NOTIZIE-FLASH (40) – 24/6/2022
ANNO III DEL REGIME SANITARIO-DIGITALE
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Forse è bene che rileggiate questo articolo: Pericolo vaccino (33). Pericolo mascherina (7). Come pecore al macello! e questo: Pericolo vaccino (32). Un colpo al cuore.. Aiutano a comprendere l’importanza e la gravità dell’articolo che segue.
Eventi avversi, subito inchiesta parlamentare sui vaccini.
Federica Angelini (comitato Ascoltami): «Bisogna istituire una commissione parlamentare che indaghi. In migliaia ci siamo fidati di questo Stato che ci ha abbandonati». Un medico del lavoro: «Il 30% dei miei pazienti è stato male dopo l’iniezione».
«Chiediamo con forza che venga istituita al più presto una commissione d’inchiesta parlamentare sui vaccini, non si può più ignorare quello che sta accadendo»: è l’appello ufficiale che Federica Angelini, fondatrice del Comitato Ascoltami, che riunisce oltre 1.500 danneggiati, ha fatto pochi giorni fa in occasione del primo convegno organizzato da chi, dopo il vaccino contro il Covid, si è ritrovato da essere completamente sano a malato, nella più totale indifferenza delle istituzioni. «È più di un anno che noi danneggiati chiediamo semplicemente di essere ascoltati, abbiamo fatto il vaccino, ci siamo fidati della scienza, ci siamo fidati di chi diceva che con una puntura saremmo usciti dalla pandemia, ma adesso la scienza e tutti quelli che invitavano a gran voce a iniettarsi un siero ancora sperimentale, dove sono? Esigiamo delle risposte».
Nelle parole di Angelini c’è una profonda indignazione, quella di chi, dopo più di un anno, continua a stare male, a pagarsi visite ed esami medici di tasca propria, senza alcun tipo di aiuto o considerazione da parte dello Stato. Eppure, ormai, i casi di reazioni avverse sono all’ordine del giorno: il Comitato Ascoltami quotidianamente riceve nuove adesioni perché, se prima i danni venivano provocati dalle prime dosi, adesso si aggiungono i disturbi causati dalle seconde e terze inoculazioni e pian piano anche dalle quarte.
Tutto questo, però, contrasta nettamente con i dati dell’Aifa, fermi a mesi addietro, dai quali sembra che la situazione non sia così preoccupante. «Il vero problema è che non abbiamo dati affidabili, perché la farmacovigilanza sugli effetti avversi è ancora di tipo passivo», ci spiega il dottor Attilio Cavezzi, chirurgo vascolare tra i primi ad aver assistito i danneggiati soprattutto per quanto riguarda l’aspetto delle trombosi.
«Tutte le piattaforme utilizzate per raccogliere i dati, anche a livello internazionale, non permettono di capire la reale portata di questo fenomeno, i casi sono sottostimati e ne ho persino conferme dirette dato che vedo ancora molti medici di famiglia continuare a essere riluttanti a segnalare gli effetti indesiderati. Se non ci sono le segnalazioni, come si può capire quello che sta succedendo realmente?».
Cavezzi ha seguito fin da subito i casi di trombosi confluiti nel Comitato, alcune volte ha persino «predetto» che ci sarebbe stata una reazione avversa, perché dalle analisi c’era un alto rischio, ma i pazienti si sono dovuti vaccinare lo stesso. «Purtroppo non ci sono delle linee guida da rispettare, la vaccinazione viene messa al di sopra di qualsiasi rischio, sembra che ci sia stato un vero e proprio addormentamento delle coscienze dei medici che non vogliono riconoscere questo problema».
E in tema di dati ci sono specialisti che hanno deciso di cercare autonomamente delle risposte, in mancanza di quelle ufficiali. «Faccio il medico del lavoro da tanto tempo», ci dice la dottoressa Margherita Savini, «questo significa che, ogni anno, visito i miei pazienti annotando tutte le loro patologie. Da settembre scorso, però, ho incominciato ad assistere a un fenomeno preoccupante: sempre più persone, prima completamente in salute, si presentavano nel mio studio con delle patologie. Pian piano ho iniziato ad associare questi disturbi al vaccino e così ho cercato di capire quello che stava succedendo, anche perché io stessa ho avuto dei forti disturbi dopo la vaccinazione. E così, analizzando le cartelle cliniche, ho trovato un dato davvero impressionante: in pratica il 30% dei miei pazienti sani, che da più di dieci anni non avevano mai avuto patologie, iniziavano a star male come conseguenza della puntura che avrebbe dovuto proteggerli contro il Covid e la cosa più drammatica è che con l’aumentare delle vaccinazioni, stanno aumentando i casi».
