Se abbiamo letto BENE questi due articoli QUI e QUI, se li abbiamo letti proprio BENE BENE ( insieme a tutti quelli presenti QUI soprattutto sotto la voce: VERSO LA DITTATURA ECOLOGICA-GREEN) allora non c’è da stare molto allegri e spensierati continuando la solita solfa idiota dell’”andrà tutto bene”: stiamo andando verso un totalitarismo globale come non abbiamo mai visto nella storia, un dominio sotto le vesti di una dittatura sanitaria, ecologica e digitale ( con annesse guerre). Altro che “tutto bene”!

Se in particolare rileggiamo BENE questo articolo QUI ( prima parte dell’articolo complessivo di oggi) e la sua introduzione può darsi che finalmente prendiamo coscienza che tutto è poggiato su una narrazione ufficiale (mainstream) piena di menzogne ( come è già stato per la pseudo-pandemia) ed atta solo a provocare paura, sottomissione e un mare di spese, con conseguente nostro impoverimento, a beneficio dei gestori del progetto criminale globale chiamato Grande Reset.

Anche l’articolo complessivo di oggi vuole essere un contributo per prenderne coscienza. Per prepararsi a disobbedire, a Resistere e non svendere la nostra dignità. (GLR)

 

 

Demolito il falso consenso sul clima

Nel 2013, John Cook,  un mediocre fisico australiano che ha trovato nella climatologia catastrofica l’unico modo di emergere, pubblicò una sua balzana ricerca nella quale sosteneva che il 97% di 11.944 articoli scientifici sottoposti a revisione paritaria approvavano esplicitamente l’opinione secondo cui gli esseri umani avevano causato la maggior parte del riscaldamento negli ultimi 150 anni.

E’ stata questa la base che ha creato  il mito del massiccio consenso sul riscaldamento antropico e catastrofico per cui quindi questa idea fondata su mere ipotesi  e su “modelli” privi di qualsiasi consistenza e del tutto priva di basi fisiche sarebbe la voce “voce della scienza”.

Già questo di per sé potrebbe non significare nulla, il consenso non è una prova: nel 1500 tale voce diceva che il sole girava attorno alla terra o più tardi che la luce obbediva alla relatività galileiana, ma in realtà il consenso climatico è stato raggiunto con un volgarissimo trucco: al “pasionario”  John Cook   è bastato escludere i 7.930 articoli che non avevano preso posizione sul cambiamento antropogenico: quindi non si trattava affatto del 97 per cento, ma al massimo del 30 per cento dentro il quale figuravano almeno la metà di ricerche che attribuivano all’attività antropica solo una parte marginale del riscaldamento e dunque non erano affatto allineate con l’incipiente narrazione della Co2, dell’azoto e dunque della necessità di impoverimento generale e di ulteriore arricchimento dei poteri grigi.

Ma siccome occorreva che questa menzogna corresse come un brivido nelle menti si è pompata questa idea del consenso generale al 99 per cento che è francamente una cazzata stratosferica, non fosse altro che oltre 11oo ricercatori e scienziati della climatologia, premi nobel compresi  hanno firmato un documento in cui negano recisamente qualsiasi fantasia catastrofica e dunque per ottenere questo consenso bulgaro i climatologi dovrebbero essere oltre 100 mila.

Ma come si fa a credere a queste fesserie? E comunque ora è uscita una nuova ricerca  fatta da scienziati israeliani ( la trovi subito dopo questo articolo, glr) che mette in ridicolo il presunto consenso scientifico e allo stesso tempo denuncia lo stato miserando in cui versa questo campo di studi che è ormai strettamente legato alle pazzesche agende sociali del Wef e degli oligarchi  nordamericani e il loro maltusianesimo di fondo.

Essi  hanno esaminato il documento che come prima firma porta quella di Mark Lynas che si definisce  Communication Strategist e Climate Lead per l’ Alliance of Science finanziata in gran parte dalla Fondazione di Bill Gates.

