Articoli marcati con tag ‘censura’

“Io non sono convinto che in questi mesi gli italiani abbiano dimostrato “responsabilità”, “disciplina”, “senso civico”. I nostri concittadini si sono fatti prendere dal panico, si sono lasciati convincere da un’informazione (soprattutto televisiva) sensazionalista, parziale, ispirata al ‘pensiero unico” del male assoluto.”

(da:  Terrore sanitario e la gente comune. )

 

Caso Musso: TSO, la nuova arma contro il dissenso

Aldous Huxley: un metodo farmacologico per “piegare” le menti dei cittadini

«Credo che le oligarchie troveranno forme più efficienti di governare e soddisfare la loro sete di potere e saranno simili a quelle descritte in Il mondo nuovo».

In una lettera del 21 ottobre 1949, lo scrittore Aldous Huxley scriveva a George Orwell che nel prossimo futuro il potere avrebbe presto attuato «the ultimate revolution»: «inducendo le persone ad amare il loro stato di schiavitù». Leggi il resto di questo articolo »

“Io non sono convinto che in questi mesi gli italiani abbiano dimostrato “responsabilità”, “disciplina”, “senso civico”. I nostri concittadini si sono fatti prendere dal panico, si sono lasciati convincere da un’informazione (soprattutto televisiva) sensazionalista, parziale, ispirata al ‘pensiero unico” del male assoluto.”

(da:  Terrore sanitario e la gente comune. )

 

“Morto Stalin, se ne fa un altro”.

Benvenuti nell’era della paura. La scienza diventa coscienza, e i governi se ne approfittano…

La deriva. Si criminalizza il dissenso, si cerca di controllare la mente dei cittadini, chiedendo loro obbedienza all’autorità. Il potere sfrutta la medicina a suo piacimento. E in nome della salute sospende le libertà

E tarda notte. Il Segretario Generale riceve finalmente un disco – registrato rocambolescamente da terrorizzati musicisti di Radio Mosca – con l’esecuzione del Concerto per pianoforte e orchestra n. 23, K 488 in La maggiore di W. A. Mozart. Leggi il resto di questo articolo »

La pandemia che stiamo vivendo a livello globale rappresenta un evento tragico che costringe un intero pianeta a fare i conti con la propria esistenza. In questo contesto, l’Italia, suo malgrado, si è trovata ad essere in una terribile trincea. Leggi il resto di questo articolo »

Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Prof. Giuseppe Conte
Palazzo Chigi
Piazza Colonna 370
00187 Roma

presidente@pec.governo.it

 

Roma, 8 aprile 2020.

Signor Presidente del Consiglio, Leggi il resto di questo articolo »

Il caso della professoressa Rosa Maria Dell’Aria, colpita da sanzione disciplinare perché avrebbe omesso di vigilare sul contenuto di un lavoro dei suoi studenti è di inaudita gravità: perché chiama in causa fondamentali principi costituzionali, quali la libertà di insegnamento (art. 33), il diritto all’istruzione (art. 34), la libertà di manifestazione del pensiero (art. 21). Si tratta di diritti che Norberto Bobbio considera presupposti necessari a rendere realmente tale una democrazia. Leggi il resto di questo articolo »

Ken Loach a ottant’anni compiuti.  ”Ken il rosso” ritorna all’attacco, dalle food bank per i poveri al silenziatore dei media.

 

Censura, fame e rabbia. Al Festival di Locarno Ken Loach presenta il suo ultimo film, vincitore della Palma d’oro a Cannes e ieri sera osannato in Piazza Grande. I, Daniel Blake è il nuovo contributo dell’80 enne “Ken il Rosso” alla causa di quella “working class without work” sempre in lotta per sopravvivere. Uscirà nelle sale britanniche il 21 ottobre.

Da Cannes l’impatto del film è stato potente, ma al cinema ormai vanno in pochi. Perché non ha pensato di realizzare questa pellicola per la tv, come faceva negli anni Settanta, portando l’opinione pubblica su temi caldi come l’aborto e i senzatetto?

Sarebbe stato bello ma nella Gran Bretagna odierna la televisione applica la censura preventiva. Se negli anni Settanta regnava una sorta di disorganizzazione nel management della Bbc e quindi sono riuscito a realizzare film di protesta socio-politica come Up the Junction e Cathy Come Home, oggi l’organizzazione impenetrabile dei canali televisivi non mi avrebbe fatto fare un prodotto come I, Daniel Blake. È triste da affermare ma funziona così: una volta ti censuravano dopo, oggi ti censurano prima ancora che apri bocca. Leggi il resto di questo articolo »

In Italia, a milioni vivono di lavoro intellettuale e creativo. Anche per questo l’autonomia di giudizio muore, dice Goffredo Fofi. Che nell’ultimo libro ne ha un po’ per tutti.

 

Nell’antropologia mediterraneo-terminale di Ciprì  e Maresco, l’uomo è notoriamente ridotto a una creatura seminuda, primitiva anche se post-tutto. Invece di pelli o fogliame indossa canotta e mutande, quasi sempre slip bianchi, mocassini con calzini corti. Non ha la nobiltà del sopravvissuto né la stralunata poesia di ciechi e mutilati beckettiani: pur rimasto tutto intero, è un torsolo, un residuo, uno scarto senza rimedio. Così lo rivediamo trascinarsi sulla copertina dell’ultimo libro di Goffredo Fofi che si intitola Il cinema del no  (Eleuthera edizioni) e ripercorrendo le traiettorie di cineasti radicali a lui cari – Vigo, Buñuel, Bresson, Rocha, Fassbinder, Kaurismäki, lo stesso Maresco… – le mette a confronto con le siccità di un presente non si sa se più cinico o più baro. Vi ricordate gli intellettuali? Leggi il resto di questo articolo »

L’appello di Ian McEwan ( scrittore inglese, 1948) ai giovani americani “Solo il sapere umanistico ci rende sensibili ai diritti”. Estratto del discorso tenuto alla cerimonia delle lauree al Dickinson College, Pennsylvania,USA.

VORREI condividere con voi qualche riflessione sulla libertà di parola (e libertà di parola qui include la scrittura e la lettura, l’ascolto e il pensiero): la libertà di parola, la linfa vitale dell’esistenza, la condizione essenziale dell’educazione umanistica che avete appena ricevuto. Partiamo da una nota positiva: con ogni probabilità oggi sulla terra esiste più libertà di parola, più libertà di pensiero, più libertà di ricerca che in qualsiasi altro momento della storia conosciuta ( anche prendendo in considerazione l’età dell’oro dei cosiddetti filosofi “pagani”). Ma la libertà di parola è stata, è e sarà sempre sotto attacco: da destra, da sinistra, dal centro. L’attacco verrà da sotto i vostri piedi, dagli estremisti religiosi come da ideologie non religiose. Leggi il resto di questo articolo »

RICORDATE in C’eravamo tanto amati di Ettore Scola la scena della proiezione di Ladri di bicicletta ? Siamo ancora tutti là, dentro quel piccolo cinema di paese, dove il professor Caprigno, disgustato dopo aver visto il film di De Sica, si alza e dichiara: «Opere siffatte offendono la grazia, la poesia, il bello». “QUESTI stracci e questi cessi ci diffamano di fronte al mondo. Di questi filmacci bene ha detto un giovane cattolico di grande avvenire, vicino a De Gasperi (Andreotti): i panni sporchi si lavano in famiglia”. Talvolta ho l’impressione che qualcuno non sia mai uscito da quel cineforum di Nocera Inferiore. Leggi il resto di questo articolo »

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