NOTIZIE-FLASH (41) – 3/7/2022

ANNO III DEL REGIME SANITARIO-DIGITALE

 

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Apriamo questo GRL-NOTIZIE-FLASH con uno degli esempi più vomitevoli di cosa sia la follia malvagia dei regimi fascisti, sanitario-digitali che dicasi. Domandatevi: cosa provate? Vi lascia indifferente? Vi suscita una rabbia profonda? La risposta a queste domande è l’indice di quanto siete rimasti umani.

E domandatevi anche: vi piacerebbe fare questa fine?  Se no, allora lottate contro questi barbari ( e definendoli così offendiamo Attila).

 

Scandaloso! Umiliano gli anziani: pannoloni contro il contagio Covid

In alcuni ospedali di Roma, con i reparti speciali chiusi per carenza di personale, gli infetti sono stati messi in corsia con i negativi. A questi ultimi, però, è stato imposto di non andare in bagno e di usare invece le mutande contenitive. E Roberto Speranza non fa un fiato.

Altro che mascherine, per battere il Covid ora servono pannoloni. Urge dunque richiamare in servizio l’ex supercommissario all’emergenza pandemica di Giuseppe Conte, il mitico Domenico Arcuri, al quale affidare il compito di fare scorte miliardarie di mutande contenitive.

Del resto l’uomo è appena stato sollevato dall’incarico di Invitalia e ha tempo per occuparsi di nuove forniture, ovviamente a trattativa diretta. Vi state chiedendo che cosa c’entrino gli assorbenti usati per gli anziani non più autosufficienti con il coronavirus? Beh, è la stessa domanda che mi sono posto io leggendo su Repubblica la notizia che uno dei più importanti ospedali della Capitale ha deciso di far indossare ai pazienti lo speciale indumento che si usa con chi non è in grado di controllare le proprie necessità fisiologiche.

Secondo quanto riferisce il giornale romano la direzione sanitaria avrebbe adottato il provvedimento per impedire il contagio. In altre parole, la straordinaria misura preventiva consisterebbe nell’impedire ai degenti di andare in bagno, costringendoli a fare i propri bisogni nel letto.

Sì, lo so che l’argomento non è dei più piacevoli, perché si parla di evacuazioni, però purtroppo la disposizione del nosocomio non lascia spazio a giri di parole. Siccome i reparti Covid sono chiusi, non si sa se per ferie o per carenza di personale ma è possibile che le cause siano ambedue, nei reparti del San Giovanni si è deciso di mettere positivi e negativi insieme, nelle stesse corsie. Però poi si è posto il problema di evitare che le persone con il coronavirus contagino le altre e dunque, al fine di evitare contatti, magari in bagno, ecco escogitata la soluzione. Tutti dovranno restare a letto, anche quando scappa, per evitare di incrociare in corridoio o alla toilette un paziente infetto.

Non avevamo mai pensato che la soluzione più semplice fosse quella di vietare il bagno. Perché comprare i banchi a rotelle per tener distanti i ragazzi a scuola: era sufficiente metter loro un pannolino per impedire che si recassero alla toilette e il gioco era fatto. Questo vale anche per medici e infermieri. Invece di farla tanto lunga, con controlli, distanziamento e altro, è sufficiente dichiarare la moratoria del wc, imponendo il pannolone a tutti.

Certo, io scherzo, ma immagino l’umiliazione dei degenti cui l’altra sera all’ospedale romano è stato comunicato che non potevano recarsi ai servizi nonostante fossero autosufficienti e potessero tranquillamente alzarsi dal letto. Costretti a indossare una mutanda contenitiva sebbene non siano incontinenti. Credo che nemmeno nella sanità del Terzo mondo si sia giunti a tanto e invece questo è il nosocomio della Capitale di un Paese che si ritiene civile. Dopo i pazienti lasciati in corridoio per ore, dopo i ricoverati abbandonati in compagnia delle formiche, il pannolone anti Covid mi mancava.

