CONSIDERAZIONI (31)

ANNO III DEL REGIME SANITARIO-DIGITALE

 

Le altre “Considerazioni al tempo del regime sanitario ” le trovate  QUI

 

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Considerare. Riflettere. Accendere sempre di più il senso critico. Ponderare. Meditare. Nutrirsi della forza morale dei Testimoni del passato.

Considerare con Primo Levi ” Se questo è un uomo”. Se quest’uomo spaventato, manipolato, imbavagliato, disinfettato, siringato, controllato sanitariamente (?) e digitalmente, green-pass-ato è un uomo, ancora un uomo. Se l’uomo progettato, attraverso l’Agenda 2030, dai criminali che gestiscono il Grande Reset, da noi e nel mondo, è ancora un uomo. Se vivere di emergenze continue, continue paure, asserviti e addomesticati vuol dire ancora vita.

La prima Resistenza a questo orrore sono le nostre considerazioni, il nostro pensiero critico, l’informazione, la nostra ragionata indocilità che costruiscono, poi, l’azione politica e sociale, le disubbidienze civili, le opposizioni di ognuno di noi alla propaganda mediatica. Ognuno di noi non diventato covidiota. Non ridotto alla resilienza, la mefitica resilienza. Non arreso.

Vi offriamo questi importanti video da seguire con attenzione e meditazione. V’invitiamo a leggere questo articolo: Considerazioni al tempo del regime sanitario (23). “Considerate se questo è un uomo”.

Ci invitiamo tutti a rimanere uomini/donneC’invitiamo a conservare la dignità, costi quello che costi. (GLR)


 

 

Oggi ci hanno portati a bruciare e dimenticare tutto in fretta e ci spingono a sostituire velocemente i fatti con altri fatti. L’importante è non pensare, non considerare, non vagliare, non conoscere, non capire ma essere impauriti, essere ammaestrati, essere “inguinzagliati”, essere inoculati buoni buoni, essere digitalizzati, essere “covidiotizzati“. La “nuova normalità“, bellezza.

Questi due straordinari contributi video che seguono, di Silver Nervuti, sono invece un invito a pensare, considerare, vagliare, conoscere, capire la tragica situazione che viviamo e cosa stiamo diventando. E, soprattutto, RICORDARE, RICORDARE e non perdonare! E non essere vergognosamente resilienti (leggi QUI)!

 

 

Medaglia alla memoria corta

Silver Nervuti

Ascolta e vedi QUI

10/5/2022

 

 

 

Fatevi vedere da uno bravo!

Silver Nervuti

Ascolta e vedi QUI

5/5/2022

 

 

E ricordare bene ciò che ascoltiamo nel video che segue. E ricordare che cossiga se ne intendeva bene di deep state e di politica oscura. Quindi se lo dice lui…

 

 

Mario Draghi? Un vile affarista, parola di Francesco Cossiga

Mario Draghi è un vile affarista e guai ad averlo come presidente del consiglio. A dirlo è Francesco Cossiga a Luca Giurato a Striscia la Notizia, un po’ di anni fa.

Ascolta e vedi QUI

 

 

 

Uno dei pochi intellettuali italiani non vergognosamente asservito al mainstream della dittatura sanitario-digitale ci offre un’importante riflessione sul dissenso nella polis. Il nostro sito ha molti altri contributi di pensiero di Agamben, che potete trovare cliccando sul tag “agamben” in fondo a questa pagina.


Stasis

 

Stato di eccezione e guerra civile

In un libro pubblicato qualche anno fa, Stasis. La guerra civile come paradigma politico, ho cercato di mostrare che nella Grecia classica la possibilità – sottolineo il termine “possibilità” – della guerra civile funzionava come una soglia di politicizzazione fra l’oikos e la polis, senza la quale la vita politica sarebbe stata inconcepibile.

Senza la stasis, il levarsi in piedi dei cittadini nella forma estrema del dissenso, la polis non è più tale. Questo nesso costitutivo fra stasis e politica era così inaggirabile che anche nel pensatore che sembrava aver fondato la sua concezione della politica sull’esclusione della guerra civile, cioè Hobbes, questa resta invece fino all’ultimo virtualmente possibile.

L’ipotesi che vorrei proporre è allora che se siamo giunti alla situazione di assoluta depoliticizzazione in cui ora ci troviamo, ciò è appunto perché la stessa possibilità della stasis è stata negli ultimi decenni progressivamente e integralmente esclusa dalla riflessione politica, anche attraverso la sua surrettizia identificazione col terrorismo.

