Pensieri Urgenti
Che differenza c’è fra l’innocenza di un bambino morto nel World Trade Center e quella di uno morto sotto le nostre bombe a Kabul? La verità è che quelli di New York sono i «nostri» bambini, quelli di Kabul invece, come gli altri 100.000 bambini afghani che, secondo l’UNICEF, moriranno quest’inverno se non arrivano subito dei rifornimenti, sono i bambini «loro». E quei bambini loro non ci interessano più.
Tiziano Terzani (1938- 2004), scrittore e giornalista
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Le macerie siriane e i nostri tweet ipocriti
In questi tempi difficili è opportuno concedere il nostro disprezzo con parsimonia, tanto numerosi sono i bisognosi.
François-René de Chateaubriand (1768- 1848), scrittore e politico francese, da Memorie d’oltretomba Leggi il resto di questo articolo »
La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.
Paolo Borsellino, magistrato ( dal discorso commemorativo dell’amico Giovanni Falcone, Palermo 25 giugno 1992) Leggi il resto di questo articolo »
Mi sveglio sempre in forma e mi deformo attraverso gli altri.
Alda Merini ( 1931- 2009), poetessa
Persino nella peggiore delle ipotesi, nel caso della disfatta totale, rimane una differenza abissale, come quella tra il giorno e la notte. Una strada sale verso i regni dei grandi sentimenti, verso chi sacrifica la propria vita per una nobile causa, verso il destino di cade con le armi in pugno; l’altra scende invece verso le basse regioni dei campi di schiavitù e dei mattatoi, dove esseri primitivi hanno stretto con la tecnica un patto omicida. Qui non si parla più di destini, qui ciascuno è solamente un numero. Se avere ancora un proprio destino o essere considerato un numero: è questa la decisione che oggi sta di fronte a tutti, ma che ciascuno deve prendere da solo.
Ernst Jünger (1885- 1998), scrittore e filosofo tedesco, dal Trattato del ribelle, 1951 Leggi il resto di questo articolo »
Il mondo ingiusto l’hanno da raddrizzare i poveri e lo raddrizzeranno solo quando l’avranno giudicato e condannato con mente aperta e sveglia come la può avere solo un povero che è stato a scuola. Leggi il resto di questo articolo »
Il nostro sistema politico non si propone di imitare le leggi di altri popoli: noi non copiamo nessuno, piuttosto siamo noi a costituire un modello per gli altri. Si chiama democrazia, poiché nell’amministrare si qualifica non rispetto ai pochi, ma alla maggioranza. Leggi il resto di questo articolo »
Fascismo e Resistenza non rappresentano solo due momenti storici, ma costituiscono due ‘antropologie’ radicalmente agli antipodi, divise da un’alterità incolmabile. Purtroppo, però, mentre l’antropologia fascista sembra parte integrante del corredo ‘genetico’ degli italiani, lo ‘spirito della Resistenza’ – che impone capacità critica, libertà di pensiero, autonomia – è stato un’anomalia per il nostro paese. Che non a caso, infatti, l’ha sostanzialmente lasciato cadere nell’oblio .
Franco Cordero (1928), giurista e scrittore.
vedi: Il compito degli uomini della Resistenza non è ancora finito
Parte conclusiva dell’intervista di Furio Colombo a Pier Paolo Pasolini. Roma, pomeriggio del 1 novembre 1975, poche ore prima dell’assassinio del Poeta.