In un Paese normale, al limite della decenza, il ministro della Sanità, se esistesse, avrebbe già ordinato un’ispezione e preso provvedimenti, ma il nostro non è un Paese normale e infatti non ha un ministro che sia fatto sentire. Roberto Speranza ha già dato ampie dimostrazioni della propria incapacità durante la pandemia e l’indifferenza di fronte a ciò che è successo al San Giovanni si aggiunge alla lista. Non resta che attendere che liberi in fretta la poltrona. Purtroppo, non avendo la dignità di lasciarla, toccherà agli italiani alle prossime elezioni fargliela mollare.

Ps. Qualche giorno fa ho commentato la maldestra smentita dell’Istituto superiore di sanità alla notizia che il vaccino anti Covid se inoculato nella fascia di età fra i 5 e gli 11 anni non garantisce una efficace protezione dal contagio. Il nostro articolo aveva trovato spunto dai dati dello stesso Iss, ma pur di negare ciò che era evidente gli esperti dell’ente hanno diffuso una nota per autosmentirsi, dicendo che le rilevazioni non erano da ritenersi «incontrovertibili». Come dire che le percentuali messe in fila dall’ente non sono attendibili e dunque non c’è da fidarsi. Ora però su Lancet, ovvero una delle riviste più autorevoli del mondo scientifico, è stato pubblicato uno studio che rende risibili le osservazioni dell’Istituto e a elaborarlo sono stati il ministero della Salute e lo stesso Iss. Infatti, numeri alla mano, grazie alla ricerca condotta su tre milioni di bambini, si è scoperto che il vaccino protegge dall’infezione tre ragazzi su dieci e solo quattro dalla malattia grave. In pratica, su Lancet è confermato ciò che avevamo scritto. Conclusione: forse la corsa a inoculare i minorenni per ottenere una copertura così bassa non era né urgente né necessaria. E forse anche le certezze dell’Iss non sono così certe.

Maurizio Belpietro,    La Verità,  2/7/2022

 

 

 

Crisi energetica, Francesca Donato: «Ho avuto conferme, dall’autunno saranno operativi i razionamenti»

«Qualche giorno fa si è tenuto un briefing in commissione ITRE (Industria Ricerca ed Energia)» fa sapere l’eurodeputata Francesca Donato, la quale riferisce informazioni importanti sugli ultimi sviluppi della crisi energetica connessa alla guerra in Ucraina.

«Il transito del gas dalla Russia in Ucraina sì ormai ridotto del 80%, e Zelensky ha dichiarato che il loro gas ed il loro Carbone resterà nel loro paese. Questo non è un buon segnale per il prossimo inverno in Europa perché il flusso di gas in arrivo dalla Russia è già molto diminuito. C’è un elevato rischio collegato alla fornitura del gas perché 10 stati hanno attivato il primo livello di emergenza nell’approvvigionamento, Italia inclusa, e 12 stati membri sono colpiti da parziale o totale riduzione del gas dalla Russia».

Inoltre l’eurodeputata fa sapere che «dal 16 giugno ad oggi il flusso del Nord Stream 1 è diminuito del 60%. La Russia ha attribuito questo calo a problemi tecnici, dovuti alle sanzioni imposte dall’Unione Europea, affermando che si tratta di una contrazione temporanea. Ma è possibile, e tutti in Europa lo presumono, che in realtà sia una scelta strategica per indebolire l’economia Europea. In ogni, caso lo stoccaggio europeo sta continuando, ed è già oltre il 50% della capacità, come valore medio.

