquinamento atmosferico, dalla contaminazione degli oceani del mondo e dalle catastrofi nucleari di Chernobyl e Fukushima, tra le altre cose.
Piuttosto, l’invocazione del cambiamento climatico serve a proteggere gli interessi della lobby finanziaria e digitale che, tra le altre cose, vuole scaricare sulla popolazione i costi dello stravolgimento attraverso una tassa sul CO2 e, nel farlo, sfrutta maliziosamente la benevolenza e l’insicurezza dei giovani presentando loro statuine controllate come Greta Thunberg.
Quale delle due narrazioni sia in primo piano nelle prossime settimane e mesi non ha alcuna importanza per coloro che tirano i fili dietro le quinte. Per loro è importante solo una cosa: che le misure coercitive siano continuate e ulteriormente intensificate in modo che quando arriverà il collasso finale di questo sistema, le persone saranno controllabili e si lasceranno costringere senza troppa resistenza nel corsetto digitale-finanziario descritto in maniera così precisa da Klaus Schwab.
Ernst Wolff, scrittore e giornalista tedesco in https://www.nogeoingegneria.com 3/5/2021
Fonte: https://kenfm.de/hygiene-diktatur-oeko-faschismus-von-ernst-wolff/
Crediamo che le parole di Simone Weil (1909- 1943), con cui si apre l’articolo che segue, siano una straordinaria descrizione non solo dell’oppressione del nazismo con cui Lei ebbe a che fare ma anche un’ottima rappresentazione dell’orrore del Grande Reset con cui abbiamo a che fare noi: la torsione in senso autoritario dello stato di diritto che formalmente vige ma in cui ormai le libertà costituzionali sono in mano ad un manipolo di politicanti legati al Grande Reset ( come i covidioti loro principali complici), come dimostra il vergognoso passaporto vaccinale ( vedi: Pericolo vaccino (17). Passaporto per l'apartheid )
Speriamo di avere anche noi la stessa testarda capacità di opporsi di Simone Weil. (GLR)
L’ULTIMO STATO CHE SI ASSUNSE PROGRAMMATICAMENTE LA ‘CURA’ DEL CITTADINO FU IL NAZISMO
Un’atmosfera pesante, opaca e soffocante si è stabilita sul paese, gli uomini sono depressi e scontenti e, tuttavia, sono disposti a subire qualsiasi cosa senza protestare e senza stupirsene.
È la situazione caratteristica dei periodi di tirannia. Il generale malcontento, che gli osservatori superficiali considerano come un indice di fragilità del potere, significa in realtà esattamente il contrario.
Un malcontento sordo e diffuso è compatibile con una quasi illimitata sottomissione per decine di anni; quando al sentimento della sciagura si unisce, com’è oggi il caso, l’assenza di speranze, gli uomini obbediscono finché un contraccolpo esterno non restituisca loro la speranza».
(Simone Weil, 1940)
Il diritto e la vita
La situazione attuale, in cui la salute degli esseri umani è diventata la posta in gioco nel diritto e nella politica, offre l’occasione di riflettere sui corretti rapporti che devono intercorrere fra il diritto e la vita.
Un grande storico del diritto romano, Yan Thomas, ha mostrato come nella giurisprudenza romana la natura e la vita naturale degli esseri umani non entrano mai come tali nel diritto, ma restano separati da questo e funzionano soltanto come un presupposto fittizio per una determinata situazione giuridica.
Così il principio naturale secondo cui tutto è comune a tutti vale solo come una limitazione che esclude dalla sfera della proprietà giuridica l’aria, il mare e le rive, ma la cosa comune a tutti diventa immediatamente una res nullius, che fonda la proprietà del primo che se ne impossessa.
Analogamente, la cittadinanza è un dato giuridico imprescrittibile e indisponibile, che, a differenza del domicilium, che dipende dalla residenza fisica in un certo luogo, si acquista attraverso l’origo, la quale non è, però, il fatto naturale della nascita, ma una costruzione giuridica legata al luogo di nascita del padre.