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D – Se non vogliamo usare frasi fatte un’indicazione ci deve pur essere. Per esempio: nella fantascienza, come nel nazismo si bruciavano libri come gesto iniziale di sterminio. Chiuse le scuole, chiuse le televisioni, come anima il suo presepe? Leggi il resto di questo articolo »
… Ciò presuppone che non vi sia grazia né protezione per quanti indirizzino il loro capitale o il loro lavoro nella direzione sbagliata. È un metodo che porta verso l’alto i ricercatori di guadagno cui arride il successo, grazie ad una spietata lotta per la sopravvivenza, attraverso la quale si seleziona il più efficiente per mezzo del fallimento del meno efficiente. Tale metodo non tiene conto del costo della lotta, ma solo dei vantaggi del risultato finale, i quali si suppongono essere permanenti. Se lo scopo della vita è quello di cogliere le foglie dagli alberi fino alla massima altezza possibile, il modo più facile di raggiungere questo scopo è di lasciare che le giraffe dal collo più lungo facciano morire di fame quelle dal collo più corto…. Leggi il resto di questo articolo »
… La verità è la cosa più sincera, più divina di tutte; anzi la divinità e la sincerità, bontà e bellezza de le cose è la verità; la quale né per violenza si toglie, nè per antiquità si corrompe, né per occultazione si sminuisce, né per comunicazione si disperde: perché senso non la confonde, tempo non l’arruga, luogo non l’asconde, notte non l’interrompe, tenebra non l’avela; anzi, con essere più e più impegnata, più e più risuscita e cresce…
Giordano Bruno, Spaccio de la bestia trionfante, 1584 Leggi il resto di questo articolo »
Oggi le persone benpensanti, questa classe intelligente così sprovvista di intelligenza, cambiano discorso infastidite quando sentono parlar di antifascismo [...] Finita e dimenticata la resistenza, tornano di moda gli «scrittori della desistenza»: e tra poco reclameranno a buon diritto cattedre ed accademie. Sono questi i segni dell’antica malattia. E nei migliori, di fronte a questo rigurgito, rinasce il disgusto: la sfiducia nella libertà, il desiderio di appartarsi, di lasciare la politica ai politicanti.
Questo il pericoloso stato d’animo che ognuno di noi deve sorvegliare e combattere, prima che negli altri, in se stesso: se io mi sorprendo a dubitare che i morti siano morti invano, che gli ideali per cui son morti fossero stolte illusioni, io porto con questo dubbio il mio contributo alla rinascita del fascismo. Leggi il resto di questo articolo »
Noi siamo un paese senza memoria. Il che equivale a dire senza storia. L’Italia rimuove il suo passato prossimo, lo perde nell’oblio dell’etere televisivo, ne tiene solo i ricordi, i frammenti che potrebbero farle comodo per le sue contorsioni, per le sue conversioni. Leggi il resto di questo articolo »
Pietà
L’uomo, monotono universo,
crede allargarsi i beni
e dalle sue mani febbrili
non escono senza fine che limiti.
Attaccato sul vuoto al suo filo di ragno, Leggi il resto di questo articolo »
La grotta di Betlemme non è una “pastorellata”. E’ una indicazione potente che, se un Dio deve nascere, nasce fuori strada, fuori le mura, in un luogo dove l’attenzione pubblica non si posa mai.