Una percentuale altissima, il 30%, che di certo non può e non deve essere ignorata. La consapevolezza di tutto questo ha spinto la dottoressa Savini a esporsi in prima persona durante una riunione dell’Ordine dei medici di Venezia, di cui fa parte, chiedendo ai suoi colleghi se fosse normale continuare a ignorare tutto quello che stava e che sta accadendo. «Troppi medici non hanno ancora consapevolezza», ci dice, «tendono a minimizzare, preferiscono non vedere, obbediscono ciecamente alle indicazioni che ci vengono date dall’alto, dai vertici del sistema anche se, ormai per me è evidente, molte delle scelte fatte non servono e non sono servite a tutelare la salute dell’essere umano».
Così come aumentano i danneggiati dal vaccino, cresce anche il numero dei medici che scelgono di ribellarsi alla vaccinazione indiscriminata, come Mauro Mantovani, biologo e ricercatore specializzato nel sistema immunitario. «Il rischio-beneficio non è un concetto assoluto», sottolinea, «deve essere valutato per ogni singola persona, non ha senso vaccinare chi ha una elevata probabilità di essere danneggiato molto di più dalla puntura che dal Covid, e gli esami per poter fare questa valutazione ci sono tutti, solo che non vengono minimamente presi in considerazione».
Appare quindi evidente che, forse, c’era una maniera per evitare che succedesse tutto questo e soprattutto adesso la macchina delle vaccinazioni che producono più danni che benefici può ancora essere fermata. È proprio per questo che Federica Angelini ha deciso di chiedere la commissione parlamentare di inchiesta. «La verità sta venendo a galla, non può essere più sepolta dalla menzogna. È necessario che si indaghi su tutto quello che poteva essere evitato, proprio per bloccare questa spirale negativa, in cui i danneggiati non hanno perso solo la salute, ma anche la dignità di malati».
Marianna Canè, www.laverita.info, 23/6/2022
Come abbiamo già scritto, con magistrati così la dittatura sanitario-digitale può dormire sonni tranquilli. Ma noi no!!
“NESSUNA CORRELAZIONE”: GIOVANE MUORE DOPO IL VACCINO. L’OMBRA DEL CONFLITTO D’INTERESSI
Traian Calancea è morto a 24 anni, dieci giorni dopo la prima dose del vaccino Pfizer. A trovare il suo corpo privo di vita, disteso nel bagno di casa, fu la mamma, Svetlana Rosca. “Malore a domicilio”, così il caso fu inizialmente rubricato dagli operatori sanitari che prestarono il primo, purtroppo, vano soccorso al giovane di Trento. Nessuna autorità dispose d’ufficio l’autopsia. Fu soltanto la mamma, con l’aiuto dell’avvocato Renate Holzeisen, a ottenerla. L’esame stabilì che a causare il decesso fu un’emorragia cerebrale.
Traian era un giovane sportivo e godeva di ottima salute. Studiava economia all’Università e da poco tempo aveva trovato impiego come agente immobiliare. “Non era convinto di sottoporsi all’inoculazione”, ha raccontato la mamma ai microfoni di Byoblu, ma si decise pochi giorni prima del 15 ottobre, quando il governo introdusse l’obbligo per i lavoratori di esibire il green pass per accedere ai luoghi di lavoro. La somministrazione del siero avvenne in un drive-through vaccinale, un luogo in cui era possibile sottoporsi all’iniezione senza neanche scendere dall’auto, sporgendo il braccio dal finestrino dell’auto: come si fa in una catena di cibo spazzatura americano.
Prima dell’inoculazione Traian non fece alcuna analisi. Del resto, le autorità governative competenti non hanno mai ritenuto opportuno di consigliarle alla popolazione. Secondo i racconti della madre Traian, al momento della vaccinazione, aveva mal di testa e avrebbe segnalato a voce questo particolare al medico vaccinatore, senza, però scriverlo nel modulo di consenso. La cefalea proseguì nei giorni successivi alla vaccinazione, fino al tragico epilogo.
La Procura della Repubblica di Trento aprì un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti. Dopo l’autopsia, il pubblico ministero, anche su impulso dell’avvocato Holzeisen, ordinò la disposizione di ulteriori esami volti ad accertare o a escludere il nesso causale tra la morte e la somministrazione del vaccino. Svetlana Rosca ai nostri microfoni, a poco meno di un mese dalla morte del figlio, aveva chiesto ai giudici e ai periti di accertare “la verità e di fare la cosa giusta“.
Il caso di Traian è emblematico, non soltanto per quanto accaduto durante la campagna di vaccinazione, ma anche per quanto sta accadendo adesso con il mancato riconoscimento delle correlazioni tra la vaccinazione e i decessi e reazioni avverse.
“Nessuna correlazione” tra la vaccinazione con il siero a mRna Pfizer/Biontech e la morte di Traian, hanno così disposto i consulenti tecnici della Procura della Repubblica di Trento. Nella perizia, firmata dal professor Pietro Muniz, dalla dottoressa Giovanna Del Balzo e dal professor Ugo Moretti dell’Università di Verona, si legge che la morte di Traian, “dovuta a un’emorragia cerebrale, è conseguita a un evento neurologico secondario a rottura di aneurisma“.