Bene, costui che non ha nessuna reale competenza in questo campo (come del resto il suo finanziatore) ha seguito le orme di Cook dieci anni dopo e ha esaminato 3000 ricerche a tema climatico  concludendo per una massiccia adesione alle tesi catastrofiste. Ha usato lo stesso trucco: ha semplicemente annesso al catastrofismo, articoli che non prendono posizione sull’riscaldamento antropico, alterando completamente il panorama reale.

Gli autori israeliani notano che gli scienziati scettici tendono a non enfatizzare questa loro posizione  nell’abstract di apertura, mentre poi nel testo vero e proprio dicono tutt’altro e questo avviene perché è diventato quasi impossibile pubblicare qualcosa sulle principali riviste scientifiche, se non si supporta una narrativa catastrofica che è necessaria all’ingegneria sociale delle élite. dunque il tanto vantato consenso si riduce di molto quando si vanno a leggere le ricerche e non ci si ferma al riassunto, un po’ come capita nei giornali dove si fanno titoli che non corrispondono affatto al contento.

Ecco l’avvilente situazione che si crea quando la scienza e la conoscenza dipendono dal denaro privato.

Da parte loro, gli scienziati israeliani notano che le loro critiche si applicano in generale anche ai precedenti studi di consenso basati sulla scansione dei soli abstract e sarebbe quindi di fondamentale importanza ritrovare pratiche corrette e non truffaldine in questi tipi di studio sul consenso.

Intanto si è saputo che la temperatura in Antartide è diminuita di un grado dal 1999 e stiamo ancora a cincischiare: purtroppo il clima vero e non quello dei modelli si ribella alle menzogne e ai vari record del caldo fasulli.

https://ilsimplicissimus2.com/  9/11/2023

 

 

 

Novantanove per cento? Riesaminare il consenso sul contributo antropogenico al cambiamento climatico

di David Dentelski, Ran Damari, Yanir Marmor, Avner Niv,  Mor Rose, Yonatan Dubi

Dipartimento di Fisica, Università Bar-Ilan, Ramat Gan 5290002, Israele

Dipartimento di Chimica, Università di Tel-Aviv, Tel-Aviv 6997801, Israele

Dipartimento di Informatica, Weizmann Institute of Science, Rehovot 7610001, Israele

Facoltà di Scienze Esatte, Università di Tel-Aviv, Tel-Aviv 6997801, Israele

Dipartimento di Chimica, Scuola per la Sostenibilità e il Cambiamento Climatico, Università Ben-Gurion, Beer Sheva 8410501, Israele

….

La portata del consenso tra gli scienziati sull’origine antropica del moderno riscaldamento globale è diventata una questione chiave nel dibattito sul “riscaldamento globale antropogenico” (AGW).

Sebbene il consenso da solo non serva chiaramente come prova scientifica o corrobora una specifica ipotesi scientifica, è comunque influente nel rafforzare la ricezione di una particolare tesi all’interno della sfera pubblica più ampia. Questa influenza è amplificata dalla fiducia intrinseca che la società ripone negli scienziati, che forniscono opinioni informate fondate su prove empiriche. Ciò ha un’importanza cruciale nel contesto del dibattito AGW.

L’ipotesi scientifica ben definita secondo cui “gli esseri umani, attraverso l’emissione di CO 2 , sono responsabili della maggior parte dei cambiamenti recenti (a partire dalla metà del XX secolo) della temperatura media globale” (da qui in poi denominata ipotesi AGW) è tipicamente collegata a vari fattori. Affermazioni un po’ meno quantificabili, come quella secondo cui l’umanità sta affrontando un’imminente crisi climatica, e sono seguite da inviti all’azione a livello individuale, comunitario, nazionale e globale.

Al fine di quantificare il consenso sull’ipotesi AGW, Lynas e coautori hanno recentemente condotto un’indagine della letteratura, giungendo alla conclusione titolare che il consenso sull’ipotesi AGW nella letteratura scientifica supera il 99%. Qui, dimostriamo che questa conclusione non segue dai loro dati.