padre Ernesto Balducci (1922- 1992), 1987
vedi: L’insostenibile ipocrisia di chi vuole il presepe con i profughi, ma non i migranti
Inno al Dio inedito e rovesciato
Se il Natale affoga nel trionfo del mercato
Il bene, il male e il senso del Natale
… davvero la perfezione è il fine sommo e irraggiungibile dell’uomo, e un infinito perfezionamento è la sua destinazione. L’uomo esiste per migliorarsi sempre più dal punto di vista morale e per rendere migliore tutto ciò che lo circonda: Leggi il resto di questo articolo »
Fichte e l’intero movimento dell’idealismo tedesco si sono già difesi contro qualcosa che solo oggi si è pienamente dispiegato, contro la coscienza reificata, pigra, che prende il mondo così com’è. Leggi il resto di questo articolo »
Se cerco di immaginarmi il nuovo aspetto che il dispotismo potrà avere nel mondo, vedo una folla innumerevole di uomini eguali, intenti solo a procurarsi piaceri piccoli e volgari, con i quali soddisfare i loro desideri. Ognuno di essi, tenendosi da parte, è quasi estraneo al destino di tutti gli altri: i suoi figli e i suoi amici formano per lui tutta la specie umana; quanto a! rimanente dei suoi concittadini, egli è vicino ad essi, ma non li vede; li tocca ma non li sente affatto; vive in se stesso e per se stesso e, se gli resta ancora una famiglia, si può dire che non ha più patria. Al di sopra di essi si eleva un potere immenso e tutelare, che solo si incarica di assicurare i loro beni e di vegliare sulla loro sorte. È assoluto, particolareggiato, regolare, previdente e mite. Leggi il resto di questo articolo »
Chi non è pensatore, ma ha tuttavia buon senso e memoria, comprende lo stato reale delle cose che si presentano ai suoi occhi, e ne prende nota. Egli non ha bisogno di altro, perché deve soltanto vivere nel mondo reale e farvi i suoi affari; e non si sente stimolato a riflessioni, di cui non vede l’immediata utilità. Leggi il resto di questo articolo »
Chi ha manipolato e radicalmente (antropologicamente) mutato le grandi masse contadine e operaie italiane è un nuovo potere che mi è diffìcile definire: ma di cui sono certo che è il più violento e totalitario che ci sia mai stato: esso cambia la natura della gente, entra nel più profondo delle coscienze. Dunque, sotto le scelte coscienti, c’è una scelta coatta, ormai comune a tutti gli italiani: la quale ultima non può che deformare le prime.
P.P. Pasolini, in “11 luglio 1974. Ampliamento del “bozzetto” sulla rivoluzione antropologica Italia”
Non rinuncerò mai a nulla per la reputazione. Io spero che coloro che mi sono amici, o personali, o in quanto lettori, o come compagni di lotta (e nei cui occhi, lo so, cala un’ombra, ogni volta che la mia reputazione è in gioco: un’ombra che mi dà un dolore terribile) siano così critici, così rigorosi, così puri, da non lasciarsi intaccare dal contagio scandalistico: se così fosse, gli sconfitti sarebbero loro: se solo cedessero per un attimo e dessero un minimo valore alla campagna dei nemici, essi farebbero il gioco dei nemici. Non si lotta solo nelle piazze, nelle strade, nelle officine, o con i discorsi, con gli scritti, con i versi: la lotta più dura è quella che si svolge nell’intimo delle coscienze, nelle suture più delicate dei sentimenti.
Pier Paolo Pasolini in “Vie Nuove” n. 51 del 28 dicembre 1961
Nulla, dunque, di più utile all’uomo che l’uomo stesso: nulla, dico, di più eccellente per conservare il proprio essere gli uomini possono desiderare se non che tutti si accordino in tutto in modo che le menti e i corpi di tutti formino quasi una sola mente ed un solo corpo, Leggi il resto di questo articolo »
Il giusto senso divino dei greci ha considerato questo proceder-sempre-oltre, questa brama, come una dannazione e non vi ha visto affatto uno scopo supremo per l’uomo.
G.W.F. Hegel (1770- 1831) filosofo tedesco, da Lezioni di estetica
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16 novembre 2010. Senza vergogna.
Il progresso ha rovinato le nostre vite
Il futuro è alle nostre spalle ma i grillini non lo sanno
Ogni cosa oggi sembra portare in sé la sua contraddizione. Macchine, dotate del meraviglioso potere di ridurre e potenziare il lavoro umano, fanno morire l’uomo di fame e lo ammazzano di lavoro. Un misterioso e fatale incantesimo trasforma le nuove sorgenti della ricchezza in fonti di miseria. Leggi il resto di questo articolo »
Patria
Laida e meschina Italietta.
Aspetta quello che ti aspetta.
Laida e furbastra Italietta.
Ahimè
Fra le disgrazie tante
che mi son capitate,
ahi quella d’esser nato
nella «terra di Dante».