L’avvocato Holzeisen e i consulenti tecnici di parte, tra cui il professor Paolo Bellavite, contestano proprio questo punto. I consulenti della Procura non avrebbero chiarito cosa abbia causato la rottura dell’aneurisma. Esami per la ricerca della proteina spike nel cervello di Traian, richiesti dall’avvocato Holzeisen, non sono stati effettuati. I consulenti della Procura hanno dichiarato che non sono possibili con i mezzi a loro disposizione.
Inoltre l’avvocato Holzeisen contesta che uno dei consulenti della Procura, il professor Ugo Moretti, avrebbe dovuto astenersi, in quanto gravato da conflitto d’interesse, ricoprendo l’incarico di responsabile della farmacovigilanza per la regione veneto e la Provincia di Bolzano. Insomma, per l’avvocato, il professor Moretti non avrebbe dovuto svolgere l’incarico di accertare o escludere il nesso causale tra il decesso e la vaccinazione, mentre al contempo è il responsabile di tutte quelle attività che dovrebbero garantire che un farmaco venga utilizzato e somministrato in modo che i benefici superino i rischi.
Abbiamo contattato il professor Moretti per chiedergli chiarimenti in merito alla perizia e sul suo possibile conflitto d’interesse, ricoprendo l’incarico di responsabile della farmacovigilanza per la regione Veneto e la provincia di Bolzano. Il professore ha risposto di non essere disponibile per l’intervista.
Sulla base della consulenza, la Procura della Repubblica di Trento ha chiesto l’archiviazione del caso. L’avvocato Holzeisen si è opposto. La decisione spetta al giudice per le indagini preliminari. L’udienza è fissata per il prossimo 5 luglio. Siamo tornati a Bolzano per far luce sul caso della morte del giovane Traian Calancea, morto nel pieno della sua gioventù.
https://www.byoblu.com/ 23/6/2022
Un giorno, un giorno la collera di Dio e degli uomini veri ricadrà su esseri come questo e i suoi complici.
“Perciò aspettatemi – parola del Signore – quando mi leverò per accusare, perché ho decretato di adunare le genti, di convocare i regni, per riversare su di essi la mia collera, tutta la mia ira ardente: poiché dal fuoco della mia gelosia sarà consumata tutta la terra….”
(Bibbia, Libro di Sofonia, 3,8-9)
Burioni: «Il 95% italiani vive come se il Covid non esistesse più». Li vorrebbe tutti chiusi in casa?
«Sintetizzo la mia percezione della situazione in modo sommario, ma fedele alla realtà. Il 95% degli italiani vive come se il Covid non esistesse più ( forse non ha visto in giro i covidioti ancora mascherati. GLR). Può piacere, può non piacere, le spiegazioni possono essere molte, ma è un dato di fatto». Riassume la sua riflessione in un tweet il virologo Roberto Burioni, docente all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, si legge su AdnKronos.
Chissà, forse Burioni vorrebbe vedere gli italiani, esausti, ancora chiusi in casa, con mascherina davanti alla bocca, e perennemente in fila negli hub vaccinali? ( questo essere ha la testa dentro l’Agenda 2030. GLR)
https://www.lapekoranera.it/ 24/6/2022
Diceva sempre Alberto Sordi: E che te pare?
Parlamento UE: prorogata la validità del Green Pass fino a giugno 2023
Via libera dal Parlamento europeo alla proroga della validità del quadro giuridico creato per l’istituzione del Green Pass, o certificato Covid digitale Ue come è definito a Bruxelles, per ulteriori 12 mesi. Gli eurodeputati hanno approvato l’accordo raggiunto il 13 giugno con i governi dell’Ue per prevenire le restrizioni alla libera circolazione nell’Unione in caso di nuove varianti o altre minacce legate alla pandemia.
Le regole attuali, in scadenza la prossima settimana, saranno estese fino al 30 giugno 2023.
Il testo approvato dall’aula stabilisce che i Paesi Ue «non dovrebbero limitare la libera circolazione dei titolari del certificato digitale Covid Ue in modo sproporzionato o discriminatorio». Entro la fine del 2022, la Commissione europea valuterà l’impatto del Green Pass sulla libera circolazione e sui diritti fondamentali e potrà proporne la revoca nel caso in cui la situazione della salute pubblica lo consenta, sulla base dei più recenti pareri scientifici del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e del comitato per la sicurezza sanitaria dell’Ue.
Ansa 23/6/2022
Il sito di La PekoraNera riporta un prezioso elenco continuamente aggiornato di notizie su malori e morte improvvise, assolutamente in continuo aumento. I giornali citati nell’elenco quasi mai creano una correlazione tra vaccinazione e malori o morti improvvise.
Ma sappiamo ( o dovremmo sapere) che siamo sotto un regime sanitario, quindi… Comunque a voi leggere, sapere e riflettere.
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Raccolta di sospetti eventi avversi da “vaccini anti Covid-19”, in ordine cronologico, provenienti dalla stampa italiana e internazionale. Inseriti così come pubblicati in origine, anche in lingua originale non tradotta. Lista aggiornata continuamente.
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