Evidenziamo difetti e pregiudizi diretti nel loro studio e mostriamo che anche con i dati presentati da Lynas et al., il consenso può essere quantificato in altri modi che devono essere considerati poiché forniscono limiti inferiori per la valutazione del consenso.

Quindi, valutando direttamente i cosiddetti articoli “scettici”, ad esempio articoli in cui i contenuti si oppongono direttamente o indirettamente all’ipotesi AGW o alle sue implicazioni, mostriamo che molti di questi articoli sosterrebbero l’ipotesi AGW secondo la metodologia di Lynas et al. al. a causa di ciò che descriviamo come il “dolce pregiudizio astratto”.

Prima di descrivere la metodologia di Lynas et al. e i suoi apparenti difetti, è utile ricordare cosa intendiamo quando diciamo “consenso”. La definizione  è “accordo generale” o “il giudizio a cui è arrivata la maggior parte degli interessati”. Come dimostreremo, non è possibile avanzare alcuna pretesa di “consenso” dai dati presentati in Lynas et al.

………..

 

Scarica il PDF e continua la lettura ( in lingua inglese)

riesame-del-consenso-sul-cambiamento-climatico

 

 

 

 

Sorpresa: il 2023 anno del record del freddo

Nel 2022, il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres ci ha avvertito che era  “codice rosso per l’umanità” a causa del presunto riscaldamento globale causato dalle emissioni di CO2 derivanti dalle attività umane.

Quest’anno, Guterres ha intensificato la vacua retorica affermando: “L’era del riscaldamento globale è finita; è arrivata l’era dell’ebollizione globale”.

Quest’estate mentendo ci è stato detto che luglio è stato il più caldo mai registrato e siamo stati inondati di segnalazioni di incendi “apocalittici” nel Mediterraneo  negli Stati Uniti, nelle Hawaii e in Canada. Quindi forse Guterres e i catastrofisti climatici hanno ragione? Forse siamo tutti destinati a morire in una palla di fuoco planetaria causata dal nostro uso di combustibili fossili che liberano Co2?

No, semplicemente mentono per la gola; se si cerca su Google “freddo record nel 2023”, si ottiene una realtà tutt’affatto diversa del tempo di quest’anno:

Il 14 gennaio a Tongulakh, in Siberia, è stata registrata una sorprendente temperatura di -62,4° che è la temperatura più bassa mai raggiunta in questa stazione.

Il 4 febbraio 2023, l’aeroporto di Halifax in Nuova Scozia ha registrato i venti gelidi più freddi di sempre   con la temperatura crollata a -43°C . Questo supera il precedente record di -41°C raggiunto  il 13 febbraio 1967. Anche molti altri luoghi in tutto il Canada hanno stabilito nuovi record giornalieri, con temperature inferiori a –40°C. Il 19 febbraio, le temperature a Shepherd Bay, sono scese a -49,6°C .

Martedì 7 marzo il Regno Unito ha affrontato la notte più fredda del 2023, con temperature scese sotto i –15 gradi in diverse regioni. Secondo l’ Independent , il Met Office britannico ha rivelato che la temperatura a Kinbrace nelle Highlands scozzesi è stata registrata a -15,2 gradi  rendendolo il marzo più freddo nel paese dal 2010.

A febbraio, la vetta del Monte Washington nel New Hampshire (quasi 2000 metri) ha riportato una minima  pari a -77 gradi Celsius  la temperatura più fredda mai registrata negli Stati Uniti.

A Boston, dove le autorità hanno chiuso il sistema scolastico pubblico a causa del gelo la  temperatura ha toccato i -23°C  infrangendo il record della giornata più fredda stabilito più di un secolo fa. A Providence, nel Rhode Island, la colonnina di mercurio è scesa pure  a -23°C , ben al di sotto del precedente minimo storico di -19°C , registrato nel 1918. Ma altri minimi storici si sono registrati  ad Albany, New York, Augusta, Rochester.