Una società in cui la possibilità della guerra civile, cioè della forma estrema del dissenso, è esclusa è una società che non può che scivolare nel totalitarismo. Chiamo totalitario un pensiero che non contempla la possibilità di confrontarsi con la forma estrema del dissenso, un pensiero, cioè, che ammette solo la possibilità del consenso. E non è un caso che è proprio attraverso la costituzione del consenso come unico criterio della politica che le democrazie, come la storia insegna, sono cadute nel totalitarismo.

Come spesso avviene, ciò che si è rimosso dalla coscienza riemerge in forme patologiche e quello che sta oggi accadendo intorno a noi è che l’oblio e la disattenzione nei confronti della stasis vanno di pari passo, come Roman Schnur aveva osservato in uno dei pochi studi seri sulla questione, col progredire di una sorta di guerra civile mondiale. Non si tratta soltanto del fatto, pure da non trascurare, che le guerre, come giuristi e politologi avevano già notato da tempo, non sono più formalmente dichiarate e, trasformate in operazioni di polizia, acquisiscono i caratteri che si era soliti assegnare alle guerre civili. Decisivo oggi è che la guerra civile, facendo sistema con lo stato di eccezione, si trasforma come questo in uno strumento di governo.

Se si analizzano i decreti e i dispositivi messi in atto dai governi negli ultimi due anni appare con chiarezza che essi sono rivolti a dividere gli uomini in due gruppi contrapposti, fra i quali si stabilisce una sorta di ineliminabile conflitto. Contagiati e sani, vaccinati e non vaccinati, muniti di greenpass e privi di greenpass, integrati nella vita sociale o esclusi da essa: in ogni caso, l’unità fra i cittadini, come succede in una guerra civile, è venuta meno.

Quel che è avvenuto sotto i nostri occhi senza che ce ne accorgessimo è, cioè, che le due forme-limite del diritto e della politica sono state utilizzate senza scrupoli come forme normali di governo. E mentre nella Grecia classica, la stasis, in quanto segnava un’interruzione della vita politica, non poteva per nessun ragione essere occultata e trasformata in norma, essa diventa oggi, come lo stato di eccezione, il paradigma per eccellenza del governo degli uomini.

Giorgio Agamben, filosofo   9/4/2022   (intervento commissione DUPRE)

https://www.quodlibet.it/

 

 

Riflettere su chi è il nostro VERO NEMICO è fondamentale per resistere a questa dittatura sanitario-digitale che il progetto criminale globale chiamato Grande Reset sta imponendo in italia e nel mondo. Considerando e riflettendo ( anche con questo articolo importantissimo) impediamo almeno che lo imponga nella nostra testa. O è già troppo tardi anche per noi?

 

 

IL MIO NEMICO

“Non basta sottomettere più o meno pacificamente le masse al nostro regime, inducendole ad assumere una posizione di neutralità nei confronti del regime. Vogliamo operare affinché dipendano da noi come da una droga.”

Attribuito a Joseph Goebbels


“Una democrazia non può esistere se non si mette sotto controllo la televisione.”

Karl R. Popper

 

Quando si entra in guerra è fondamentale, anche a livello individuale, riuscire a individuare con precisione il proprio nemico.

Siamo in guerra e lo percepiamo, anche se l’intero apparato mediatico al servizio della classe dominante, in questa parte del mondo, con una furibonda e menzognera propaganda – di guerra, appunto – ci fa intendere che il nostro nemico è a est, in oriente e in estremo oriente, rispolverando la stucchevole “difesa della democrazia” e della (presunta) libertà di cui godiamo contro orde di barbari che ricordano non poco i nemici della “società aperta”, idolo dello pseudo filosofo Karl Popper, celebrato a suo tempo per la sua narrazione opportunamente falsata della realtà e della storia.

Dunque, i russi anzitutto ma anche i cinesi dovrebbero essere i nostri nemici, mentre noi, chiamati ad adorare la splendida democrazia occidentale There is no alternative, come sempre – nella “realtà reale” siamo sempre più poveri ed espropriati, vessati da semi-stati senza sovranità effettiva come quello italiano, che rappresentano interessi alieni e contrapposti ai nostri interessi vitali, addirittura di esistenza in vita.

Le presunte stragi russe degli “inermi” ucraini, da Bucha a Mariupol e dintorni, dovrebbero obnubilarci completamente – a questo serve l’apparato mediatico occidentale (e italiota) – facendoci dimenticare, come accadde per la cosiddetta pandemia nel biennio precedente, la drammatica questione sociale che stiamo vivendo.

