NOTIZIE-FLASH (37) – 14/6/2022
ANNO III DEL REGIME SANITARIO-DIGITALE
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Preparate il braccio: «Verso fine estate pronto booster contro Omicron»
Una nuova versione del vaccino anti-Covid di Moderna, pensata per essere utilizzata come dose booster, è risultata «particolarmente efficace» contro la variante Omicron. Lo ha annunciato nei giorni scorsi la stessa azienda farmaceutica. Il vaccino – si legge su SkyTg24 – è stato aggiornato unendo il farmaco prodotto originariamente da Moderna a una formulazione nuova, pensata appositamente per agire contro la variante che, dallo scorso inverno, ha soppiantato gli altri ceppi del virus. In pratica la sperimentazione sugli umani per un virus in eterna mutazione (famiglia coronavirus) continuerà forse in eterno.
Moderna – scrive SkyTg24 – ha definito il vaccino «bivalente», appunto perché efficace sia contro il ceppo originario del coronavirus che contro Omicron. Il prodotto, dice l’azienda, è ora «il candidato principale» da distribuire in autunno. Una dose di richiamo di 50 µg della nuova formulazione, fa sapere Moderna, è risultata «generalmente ben tollerata» nei 437 partecipanti allo studio. Gli effetti collaterali evidenziati sono «paragonabili a una dose di richiamo di mRNA-1273», il vaccino già in uso.
L’annuncio di Moderna non è per il momento supportato da studi scientifici o ulteriori analisi di soggetti esterni all’azienda, sottolinea SkyTg24. Non sono stati resi noti eventuali risultati relativi all’efficacia del booster sulle sottovarianti di Omicron BA.4 e BA.5, che entro il prossimo autunno – come avvertono molti esperti – potrebbero risultare dominanti. Insomma, buona fortuna!
https://www.lapekoranera.it/ 14/6/2022
Devi avere paura, continua, persistente, diuturna, sempiterna, insistente, perpetua e costante. Paura dei virus, delle guerre, del clima, dell’energia che manca, delle bollette, dei terremoti e della tua faccia (magari!). La paura è il fondamento dell’ “uomo nuovo” previsto dalla “nuova normalità” prospettata dal Grande Reset attraverso l’Agenda 2030. Paura, spavento, terrore, angoscia, panico, tremarella, fifa, cacar… Si, proprio l’immagine del covidiota.
Biden avverte il mondo: «Ci sarà un’altra pandemia, dobbiamo prepararci». Pronte altre punture da “sparare”
«Ci sarà un’altra pandemia e occorre essere pronti ad affrontarla con i vaccini e le cure necessarie». Lo ha detto il presidente Usa Joe Biden, intervenendo all’apertura della Plenaria del IX Vertice delle Americhe in corso a Los Angeles. Biden, si legge su RaiNews, ha invitato gli altri capi di Stato e di governo del continente a «lavorare insieme» per affrontare le sfide per il futuro della regione, dall’emergenza sanitaria alla transizione energetica, dall’insicurezza alimentare alle migrazioni «senza precedenti», all’affermazione della democrazia.
Sarebbe davvero interessante sapere come possano prevedere (scientificamente e con prove) l’arrivo di pandemie naturali. Senza voler essere complottisti a tutti i costi, è invece comprensibile la previsione di future pandemie qualora i virus fossero creati in laboratori. Chissà, forse negli stessi laboratori in Ucraina del figlio di Biden?
Aspettiamo con ansia che il presidente, con l’amico “immaginario”, ci dia delucidazioni senza interpellare il suo amico Bill Gates.
https://www.lapekoranera.it/ 10/6/2022
Anche una rivista come Panorama, pienamente dentro la propaganda di stato e di regime, è costretta a riconoscere i gravissimi danni dello pseudo-vaccino. Ma biden, i gestori del Grande Reset, il governicchio nostro “se ne fregano”. E con loro gli sciocchi resilienti dell’”andrà tutto bene” che si sciacquano in mare. Si, proprio “tutto bene”…
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Via le maschere, restano i pagliacci
I ministri Roberto Speranza e Patrizio Bianchi cedono sulla maturità: le protezioni solo «fortemente raccomandate». Ma intanto gli esami sono già cominciati. E fioccano gli studi che spiegano quanto i provvedimenti anti Covid abbiano comportato effetti disastrosi sull’apprendimento e sul comportamento degli studenti.
Walter Ricciardi doveva aver già capito l’antifona. Mascherine alla maturità? «Nei luoghi chiusi restano indispensabili», commentava con Adnkronos, «ma la decisione concreta la prenderà la politica». E la politica, gli appigli alla sacra scienza, li aveva esauriti da un pezzo. Un esempio? Allo studio legale che gli aveva chiesto su quali basi fossero stati imposti i bavagli a scuola, Gianni Rezza aveva dovuto rispondere: «Questa amministrazione non è in possesso della specifica documentazione richiesta». Le pressioni per liberare i ragazzi dalla museruola, ormai, si erano fatte insostenibili persino per gli oltranzisti della Cattedrale sanitaria. Da ultimo, il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, aveva promesso che, al più tardi, il cdm di domani avrebbe sbloccato tutto.