Non c’è a livello di commissione dunque una preoccupazione immediata, perché abbiamo l’estate davanti e perché stanno cercando di far lavorare al massimo i rigassificatori, oltre ad attivarle di nuovi entro ottobre in Olanda in Germania. Tuttavia i rischi ci sono, perché la situazione è molto delicata. Gazprom, infatti, ha annunciato un’interruzione della fornitura per i primi giorni di luglio e da quella data non arriverà proprio più gas e non è dato sapere se questo continuerà dopo il 10 luglio». Altre interessanti informazioni nel video.

https://www.lapekoranera.it/  3/7/2022


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E intanto, grazie alla docilità resiliente dei covidioti ammaestrati e intronati di paura, il governo già prepara la prossima quarta dose. Rileggete GLR-NOTIZIE-FLASH  40 - 24/6/2022


Vaccino: il farmaco sperimentale anti Covid non funziona, se non addirittura pericoloso. Lo dicono i dati

Sono stati 84.700 i contagi da coronavirus in Italia il 2 luglio 2022, secondo numeri e dati covid – regione per regione – nel bollettino di Protezione Civile e ministero della Salute, si legge su Il Giornale d’Italia. I nuovi casi sono stati individuati su 325.588 tamponi, il tasso di positività è al 26%. Registrati 63 morti (su circa 60 milioni d’italiani). Gli attuali positivi in Italia sono 965.564. L’aumento di casi al +50,2% è calcolato sui dati relativi a sabato scorso, 25 giugno.

Se i dati vengono messi in relazione con quelli della scorsa settimana, sabato 25 giugno, scrive Il Giornale d’Italia, l’aumento nei contagi è del 50% (i casi erano 56.386. Con 258.456 tamponi, il tasso di positività era al 21,8%. Il numero di posti occupati in terapia intensiva era 225 in totale. I ricoveri 5.342 (tenendo sempre conto che la popolazione italiana è di circa 60 milioni di unità).

Facciamo qualche semplice ragionamento
Il governo sostiene che alle ore 19.16 di sabato 2 luglio 2022 il totale delle somministrazioni del farmaco genico sperimentale in Italia ammontano a 138.300.033. Con almeno una dose ci sono 49.406.780 italiani, ossia 91,50 % della popolazione over 12. E coloro i quali hanno completato il ciclo vaccinale ammontano a 48.653.826, in pratica il 90,11 % della popolazione over 12.

allarga l'immagine

Pertanto, qualora ce ne fosse ancora bisogno, i dati odierni dei contagi ed i dati sulla popolazione sottoposta alla sperimentazione del farmaco genico mRNA (vaccinazione anti Covid), forniscono la prova provata che il green pass è stato soltanto uno strumento politico, quindi solo discriminatorio, e che la “vaccinazione” non è assolutamente efficace dal punto di vista della prevenzione del Covid-19 e varianti. L’inoculazione è stata invece efficacissima per gli introiti di Big pharma: «Per Pfizer ricavi in aumento del 130% grazie ai vaccini».

Inoltre, come hanno dichiarato molti esperti, Crisanti (vedi) compreso pare, evidentemente, «sbagliato vaccinare durante una pandemia».Altro dato rilevante è che le varianti sarebbero molto contagiose ma scarsamente letali (come una qualsiasi forma influenzale),  così come lo è stata per Sars-Cov-2 che è diventata mortale, specie per gli anziani (la media dei decessi è 82 anni) con almeno tre gravi malattie pregresse, a causa della “cura” basata su «vigile attesa e paracetamolo».

https://www.lapekoranera.it/   3/7/2022

 

 

 

Danni da vaccini, l’indennizzo è un’odissea.

Il percorso per vedersi riconosciuta una correlazione con la puntura è lunghissimo e tortuoso. Tempi biblici: la competenza è regionale e la trasparenza scarsa. Il governo ha messo a disposizione 50 milioni, una somma che rischia di essere irrisoria.

Nel Regno Unito sono stati pagati i primi indennizzi a famiglie che hanno perso un parente in seguito alla vaccinazione anti Covid-19, o a persone rimaste danneggiate. Ricevono al massimo 120.000 sterline, l’equivalente di 140.000 euro, la Nhs business services authority che gestisce il Vdps, il sistema che valuta ed eventualmente autorizza il pagamento a quanti hanno sofferto gravi reazioni avverse, ha confermato di aver ricevuto il 20 maggio scorso 1.681 richieste. Ci vogliono circa dodici settimane per ottenere la valutazione clinica delle cartelle cliniche. Tempi lunghissimi, ma almeno qualche cosa ha iniziato a muoversi.