Una questione determinante, quella sociale, sotto la quale si nasconde, ma sempre più malamente un piano di modificazione in perfetto stile Shock and Awe dell’ordine sociale e della distribuzione della ricchezza, squilibrandola come mai prima nella storia.


La cosiddetta pandemia covid, con restrizioni alle libertà e obbligo vaccinale, può essere stata provocata ad arte, così come il conflitto in ukraina, sotto il quale qualcuno (uno statunitense, nell’opposizione Usa-Cina) ha intravisto una gigantesca “Trappola di Tucidide”, ma non certo ordita dai russi e dal “cattivo” Putin …

Che siano proprio quelli che ci impongono di sopportare restrizioni, caro-carburante, caro-riscaldamento, caro-spesa alimentare, redditi da lavoro e popolari in picchiata e chi più ne ha più ne metta, ad avere ordito la trappola che ha costretto una Russia senza più alternative diplomatiche (There is no alternative, in altra forma) a iniziare le operazioni militari in ukraina?

Se non erro, proprio lo pseudo filosofo Popper scriveva che una nazione si può definire democratica quando riesce a privare del potere i suoi governati incapaci e, inoltre, individuava il nemico della sua preziosa “società aperta” anche nel nazismo, oltre che nel comunismo sovietico, oppure nell’opera di grandi e veri filosofi come Platone, Marx e Hegel, eccetera eccetera.


Il semi-stato italiano, soggetto al potere atlantista, colonia espropriata di ogni effettiva sovranità, non solo ha avuto governanti incapaci, nel quadro di questa splendida democrazia occidentale, ma capi di governo imposti dall’alto, come Monti ieri e Draghi oggi, che avevano e hanno una missione da compiere per conto terzi, cioè distruggere l’economia nazionale e consentire al grande capitale finanziario occidentale – non a degli oligarchi russi amici di Putin, beninteso, ma ai “miliardari democratici”! – di acquisirne beni e patrimonio.

Nella persistenza della democrazia occidentale, notiamo che governati incapaci, beceri Quisling imposti dall’alto e dall’esterno si alternano, applicando sempre le stesse politiche strategiche, senza alternative e senza alcuna possibilità di cacciarli, con buona pace del democraticissimo pseudo filosofo Popper, manicheo della “società aperta” e del successivo, mai realizzato nei suoi aspetti più liliali, “villaggio globale”.

Se nemico della democrazia e della “società aperta” occidentale dovrebbe essere fra i tanti anche il nazismo, o meglio il neo-nazismo nelle sue forme attuali, non si capisce il sostegno totale all’ukraina, senza se e senza ma prolungando e alimentando il conflitto, quella stessa ukraina dove elementi neonazisti/ banderisti bene armati, spadroneggiano incistati persino nel comando in capo delle forze armate ukraine, come nel caso del noto e famigerato “consigliere” Dmitry Yarosh, gradito alla CIA e all’Alleanza Atlantica.

La catena di comando occidentale, che controlla l’UE e la fondamentale NATO, che muove le pedine ukraine a piacimento sulla scacchiera dei Balcani profondi, ci impone l’aumento delle spese militari in una situazione di PNRR condizionato e di austerità post-merkeliana, nonché l’applicazione di sanzioni “anti-russe” che colpiscono in primo luogo noi, fin nel nostro esistere quotidiano, naturalmente nel nome di una democrazia sempre più astratta, sempre più lontana dai nostri interessi e in nome della sua difesa ad oltranza contro (presunti) barbari nemici…

Quindi, dobbiamo difendere la democrazia e la “società aperta” anche a costo di finire “con le pezze al culo”, come si direbbe senza mezzi termini nei discorsi grevi da Bar Sport, ma pochi si rendono conto di cosa veramente devono difendere, quale forma di potere effettivo che nulla ha a che vedere con le nostre esigenze di vita li domina e li confonde, per continuare a sfruttarli, controllarli e dominarli, estraendo le loro ultime risorse e, se necessario, togliendo anche l’ultimo boccone dalla bocca dell’affamato.

 

Ciò che impedisce di vedere oltre le cortine fumogene del presente, qui, in un paese completamente succube del potere elitista occidentale come l’Italia, è la furibonda propaganda di guerra affidata alle prostitute mediatiche, che all’uopo sono pagate dal padrone a colpi di centinaia di migliaia di euro, senza però offrire in cambio piaceri sessuali, ma menzogna e disinformazione diffuse su larga scala, capillarmente.

