Quando uno si trovava solo a vedere delle folle di decine migliaia di persone che perdevano la testa, che scandivano “du-ce du-ce “, che arrivavano fino a uno stato di isterismo, il singolo si trovava proprio sbigottito. Come faccio io a resistere a questa massa, a questa bestialità trionfante? Che cosa posso fare io, singolo?…
A poco a poco veniva di fatto di chiedersi: possibile che abbiano tutti torto e solo io sia dalla parte della ragione? …
…e cosa potevano sperare, con la loro “azione diretta”, gli sparuti gruppi di oppositori, senza mezzi, con scarsissimi collegamenti tra loro, quasi tutti già pecore segnate dalla polizia? Sembrava veramente [...] che muovessero all’assalto del Monte Bianco armati con uno stuzzicadenti. Chi diceva “no” al fascismo non poteva proporsi di conseguire con la sua “azione diretta” alcun risultato immediato. Diceva no, perchè voleva testimoniare la sua fede in cui credeva: diceva no per salvare l’anima.
Ernesto Rossi (1897- 1967), antifascista, politico, Azionista. Coautore del “Manifesto di Ventotene”.
vedi: Ernesto Rossi, la lungimiranza della laicità
Pensiero Urgente n.261). Non essere servo di nessuno.