I giuristi del XIX secolo hanno trasformato questo artificio giuridico nello ius sanguinis, in cui, come scrive Yan Thomas, «una mistica del sangue che conduce all’ideologia biologica oggi dominante si sovrappone a quella che era soltanto una costruzione genealogica fittizia».
Quel che è avvenuto a partire dai primi decenni del Novecento è che il diritto ha progressivamente teso a includere in sé la vita, a fare di essa il suo oggetto specifico, di volta in volta da tutelare o da escludere.
Questa presa in carico della vita da parte del diritto non ha soltanto, come si potrebbe credere, degli aspetti positivi, ma apre invece la via ai rischi più estremi. Come gli studi di Michel Foucault hanno efficacemente mostrato, la biopolitica tende infatti fatalmente a convertirsi in tanatopolitica ( politica della morte, ndr)
Quanto più il diritto comincia a occuparsi esplicitamente della vita biologica dei cittadini come un bene da curare e promuovere, tanto più questo interesse getta immediatamente la sua ombra nell’idea di una vita che, come recita il titolo di un’opera celeberrima pubblicata in Germania nel 1920, «non merita di essere vissuta [lebensunwertes Leben]».
Ogni volta che si determina un valore, si pone infatti necessariamente anche un non-valore e l’altra faccia della protezione della salute è l’esclusione e l’eliminazione di tutto ciò che può condurre alla malattia.
Dovrebbe farci attentamente riflettere il fatto che il primo esempio di una legislazione in cui uno Stato si assume programmaticamente la cura della salute dei cittadini è l’eugenetica nazista.
Subito dopo l’ascesa al potere, nel luglio 1933, Hitler fece promulgare una legge per proteggere il popolo tedesco dalle malattie ereditarie, che portò alla creazione di speciali commissioni per la salute ereditaria (Erbgesundheitsgerichte) che decisero la sterilizzazione coatta di 400.000 persone.
Meno noto è che, ben prima del nazismo, una politica eugenetica, potentemente finanziata dal Carnegie Institute e dalla Rockefeller Foundation (uno dei protagonisti, oggi, del Grande Reset, ndr), era stata programmata negli Stati Uniti, in particolare in California, e che Hitler si era esplicitamente richiamato a quel modello.
Se la salute diventa l’oggetto di una politica statuale trasformata in biopolitica, allora essa cessa di essere qualcosa che riguarda innanzitutto la libera decisione di ciascun individuo e diventa un obbligo da adempiere a qualsiasi prezzo, non importa quanto alto.
Come Yan Thomas ha mostrato per la storia del diritto che il diritto e la vita non devono essere confusi, così è bene che anche diritto e medicina restino separati.
La medicina ha il compito di curare le malattie secondo i princìpi che segue da secoli e che il giuramento di Ippocrate sancisce irrevocabilmente. Se, stringendo un patto necessariamente ambiguo e indeterminato con i governi, si pone invece in posizione di legislatore, non soltanto, come si è visto in Italia per la pandemia, ciò non conduce a risultati positivi sul piano della salute, ma può condurre a inaccettabili limitazioni delle libertà degli individui, rispetto alle quali le ragioni mediche possono offrire, come dovrebbe oggi essere per tutti evidente, il pretesto ideale per un controllo senza precedenti della vita sociale.
Giorgio Agamben, filosofo dal libro “A che punto siamo? L’epidemia come politica”
Giorgio Agamben è filosofo e scrittore. La sua opera è tradotta e commentata in tutto il mondo. Con il progetto Homo sacer ha segnato una svolta nel pensiero politico contemporaneo.