Il consiglio che posso dare a chi volesse capire la situazione e individuare con chiarezza il proprio nemico è di osservare in primo luogo la sua realtà quotidiana, per moltissimi in netto peggioramento, perché non è difficile capire chi l’ha provocata ad arte, in quali modi e con quali politiche, fra un po’ togliendo anche l’ossigeno al popolo.

Non serve essere filosofi (pseudo, se ci riferiamo a Popper), intellettuali, sociologi, economisti, perché anche quelli del Bar Sport dovrebbero potercela fare a capire il vero motivo per cui sono sempre di più “nella merda”, chi è il vero responsabile della loro discesa verso il basso.

Una certa narrativa pelosa, che qui da noi con i suoi potenti mezzi e sponsor s’impone, insinua che se aumentano esponenzialmente le bollette di gas e luce è colpa dei russi, se aumenta la benzina è colpa dei russi, se aumenta il prezzo dei cereali, affamando i paesi più poveri del sud del mondo (rivolte per il pane, già verificatesi) è colpa dei russi, se scarseggia il potassio per i fertilizzanti è colpa dei russi, dei bielorussi loro alleati e del solito Putin … e via di questo passo.

Propaganda di guerra e narrativa pilotata sicuramente diffondono la paura, ma anche un odio ingiustificato, suscitano l’incertezza, indeboliscono chi le assorbe acriticamente e soprattutto puntano l’indice contro un falso nemico, nascondendo alla vista quello vero, il mio e il nostro vero nemico.

Perciò, se guardo alla mia situazione personale, scopro che gli aumenti di paga che non ci sono da anni, fin da prima del covid e dei combattimenti in ukraina, la pensione sempre più lontana, l’aumento ininterrotto dei costi della vita e dell’esazione fiscale non sono colpa dei russi e del “cattivo” Putin, né sono cazzi loro, per tornare all’atmosfera e al linguaggio da Bar Sport, così come il degrado umano e sociale in costante aumento, che vedo intorno a me da anni e non da ieri, non può in alcun modo essere attribuito ad un “demoniaco” Cremlino.

Se nel lontano passato i comunisti mangiavano i bambini e Stalin ne era particolarmente ghiotto, oggi i russi, naturalmente per ordine di Putin, uccidono i bambini negli asili, nelle scuole e negli ospedali pediatrici ukraini, esattamente come facevano i siriani dell’esercito arabo-siriano, in Siria, su ordine del “cattivo” Assad, che secondo l’amministrazione federale Usa dell’epoca uccideva il suo popolo, come andava dicendo in ogni dove J. Kerry, segretario di stato con il pessimo ma democraticissimo Obama … Senza tener minimamente conto che erano i loro amichetti di al-nusra, dell’isis e delle milizie filo-turche che lo facevano materialmente, nei modi più orribili e terrorizzanti (Shock and Awe, ancora una volta).


Le dinamiche di fondo della propaganda e della disinformazione, i meccanismi profondi che sfruttano, sono più o meno gli stessi, nei predetti casi, ma i mezzi a disposizione e gli eserciti di prostitute mediatiche della stampa “libera e democratica” farebbero impallidire il defunto maestro Joseph Goebbels, ministro per l’istruzione pubblica e la propaganda (appunto) del III Reich.

La propaganda si ripete, con mezzi sempre più potenti, con servi ben pagati sempre più numerosi, distorcendo la realtà e adattandosi ai nuovi (per noi falsi) nemici da mettere alla gogna mediatica, da screditare, criminalizzare ed eliminare dalla scena con ogni mezzo.

Oltre la “guerra dell’informazione”, cioè la menzogna sistematica diffusa 24×7, in cui i russi molto più etici hanno mostrato di essere perdenti, oltre la martellante propaganda post-goebbelsiana c’è però la realtà socioeconomica che si vuole a ogni costo nascondere, occultando il nostro vero nemico, seminando confusione, paura e odio, tutti ingredienti irrinunciabili del “minestrone elitista” (vedi Davos/ Great Reset) che, come sappiamo, rendono le classi dominate al di qua del muro più controllabili e più facilmente dominabili.

Quello che si vuole, dopo aver costretto la Russia ad aprire un fronte bellico in Europa, è evitare a tutti i costi che si apra, in particolare nell’Europa occidentale, con le masse sempre più ridotte in ristrettezze economiche e alla canna del gas (non è un’ironia!), un fronte interno che i servi democratici degli elitisti avrebbero difficoltà a reggere, se non con una diffusa, sistematica e spietata repressione poliziesca, o addirittura militare … Cosa che smaschererebbe completamente la vera sostanza di questa “splendida” democrazia, da difendere a ogni costo umano e sociale.