Giorgio Caproni, poeta (1912- 1990), dalla raccolta Res Amissa
vedi: Quel vanto italiano di farsi furbi
Pensiero Urgente n.258) "L'Italia è un paese che...".
Di fronte al sacrificio degli uomini della Resistenza, di fronte all’esempio di spontanea accettazione del sacrificio che essi dettero, verrebbe voglia a noi superstiti di inginocchiarci come dinanzi a un miracolo. Ma no: non fu un miracolo: fu una realtà politica. Qualcosa che sta sulla terra: qualcosa che continua, che continuerà, se noi vorremo.
Piero Calamandrei (1889- 1956), dal discorso del 28/2/1954 Leggi il resto di questo articolo »
La mafia è il segno del fallimento dello Stato, anzi è la crescita di uno stato illegale dentro lo Stato legale. I due organismi vivono utilizzando gli stessi apparati: respirano la stessa aria, sono irrorati dallo stesso sangue. Vivono in simbiosi, insomma, tanto che la morte dell’uno sarebbe, stando così le cose, la morte dell’altro. Nessuna radioscopia vi permetterebbe di distinguerli l’uno dall’altro. Nello Stato legale si fa largo ricorso a espedienti illegali e nello stato illegale si fa largo uso di espedienti legali.
Ernesto Balducci, 1/9/ 1991, in Il Secolo XIX
vedi: Mafia, l'altra faccia del potere
Corruzione rileggere Sciascia oggi
Speriamo di poter avere il coraggio di essere soli e l’ardimento di stare insieme, perché non serve a niente un dente senza bocca, o un dito senza mano.
Speriamo di poter essere disubbidienti, ogni qualvolta riceviamo ordini che umiliano la nostra coscienza o violano il nostro buon senso. Leggi il resto di questo articolo »
Dove il mercato è abbandonato alle proprie leggi interne, conosce unicamente riguardi per la cosa concreta, non per la persona, non conosce obblighi di fratellanza o di pietà, né alcuna delle spontanee relazioni umane che connotano le comunità personali.
M. Weber (1864- 1920), La comunità di mercato
vedi: Vivere in un mondo non di cittadini, ma di consumatori
Noi siamo in viaggio, alle nostre spalle abbiamo un regno di sicurezze, quelle dei Faraoni: le sicurezze che ci toglievano la libertà, ma ci assicuravano le pentole con il cibo. Gli Ebrei rimpiangevano la sicurezza della schiavitù. Questo è un emblema eloquentissimo di un atteggiamento del nostro spirito perché, in realtà, non è così vero che l’uomo appetisce la libertà totale sopra tutte le cose. Non è così vero, perché c’è un appetito più profondo: la sicurezza. Per avere la sicurezza del vivere, per avere a disposizione gli strumenti per appagare i bisogni elementari, si è pronti a vendere qualsiasi libertà. Così è avvenuto, così avviene.
Ernesto Balducci, 1990
vedi: Pensiero Urgente n.228)
Strana e funesta costituzione, dove le ricchezze già accumulate agevolano sempre l’accumulazione di ricchezze maggiori, e dove riesce impossibile a chi non ha niente acquisire qualcosa: dove l’uomo onesto non ha modo di uscire dalla miseria: dove i più fraudolenti sono i più onorati, e dove bisogna necessariamente rinunziare alla virtù per diventare un buon borghese! Leggi il resto di questo articolo »
Oggi l’usa e getta della società consumistica si è sempre più esteso agli esseri umani, ai poveri. Una conseguenza inevitabile perché l’umanità che tratta il mondo come un mondo da buttar via, tratta anche se stessa come un’umanità da buttar via.