Agamben ha raccolto in questo libro tutti i suoi interventi sull’emergenza sanitaria che stiamo attraversando. Al di là di denunce e descrizioni puntuali, i testi propongono in varia forma una riflessione sulla Grande Trasformazione in corso nelle democrazie occidentali. In nome della biosicurezza e della salute, il modello delle democrazie borghesi coi loro diritti, i loro parlamenti e le loro costituzioni sta ovunque cedendo il posto a un nuovo dispotismo in cui i cittadini sembrano accettare limitazioni delle libertà senza precedenti. Di qui l’urgenza della domanda che dà il titolo alla raccolta: a che punto siamo? Fino a quando saremo disposti a vivere in uno stato di eccezione che viene continuamente prolungato e di cui non si riesce a intravedere la fine? (Leggi, per conoscere questo libro, qui: Considerazioni al tempo del regime sanitario (14). Una massa di peccatori penitenti., ndr)
In https://www.nogeoingegneria.com 7/10/2020
L’immagine terribile che vedete subito sotto, è tratta dal film ” Il silenzio degli innocenti” del 1991, come ben sapete. Ma i gestori del Grande Reset con i loro governucoli complici, come il nostro, non devono imbavagliare in questo modo un agghiacciante nuovo dottor Hannibal Lecter, come nel film, ma il povero covidiota affinchè, non sia mai, non lo raggiunga una parvenza d’intelligenza critica e quindi non si faccia più condurre, agnello remissivo, al grande macello della “nuova normalità“.
A proposito, il titolo originale del film è: The Silence of the Lambs “, cioè “Il silenzio degli agnelli”. Appunto. (GLR)
Dall’articolo: Il paradenti è la nuova svastica…crea un’entità comune
Credo che lo Stato debba produrre problemi affinché la società rimanga in modalità problematica.
I membri della società non devono finire nell’autodeterminazione in un modo orientato alla soluzione, perché la persona autodeterminata non si limita ad ascoltare e ad attendere i suoi ordini. La persona autodeterminata, è lui che fa parte della missione distruttiva dei sistemi di istruzione e formazione. Questa è l’unica spiegazione del perché potrebbe accadere in quasi metà del mondo che la maggioranza delle persone si possa far rinchiudere senza sviluppare una resistenza.
….
In questo momento si tratta di vaccinazione, di fare soldi con il vaccino e di fomentare la paranoia nella società mondiale che ogni virus potrebbe ogni anno uccidere tutte le persone se non vaccinate presto, e appunto, per favore ogni anno.
Si tratta di un modello di business della Bill and Melinda Gates Foundation, che dirige completamente questo colpo di stato, attraverso miliardi di dollari.
E siccome i conti non tornano, i dati scientifici ufficiali e le statistiche sono simili a quelli di una comune influenza, cioè non ci sono milioni di morti per la SARS COV-2, e il progetto di vaccinazione mondiale potrebbe scoppiare se gli ancora timorosi e gli spettatori di ARD e ZDF (canali statali tedeschi n.d.r.) dovessero diminuire e sabotare il progetto di vaccinazione permanente mondiale, è necessaria una leggera coercizione che sia in grado di stabilire un’opinione di maggioranza che desideri il vaccino.
E per garantire questo, la mascherina diventa obbligatorio. (Conte: “Mascherine e distanze finché non c’è vaccino”n.d.r..).
Attraverso di lei, si condizionano le masse in un essere unificato, che è esplicitamente descritto nel libro La psicologia delle masse o nel libro Propaganda, al fine di garantire vantaggi di mercato e realizzazioni ideali.
La mascherina è un banner, un segno distintivo, uno slogan per sostenere la stessa idea, un ideale di gruppo che esprime che uno si preoccupa e non vuole danneggiare l’altro.
Un comando che ha trasformato la scintilla dell’individuo e dell’autodeterminazione in un campo minato di dubbi. Solo con lo striscione, il simbolo della comunità, la nuova legge sulla protezione della bocca, tutti noi ora mettiamo il „noi“ al di sopra di ogni „io“.
Ma in realtà è un atto di obbedienza che costringe l’intera società nella direzione che gli approfittatori vogliono guidare, devo vaccinare il mio io interiore, è l’unico modo per sopravvivere, e imprimere una ferma convinzione nel sacro compito, il sacro dovere verso il gruppo.