Sydney ha vissuto la mattina di giugno più fredda mai registrata, con una temperatura minima di 1,8°C all’Olympic Park. In effetti, più di 100 stazioni meteorologiche in tutta l’Australia hanno registrato le temperature minime di maggio più fredde mai registrate, con gelate regolari, nevicate e precipitazioni inferiori alla media.

Giovedì 1 giugno si è registrata la temperatura  potenzialmente più bassa mai registrata in Finlandia per questo mese. Una stazione meteorologica in Lapponia, Enontekiö Kilpisjärvi Saana, ha raggiunto -7,7°C. Potrebbe non sembrare così freddo per la Finlandia settentrionale, dove le temperature invernali raggiungono i -51,5°C, ma l’ultima volta che la Lapponia ha visto una temperatura minima di -7°C a giugno è stata il 3 giugno 1962.

Il freddo estremo è arrivato molto più presto del previsto in Antartide, con temperature che sono scese sotto i –75°C dal 5 maggio  mentre solo pochi giorni dopo  è scesa ulteriormente a –76,4° e questo  segna un nuovo record per l’inizio dell’inverno.

Un’improvvisa e inaspettata ondata di aria fredda artica ha inghiottito diverse regioni del Sud America, frantumando numerosi record di freddo in Argentina, Cile, Uruguay e parti del Brasile: alcune aree hanno sperimentato un drastico e rapido cambiamento del tempo, passando da un’ondata di caldo al gelo in meno di una settimana.

Il 18 febbraio 2023, nella maggior parte delle città del Paraguay si è verificato un forte calo della temperatura, superando i precedenti record di minima. Le temperature sono variate tra 7° e 16°C  in tutto il paese, con i valori più bassi registrati nel sud-est. Il freddo estremo ha fatto sì che almeno 30 città argentine battessero i loro record mensili di freddo nello stesso giorno.

Quindi, nonostante il terrorismo climatico, sembra che quest’anno siano state registrate temperature più fredde in tutti i continenti, ma nostri governanti e i loro obbedienti media alterano completamente la realtà dei dati bombardandoci con le loro vacuità sulle presunte “temperature record” di quest’anno e sulla “Terra in fiamme”.

In fiamme ci dovrebbero andare loro.

https://ilsimplicissimus2.com/   31/10/2023

 

 

 

L’ Onu contro la termodinamica

Un nuovo  studio fa a pezzi le balzane teorie climatiche che l’Onu e l’Ipcc propalano assieme ai governi burattinati del Washington consensus, a partire dai presupposti con cui vengono fabbricati i modelli che danno la Terra per spacciata se non si ferma la Co2: tali presupposti contraddicono sia la fisica di base che i dati raccolti e producono perciò simulazioni insensate e prive di qualsiasi  credibilità.

In particolare si sottolineano due affermazioni false, che tuttavia a forza di essere ripetute sembrano assurte a indiscutibili verità: la prima è che a causa dei gas serra la temperatura media sua aumentata di un grado  nel periodo 1950-2020 e la seconda che che le emissioni di calore derivanti dalla combustione globale di combustibili sono trascurabili in confronto.

Si tratta dei due pilastri del Net Zero e tuttavia  entrambe le affermazioni sono incompatibili con le leggi della termodinamica classica, con i limiti dei modelli computerizzati multivariati per il bilancio energetico globale della Terra e con la ben nota spettroscopia di assorbimento ed emissione dell’anidride carbonica carbonio.

Per sintetizzare il  discorso che è piuttosto complesso  si possono estrapolare alcuni punti:

La CO2 può assorbire solo il 10% della radiazione totale nelle bande IR (infrarosse) che sono poi quelle che intrappolano il calore  e “non assorbe assolutamente nulla a tutte le altre lunghezze d’onda IR”. Insomma l’anidride carbonica non ha alcuna influenza sulla radiazione infrarossa (IR) nel 90% delle bande di assorbimento.

La CO2 può assorbire infrarossi solo nei primi 300 metri della troposfera che è spessa 10 chilometri  Pertanto, la CO2 può influenzare solo il 10% delle emissioni infrarosse  nel 3% della troposfera superficiale dove si verificano i cambiamenti climatici.