Gunther Anders (1902- 1992), filosofo tedesco
vedi: Latouche: ipnotizzati dal mercato sprechiamo in nome del risparmio
A chi mi chiede con aria di sfiducia e di sfida che cosa ci abbiano recato questi anni dopo la liberazione so esattamente che cosa rispondere: ci hanno fatto prendere più chiara conoscenza della realtà in cui viviamo. Or conosciamo meglio le nostre virtù e soprattutto le nostre miserie. La Resistenza è stata una dura scuola di verità: non solo un atto di coraggio morale ma anche di chiarezza intellettuale. Eravamo vissuti per anni in mezzo ai fumi della retorica. La Resistenza è stata la consapevolezza, seppur raggiunta soltanto da una minoranza, che lo stato mussoliniano nascondeva una profonda corruzione morale e civile e in fondo una reale impotenza, e che popoli civili si diventa non coi gesti magniloquenti nei giorni di festa ma col duro lavoro dei giorni feriali. Leggi il resto di questo articolo »
Venne infine un tempo in cui tutto ciò che gli uomini avevano considerato come inalienabile divenne oggetto di scambio, di traffico, e poteva essere alienato; il tempo in cui quelle stesse cose che fino allora erano state comunicate ma mai barattate, donate ma mai vendute, acquisite ma mai acquistate – virtù, amore, opinione, scienza, coscienza, ecc. – tutto divenne commercio. È il tempo della corruzione generale, della venalità universale, o, per parlare in termini di economia politica, il tempo in cui ogni realtà, morale e fìsica, divenuta valore venale, viene portata al mercato per essere apprezzata al suo giusto valore.
Karl Marx, Miseria della filosofia, 1847
VEDI: Pensiero Urgente n.194)
Vivere in un mondo non di cittadini, ma di consumatori
Per l’uomo nulla ha poteri così tristi e larghi come il denaro, che città devasta, uomini strappa dalle case, istruisce le menti pure a concepire il male, le perverte e le muta, del delitto indica il passo e l’esperienza schiude ad ogni empietà.
Sofocle ( 496- 406 a.C.), Antigone
vedi: La partita truccata del capitalismo
L'esperimento su Atene: svuotare la democrazia
Il vero nemico? La rassegnazione
La separazione di molti stati vicini e indipendenti fra loro è già di per sé uno stato di guerra (a meno che la loro unione in federazione non prevenga lo scoppio delle ostilità), ma esso va sempre meglio, secondo l’idea della ragione, che la fusione di tutti questi stati per l’opera di una potenza che si sovrapponga alle altre e si trasformi in monarchia universale.
Immanuel Kant (1724- 1804) filosofo tedesco, Per la pace perpetua, 1795
Vedi: Il muro e il pensiero
Prevedo la spoliticizzazione completa dell’Italia: diventeremo un gran corpo senza nervi, senza più riflessi. Lo so: i comitati di quartiere, la partecipazione dei genitori nelle scuole, la politica dal basso… Ma sono tutte iniziative pratiche, utilitaristiche, in definitiva non politiche. La strada maestra, fatta di qualunquismo e di alienante egoismo, è già tracciata. Resterà forse, come sempre è accaduto in passato, qualche sentiero: non so però chi lo percorrerà, e come.
Pier Paolo Pasolini, Stampa Sera del 9 gennaio 1975
vedi: Vincenti o perdenti la nuova apartheid
L'ombra incompetente dell'Uomo qualunque
Il fascismo... è stato l'autobiografia della nazione.
Il paradosso della Costituzione
Il popolo molte volte disidera la rovina sua, ingannato da una falsa spezie di beni: e come le grandi speranze e gagliarde promesse facilmente lo muovono.
Niccolò Machiavelli, Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio, 53, 1519
Non c’è bisogno di combattere questo tiranno, di toglierlo di mezzo; egli viene meno da solo, basta che il popolo non acconsenta più a servirlo. Non si tratta di sottrargli qualcosa, ma di non attribuirgli niente; non c’è bisogno che il paese si sforzi di fare qualcosa per il proprio bene, è sufficiente che non faccia nulla a proprio danno. Leggi il resto di questo articolo »