Uno crede nella causa superiore come il dovere più sacro e quindi addestra modelli di comportamento che costringono l’altro a fare lo stesso. Coloro che non indossano la fascia da braccio con la svastica vengono automaticamente osservati. Questo non è uno di noi, ora lo sappiamo per certo, è uno che infrange le regole, che vuole ostacolare il nostro benessere, che ci danneggia e su cui dobbiamo giudicare.
Quando il Bayern Monaco di Baviera gioca a Dortmund nello stadio di calcio, valgono regole simili. Ora queste regole valgono per oltre ottanta milioni di persone. E c’è solo un club, non due. Il secondo non può essere! È così che va il gioco.
Non sottovalutare mai il potere e il profondo effetto psicologico delle azioni simboliche. I simboli si uniscono e mettono il Noi davanti all’Io, perché d’ora in poi si tratta solo della cosa, dell’idea e del suo completamento. Un paese, un popolo, un cancelliere. Un’idea, un popolo, una super vittoria. Il fatto che la mascherina sia diventata superflua alla fine di marzo non interesserà più le masse impaurite.
Addestreranno l’atto irrazionale in un tale atteggiamento e troveranno del tutto normale che la mascherina come simbolo rappresenti la fine della libertà di opinione. Le masse non se ne accorgeranno nemmeno, come è da temere.
È, come ho già accennato nella mio intervento giornaliero del 15.4.2020, l’obiettivo di questa falsa pandemia di installare un’economia pianificata, cioè un nuovo e completamente diverso socialismo in Germania.
Per questo consiglio il nuovo libro di Markus Krall, Die bürgerliche Revolution, in cui scrive anche di una nuova economia pianificata da installare. L’introduzione di Angela Merkel alla crisi si concluderà con il suo Requiem.
Il pezzo sarà composto e diretto, ne sono certo, dalla Germania dell’Est (ex-comunista, ndr). L’impulso a proteggere questo Paese dall’alto tradimento del governo Merkel, sì, a liberarlo, verrà dalla Germania dell’Est per poi infettare l’intero Paese.
Rüdiger Lenz, pacifista e artista marziale tedesco in https://kenfm.de/ 22/4/2020
FONTE: https://kenfm.de/tagesdosis-22-4-2020-der-mundschutz-ist-das-neue-hakenkreuz/
Segue un altro contributo prezioso per conoscere a fondo il meccanismo feroce del Grande Reset in cui tutti siamo impigliati. Ascoltate bene!
“Provare per credere” diceva, nella pubblicità Aiazzone degli anni ’80, il buon Guido Angeli (ricordate?). Noi diciamo “conoscere per credere”. Ma al covidiota tutto questo non interessa: questo essere non “prova”, non “conosce”, crede e basta a mamma TV! (GLR)
Transumanesimo, Grande Reset, 4a rivoluzione industriale
Intervista a Gabriele Sannino, scrittore, giornalista ed economista.
Vedi e ascolta: https://www.youtube.com/watch?v=zlFpcDpU0_M
13/3/2021
ANNO II DEL REGIME SANITARIO
Per approfondire i temi proposti in questo articolo clicca sui “tag” in fondo alla pagina.
In particolare leggete:
Il Grande Reset. La Grande Risistemazione (23). Dittatura ecologica.
Pericolo vaccino (30). Iniezioni letali per un popolo di sottomessi.
Considerazioni al tempo del regime sanitario (26). Fine emergenza mai!
Apartheid (5). Il tempo della cattiveria.
Considerazioni al tempo del regime sanitario (19). Sai ancora farti domande?
Pericolo vaccino (21). Trasformati in un'antenna.
Considerazioni al tempo del regime sanitario (18). Intruglio, isteria, dittatura e morte.
Medici e scienziati non allineati al regime sanitario (11). Non dobbiamo guarire!
Consapevolezza e resistenza legale (13). Tutti a Norimberga!
Considerazioni al tempo del regime sanitario (17). Vivere di paura, morire di paura.
Il Grande Reset. La Grande Risistemazione (10). Come sono buoni e verdi i ricchi!
Un 25 aprile al tempo del Grande Reset: per un vero Antifascismo.
Il Grande Reset. La Grande Risistemazione (15). Si stanno preoccupando per noi...