A causa del suo impatto trascurabile, un raddoppio della concentrazione di CO2 potrebbe portare ad una variazione massima della temperatura superficiale di 0,015 °C. Un effetto che non è nemmeno misurabile con gli strumenti che abbiamo.

Non è possibile che questi elementi siano ignorati da persone che si definiscono scienziati e ricercatori e dunque il consenso di cui sembrano avvolte questa teorie derivano esclusivamente da un’agenda politica e da una struttura della ricerca che come ha detto una pasionaria del catastrofismo climatico pentita deriva dal vantaggio per i ricercatori nell’esprimere tesi  inconsistenti, ma politicamente corrette.

Insomma quelle che furono le Nazioni Unite hanno oggi la stessa funzione della Chiesa al tempo di Galileo e crea un consenso artificiale intorno a questioni che nulla hanno a che vedere con la conoscenza.

https://ilsimplicissimus2.com/  22/10/2023

 

 

 

Eminente scienziata del clima confessa: “E tutto inventato”

Abbiamo inventato il riscaldamento globale per spaventare il pubblico e fargli credere che dobbiamo combattere una “emergenza climatica”.

A dirlo in un’ intervista al New York Post non è quello che i dimidiati dei giornali chiamerebbero negazionista del clima, ma è uno degli scienziati climatici più influenti al mondo, ovvero Judith A. Curry ex preside della School of Earth and Atmospheric Sciences presso il Georgia Institute of Technology.

A rendere però davvero clamorosa questa dichiarazione è il fatto  che la Curry stata per molto tempo tra le voci più autorevoli  del catastrofismo, di quelli che ad ogni momento avvertivano  che la Terra sta affrontando un’ emergenza a causa del  ” cambiamento climatico causato dall’uomo “.

Ma  ha gradualmente gettato la maschera e ora spiega che il consenso scientifico su questi temi è fabbricato ad arte  e rivela che scienziati perseguono obiettivi di carriera e di soldi  che li portano a esagerare o addirittura a inventare i presunti rischi climatici. ( leggete QUI, glr)

Secondo Curry, uno dei modi più semplici ed efficaci con cui gli “scienziati” del clima possono farsi spazio nel mondo accademico e in quello dei media è fare false affermazioni che collegano il clima al riscaldamento globale.

Questo dovrebbe far pensare a quale danno può fare il corto circuito che si crea  in campo scientifico quando i soldi, per la ricerca, per gli investimenti, per le università e per le riviste scientifiche  derivano dalle stesse tasche  e in definitiva dal capitale internazionale che possiede anche tutta l’informazione generalista.


La Curry  sa esattamente come funziona l’industria della scienza del clima, avendo essa stessa diffuso l’isteria del riscaldamento globale. Un tempo era la beniamina dei media dopo aver pubblicato uno studio che sembrava mostrare un drammatico aumento dell’intensità degli uragani. ” Abbiamo scoperto che la percentuale degli uragani di categoria 4 e 5 era raddoppiata – scriveva  Curry -. ” Questo è stato ripreso dai media, e poi gli allarmisti climatici hanno fatto da cassa di risonanza,”

Gli uragani più “intensi” riportati nei suoi risultati hanno rapidamente incoraggiato gli allarmisti e di fatto ha ricevuto un riconoscimento globale dopo essere stato collegato al cambiamento climatico e all’agenda verde: ” Sono stata adottata dai gruppi ambientalisti e dagli allarmisti e trattata come una rock star “, dice Curry. “Sono andata ovunque per incontrare i politici”.

Ma poi alcuni ricercatori hanno sottolineato le lacune nel suo studio evidenziando gli anni anni con pochi uragani. ” Da bravo scienziato, ho fatto qualche ricerca “, dice Curry. E si è resa conto  conto che i critici avevano ragione. ” In parte si trattava di dati errati “, ha ammesso. “ In parte ciò è dovuto alla variabilità naturale del clima”.