In Italia, l’unica notizia che è trapelata sono i 77.468,53 euro ottenuti dai parenti di un’insegnante di Genova, deceduta il 4 aprile 2021 a seguito della somministrazione di Astrazeneca. Malgrado l’Aifa riporti un tasso di segnalazione di 99 reazioni avverse ogni 100.000 dosi e di 18 eventi gravi ogni 100.000, sono molti i danneggiati dal vaccino che hanno iniziato a muoversi. Il percorso per vedersi riconosciuta una correlazione con l’anti Covid è lunghissimo e tortuoso, quelli che hanno ottenuto già un ristoro si conterebbero sulle dita di una mano.

L’avvocato Erich Grimaldi, presidente del comitato Cura domiciliare Covid-19, sostiene che «fino a quando non verrà istituito un fondo di solidarietà», per essere sostenuti economicamente nella complessa istruttoria, passando dalla propria Azienda sanitaria entro tre anni dall’accertamento della reazione avversa, poi per ospedali militari, ricorso al ministero della Salute, tribunale del lavoro, troppe persone rinunceranno a vedersi riconosciuto un sacrosanto indennizzo da parte dello Stato.

Al 31 dicembre 2018, erano 691 i danneggiati da vaccinazioni obbligatorie riconosciuti e indennizzati dal ministero della Salute, dei quali 27 deceduti. «Senza contare i soggetti riconosciuti ai sensi della legge 210/92, ma che non hanno ottenuto un soldo perché avevano presentato la domanda fuori dai termini di legge», ricorda Nadia Gatti, da 25 anni presidente del Condav, il coordinamento nazionale dei danneggiati da vaccino. «Una vergogna immensa. Stiamo parlando di persone che non miglioreranno mai, possono solo peggiorare le loro condizioni di vita. O morire, come spesso accade. Purtroppo però noi ci siamo, anche se le istituzioni fanno di tutto per nascondere la nostra esistenza dietro un silenzio colpevole».

Il governo Draghi ha stanziato 50 milioni di euro per il 2022, una cifra che è apparsa subito ridicola prima ancora di avere un’idea di quante richieste «per i danneggiati da complicanze di tipo irreversibile causate da vaccinazioni obbligatorie», verranno presentate quest’anno. A seguito di alcune pronunce della Corte costituzionale, beneficiari dell’indennizzo sono anche coloro che hanno avuto danni permanenti da campagne vaccinali soltanto «raccomandate» dalle autorità statali, come avviene per l’anti Covid

Dal 1° gennaio 2001 le competenze sono state trasferite dal ministero della Salute alle Regioni, dove arrivano anche le domande per indennizzo dalle vaccinazioni massive contro il virus della pandemia. La Lombardia, ad esempio, dopo più di 24 milioni di somministrazioni eseguite ha ricevuto circa 200 richieste. L’Emilia Romagna 45, dopo aver inoculato 10,5 milioni di dosi. Il Veneto non vuole fornire dati, dice che è competenza dell’Aifa, ma con simili scuse la trasparenza va a farsi benedire. Davanti alla reticenza delle Regioni a fornire questi dati, se anche solo calcolassimo una media per ciascuna di venti domande di indennizzo, saremmo già a 400 presentate su tutto il territorio italiano.

«I 50 milioni di euro stanziati basterebbero per una sessantina di danneggiati in modo grave, senza considerare i morti per vaccino anti Covid», commenta l’avvocato Luca Ventaloro. Da trent’anni si occupa di indennizzi fra Rimini e Roma, spiega di seguire circa 200 adulti con reazioni avverse da inoculazioni anti Covid «per i quali ho già presentato la domanda», e almeno altrettanti minori che hanno avuto problemi «principalmente da vaccino Mpr (anti morbillo-parotite-rosolia, ndr), da anti meningococco e da anti epatite. Posizioni ferme, ci vogliono almeno sei, sette anni per arrivare a una loro definizione. E solo il 5% dei bimbi danneggiati ottiene un indennizzo, una cosa scioccante. Poi sono lenti a pagare, passano anche quattro anni. Figuriamoci che cosa accadrà con la marea di richieste degli ultimi sei mesi, per le vaccinazioni contro il Covid», spiega il legale.