Così, ieri, dopo un vertice pomeridiano cui ha partecipato il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, Roberto Speranza e Patrizio Bianchi, insieme alla Ffp2, si son dovuti calare pure le braghe: mascherina agli esami non più obbligatoria. Resta la «raccomandazione», giusto per fingere che non sia uno smacco clamoroso. Varrà anche per gli scritti e anche per la terza media.
Qui sta un inghippo. Perché, per rendere operativo il cambio di passo, servirà «una norma al prossimo Consiglio dei ministri», seguita da «una circolare esplicativa alle scuole». Il solito vortice burocratico. La linea Caesar di chi, per partito preso, vorrebbe portare avanti l’estrema vessazione nei confronti di quasi due milioni di ragazzi e dei loro docenti. Come precisava un’agenzia stampa, quindi, «bisognerà attendere». Solo che, nel frattempo, le prove, alle medie, sono già cominciate: qualcuno è partito ieri, qualcun altro parte oggi. Chi arriverà prima? Il permesso di scoprirsi la faccia o il voto dell’orale?
Per la maturità, il discorso è diverso. Sarà difficile tirarla talmente per le lunghe da beffare gli alunni dei licei. Ecco perché è sacrosanto rivendicare questa storica vittoria sul carrozzone pandemico. Matteo Salvini, incassati la batosta del referendum e i deludenti risultati del suo partito alle amministrative, ha sottolineato che il governo ha accolto «la richiesta della Lega». Il sottosegretario all’Istruzione del Carroccio, Rossano Sasso, in effetti, si era molto speso per la causa. Il punto, comunque, è stato messo a segno con il contributo dei pochi, La Verità in primis, che da settimane insistevano sulla totale assenza di basi scientifiche dell’obbligo di imbacuccarsi naso e bocca. Una regola che il ministro Bianchi s’era ostinato a difendere con argomenti grotteschi.
Ebbene, con buona pace del «valore educativo» delle mascherine, che insegnerebbero «il rispetto» e incarnerebbero un fantomatico «patto per la sicurezza», i talebani del Covid hanno dovuto rinunciare a imbavagliare i seggi. E adesso, sono stati costretti a cedere pure sulla scuola.
Lorsignori ci spiegheranno, come hanno provato a fare per giustificare l’osceno balletto sulle museruole alle urne, che la scelta è maturata «alla luce del mutato quadro epidemiologico». Balle sesquipedali. Semmai, il «quadro epidemiologico» è in lieve peggioramento.
La realtà, appunto, è che non esisteva mezza ragione tecnica per tenere in piedi l’inutile persecuzione. Gli studi comparati l’hanno messo in luce ampiamente: i Paesi in cui sono state imposte le mascherine in aula avevano curve dei contagi sovrapponibili a quelle delle nazioni più lasche.
Intanto, però, protocolli e distanziamenti, chiusure e didattica a distanza hanno rovinato la psiche dei giovani – nonché la loro preparazione. Siamo sempre lì: le politiche sanitarie non dovrebbero fondarsi sull’ideologia, bensì su un’accorta valutazione di costi e benefici di ciascuna misura. Se non alle evidenze, i sacerdoti delle restrizioni eterne si sono dovuti arrendere all’assedio culturale e politico.
Cosa succederà a settembre? Non escludiamo che, in vista dell’autunno, la ditta Speranza si rifaccia avanti. Specie se, con lo zampino di Omicron 5, si dovesse riaprire qualche spazio d’intervento. Vigileremo, qualora dovesse tornare la moda della «nuova normalità» in classe. Tuttavia, già domani, in cdm, si aprirà un nuovo fronte. Scadrà il precedente decreto sulle mascherine e bisognerà stabilire in quali casi prorogarne l’utilizzo coatto. Tanti saluti – ci siamo abituati – al congruo anticipo dei provvedimenti, che Mario Draghi promise quando s’insediò a Palazzo Chigi…
Le bardature dovrebbero sparire da cinema, teatri e manifestazioni sportive, mentre i massimalisti tengono duro sui trasporti: autobus, treni, metrò e aerei, dove, al solito, siamo gli ultimi dei mohicani mascherati.
Cosa inventeranno per aggrapparsi a questi scampoli di regimetto? Che ci sono i ceppi ricombinanti? Che bisogna passare per il viatico della quarta dose? Che dobbiamo tutelare i fragili? Che è meglio essere prudenti? Che è necessario dare il buon esempio?
Il repertorio delle scuse è inesauribile. Il fatto è che ai pagliacci dell’esecutivo, la Ffp2 serve a poco: la faccia che dovrebbero coprire, infatti, l’hanno già persa
https://www.laverita.info/ 14/6/2022
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