Curry è insomma è stata l’insolita ricercatrice che ha esaminato le critiche al suo lavoro e in realtà ha concluso che “avevano ragione”, anche se sembra di notare, stando alle sue parole, che la tesi dell’aumento dei fenomeni estremi fosse fin dall’inizio un po’ forzata e oggi – sebbene sia sul menu delle migliori bugie dei giornali –  è chiaramente una balla visto che i numeri sono pubblicati.


Poi lo scandalo Climategate ha mostrato  che gli altri scienziati del campo non erano altrettanto aperti e di fatto, come appare da email trapelate, tentavano e tentano in maniera aggressiva di nascondere dati che suggeriscono che il cambiamento climatico catastrofico è pura fuffa.

” Cose brutte “, dice Curry. “ Elusione delle richieste della legge sulla libertà di informazione”. Ciò ha fatto capire a Curry che esiste una vera e propria “industria del cambiamento climatico” che premia l’allarmismo. ” Le origini risalgono al… Programma ambientale delle Nazioni Unite “, ha affermato  Curry.

Alcuni funzionari delle Nazioni Unite poi confluiti nell’Ipcc, erano motivati ​​dall’“anticapitalismo”, ha rivelato. “Odiavano le compagnie petrolifere e hanno sfruttato la questione del cambiamento climatico per portare avanti la loro politica “. Ed è davvero sconcertante che quelle tesi siano ora  sfruttate proprio  dall’ultra capitalismo per creare una società  diseguale quale la storia non ha ancora visto.


Per sintetizzare i ricercatori hanno subito scoperto che oggi l’unico modo per ottenere denaro è fare affermazioni allarmanti sul “cambiamento climatico provocato dall’uomo”.

In questo modo si crea un “consenso artificiale” e anche se uno scettico ottiene finanziamenti, è più difficile pubblicare perché gli editori della rivista prediligono il catastrofismo.

Questo è esattamente ciò che abbiamo ora: un enorme complesso di allarmismo climatico finanziato dai governi complici e da centrali private i per servire gli obiettivi dell’agenda verde del Forum Economico Mondiale , delle Nazioni Unite, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e altre organizzazioni globaliste che non rappresentano nessuno se non i loro proprietari.

Per raggiungere questi obiettivi, il piano è solitamente quello di ridurre drasticamente la qualità della vita della maggior parte delle persone, per “salvare il pianeta” e questo mentre la quantità di Co2 in atmosfera è al limite inferiore di quella necessaria per la vita vegetale.

https://ilsimplicissimus2.com/2023/10/21/  21/10/2023

 

 

 

Emergenza climatica planetaria, la Grande Narrazione e il pianeta intelligente.

Intervento di Cristiana Pivetti, pittrice e antispecista, alla conferenza del 15 ottobre a Milano : “Costruire emergenze per governare il mondo. Resistenze al nanomondo“.

 

Vedi e ascolta QUI

 

 

 

 

 

Circolano già i Veri Credenti climatici

Arriva il tecnico di una ditta che mi fornisce assistenza da quindici anni per il controllo e la manutenzione della caldaia. Di lui mi fido, è bravo e onesto. Mi racconta che come impresa sono stati acquisiti da qualche mese da una multinazionale svedese (eh sì vengono a fare “shopping” pure gli svedesi) che sta acquistando tante realtà virtuose italiane (cioè quelle più redditizie) che si occupano di manutenzione e verifica impianti di riscaldamento e condizionamento a livello locale.

È entusiasta. Mano a mano capisco che tale multinazionale ha deciso di utilizzare i tecnici più bravi (probabilmente con tanto di premio vendite) anche per promuovere le pompe di calore di produzione propria. Marketing.

“Perché tanto” mi fa il tecnico, “dal 2029 dovranno sparire tutte le caldaie di vecchia generazione. Dobbiamo assolutamente azzerare le emissioni di CO2 o qui finisce tutto, perché l’uomo ha distrutto il pianeta inquinando tutto e i cambiamenti climatici lo dimostrano”.