I pochissimi «fortunati», nella sciagura di aver subìto un danno irreversibile però con nesso di causa vaccino riconosciuto, che cosa ottengono? Una pensione di minimo 1.600 euro, massimo 1.800 euro ogni due mesi, più una tantum di circa 70.000 euro. Possono anche fare ricorso e ottenere un altro tipo di indennizzo che equivale a una pensione mensile di 4.000 euro (nel caso di rientrare nella prima delle otto categorie previste, quella del danno più grave, come autismo o epilessia totale e irreversibile, la perdita di un arto o della funzionalità di un organo, perché si utilizzano ancora tabelle di lesioni e infermità più di ambito militare che civile), ripartita tra i familiari che prestano assistenza.

Per le pericarditi infantili, il danno può essere valutato basso, da settima od ottava categoria, sempre che non peggiori nel tempo. «Pare che le commissioni militari stiano riconoscendo le richieste dei danneggiati da vaccino Covid, vedremo che cosa accadrà in autunno», rivela Ventaloro, lasciando ben sperare che l’iter sia meno complesso. Certo, saranno contemplati solo danni gravissimi, per tutte le altre patologie post vaccino che non ricevono nemmeno una diagnosi, non è previsto alcun indennizzo

Patrizia Floder Reitter    La Verità,  3/7/2022

 

Il sito di La PekoraNera riporta un prezioso elenco continuamente aggiornato di notizie su malori e morte improvvise, assolutamente in continuo aumento. I giornali citati nell’elenco quasi mai creano una correlazione tra vaccinazione e malori o morti improvvise.

Ma sappiamo ( o dovremmo sapere) che siamo sotto un regime sanitario, quindi… Comunque a voi leggere, sapere  e riflettere.

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Raccolta di sospetti eventi avversi da “vaccini anti Covid-19”, in ordine cronologico, provenienti dalla stampa italiana e internazionale. Inseriti così come pubblicati in origine, anche in lingua originale non tradotta. Lista aggiornata continuamente.

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Ma questi mostri vanno avanti come se niente fosse, grazie ai covidioti, ricordatelo.

Speranza: «Stiamo preparando la nuova campagna vaccinale per l’autunno»

«Stiamo preparando una campagna di vaccinazione larga con il vaccino adattato ad Omicron per l’autunno. Le fasce d’età verranno decise a luglio». Ad affermarlo è il ministro della Salute, Roberto Speranza in un’intervista a La Stampa (3/7/2022). Nel frattempo, rileva il ministro, «però i più fragili – quelli che hanno più di 80 anni, o vivono in Rsa, o quelli tra i 60 e i 79 anni che hanno particolari fragilità – possono fare subito la quarta dose. Per loro il mio appello è a non aspettare l’autunno» ( correte, gente, correte!  GLR).

 

 

E allora…


Dr. Montanari: “Un giorno arriverà un Magistrato che applicherà la Legge e allora saranno guai”

Interventi del Dr. Stefano Montanari (Nanopatologo), tratti dalla trasmissione Notizie Oggi Lineasera di venerdì 27 Maggio 2022.


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“Perciò aspettatemi – parola del Signore –  quando mi leverò per accusare,  perché ho decretato di adunare le genti,  di convocare i regni,  per riversare su di essi la mia collera,  tutta la mia ira ardente: poiché dal fuoco della mia gelosia  sarà consumata tutta la terra….”

(Bibbia, Libro di Sofonia, 3,8-9)

 

 

 

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Siamo in grado di capire che questo “gioco micidiale” delle emergenze continue si regge sulle paure che abbiamo e che ci hanno indotto?

 

 

 


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