La propaganda di guerra occidentale, in altre parole, serve come la precedente propaganda covid/ restrizioni/ vaccini a nascondere o almeno a far passare in secondo piano l’ingiustizia sociale, in paesi democratici come l’Italia ormai a livelli stellari, con il solito “colpire e terrorizzare” che ha subito un’accelerazione evidente in questi ultimi tre anni.

Tanto più che le “sanzioni anti-russe”, animate dal mendace proposito di “non finanziare la guerra di Putin”, colpiranno soprattutto noi, perché questo impoverimento di massa che sta per arrivare alla sua fase finale è per il potere elitista, globalista, atlantico e occidentale una vera e propria linfa vitale, così com’è un obbiettivo irrinunciabile per la difesa di questo potere la separazione netta fra l’Europa e la Russia, caduta nella “Trappola di Tucidide” e costretta a combattere per non essere subdolamente fatta a pezzi, in futuro, dal cosiddetto occidente collettivo.


Perciò mi pare chiaro che individuare il vero nemico, osservando la “realtà reale” e quotidiana di ciascuno, con uno sguardo doveroso alla situazione geopolitica sopra le nostre teste, non è poi così arduo come sembra, in Italia e in altri paesi europei, ed è per questi motivi che io sono riuscito ad individuare con una certa facilità il mio nemico, escludendo addirittura a priori la Russia, la Cina, l’Iran e altri paesi liberi dal giogo elitista occidentale.

Infatti, non solo loro responsabili del fatto che il mio reddito da lavoro è fermo, quindi svalutato in una pesante “svalutazione interna” che procede da anni, non sono loro i responsabili della fiscalità e dei costi della vita in crescita, del degrado umano e sociale che osservo intorno a me, delle balle e delle imposizioni (PNRR di Draghi) riguardanti la cosiddetta green economy e le energie “pulite”, né è loro la colpa di un futuro incerto (usando un eufemismo) per i miei discendenti, e così era fin da prima del covid e degli eventi bellici in ukraina.

Allora, chi può essere il responsabile ultimo di tutto questo e chi può essere il mio e il vostro nemico?

Mi rendo conto che dovrebbe essere facile rispondere correttamente a questa domanda, ma confusione, paura, disinformazione e propaganda di guerra sembrano dominare incontrastate, sembrano vincere persino sulla “realtà reale” e così temo che non si aprirà nessun fronte interno, per combattere contro il mio e il vostro nemico, il vero nemico di noi tutti.

Da quel che vedo e sento intorno a me, ho l’impressione che a poco serva cercare di far capire che fra un po’, cedendo senza combattere contro questo potere che ci bombarda di propaganda, ci usa come oggetti, ci vorrebbe schiavi o morti, ci vende modelli di vita irrealizzabili, se non depravati, in molti saranno costretti drammaticamente a verificare nel mondo reale che con questa splendida democrazia, in coppia con “i valori occidentali”, non si riscalda la casa d’inverno, non la si illumina con la luce elettrica, non si fa andare avanti l’automobile e soprattutto si mangia sempre di meno.

Sembra avvicinarsi ad ampie falcate la fine dei giochi, o se preferite, nella lingua del mio nemico “The end of games”!

Eugenio Orso,   https://comedonchisciotte.org/   28/4/2022

 

ANNO III DEL REGIME SANITARIO-DIGITALE

 

 

 

Sui pericoli del vaccino e delle mascherine leggi i tanti articoli dedicati qui e presenti in molti GLR-NOTIZIE ( soprattutto in GLR-NOTIZIE 96)

e sulle reazioni avverse dei vaccini leggi qui


Importanti  contributi video di informazione libera sulla “guerra” di regime li puoi rivedere in GLR-NOTIZIE-FLASH da 15 a 31 e SOPRATTUTTO i n. 32 e 33 che puoi scaricare QUILeggete le importanti informazioni in GLR-NOTIZIE da 92 a 96


Leggi “GLR-NOTIZIE” e “ GLR-NOTIZIE FLASH”  QUI

In particolare rileggete GLR-NOTIZIE FLASH 25 e 26

 

Leggi questi articoli:

GLR-CONSIDERAZIONI   30

Quel campionato che iniziò a Milano il 6 maggio 1945.

Un 25 aprile al tempo del Grande Reset

Gramsci: per non essere uomini-massa

Resilienza: la parola d'ordine del Grande Reset

 

 

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