Lo guardo. Conosco da molto questo tecnico e giuro sembra posseduto. Gli dico che è un obiettivo fantasioso più che ambizioso, perché non tutti nei prossimi 6 anni avranno la possibilità di cambiare la propria caldaia con una che va dai 12-15.000 eu in su. “È la legge. E poi c’è il PNRR” Mi fa. E continua. “Spendi parecchio, certo, ma poi lo recuperi in minori consumi nei 15-20 anni successivi”.

Penso. Pure se mi fai risparmiare 1.000 eu all’anno (fantasia per il miei consumi attuali) me la ripago dopo 15 anni… a quel punto diciamo che la caldaia funzionerà perfettamente (sempre che nel frattempo non ci siano stati interventi importanti di sostituzione pezzi, ecc.) ancora per 5-6 anni? Risparmio 5-6.000 eu? Ma poi dovrò subito ricomprarne un’altra da 15.000 eu, o no? Il risparmio dove sarebbe? Oggi una buona caldaia a condensazione la paghi 3000? 5000 eu? E dura più o meno lo stesso, da quel che so. Quindi, tralasciando aspetti tecnici, ecc., ti vendono come risparmio un costo costante…

“A me non sembra questo grande affare” Dico.. “O almeno non lo è certo per il cliente a meno che non abbia consumi molto alti. E poi, che deve finire? L’uomo inquina, certo, e dovremmo fare tutti più attenzione all’ambiente, ma non esiste evidenza scientifica che il cambiamento climatico di questi ultimi anni sia esclusiva colpa dei gas serra che produce. È una delle varie teorie”.

Lui. “Complottista?”

È stato esattamente quello il momento in cui ho avvertito concretamente l’indottrinamento feroce che il pensiero unico capitalista, mondiale, sta ponendo in atto sulla questione ambientale, annichilendo lo spirito critico dei più e formando “commerciali” col solo vero scopo di vendere “pompe di calore”.

Ho guardato il tecnico e gli ho sorriso, come si sorride al bel ricordo di un caro amico che non c’è più. E l’ho salutato.

https://twitter.com/axe_xx_/status/1724870448247161140,  15/11/2023

 

..

 

Vedi qui: DALLA  RETE: appuntamenti ed informazioni.


 

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Vedere con attenzione il docufilm “Invisibili” sui DANNI DELLO PSEUDO-VACCINO:  QUI

Per altre testimonianze di danni dello pseudo-vaccino LEGGERE   QUI

825 studi scientifici sui danni del vaccino LEGGERE   QUI

 

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Vedete il nostro video  ” Il dovere della Memoria“:  QUI

 

 

Alcuni ultimi articoli che vi raccomandiamo di leggere e rileggere:

GLR-NOTIZIE-FLASH  66 - 15/11/2023. Azioni di coraggio.

Il Grande Reset. La Grande Risistemazione (40).  Verso il governo unico mondiale.

Verso la dittatura digitale (24). Prigione digitale prossima, ventura.

Una guerra nella guerra (13).  La lunga radice della violenza e della follia.

Una guerra nella guerra  (12). Forse un giorno ci vergogneremo…

Una guerra nella guerra  (11). Guerre che convengono, assai.

GLR-NOTIZIE-FLASH  65 – 30/10/2023.  Un’atroce guerra e una decisa Resistenza.

GLR-CONSIDERAZIONI  54. Tempo da schiavi.

La “democrazia” dei lager

Pensiero Urgente  n.295). “E’ semplice trascinare la gente”.

L’europa delle vessazioni.

GLR-NOTIZIE-FLASH 64 – 18/10/2023. Opporsi alla censura di Moni Ovadia.

Una guerra nella guerra  (10). Ariecco i “buoni-buoni” e i “cattivi-cattivi”.  (3)

Una guerra nella guerra  (9).  Ariecco i “buoni-buoni” e i “cattivi-cattivi”.  (2)

Una guerra nella guerra (8).  Ariecco i “buoni-buoni” e i “cattivi-cattivi”.

Biocrazia!

Un mostro che  possiede il mondo e il nostro futuro.

Chi comanda nel mondo.

 

 

 


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